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Autore: sere221    12/01/2017    2 recensioni
[Teen!Lock]
John, capitano della squadra di rugby, amato da tutta la scuola, si ritroverà a far amicizia e ad aiutare il ragazzo più odiato dell'istituto: Uno strano ragazzo dai capelli neri e ricci che cercherà in tutti i modi di allontanarlo.
(Dal primo capitolo)
"John quasi non ascoltava più l'amico, la sua mente era ancora impegnata a realizzare quello che aveva visto. Un ragazzo così minuto aveva appena steso, con soli tre colpi, Moran, famoso all'interno della squadra di rugby per essere uno dei più forti."
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John, Watson, Lestrade, Mycroft, Holmes, Sebastian, Moran, Sebastian, Moran, Sherlock, Holmes
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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CAPITOLO 14






L'hai trovato? GL
Ancora no. MH
Cavolo è da quattro giorni che lo cerchiamo senza risultati. GL
Sto facendo tutto il possibile Gregory. MH
Lo so Mycroft, tranquillo...Sherlock come sta? GL
Male. Non esce dalla sua camera da giorni. Comincio a preoccuparmi seriamente. Ieri sera ha detto ai nostri genitori che vuole tornare a Londra ma ovviamente loro hanno detto di no. Non immagini cosa è successo dopo... MH
Oohh, invece si, posso immaginarlo! GL
 
 
Dobbiamo trovarlo Myc. GL
Continuerò a fare tutto quello che posso. MH
 
 
 
 
 
 
 
John. GL
 
John ti prego. GL
 
 
 
John dove sei? GL
 
 
Ti scongiuro rispondimi. GL
 
 
John! GL
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
Sono a Londra. JW
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 


 
SEI VIVO! GL
JOHN MI HAI FATTO PREOCCUPARE. GL
DOVE SEI? TI RAGGIUNGO. GL
 


[Chiamata in corso da Greg Lestrade]
 
"JOHN DOVE SEI??"
 
 
"A Londra."
"Si ma dove? Dove sei stato tutto questo tempo."
 
"L'ho visto Greg."
"Cosa?"
"Io ero lì e l'ho visto."
"John non capisco...chi hai visto?
 
 
"Sherlock che baciava un'altro."
 

"..."
"..."
"Cazzo..."
"..."
"John, dimmi dove sei che ti raggiungo."
"Sono andato in caserma."
"...John, non mi starai dicendo che..."
"Si Greg. Ho accettato la richiesta per diventare soldato. Parto domani per la caserma e non credo tornerò a Londra molto presto."
 
"John ma sei impazzito? Avevi detto che non saresti diventato un soldato! Perché?"
"Avevo rifiutato perché c'era Sherlock ma adesso...io...io...no Greg non ce la faccio."
"John aspetta che succed.. ~"
 
 
[Chiamata con Greg Lestrade terminata]
 
 


 
[Chiamata in corso da Greg Lestrade]
 
"Greg che succede?"
"Mycroft, John è a Londra e domani partirà per la caserma."
"Cosa? Stai scherzando? Ha deciso di accettare la richiesta per diventare soldato?"
"È venuto a Roma e ha visto Sherlock che si baciava con qualcun'altro."
 
"...cazzo"
 
"Linguaggio Myc."
"Ma fammi il piacere, vieni a fare la predica a me? Immagino che quando John ti ha detto questa cosa hai risposto come me."
"..."
"Ho indovinato?
"...si."
*Rumore di porta che si chiude*
"Che è successo?"
"Cavolo veniva dalla stanza di Sherlock. Penso che mi abbia sentito."
"Non ci voleva."
"Greg vado da lui ci sentiamo dopo."
"Ok, fammi sapere appena puoi"
"Ok"
 
 
[Chiamata con Greg Lestrade terminata]
 
 
 
 
 
