Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Segui la storia  |       
Autore: GiulsOakenshield    10/01/2017    1 recensioni
Anna è una normalissima ragazza di diciannove anni, cresciuta in un convento di suore da suor Jude che la trovò all'interno della loro chiesa abbandonata in un confessionario. Anna cresce leggendo i libri che le regala la suora, pieni di avventure ed eroi e sogna di poter un giorno intraprendere anche lei un'avventura come quelle descritte nei libri. La sua monotonia viene interrotta quando la sera del suo compleanno alcune visioni iniziano a tormentarla e tutto quello che aveva visto e vissuto fino a quel momento vengono stravolti. Un passato dimenticato da anni e un grande segreto la circondano, riuscirà a recuperare le cose perse nella sua memoria e sopravvivere all'avventura che tanto desiderava ? Chissà se un certo nano e una certa Compagnia riusciranno ad aiutarla o al contrario la ostacoleranno.
A volte ciò che si desidera si realizza grazie l'intensità con cui la si desidera, a volte si è semplicemente destinati.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Compagnia di Thorin Scudodiquercia, Galadriel, Nuovo personaggio, Sauron, Thorin Scudodiquercia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Le Cronache di Eruannie di Imladris'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
capitolo 5

Capitolo V



Era circondata dall'oscurità e tutto quello che riusciva a vedere era la sua pietra azzurra davanti a lei che oscillava avanti e indietro, impedendole di afferrarla.
Quando finalmente riuscì a prenderla, una fitta alla spalla destra la immobilizzò.

- Ma bene, Eruannie! Così sei tornata a casa e magari pensi anche di riuscire a riacquistare i tuoi poteri in modo da sconfiggere l'Oscuro, non è così? - la voce di quell'uomo la fece rabbrividire, per non parlare della sua risata. Lei sapeva bene chi aveva parlato ma non riusciva a muoversi e afferrare la spada le era impossibile.

- Fai pure, riprenditi i tuoi poteri! Il tuo amato Thorin Scudodiquercia prenderà la pietra dove mi hai rinchiuso e io mi impossesserò di lui! Come ti sentirai allora, Eruannie? Quando colui che ami ti consumerà l'anima rubandoti i poteri? Lo ucciderai o l'amore che provi per lui ti renderà impossibile sconfiggermi? - un'altra risata le fece gelare il sangue e poi l'oscurità e l'uomo sparirono, lasciando il posto alla luce.

- Dannata mezz'elfa! Svegliati! - la voce di Thorin la destò e alzandosi di scatto sbattè la testa contro qualcosa di duro che poi scoprì essere la testa del nano.
Scudodiquercia aveva le mani strette sulle spalle di Eruannie e la stava scuotendo per risvegliarla da quell'incubo.

L'occhio di lei però si soffermò su un piccolo particolare che nessuno aveva mai notato. Dalla giacca del nano usciva un ciondolo azzurro identico a quello che portava lei al collo.
Lo stesso fumo denso aleggiava dentro di essa e attirò l'attenzione di Eruannie che, senza distogliere lo sguardo, continuò a fissare la pietra che oscillava avanti e indietro come nel suo sogno.
Cercò di afferrarla come attratta da essa, ma la mano di Thorin cadde pesante sulla sua interrompendo l'azione.

- Dove l'hai presa? - chiese allora la giovane, sistemandosi nel suo giaciglio improvvisato.
- Non ti interessa! E ora sbrigati o ti lasciamo qui! - solo allora Eruannie si rese conto che la Compagnia era già pronta a partire e scattò in piedi con l'agilità di uno scoiattolo.
Thorin si allontanò mettendosi in marcia con gli altri nani mentre lo hobbit attendeva la mezz'elfa trepidante.

- Quali sono le domande che gravano sul tuo cuore, mastro Baggins? - chiese allora lei, mentre si sistemava e richiamava il suo cavallo.
- Mi chiedevo se i vostri sogni sono premonitori... ovviamente se volete rivelarmelo. - lo hobbit si avvicinò un poco a lei mentre la osservava sellare il cavallo.
- In realtà no, Bilbo. Essi mi rivelano solo le cose che accadono o sono accadute, mi aiutano a ricordare. Sono come degli indovinelli a volte, e questo proprio non riesco a capirlo... - montò a cavallo e osservò lo hobbit dall'alto. Lui non si muoveva e guardava con aria disperata il resto della Compagnia che ormai era lontano.

