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Autore: slice    12/01/2017    1 recensioni
È successo indubbiamente qualcosa, ma non so bene cosa; diciamo che non è poi così importante ai fini della storia. Potremmo dire che c'è stato uno scontro con l'ennesimo cattivo alieno, qualcosa è andato storto, sono riusciti a incasinarsi e il cattivo se l'è filata. Questo è l'aftermath. Poche parole giusto per fare gli auguri a qualcuno! ;p
Giallo perché sì.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Movieverse, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Un altro lunedì


Non è andata così male... insomma, poteva andare peggio!”
Steve abbassa lo sguardo su di sé e poi lancia un'occhiata eloquente dall'altra parte del tavolo, il movimento allusivo delle sue sopracciglia fa corrugare quelle di Tony.
“Certo, a te è andata bene, non sei stato illuso e poi deluso,” brontola Thor.
Rimane con la testa appoggiata su un pugno, mentre muove l'altra mano per andare a sfiorare il martello con un dito.
Natasha scoppia in una risata fragorosa.
“Mi dispiace, uomo di ferro, sembra che ci voglia di più, di un giochetto di magia, per ingannare Mjiolnir.”
“Grazie, Johnny Bravo, non me ne ero accorto.”
Natasha ride ancora.
Bruce assottiglia lo sguardo e Steve aggrotta la fronte.
“Nat, vederti ridere così mi farà prudere dappertutto,” dice Steve. Bruce emette un suono affermativo e prende a muovere il piede della gamba accavallata, come un gatto nervoso farebbe con la coda.
“Cerchiamo di non farci venire cose strane, mentre siamo nei corpi altrui,” dice Tony con un'occhiataccia.
Clint sospira pesantemente e le sue spalle si incurvano ancora un po', prima che riesca a parlare.
“Dovremmo concentrarci e raccogliere i fatti, anche il minimo particolare può essere utile per tornare... alla normalità,” dice, spingendosi sul naso occhiali inesistenti. Bruce sorride, dall'altra parte del tavolo. “Sono sicuro che tra poco sarà Fury stesso a venire a chiedere un rapporto.”
“Giusto!” tuona Natasha, “Dovremmo tutti aiutare il nostro Capitano a redigere un rapporto soddisfacente. Steven!”
Tony raddrizza la schiena, si schiarisce la gola e afferra il modulo che Natasha gli porge.
Steve ridacchia.
“Ok,” commenta Tony, compilando la parte di rito, mentre raccoglie le idee, “per prima cosa possiamo tutti essere concordi sul fatto che, per una volta, non c'entri l'Hydra.” Tutti annuiscono, anche se lui non alza gli occhi dal foglio. “E pure sul fatto che sia stata magia. Voglio dire, niente raggi gamma o strane pistole fluorescenti, è stata una bacchetta... magica.” Tutti annuiscono ancora, a questo punto però lui alza lo sguardo.
“Fregati da Harry Potter...” mormora Steve, inclinato verso Thor che scuote il capo.
Tony li ignora.
“Da questo punto in poi diventa soggettivo, poiché eravamo sparpagliati sul perimetro d'azione, quindi:” dice, indicando Bruce, “tu eri a terra, sul lato nord del porto, giusto?”
Bruce si acciglia.
Natasha interviene, “non era lei, era lui,” e scuote la testa, “nemmeno lui, l'altro!”
“Allora Hulk era a terra sul lato nord del porto,” dice Tony, indicando brevemente Clint per poi scrivere, “Clint era in cima alla torretta, me lo ricordo!”
“Sì, ma Clint sono io,” dice Steve, sventolando una mano.
Tony continua a ignorarlo, visto che la prima volta ha funzionato.
“Thor vi è venuto incontro da est? O era Natasha?”
“Ero io, amico Steven,” dice Natasha, battendo forte sulla schiena di Tony.
Thor lascia cadere la testa sul tavolo con un grugnito, mentre Tony annuisce e scrive.
In quel momento la porta si spalanca ed entra Hill con un cappotto di pelle lungo fino ai piedi.
“Chiunque sia stato ha un umorismo malato, va catturato, torturato e gettato nell'oceano Pacifico.”
“Manteniamo la calma,” dice Fury, arrivandogli a fianco. “Ha il rapporto, Capitano?” si rivolge a Steve, ma ha subito dei dubbi, “Capitano?” chiama, poi.