Quando Mycroft arrivò davanti alla porta del fratello non bussò nemmeno, aprì lentamente la porta e fece capolino con la testa. La scena che si ritrovò davanti però lo bloccò.
Poggiata sul letto c'era un grosso zaino aperto con dentro alcuni vestiti e Sherlock che faceva avanti e indietro per la stanza mentre tirava su con il naso.
"Non mi interessa cosa dirai. Io Parto." Disse senza nemmeno guardare la porta.
Mycroft entrò nella stanza e guardando il fratello si andò a sedere sul letto.
"Non avevo intenzione di dirti nulla."
Il minore che stava mettendo una maglietta nello zaino si bloccò per un momento ma poi facendo finta di niente ricominciò a sistemare le sue cose.
"Anzi," continuò Mycroft "Ti accompagno io, ma non credo che ci siano biglietti aerei disponibili al momento, quindi prenderemo il primo volo di domani."
Mai, Sherlock, si sarebbe aspettato di sentire suo fratello dire quelle esatte parole.
"Però devo chiederti prima una cosa."
"Dimmi"
"Hai davvero baciato un'altro? Ed era Victor quella persona?"
Dopo aver posato l'ennesima maglietta nella valigia, Sherlock guardò il maggiore negli occhi.
"Ha fatto tutto lui. Io ho solo cercato di fermarlo ma era troppo tardi..." Sorrise ironico, "Non volevo che accadesse tutto questo Mycroft  mi devi credere."
"Io ti credo Sherlock, davvero. Ma ti avevo avvisato di stare attento."
"Pensavo solo che volesse essere mio amico. John mi mancava..." A quel punto, Mycroft se ne accorse e vide suo fratello portarsi un braccio davanti gli occhi per asciugarsi le lacrime. Il maggiore allora si alzò dal letto e lo prese per le spalle per guardalo in faccia. Mai in vita sua si sarebbe aspettato di vedere suo fratello in quelle condizioni e per quanto non andassero sempre d'accordo si sentì quasi obbligato ad aiutarlo.
"Hey, guardami." Gli ordinò, "Andrà tutto bene, lo ritroveremo e gli faremo cambiare idea. Devi fidarti di me. Lo farai?"
Sherlock lo guardò negli occhi e semplicemente annuì. Mycroft in risposta sorrise e fece per uscire dalla stanza quando il minore lo chiamò.
"Grazie." Disse solamente. Il maggiore si voltò per guardalo e dopo aver sorriso uscì dalla stanza.
 
 

 




 
 
Dimmi che hai novità. MH
Nessuna. Non è a casa sua e non ho la più pallida idea di dove cercarlo. GL
Sei andato al 221B? MH
Si e non c'era. Nemmeno la signora Hudson sa dov'è. Non so più dove cercarlo Myc, sto continuando a girare per le strade di Londra ma niente. GL
Gregory torna a casa e stai tranquillo, domani mattina io e Sherlock torniamo a Londra e lo andremo a cercare. MH
Hai avvertito i tuoi? GL
Si  all'inizio non volevo dirgli di John e quando li ho avvisati che saremo tornati a Londra per quando giorno non l'hanno presa molto bene, quindi ho dovuto per forza dirgli la verità...vuoi sapere alla fine che è successo? Mia madre ha prenotato i voli dell'aereo al posto mio per farci partire il prima possibile! MH
AHAHAH Tua madre è troppo forte Myc! xD GL
Se lo dici te....e niente faccine. MH
xD GL
... MH
:)  GL
... MH
<3 GL
...Gregory Lestrade. MH
Ok la smetto. Ora vado che sto in macchina e non posso scrivere. Appena so qualcosa ti scrivo. GL
Ok. MH
 
 

 




 
 
