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Autore: Cry_Amleto_    10/01/2017    0 recensioni
[Stony ! ]
Tratto dalla FanFiction.
"Tony, con la testa poggiata sulla spalla di Steve, sorrideva, sentendosi per la prima volta in vita sua Completo in modo assoluto, il Vuoto che lo tormentava un lontano ricordo. E Steve... Steve, con gli occhi chiusi, il naso sprofondato nei capelli di Tony a respirarne l'aroma, stringendo a sé l'altro e sentendo il suo calore riscaldare il blocco di ghiaccio che era divenuto il suo cuore, si sentiva felice. Felice come mai prima di allora, perché adesso aveva uno Scopo, un Motivo, per continuare quella guerra che da tempo non credeva più sua. E questo Scopo, questo Motivo, lo stava stringendo tra le braccia."
Genere: Angst, Azione, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lost'
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[To save my world]

...And I will swallow my pride
You're the one that I love
And I'm saying goodbye...

(...E ingoierò il mio orgoglio
Tu sei la persona che amo
E ti sto dicendo addio...)

Quando il Capitano tornò in laboratorio era notte inoltrata. Non lo aveva visto in giro, quindi aveva giustamente pensato che Tony stesse ancora in laboratorio. E quella notte, che poteva essere la loro ultima notte, Steve aveva bisogno di passarla al fianco dell'altro.
Trovò l'inventore chino sul largo tavolo che troneggiava al centro del laboratorio, che dormiva profondamente, sopra un ammasso di progetti e strumenti elettronici a cui non seppe dare un nome. 
Chinò la testa di lato, rimanendo a fissare incantato il volto addormentato di Tony: era più pallido del solito, nuove rughe marcate gli segnavano la fronte, denotando il suo stress, che da sveglio ben dissimulava, ed ogni tanto le sue sopracciglia di corrugavano a scatti, chiaro indice di un vivido sogno in corso.
Gli si avvicinò, senza riuscire a staccare lo sguardo dal volto dell'altro. Gli sembrava così vulnerabile in quel momento che quasi stentava a riconoscerlo.
Sarebbe rimasto lì a guardarlo per ore, se non fosse che all'improvviso l'inventore urlò il nome di Steve con un angoscia tale da spaventare oltremisura il Capitano. Quest'ultimo gli si avvicinò di scatto, pensando che l'altro fosse stato improvvisamente colto da un malore, quando si accorse che invece stava ancora dormendo profondamente. 
Tony mormorò ancora il suo nome, questa volta con una tristezza profonda e palpabile. 
Steve lo scosse gentilmente per una spalla, la fronte aggrottata e lo sguardo preoccupato, cercando di svegliarlo.
Ma quello non fece che agitarsi di più. Quando poi copiose lacrime presero a rigare le guance dell'inventore, il Capitano prese a scuoterlo con più forza, chiamandolo fermamente per nome: non riusciva a tollerare la vista di quel grande e forte uomo ridotto in lacrime, seppur nel sonno e inconsapevole delle reazioni del proprio corpo.
Tony si svegliò di scatto, gli occhi arrossati e sgranati che facevano trasparire una sofferenza inimmaginabile.
Steve si strinse al petto il corpo tremante dell'altro, prendendo ad accarezzargli la schiena cercando di calmarlo.

«Steve...» mormorò ancora l'inventore, questa volta con autentico sollievo, buttandogli le braccia al collo e respirando a fondo l'odore rassicurante dell'altro. «Mi dispiace... Non ci sono alternative... È compito mio... Ma non fa nulla... Non mi servono alternative... »

Il Capitano, facendo forza sulle ginocchia, lo prese in braccio e insieme si diressero nella stanza di Steve che era stata la camera di Tony. 
Quest'ultimo non smise un attimo di tremare e di continuare a mormorare il suo nome, intervallandolo con quei 'mi dispiace' e 'è compito mio'. 
Steve non commentò, restando però perplesso. Lo mise a letto e continuò a rassicurarlo fin quando non si addormentò nuovamente.
Il Capitano prese dunque a interrogarsi su cosa intendesse dire l'inventore con quelle frasi sconnesse. Forse erano solo dei rimasugli dell'incubo, ma se così non fosse stato... che Tony gli stesse nascondendo qualcosa? Non stentava a crederlo. 
Si staccò delicatamente dal Meccanico facendo attenzione a non svegliarlo, poi si diresse a  passo spedito verso il laboratorio.

«F.R.I.D.A.Y.!» chiamò a gran voce il Steve

«Mr. Rogers» salutò cortesemente l'AI da un punto impreciso della stanza.

"Ma come fa Tony a non impazzire? Parlare con questa intelligenza artificiale è come parlare ad una Voce..." si ritrovò a pensare.

