Un
altro lunedì
“Non è andata
così male... insomma, poteva andare peggio!”
Steve
abbassa lo sguardo su di sé e poi lancia un'occhiata eloquente
dall'altra parte del tavolo, il movimento allusivo delle sue
sopracciglia fa corrugare quelle di Tony.
“Certo, a te è
andata bene, non sei stato illuso e poi deluso,” brontola
Thor.
Rimane con la testa appoggiata su un pugno, mentre muove
l'altra mano per andare a sfiorare il martello con un dito.
Natasha
scoppia in una risata fragorosa.
“Mi dispiace, uomo di
ferro, sembra che ci voglia di più, di un giochetto di magia,
per ingannare Mjiolnir.”
“Grazie, Johnny Bravo, non me
ne ero accorto.”
Natasha ride ancora.
Bruce assottiglia
lo sguardo e Steve aggrotta la fronte.
“Nat, vederti ridere
così mi farà prudere dappertutto,” dice Steve.
Bruce emette un suono affermativo e prende a muovere il piede della
gamba accavallata, come un gatto nervoso farebbe con la
coda.
“Cerchiamo di non farci venire cose strane, mentre
siamo nei corpi altrui,” dice Tony con un'occhiataccia.
Clint
sospira pesantemente e le sue spalle si incurvano ancora un po',
prima che riesca a parlare.
“Dovremmo concentrarci e
raccogliere i fatti, anche il minimo particolare può essere
utile per tornare... alla normalità,” dice, spingendosi
sul naso occhiali inesistenti. Bruce sorride, dall'altra parte del
tavolo. “Sono sicuro che tra poco sarà Fury stesso a
venire a chiedere un rapporto.”
“Giusto!” tuona
Natasha, “Dovremmo tutti aiutare il nostro Capitano a redigere
un rapporto soddisfacente. Steven!”
Tony raddrizza la
schiena, si schiarisce la gola e afferra il modulo che Natasha gli
porge.
Steve ridacchia.
“Ok,” commenta Tony,
compilando la parte di rito, mentre raccoglie le idee, “per
prima cosa possiamo tutti essere concordi sul fatto che, per una
volta, non c'entri l'Hydra.” Tutti annuiscono, anche se lui non
alza gli occhi dal foglio. “E pure sul fatto che sia stata
magia. Voglio dire, niente raggi gamma o strane pistole fluorescenti,
è stata una bacchetta... magica.” Tutti annuiscono
ancora, a questo punto però lui alza lo sguardo.
“Fregati
da Harry Potter...” mormora Steve, inclinato verso Thor che
scuote il capo.
Tony li ignora.
“Da questo punto in poi
diventa soggettivo, poiché eravamo sparpagliati sul perimetro
d'azione, quindi:” dice, indicando Bruce, “tu eri a
terra, sul lato nord del porto, giusto?”
Bruce si
acciglia.
Natasha interviene, “non era lei, era lui,”
e scuote la testa, “nemmeno lui, l'altro!”
“Allora
Hulk era a terra sul lato nord del porto,” dice Tony, indicando
brevemente Clint per poi scrivere, “Clint era in cima alla
torretta, me lo ricordo!”
“Sì, ma Clint sono
io,” dice Steve, sventolando una mano.
Tony continua a
ignorarlo, visto che la prima volta ha funzionato.
“Thor vi
è venuto incontro da est? O era Natasha?”
“Ero
io, amico Steven,” dice Natasha, battendo forte sulla schiena
di Tony.
Thor lascia cadere la testa sul tavolo con un grugnito,
mentre Tony annuisce e scrive.
In quel momento la porta si
spalanca ed entra Hill con un cappotto di pelle lungo fino ai
piedi.
“Chiunque sia stato ha un umorismo malato, va
catturato, torturato e gettato nell'oceano Pacifico.”
“Manteniamo
la calma,” dice Fury, arrivandogli a fianco. “Ha il
rapporto, Capitano?” si rivolge a Steve, ma ha subito dei
dubbi, “Capitano?” chiama, poi.
“Sì,”
dice Tony, “ci stiamo lavorando.”
“Che ti avevo
detto?” Commenta Hill, “pessimo senso dell'umorismo!