Eruannie allungò una mano verso di lui che la guardò incredulo. Non sapeva cavalcare e non era nemmeno mai salito su un cavallo. L'altezza lo metteva a disagio, ma accettò comunque facendosi afferrare dalla ragazza la quale lo tirò sulla groppa del suo Amdir che nitrì pronto a partire.
Inizialmente Eruannie lo tenne al passo per farlo abituare alla presenza del mezz'uomo e per far prendere confidenza a Bilbo.

- Io sono molto bravo con gli indovinelli! - esclamò lui a un certo punto, mentre lei era sempre più pensierosa.
- Posso aiutarti, se lo desideri... - sussurrò poi, pensando di aver detto qualcosa di sbagliato.
- Ebbene, nel mio sogno vedo questa pietra che mi oscilla davanti agli occhi e non riesco a prenderla inizialmente, ma quando ci riesco un vecchio nemico mi appare rivelandomi cosa ha in serbo per vendicarsi. - la mezz'elfa sperò di non aver turbato lo hobbit e si voltò un poco cercando di scorgere la sua espressione.

- Quando mi sono svegliata la pietra in questione stava al collo di Thorin, Bilbo. Devo riuscire a prenderla o almeno capire cosa rappresenta per lui... -

" Per noi..." pensò mentre spronava Amdir al galoppo per raggiungere gli altri.
- Probabilmente è una pietra che vi lega, da quello che ho potuto capire una volta eravate molto intimi. E quello che hai sognato è perché hai paura di come possa reagire se cerchi di riavvicinarti. - Bilbo sembrava molto sicuro delle sue parole.
Quello hobbit stupiva sempre di più Eruannie che ogni volta lo osservava con maggior simpatia.

- Non ho ben capito cosa sia successo tra di voi, ma questa avventura potrebbe aiutarvi a chiarirvi. - gli rivolse un piccolo sorriso imbarazzato e poi rimase in silenzio finché non raggiunsero gli altri.
- Ora posso continuare a piedi, grazie Eruannie! - Bilbo accennò a scendere dal cavallo, ma si rese presto conto che era troppo in alto e si immobilizzò.

La ragazza lo aiutò a smontare e gli rivolse un sorriso pieno di gratitudine.
- Grazie, mastro Baggins. - e dicendo ciò superò tutti al trotto fino ad arrivare dove si trovava Thorin.
- Io vado avanti e mi assicuro che non ci siano pericoli. - senza aspettare una risposta dal nano partì al galoppo e risalì il sentiero della montagna.

In lontananza si potevano vedere delle nubi temporalesche in avvicinamento che fecero agitare il cavallo.
- Tranquillo, presto ti lascerò tornare a casa. - sussurrò queste parole all'amico mentre si chinava un poco verso le sue orecchie.
Lo stallone nitrì e si impuntò senza più muovere un passo avanti.
- Sei un fifone, Amdir! Le nuvole sono lontane, non pioverà prima di sera! - ma il cavallo non dava segni di ripensamenti e indietreggiava sempre di più.

- E va bene, ma non fermarti finché non sarai tornato a Imladris! - la mezz'elfa smontò e iniziò a togliere sella e briglie.
- Contento? Ora va, ci rivedremo presto. - poggiò la fronte contro quella dell'amico e gli sussurrò una benedizione in elfico.
Eruannie osservò il suo amico voltarsi e ripercorrere il sentiero al contrario, sentendo le maledizioni in Khuzdul di Dwalin che per poco non finiva giù dalla montagna.

Vegliò sulla corsa del cavallo finché il suo occhio non fu più in grado di vederlo e poi riprese la sua perlustrazione arrampicandosi su per il sentiero che via via si faceva sempre più stretto e tortuoso.
Si fermò appena giunse a una piazzola per aspettare il resto della Compagnia, osservandoli mentre risalivano la montagna.
In testa vi era Thorin che dettava la marcia, fermandosi di tanto in tanto a controllare se tutti fossero dietro di lui. Eruannie non potè non notare il portamento fiero del re anche mentre scalava una montagna.

Quando la raggiunsero il sole era ormai alto in cielo e decisero di fare una sosta per riposarsi e mangiare qualcosa.
Eruannie si appollaiò su una roccia mentre i nani e lo hobbit si rifocillavano.

- Tu non mangi? - le chiese Bofur mentre addentava un panino.
- No, sono in parte un elfo quindi non ho bisgono di mangiare spesso come umani e nani. - rispose lei rivolgendogli un sorriso amichevole.

