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Autore: Van_Horstmann    11/01/2017    0 recensioni
[Warhammer Fantasy Roleplay]Sono anni che la famiglia Van Horstmann soffre per il terribile tradimento perpetrato da Egrimm ai danni dell'Impero, reputazione e alleanze sono state distrutte e così l'unica cosa che il barone Wilhelm Van Horstmann può fare è resistere e attendere che il tempo faccia svanire il ricordo del traditore.
Ma le forze del Caos sono in movimento, un culto forse vicino proprio a Egrimm sta tramando di rapire i due più giovani membri della famiglia Van Horstmann per motivi sconosciuti ma sicuramente terribili.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Delia si trascinò verso la sala centrale, il dolore atroce al fianco squarciato e al polpaccio era quanto di più terribile avesse mai sperimentato, cercò di concentrarsi per usare le sue abilità di guarigione, ma le fitte costanti risalivano tutto il corpo strappando la sua mente dai venti della magia.
«Magister! Aiuto!» gridò.
Vide qualcuno alla sua destra, era Gunther, la sua faccia contorta in un ghigno sdentato:«Ah, qualche problema?»
«Chiama l’Alchimista! Ora!»
«Arriverà qui, prima o poi.»
«Idiota! Chiamalo! Ora!»
«Sono qui, Delia.»
Il ghigno di Gunther si spense, l’Alchimista apparve alle sue spalle.
«Magister! Sono ferita, un intruso, molto forte…»
«Lo so. Ha ucciso Murg e ora anche Golem.»
Delia spalancò la bocca, per un attimo si distrasse dal dolore, come poteva aver ucciso Golem?
L’Alchimista si abbassò e toccò la ferita al fianco, un calore infernale bruciò le carni di Delia che urlò così forte da costringere Gunther a coprirsi le orecchie con le zampe.
Durò pochi istanti ma sembrò un’eternità, poi cessò, il fianco smise di pulsare fitte dolenti, lo guardò, la pelle rosa della ferita sanata risaltava su quella bianca ma per il resto sembrava che non fosse successo nulla.
L’Alchimista toccò poi il polpaccio squartato, un istante di calore intensissimo e poi fu tutto come se non fosse successo niente.
Delia si alzò e guardò l’Alchimista:«Grazie, Magister! La tua maestria…»
«A dopo i ringraziamenti Delia, gli intrusi hanno ucciso quasi tutti i miei discepoli e ora anche Golem. Qualcosa non quadra, non è possibile.»
«L’uomo dei Van Horstmann che mi ha ferito e che ha ucciso Murg era abile e forte, ma non può aver sconfitto Golem.»
«Nessun essere umano potrebbe, almeno con armi mondane. Gunther, chiama tutti qui!»
«Subito!» disse il mutante che corse via sulle quattro zampe.
«Ora ha liberato i due prigionieri, cercheranno di fuggire.» disse Delia.
Gli occhi verdastri dell’Alchimista incontrarono per un attimo i suoi:«Nessuno fugge da qua, se non lo voglio io.»
Delia annuì, conosceva come funzionava il Labirinto, era vero, nessuno poteva uscire senza il consenso del Magister, a meno che il Magister stesso non venisse ucciso.
Sentì i passi di alcune persone, Gunther e Felix giunsero assieme a Uwe e altri sei adepti, ciò che restava del loro culto.
«Quando distruggeremo gli intrusi e metteremo le mani sui tre Van Horstmann, saremo ripagati da tutte le perdite che abbiamo subito.» disse l’Alchimista, quasi come se le avesse letto nel pensiero.
«La ragazzina» disse Delia «è inutile nella mischia, lasciamola indietro.»
L’Alchimista si voltò verso Uwe:«Vero. Ragazzina, prendi l’altro corridoio, torneremo a prenderti quando avremo risolto il problema.»
Uwe annuì e corse via.
«Arrivano.» disse l’Alchimista.
Delia guardò il portale dorato aprirsi, il guerriero che l’aveva ferita entrò per primo, spada tesa in avanti, seguito da Hermann Van Horstmann e dai suoi fratelli Karl e Bastian.
   
 
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