Il mattino seguente Mycroft venne svegliato da un agitato Sherlock che lo scuoteva con tutte e due le mani.
"Svegliati Mycroft dobbiamo andare." Urlò.
Il maggiore si voltò aprendo gli occhi lentamente.
"Sono sveglio Sherlock, ora mi alzo."
"Sbrigati, prima arriviamo, meglio è! Ho già portati i nostri bagagli al piano di sotto e io sono già vestito."
"Ok mi preparo e andiamo." Gli rispose il maggiore mettendosi a sedere sul materasso. Si alzò da letto e si andò a preparare.
Quando raggiunse Sherlock, il ragazzo lo aspettava davanti alla porta dove aveva già chiamato un taxi e dopo aver preso i propri zaini con dentro i vestiti si avviarono all'aeroporto.
Durante il volo i due ragazzi dovettero spegnere il telefono e questo fece si che se nel caso Gregory gli avesse scritto qualche novità loro non avrebbero potuto leggerla.
Mycroft notando l'agitazione del fratello seduto sul sedile accanto al suo, impegnato a guardare fuori dal finestrino, gli posò una mano sulla spalla facendolo girare.
"Che ne pensi di fare un gioco?" gli domandò.
"Mycroft non credo sia il momento giusto per gioca..." il maggiore lo fermò indicando una donna seduta qualche posto più avanti del loro.
"Osserva quella donna." Disse. "Cosa vedi?"
Sherlock la osservò attentamente, sporgendosi dal suo sedile, studiandone ogni piccolo particolare, dal segno chiaro su un dito e della mancanza dell'anello da quest'ultimo ai peli di un animale domestico rimasti sulla gamba dei pantaloni.
"Tutto." Rispose dopo una breve riflessione, poi cominciò ad elencare tutto quello che aveva visto, con Mycroft che alcune volte lo bloccava per correggerlo o semplicemente per rendergli il gioco più difficile facendogli dicendogli qualche deduzione sbagliata per vedere se stava attento.
Finito il loro gioco, Sherlock si rimise seduto per bene sul suo sedile e girò la testa verso Mycroft.
"I miei complimenti fratellino, hai indovinato quasi tutto." Il minore annuì e lo continuò a guardare.
"Ho deciso quello che voglio fare finito il liceo." Gli rivelò cambiando discorso.
"Cioè?" Domandò prestandogli attenzione.
"Voglio diventare un consulente investigativo."
"E che figura professionale sarebbe?"
"L'ho inventata io. Quando la polizia brancola nel buio allora chiamerà me."
"Sherlock, tu hai la mente per fare qualsiasi cosa. Dallo scienziato al filosofo, perché vuoi ridurti a fare il detective privato?" Rise il maggiore pensando che lo stesse prendendo il giro.
"Io...Io...non è "detective privato" ma "consulente investigativo" e comunque non è una perdita di tempo, voglio fare qualcosa che mi appaghi e so che questo lo farà."
Mycroft lo guardò attentamente.
"Se questo ti terrà lontano da quella robaccia che ti prendi allora va bene." Sherlock sbuffò sonoramente a questa affermazione. "Sono pulito da mesi."
"Si lo so, da quando conosci John. Ti ho accompagnato io a fare i controlli." Gli ricordò, "Tra l'altro glielo hai mai detto a John che sei un drogato?
"Non sono un drogato!" Quasi urlò voltandosi verso il maggiore, che non si era mosso dal proprio posto, a mo di sfida, ma accorgendosi degli altri passeggeri che lo guardavano si rimise seduto per bene e continuò a parlare tranquillamente, "Comunque no, John non l'ha saputo e mai dovrà saperlo. Dovrà rimanere una segreto fra te e me, Mycroft. Promettimelo."
Il fratello ancora infastidito dal tono che il fratello minore aveva appena usato contro di lui annuì.
"Promesso."
A quel punto il minore si rigirò verso il finestrino e continuò il resto del viaggio a guardare fuori.
 
 
 
Arrivati all'aeroporto di Londra i due fratelli scesero dall'aereo e si avviarono velocemente per prendere i loro zaini.
"Qual è il primo posto che dobbiamo controllare?" Domandò Mycroft mentre prendeva lo zaino dal ritiro bagagli.
"Tu andrai a casa di John insieme a Graham..."
"Greg!"
"...Mentre io andrò al 221B. Spero per te che il tuo ragazzo sia già qua fuori ad aspettarci con la macchina in moto."
Solo in quel momento a Mycroft venne in mente di chiamarlo per avere conferma ma si era completamente dimenticato che aveva ancora il telefono spento, così lo accese.
 
 