Voglio che rimaniate qui - niente Stark Tower, Stark! - e voglio un
rapporto dettagliato ogni volta che avviene un cambiamento, farete a
turno un viaggetto nell'ala medica, quando vi avremo prelevato il
sangue vi faremo dei cartellini per girare nell'Elivolo. Fino ad
allora, che voi siate un semi Dio nel corpo di un arciere o una spia
russa in quello di un milionario, resterete qui, in questa stanza.”
A quel punto, Hill interrompe la sua passeggiata, ma non scioglie le
mani dietro la schiena. “Sono stato chiaro, Stark?”
“Come
mai nessun carceriere prima d'ora, Direttore!”
Gli occhi di
Hill si spostano repentinamente su Thor, dopo su Fury.
“Pessimo,”
dice, “pessimo umorismo.” E se ne va subito dopo,
borbottando, “Dio ce ne scampi e liberi.”
C'è
un attimo di silenzio quando la porta si chiude.
“Fa strano
vederlo senza cappotto...” commenta Steve, che ha scoperto con
un po' di fastidio di non potersi appollaiare sulla sedia come ha
sempre fatto.
“È vero!” esclama Thor,
rinvigorito, “Ecco cosa c'era di strano! Non ti senti
strana?”
Fury alza una spalla, noncurante, “Ha detto
che si sentiva nudo, senza.”
“Beh,” commenta
Thor, sfoggiando un raccapricciante sorrisetto allusivo, “In
circostanze diverse ci saremmo lamentati, ma...”
“Stark!”
abbaia Tony, cosa abbastanza strana da vedere.
Bruce dà un
colpetto alla sua sedia e lui per poco non cade, Natasha scoppia a
ridere indecorosamente, Clint sorride, ma si spinge ancora gli
occhiali inesistenti sul naso, nervoso. Steve opta per tenere una
gamba su e una giù.
“Sei il solito porco, Stark,”
commenta, domandandosi se allo stato attuale riuscirà a
entrare nel condotto di areazione.
“Bene,” dice Fury,
e l'atteggiamento ottimista disturba un po' tutti, “Tornerò
più tardi, a rapporto finito.” Poi esita e li scruta un
momento, prima di chiedere: “chi ce l'ha Hulk?”
Clint
alza timidamente la mano, sorride mesto, convenendo così un
misto inconciliabile tra sollievo ed esasperazione cronica.
Hill
rivolge uno sguardo a Bruce.
“Natasha,” risponde
Bruce.
Allora Hill annuisce e sorride, prima di voltarsi per
uscire.
“Non fare niente che io non farei, Romanoff.”
Ancora
una volta c'è silenzio quando la porta si chiude.
Bruce
sorride appena.
“Wow,” commenta Thor mentre Tony e
Clint arrossiscono fino alle punte dei capelli.
Steve si avvicina
al compagno con fare cospiratorio e Thor gli va incontro.
“E
aspetta che Thor si renda conto di avere le tette!”
Bruce
torna subito serio e lancia un'occhiata raggelante a Natasha; lei,
rimasta interdetta, si guarda il petto come se dovesse succedere
qualcosa da un momento all'altro. Clint e Tony si coprono il volto
rosso con le mani.
Tanti auguri, mattmurdock! Com'era la torta- NO, non dirmelo! C'è il rischio che ingrassi anche solo parlando di torte: le feste mi uccideranno, prima o poi. Ci preoccupiamo del surriscaldamento globale, quando sarà la Ferrero ad ucciderci tutti. Anyway. Quando sono rientrata, fb mi ha subito detto che mi era dimenticata un compleanno - adoro la tecnologia utile, con la memoria che mi ritrovo - e quindi pensando freneticamente avevo pronta solo questa. Non è una Steve Bucky... anzi, non è nulla. Le mie ff hanno spesso quest'assurda pretesa di avere una trama che, boh, non lo capisco molto, ma niente paura perché questa non ne ha una. Due. Né trama né pretese.
Giusto per, ecco la
lista:
Nel corpo di Tony c'è Steve
in Steve c'è
Clint
in Clint c'è Bruce
in Bruce c'è Natasha
in
Natasha c'è Thor
in Thor c'è Tony
in Fury c'è
Hill e in Hill c'è Fury
in me invece c'è il
raffreddore, porco cane.
I personaggi non mi
appartengono e non c'è lucro, maledizione.