- Tessssssoroooo, chi è il mio tesssssorooo ?? - un sibilo lontano giunse all'orecchio di Eruannie che estrasse la spada scattando in piedi.
- Non siamo soli... - sussurrò guardandosi intorno per capire da dove proveniva quella voce.
Qualcosa di oscuro si trovava vicino a loro e turbava il suo animo. Eruannie decise che avrebbe vegliato su di loro quella notte, nella speranza di scovare l'essere.

Il cielo si annuvolò velocemente e una leggera pioggerellina iniziò a picchiettare sulle loro teste.
- É meglio muoversi prima che ci colga una tempesta. - sentenziò Thorin, rimettendosi poi in marcia senza voltarsi indietro.
La pioggerellina delicata non ci mise molto a trasformarsi in un temporale con fulmini e tuoni che gli fecero perdere il sentiero.
Camminavano in fila indiana, cercando di stare il più vicino possibile alla parete di roccia.

Eruannie stava davanti a tutti poiché grazie alla sua vista, più sviluppata di quella dei nani, riusciva a vedere meglio nonostante la pioggia cadeva incessante sopra di loro.

- Qualcosa si muove! - urlò cercando di contrastare il rumore della tempesta.
- Cosa?! Chi muore?! - Oin fece scoppiare a ridere Fili e Kili che si guadagnarono un'occhiata severa da loro zio.
- Riesci a vedere cos'è? - le rispose Thorin urlando, i lunghi capelli e la barba appiccicati al viso.

Ma la mezz'elfa riusciva a vedere solo delle ombre davanti a loro.
Tenendo l'arco in pugno, pronta a usarlo se ce ne fosse stato bisogno, scosse la testa e proseguì facendo attenzione a dove metteva i piedi.
- Dobbiamo trovare riparo! Vedi niente? - urlò poi, mentre gli altri erano intenti a recuperare una macchia scura che stava per cadere nel baratro.

"Bilbo" pensò Eruannie preoccupata, ma lo hobbit era stato prontamente afferrato e riportato sul sentiero dai compagni.
La ragazza aguzzò di più la vista e vide un masso volare addosso alla parete sopra di loro, ma non fece in tempo ad avvertire i nani, che questo si spaccò contro la montagna e crollò su di loro che cercarono di ripararsi.

Inizialmente non capì come fosse possibile una cosa del genere, ma poi si ricordò i racconti di suo fratello Elros riguardo alle montagne che si facevano guerra tra loro a causa di qualche battibecco.

- Sono Giganti di Pietra! Non vogliono farci del male, ma se stiamo qui finiremo in mezzo alla loro battaglia! - Eruannie si avvicinò cauta a Thorin che non smise di osservare i suoi movimenti.

- Dobbiamo trovare una grotta, un anfratto qualcosa dove ripararci! Continueremo domani, se non ci fermiamo ora moriremo, Thorin! - il capo della Compagnia annuì e intimò agli altri di proseguire, ma la montagna si spaccò in due dividendo il gruppo.
Eruannie vide la faccia di Thorin farsi sempre più lontana e si rese conto che si dovevano trovare sulle gambe del gigante che si stava alzando.

Afferrò Bilbo e lo spinse contro alla parete per non farlo cadere, mentre notò che gli altri erano riusciti a raggiungere la montagna e li attendevano.
Un gigante colpi quello su cui si trovavano Eruannie e gli altri nani che, perdendo l'equilibrio, andò a scontrarsi con la montagna.

- Nooo! Kili! - l'urlo di Thorin sovrastò i tuoni che ruggivano senza sosta.
Quando il loro gigante si allontanò per continuare la sua lotta il resto della Compagnia raggiunse Eruannie e gli altri e il re potè riabbracciare il nipote.

- Dov'è Bilbo? - la domanda di Bofur fece gelare il sangue nelle vene alla mezz'elfa che sbiancò e iniziò a guardarsi intorno, fino a scorgerlo poco lontano da loro.

Lo hobbit era sospeso nel vuoto e riusciva a tenersi alla roccia solo grazie alle sue piccole manine.
Eruannie fece un balzo su una sporgenza sotto di loro e riuscì ad afferrarlo prima che potesse cadere.