«Ton- ehm... il signor Stark... parla spesso mentre dorme?» iniziò, con una domanda che non si avvicinava neanche lontanamente a quella che voleva porre.

«Solo quando ha incubi.» rispose un po' titubante l'AI

«E sarebbe...? Quante volte su 10?» insistette dunque lui, cercando di parlare all'intelligenza artificiale come faceva Tony.

«9 volte su 10» rispose prontamente prima di aprire davanti ai suoi occhi una serie di statistiche.

Anche se Steve non era un esperto in materia, capì che, nell'ultimo anno, l'inventore aveva avuto solo 8 notti 'tranquille', in cui non era compresa neanche la notte che avevano passato insieme.

Quindi non era una novità ciò che era appena successo... Ma perché gli aveva detto proprio quelle parole?

« Non ci sono alternative... Non servono alternative... »

La voce di Tony tornò a mormorargli all'orecchio, con quel tono sofferente.

E uno strano presentimento gli strinse il cuore in una morsa.

«F.R.I.D.A.Y. ...» azzardò lentamente Steve «A cosa stava lavorando Tony?»

«Ad un modo per chiudere il portale.» rispose velocemente l'AI.

«E... l'ha trovato?» chiese esitando un po' mentre una strana consapevolezza si faceva strada dentro di lui.

«Sì» affermò aprendo una serie di pannelli.

Extremis, recitava il titolo.

«È un virus ideato dal dottor Aldrich Killian che potenzia le abilità umane. Il progetto però è stato un fallimento in quanto i  delle persone a cui è stato somministrato è stata sopraffatta dalla potenza del virus, ed è infine esplosa dando origine a distruzioni e incedi vari che hanno mietuto non poche vittime. Il signor Stark ha personalmente affrontato e sconfitto Killian, portando con sé però alcune dosi del virus per migliorarle e renderle efficienti.

Le ha trascurate fino alla battaglia contro Ultron, quando ha iniziato a lavorarci su senza successo: le sue modifiche hanno, invece, causato un esplosione dei soggetti con un raggio distruttivo maggiore rispetto a quello precedente. Tutto su scala ridotta al micrometro, ovviamente.

Mr. Stark ha appena terminato di potenziare il virus fino ad ogni margine l'ampiezza del raggio dopo l'esplosione, in modo da riuscire a distruggere tutto ciò che si trova aldilà del portale.» iniziò a snocciolare F.R.I.D.A.Y. in risposta.

Steve ci mise un po' a capire il nocciolo del discorso, e quando lo fece impallidì di colpo.

«Quindi qualcuno dovrà lasciarsi esplodere per vincere questa guerra?» la sorpresa della sua voce trapelava quasi a stento dalla gola serrata in un una morsa ad quel presentimento nefasto che andava via via acquisendo consistenza.

«Sì»

«Sarà qualcuno della squadra a doverlo fare?»

«Mr. Stark»

"Mr. Stark. Certo, è ovvio."  Steve sentì tutte le forze venirgli meno e crollò sulla sedia che conservava ancora un po' del calore dell'inventore.

«Tony non ha, che so, una bomba nucleare potenziata da qualche parte? Extremis non può essere l'unica arma che abbiamo!» esclamò a quel punto Steve, cercando inutilmente di nascondere una nota rotta nella voce.

«No, Mr. Rogers. Non ci sono alternative.» rispose con la sua robotica voce priva di espressione l'AI.

« Non ci sono alternative... È compito mio... »

Steve sentì il mondo cadergli sulle spalle. Un lamento sfuggì dalle sue labbra.

No. Non poteva davvero essere così.

Si erano appena trovati, aveva appena raggiunto l'irraggiungibile Felicità, e ora Tony stava per essergli strappato via. Era troppo presto, ancora troppo presto...

No. Meglio la morte che condannare Tony per avere salva la propria vita.

Il suo compito quale Avenger era salvare il mondo, ma come poteva farlo senza Tony al suo fianco, l'unico suo Mondo che desiderava davvero Proteggere, Salvare e Vendicare?

No. L'avrebbe impedito a qualsiasi costo.

A costo di mettersi contro gli Avengers, lo S.H.I.E.L.D., il Governo, Tony.

«F.R.I.D.A.Y., qual è il luogo più sicuro e con meno probabilità di fuga della zona?» chiese, il tono e l'espressione autoritaria di Captain America.

L'AI fu veloce nell'individuare il posto e ad inviargli le coordinate sul palmare.

«Posso chiederle a cosa le serve?» azzardò F.R.I.D.A.Y.

«A salvare un mondo. Il MIO mondo.»

 
   
 
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