“Sì,” dice Tony, “ci stiamo lavorando.”
“Che ti avevo detto?” Commenta Hill, “pessimo senso dell'umorismo! Voglio che rimaniate qui - niente Stark Tower, Stark! - e voglio un rapporto dettagliato ogni volta che avviene un cambiamento, farete a turno un viaggetto nell'ala medica, quando vi avremo prelevato il sangue vi faremo dei cartellini per girare nell'Elivolo. Fino ad allora, che voi siate un semi Dio nel corpo di un arciere o una spia russa in quello di un milionario, resterete qui, in questa stanza.” A quel punto, Hill interrompe la sua passeggiata, ma non scioglie le mani dietro la schiena. “Sono stato chiaro, Stark?”
“Come mai nessun carceriere prima d'ora, Direttore!”
Gli occhi di Hill si spostano repentinamente su Thor, dopo su Fury.
“Pessimo,” dice, “pessimo umorismo.” E se ne va subito dopo, borbottando, “Dio ce ne scampi e liberi.”
C'è un attimo di silenzio quando la porta si chiude.
“Fa strano vederlo senza cappotto...” commenta Steve, che ha scoperto con un po' di fastidio di non potersi appollaiare sulla sedia come ha sempre fatto.
“È vero!” esclama Thor, rinvigorito, “Ecco cosa c'era di strano! Non ti senti strana?”
Fury alza una spalla, noncurante, “Ha detto che si sentiva nudo, senza.”
“Beh,” commenta Thor, sfoggiando un raccapricciante sorrisetto allusivo, “In circostanze diverse ci saremmo lamentati, ma...”
“Stark!” abbaia Tony, cosa abbastanza strana da vedere.
Bruce dà un colpetto alla sua sedia e lui per poco non cade, Natasha scoppia a ridere indecorosamente, Clint sorride, ma si spinge ancora gli occhiali inesistenti sul naso, nervoso. Steve opta per tenere una gamba su e una giù.
“Sei il solito porco, Stark,” commenta, domandandosi se allo stato attuale riuscirà a entrare nel condotto di areazione.
“Bene,” dice Fury, e l'atteggiamento ottimista disturba un po' tutti, “Tornerò più tardi, a rapporto finito.” Poi esita e li scruta un momento, prima di chiedere: “chi ce l'ha Hulk?”
Clint alza timidamente la mano, sorride mesto, convenendo così un misto inconciliabile tra sollievo ed esasperazione cronica.
Hill rivolge uno sguardo a Bruce.
“Natasha,” risponde Bruce.
Allora Hill annuisce e sorride, prima di voltarsi per uscire.
“Non fare niente che io non farei, Romanoff.”
Ancora una volta c'è silenzio quando la porta si chiude.
Bruce sorride appena.
“Wow,” commenta Thor mentre Tony e Clint arrossiscono fino alle punte dei capelli.
Steve si avvicina al compagno con fare cospiratorio e Thor gli va incontro.
“E aspetta che Thor si renda conto di avere le tette!”
Bruce torna subito serio e lancia un'occhiata raggelante a Natasha; lei, rimasta interdetta, si guarda il petto come se dovesse succedere qualcosa da un momento all'altro. Clint e Tony si coprono il volto rosso con le mani.







Tanti auguri, mattmurdock! Com'era la torta- NO, non dirmelo! C'è il rischio che ingrassi anche solo parlando di torte: le feste mi uccideranno, prima o poi. Ci preoccupiamo del surriscaldamento globale, quando sarà la Ferrero ad ucciderci tutti. Anyway. Quando sono rientrata, fb mi ha subito detto che mi era dimenticata un compleanno - adoro la tecnologia utile, con la memoria che mi ritrovo - e quindi pensando freneticamente avevo pronta solo questa. Non è una Steve Bucky... anzi, non è nulla. Le mie ff hanno spesso quest'assurda pretesa di avere una trama che, boh, non lo capisco molto, ma niente paura perché questa non ne ha una. Due. Né trama né pretese.

Giusto per, ecco la lista:
Nel corpo di Tony c'è Steve
in Steve c'è Clint
in Clint c'è Bruce
in Bruce c'è Natasha
in Natasha c'è Thor
in Thor c'è Tony
in Fury c'è Hill e in Hill c'è Fury
in me invece c'è il raffreddore, porco cane.



I personaggi non mi appartengono e non c'è lucro, maledizione.




  
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