- Ti ho preso, piccoletto! - disse sorridendogli e cercando di infondergli un po' di coraggio.
Una volta che lo hobbit fu al sicuro insieme agli altri cercò di issarsi ma la roccia sotto di lei si sgretolò e perse l'appoggio dei piedi.
Sarebbe caduta nel vuoto se qualcuno non l'avesse afferrata per un braccio riportandola sul sentiero.

- Grazie... - borbottò rivolta a Thorin mentre questo le rivolgeva uno strano sorriso che sparì subito.
- Credevo lo avessimo perso ... - Dwalin osservava il mezz'uomo, ancora incredulo per ciò che gli era accaduto.
- Lui si è perso da quando ha lasciato casa! Non c'è posto per lui tra noi... - Thorin sputò quelle parole addosso a Bilbo che fece un passo indietro credendo che lo avrebbe aggredito.

Dopodiché si allontanò seguito da Dwalin in cerca di un rifugio per la notte e presto imitato da tutti gli altri nani.
- Non ti preoccupare, Bilbo. Lui è così, fa il duro. In realtà gli servi in questa impresa tanto quanto gli serve ognuno di noi! - Eruannie cercò di confortare lo hobbit che le sorrise tristemente e si allontanò, lasciandola sola con Fili e Kili.
- Alllllora... - cominciò Kili con un sorriso malandrino.
- Che hai da guardare, nano? - chiese lei sospettosa di quell'atteggiamento.
- Cos'era quello scambio di sguardi profondi con lo zio? - Fili le si era avvicinato così repentinamente che la fece sussultare.
- È forse un ritorno di fiamma? - continuò Kili avvicinandosi di più a lei.
- Non so cosa stiate blaterando, voi due! - sibilò Eruannie, cercando di seguire gli altri.
- Oh certo, certo! E noi siamo due orchi! Avanti Ann! La regina di Erebor deve essere sincera con i suoi nipotini adorati! - i due fratelli le si appiccicarono alle gambe come due poppanti facendola ridacchiare.
- Voi siete malati! Mai e poi mai ci sarà ancora qualcosa tra me e vostro zio! - Fili e Kili si rialzarono e si allontanarono nella direzione che avevano preso tutti, continuando a guardarla come due bambini.
- Noi attenderemo, Ann! E quando avremo vinto la nostra scommessa dovrai pagare pegno! - Eruannie spalancò gli occhi.
- Quale scommessa?! Ehi, ragazzi! Aspettatemi!! Quale scommessa?! - entrò nella caverna urlando e inciampando in una delle gambe dei due giovani Durin.

Si sarebbe spiaccicata al suo se prima non fosse finita addosso a Thorin, inginocchiato per prepararsi il suo giaciglio per la notte. Eruannie gli piombò addosso facendo cadere entrambi al suolo e salvandosi la faccia solo perché era atterrata su Scudodiquercia.
I loro visi non erano mai stati così vicini, almeno per quello che poteva ricordare Eruannie.

Thorin si perse per un momento a osservare i suoi occhi verdi come lo smeraldo più prezioso.
Ripensò a quando erano così felici a Erebor, senza draghi a occupargli la mente o Orchi sulle loro tracce.
Si ricordò quando aveva congelato la sala del trono perché pensava che la stesse tradendo e si rese conto che doveva amarlo davvero tanto all'epoca.
Ma poi tutti quei bei ricordi scomparvero lasciando posto solo all'amarezza di essere stato tradito e abbandonato dalla unica donna che abbia mai amato.

La scostò facendola scivolare sulla roccia e gettandole un'occhiata di rimprovero per poi rivolgersi ai nipoti.
- Smettetela di fare i bambini! Queste montagne pullulano di Goblin e ci manca solo che ci scoprano. - si avvicinò a Gloìn che stava per accendere un fuoco.
- No, niente fuochi qui dentro. Riposatevi, all'alba ripartiamo! - Balin gli si avvicinò preoccupato.
- Dovevamo aspettare tra le montagne l'arrivo di Gandalf, questo era il piano. - affermò calmo e piatto, mettendosi le mani sui fianchi come un genitore che riprende il figlio.