Chiamate 35 chiamate perse da Gregory Lestrade 
 
 
MYCROFT RISPONDI.  GL
 
 
ACCIDENTI MYC RISPONDI.  GL
 
 
TI SCONGIURO RISPONDI.  GL
 



“Sherlock credo abbiamo un problema."
A quelle parole il minore si bloccò di colpo e fissò il fratello fermo dietro di lui.
"Che intendi?"
Ma l'altro non rispose già con il telefono all'orecchio che parlava con Greg.
Sherlock notò subito lo sguardo di panico che gli stava lanciando e quasi non rubò al fratello il telefono per parlare lui stesso con Greg. Ma non lo fece perché il maggiore lo guardò preoccupato e disse solamente.
"Sherlock, lui è qui."
"Qui dove?"
"In aeroporto."
Il volto di Sherlock si deformò subito in uno sguardo pieno di panico e cominciò a guardarsi intorno cercando John. Mycroft attaccò con il fidanzato al telefono e lo rimise in tasca, guardò il fratello e notando il panico che lo stava assalendo lo prese per le spalle e gli urlò: "Sherlock, devi essere lucido ok? Corriamo alle partenza e vediamo il suo volo." E detto questo corsero insieme all'interno dell'aeroporto.
Trovato il volo, i due Holmes raggiunsero il corridoio prima dei controlli.
"L'ultimo corridoio poi non potrò vederlo più." Pensò Sherlock mentre si faceva spazio tra la gente. Se circa un anno prima qualcuno gli avesse detto che un giorno si sarebbe trovato a correre all'interno di un aeroporto per fermare il proprio ragazzo non ci avrebbe mai creduto, eppure eccolo lì, mentre correva a perdi fiato per tutti i corridoi, seguito da un preoccupato Mycroft, mentre pensava a le parole che avrebbe usato per convincere John della sua innocenza.
Era spaventato. Nella sua mente si proiettavano solo immagini di John che lo avrebbe lasciato e lui non aveva la più pallida idea di come avrebbe fatto senza di lui. John era la sua roccia. Colui che lo aiutava quando era in difficoltà. John era quella persona che c'era sempre per lui, nel bene e nel male, c'era sempre.
Imboccò un ultimo corridoio e si ritrovò all'interno di un piccola sala dove la polizia controllava con il metal detector tutti i passeggero, che dopo il controllo imboccavano per un corridoio dove gli accompagnatori non potevano andare. Era la fine. Se non lo fermava ora non ce l'avrebbe fatto mai più.
Lui era in piedi, in fila mentre aspettava il suo turno per far vedere il biglietto per prendere lo zaino che gli stavano controllando.
"John.." sussurrò a causa del fiatone ma vedendo che il biondo non si voltava urlò un'altra volta il nome a voce più alta.
Tutti i presenti nella sala si voltarono verso Sherlock, tranne John, che riconobbe subito la voce, ma si fermò comunque sul posto, scioccato.
"Ti prego...anzi ti scongiuro, non partire."  Continuò avanzando verso di lui. Il biondo facendo finta di niente prese lo zaino che la hostess gli stava porgendo e se lo mise in spalla pronto per andarsene mentre tutte le persone incuriosite si guardavano intorno per capire con chi stesse parlando il moro.
Sherlock notando che John si era voltato e stava per andarsene corse verso di lui, saltò oltre la corda che separava la fila per il proprio turno e corse verso il ragazzo circondandogli il petto con le braccia abbracciandolo da dietro.
"Ti prego, John, non lasciarmi. Non è come pensi!" disse con le lacrime agli occhi. John cominciò a respirare affannosamente cercando di trattenere le lacrime.
"Non posso più fidarmi di te." Gli disse solamente in risposta.
"John, ti scongiuro, non farmi questo. Dovevamo essere noi due contro il resto del mondo, non ricordi? Solo noi due!"
"Non saremo più niente, Sherlock." Fu in quel momento che qualcosa dentro Sherlock si ruppe in mille pezzi. Una semplice frase che distrusse completamente il ragazzo. "E adesso vattene che perdo l'aereo." Aggiunse divincolandosi dall'abbraccio, facendo cadere Sherlock per terra e senza nemmeno voltarsi cominciò a camminare davanti a se raggiungendo la porta del corridoio che lo separava ufficialmente da Sherlock.
Mycroft che aveva assistito a tutta la scena corse in soccorso del fratello e lo aiutò ad alzarsi da terra. Dopo essersi rimesso in piedi il minore cercò di raggiunge John di nuovo ma il maggiore lo prese per le spalle fermandolo.
"è troppo tardi Sherlock. Ha fatto la sua scelta."
Delle lacrime cominciarono a uscire dagli occhi del moro mentre guardava il suo ragazzo allontanarsi sempre di più da lui.
"No...no..." Cominciò a sussurrare. "Non si è girato. Nemmeno una volta. Non l'ho nemmeno visto in faccia e l'ho appena perso." Aggiunse poggiandosi al petto del fratello che lo sosteneva poiché le gambe del minore stavano pian piano cedendo e stava per cadere a terra.
 
 
 
 


 
ANGOLO DELL'AUTRICE:
  
SONO VIVAAAA!
Ciaoo a tutti!
Per prima cosa mi scusa dell'enorme ritardo ma il periodo d'esami s'avvicina e oramai passo le mie giornate a studiare. Seconda cosa: se trovate eventuali errori, mi scuso ancora, ma non ho molto tempo per correggerla ma ho voluto comunque pubblicare il capitolo poiché non so quando avrei potuto rifarlo.
Cooomunque, spero che questo capitolo vi sia piaciuto e spero di poter pubblicare il prossimo il prima possibile.
Se volete lasciare una recensione a me fa più che piacere (anche per sapere se la storia vi piace o no!)
Alla prossima! 

 
  
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