- I piani cambiano. Ora riposatevi e non fate rumore. - dicendo ciò si gettò sul suo giaciglio e si addormentò.
I nani rimasero in silenzio. Thorin era stato molto duro con Bilbo poco prima e sembrava che la tensione non fosse ancora finita.
Eruannie si avvicinò a Balin che preparava il suo letto improvvisato.
- Balin, sento che non siamo al sicuro qui... - gli sussurrò lei, guardandosi intorno facendo saettare i suoi occhi in ogni dove.
- Sciocchezze, ragazza! Sei in mezzo a tredici nani, più al sicuro di così! - il vecchio nano ridacchiò e si sistemò coprendosi.
- Dormi, è stata una giornata faticosa. - e dopo averle rivolto un occhiolino si addormentò.
Il russare dei nani le fece capire che tutti se ne erano già andati nel mondo dei sogni, tranne Bofur che si apprestava a fare la guardia.
- Bofur, amico mio, faccio io il primo turno. - disse sorridendogli e posandogli una mano sulla spalla.
Il nano era di poco più basso di lei, così si dovette chinare un poco.
- Non riesco a dormire, tranquillo. - il nano, stravolto dalla giornata pesante, le sorrise e si diresse al suo giaciglio dove si addormentò poco dopo.

***

La pioggia infuriava fuori dalla caverna e la voce sibilante che Eruannie aveva sentito quel pomeriggio la torturava.
" Il mio tessssorooo, tutto mio! Solo mio... " ripensando ai sibili di quell'essere le venne la pelle d'oca. Si strinse nel mantello zuppo di acqua e si sfregò le braccia.

" Dannata me! Dovevo portarmi un cambio, maledizione! " pensò mentre muoveva i piedi per non farli ghiacciare.
Un movimento vicino a lei la fece saettare dove si trovava l'intruso, puntandogli un pugnale alla gola.
- Non ti conviene muoverti, essere! - gli sibilò a un palmo dalla faccia, ma presto si accorse che era il povero Bilbo, fin troppo impaurito per muoversi.

- Bilbo, cosa stai facendo? - chiese notando che lo hobbit aveva in spalla lo zaino pieno dei suoi averi ed era pronto per andarsene.
- E così te ne vai, ti capisco ma la strada è pericolosa e sta diluviando. - la mezz'elfa aiutò l'amico a rimettersi in piedi e si mise ad osservarlo nel tentativo di capire cosa passasse per la testa del mezz'uomo.
- Thorin ha ragione, io non sono uno di voi e mai lo sarò. Mi manca casa mia e non posso aiutarvi in questa missione, vi sarei solo di intralcio. - Eruannie capiva come poteva sentirsi dato che più volte si era sentita così anche lei.
- Bilbo, io ti capisco, davvero! Ma questa non è una buona ragione per andarsene! Thorin mi odia più di quanto possa odiare te, eppure io rimango qui. Dobbiamo dimostrargli che... - ma fu interrotta dalla luce proveniente dalla spadina dello hobbit.
- Bilbo, cos'è quella cosa? - chiese sporgendosi verso l'arma per analizzarla meglio. Lo hobbit la estrasse un poco dal fodero e sospirò rassegnato.

- Goblin ... - sussurrò osservando spaventato l'amica, mentre il corpo di Thorin scattò in piedi urlando a tutti di svegliarsi.
- Che succede?! - urlò Ori con la sua vocetta infantile, mentre tutti gli altri nani non capivano cosa stesse accadendo.
In poco tempo la terra sotto i loro piedi mancò e caddero tutti in un condotto che li portò sempre più all'interno della montagna.

- Eruannie! - ruggì la voce di Thorin alle spalle della ragazza.
- E adesso cosa vuoi, razza di orco spelacchiato?! - sibilò lei mentre cercava di girarsi per guardarlo in faccia.
- Levati da lì o quando atterreremo ti schiaccerò! - le urlò allungando un braccio nel tentativo di spostarla.
Ma ormai era troppo tardi, atterrarono uno dopo l'altro su un piccolo ponte di legno nel cuore della montagna e Scudodiquercia spiaccicò Eruannie al suolo.

- Ti avevo detto di levarti! - le gridò contro, mentre la osservava dall'alto.
- Oh beh, ma fai pure con comodo! Io non sono schiacciata, tranquillo! - la mezz'elfa cercò di ironizzare sulla situazione notando che il nano era a cavalcioni su di lei senza accennare un minimo movimento.

Eruannie lo afferrò per le spalle e, dandosi una spinta con i piedi, rotolò di lato riuscendo a invertire le posizioni.
- Ora sono io che domino, nano! - lo schernì con un sorrisetto malizioso in volto mentre notava un lieve rossore sulle sue guance.
- Ragazzi, mi dispiace interrompere il vostro rituale di accoppiamento, ma abbiamo compagnia! - la frase di Kili fece scattare i due guerrieri in piedi mentre imbracciavano le armi, ma i goblin furono più veloci e iniziarono a compattarli uno contro l'altro in modo da rendere vano ogni tentativo di ribellione.

Eruannie afferrò un pugnale che teneva nello stivale e lo conficcò nell'occhio di un goblin che cadde nel vuoto urlando.
Un altro mostriciattolo le si avvicinò per bloccarla, ma lei con grazia e agilità lo colpì con una freccia in fronte, per poi procedere fino ad esaurire tutte le frecce.

- Brava, e ora che si fa? - le urlò Fili, cercando di liberarsi da quattro goblin.
- Sono troppi! Non possiamo sconfiggerli tutti! - Eruannie allungò un pugnale a Ori che cercò di ferire qualche mostro, ma più ne abbattevano più ne arrivavano.
Nel trambusto non si erano resi conto che i goblin li stavano trascinando verso un alto scranno di ossa intrecciate tra loro, sopra al quale un grasso e fetido goblin si dimenava impaziente.

- Chi è stato così sfrontato da entrare armato nel mio regno?! Spie? Ladri? Assassini? - la voce stridula e raccapricciante del goblin seduto sul trono fece rabbrividire Eruannie che si strinse al primo che aveva di fianco: Thorin.
Il goblin che la teneva per un braccio si fece largo e si presentò al cospetto dell'orco.

- Nani, vostra Malevolenza! - squittì quello, sperando in una buona reazione del suo padrone.
- Nani?!? E quello cos'è? - chiese scendendo dallo scranno e avvicinandosi pericolosamente a Eruannie.
- Non è niente di tuo interesse, feccia! - Kili e Fili si fecero avanti coprendo Eruannie che imprecò per la stupidità dei due fratelli.
- Beh non state lì impalati! Perquisiteli! Ogni fessura, ogni crepa! - il tentativo dei due Durin di proteggere la compagna andò in frantumi quando i goblin iniziarono a gettare a terra tutte le loro armi.
Eruannie fu spogliata di ogni pugnale e il suo arco fu spezzato.
- No! - urlò quando un goblin cercò di prenderle la spada.

- No? Come osi dire di no! Non sei nelle condizioni per decidere qualcosa, ragazza! - il re dei goblin le si avvicinò scansando i compagni che si dimenarono nel tentativo di proteggerla.
- Ma guarda! Questa spada non mi è nuova! - gracchiò la fetida creatura, mentre esaminava la spada della mezz'elfa.
- Questa apparteneva alla guerriera di Imladris, come la chiamavano? Ah già, Eruannie! Sei forse tu? - l'orco le sventolò la spada davanti alla faccia e attese una sua risposta.
- Potrebbe darsi... - sussurrò semplicemente lei. Un goblin le afferrò i capelli tirandole indietro la testa ed esponendo la gola al re.
- Potrei ucciderti per la tua insolenza, ragazza! Ma non lo farò... portate qui il Maciullatore! Portate qui lo Spezzaossa! - sentendo quel nome tutti i goblin iniziarono a sghignazzare di gioia e a esultare.
- Aspetta! - fu allora che Thorin si fece largo tra i suoi compagni e si mise davanti a Eruannie, ancora bloccata dal goblin che le diede un calcio e la fece inginocchiare.
- Bene bene! Guarda chi c'è! Thorin, figlio di Thrai, figlio di Thror! Re Sotto la Montagna! - il re dei goblin si inchinò schernendo il nano.
- Oh! Dimenticavo, non ce l'hai una montagna e non sei un re! Il che fa di te un nessuno in realtà! - lo sguardo di Thorin si indurì e divenne freddo come il ghiaccio.
 - Conosco qualcuno che pagherebbe un bel prezzo per la tua testa! Solo quella, nient'altro attaccato! Tu sai di chi sto parlando, un vecchio nemico tuo! - Eruannie rabbrividì.

Sentiva che stava per succedere qualcosa di veramente brutto e lei era lì, inerme sotto le grinfie di un goblin putrido.
- Un orco pallido, a cavallo di un bianco mannaro! - la mezz'elfa capì di chi parlava e spalancò gli occhi per la paura.
- No! - urlò, prima che il goblin che la teneva prigioniera le tirasse un pugno alla base del collo per farla tacere.
- Inivia un messaggio all'orco Pallido! Digli che ho trovato il suo premio! - concluse il comando rivolto a un piccolo goblin che schizzò subito via a contattare il nemico.

I goblin saltarono addosso ai membri della Compagnia che cercavano invano di liberarsi, finché qualcuno non fece cadere al suolo la spada di Thorin, Orcrist, che uscì dal fodero e fece indietreggiare tutti i nemici.
- Conosco quella lama! È la Fendiorchi! Uccideteli! Uccideteli tutti! - il re dei goblin indietreggiò inorridito fino al suo scranno e osservò i suoi sudditi che stavano per uccidere i nani.
Eruannie cercò di liberarsi ma mentre un goblin la teneva ferma un altro le si avvicinò puntandole un pugnale al collo.
- Morirai! - sibilò questo, guardandola con occhi maligni.

Un lampo di luce azzurrina accecò tutti e i goblin furono spazzati via, mentre una figura appuntita si avvicinava a loro.
- Imbracciate le armi! Combattete! - la voce di Gandalf rincuorò Eruannie e tutti gli altri che, dopo aver scansato i corpi dei goblin, afferrarono le loro armi e iniziarono a menare fendenti colpendo i mostriciattoli che cercavano di attaccarli.
- Forza Ori! - Eruannie afferrò il giovane nano e gli mise in mano una piccola ascia, in modo che potesse difendersi.

Mentre combattevano seguirono Gandalf lungo il ponte e scaraventarono giù qualsiasi bestia si trovassero davanti. Lo stregone fece cadere un masso dall'alto in modo che facendolo rotolare avrebbero ucciso più goblin e riuscirono ad arrivare a un ponte non lontano dall'uscita della grotta. Si trovavano nel mezzo quando il re dei Goblin saltò fuori bloccando il passaggio alla Compagnia.

- Pensavi di sfuggirmi, eh? - si protese verso Gandalf con la sua clava nella speranza di schiacciarlo, ma questi schivò il colpo.
- Cosa intendi fare adesso, stregone? - il mago sembrò pensarci un attimo mentre rivolgeva al goblin uno sguardo di disgusto.
Si rialzò e gli diede un colpo di bastone nell'occhio, facendogli perdere l'equilibrio. Poi, prima che il goblin potesse riprendersi, gli tagliò la pancia con la lama della sua spada e aspettò che il mostro si accasciasse prima di tagliargli anche la gola.
Continuando a combattere con i mostri riuscirono a a seminare il resto della nidiata e a raggiungere l'uscita, situata nelle profondità della città dei goblin.

- Gandalf! - l'urlo di Kili attirò l'attenzione dello stregone e di Eruannie che, alzando lo sguardo, videro una marea di goblin scendere su di loro pronti allo scontro.
- La luce del sole ci salverà, presto! - l'Istari guidò la compagnia fuori dalla montagna, verso un'enorme distesa di erba che assorbiva la luce del giorno, la stessa che li inglobò una volta usciti.

Erano esausti e provati dalla nottata e si godettero il silenzio delle prime luci dell'alba.


Angolino umile dell'autrice di questa storiella :

 Salve gente ! Scusate il ritardo ( deheheheh)
Penso che fino ad aprile/maggio sarò costretta a pubblicare un capitolo solo a settimana, non prometto nulla per la prossima perché ho la simulazione di terza prova e tutto dipenderà da se avrò tempo o no!

Ringrazio la fantastica Lucri, alias ThorinOakenshield, spero ti sia piaciuto questo quinto capitolo ;)

E ovviamente ringrazio anche Quimelle Underwood, spero di non aver tralasciato errori come mio solito, in caso so che non mancherai di farmelo notare e quindi ti ringrazio ;))

Grazie anche a  lady anya blu Cullen, Odette Kahwamura e Fefyna che hanno messo questa folle storia tra le preferite/ seguite, grazie molte! :)

Infine, ma non meno importante (insomma, sei comunque la mia Sis) vorrei ringraziare la fantastica Shiner che ho notato che mi segue nonostante io abbia cambiato nome e sia mancata da questo mondo per ben due anni e mezzo!
Mi sei mancata sis e spero che questa storia ti piaccia come le mie care vecchie storielle di anni fa! Spero di non aver perso la mano xD

( o mio dio ho mess x D... si lo faccio ancora, all'alba dei 20 anni )

Un beso a tutti !

Giuls
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: GiulsOakenshield