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Autore: Ellygattina    15/01/2017    1 recensioni
Ciao a tutti! Nonostante siano passati molti mesi ormai dall'inizio della Nalu Week 2016, avevo in mente di scrivere anch'io qualcosa al riguardo, quindi ora eccomi qui (meglio tardi che mai! XD) con una raccolta di storie collegate tra loro tutte ambientate dopo la saga di Tartaros (quindi spoiler per chi non fosse al passo con le scan online). Tra lacrime e risate, come se la caveranno i nostri eroi alle prese con i loro sentimenti? Riusciranno mai a dichiararsi oppure no? Leggete per scoprirlo!
Day 1: Longing
Day 2: Reunion
Day 3: Admiration
Day 4: Secrets
Day 5: Struggle
Day 6: Climax
Day 7: The End
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Happy, Lucy Heartphilia, Natsu, Natsu/Lucy, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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Longing (Nalu week 2016)

Day 1: Longing

Era una bella mattina di inizio estate a Crocus, capitale del prospero regno di Fiore, e in un comodo appartamento del centro, una giovane ragazza dai lunghi capelli biondi e grandi occhi marroni era appena stata svegliata dal vociare sempre più intenso proveniente dalla strada sotto di lei. Ancora intontita dal sonno, si sedette sul letto con uno strano lamento strofinandosi un occhio, e come sempre, per la forza dell'abitudine, si girò verso destra con un mezzo sorriso preparandosi a svegliare con un urlo, seguito a ruota da un calcio, la persona al suo fianco, stupendosi per un attimo non trovandovi nessuno. Lo stupore però durò solo un paio di secondi, dopodiché il suo cervello registrò tristemente che la stanza in cui si trovava era diversa da quella del suo appartamento a Magnolia, dove i risvegli burrascosi erano all'ordine del giorno, e le sue labbra si piegarono all'ingiù mentre si sforzava di distogliere lo sguardo da quel posto vuoto e ignorare la morsa che le stringeva il cuore, cercando invece di stamparsi in faccia il consueto sorriso falso che da quasi un anno ormai le illuminava il viso ma non gli occhi, sempre velati, in maniera più o meno evidente, da un'ombra di malinconia che non l'abbandonava mai.
Con un sospiro, la ragazza gettò poi un'occhiata al tabellone con gli avvistamenti e tutte le informazioni sui suoi ex compagni di gilda che il suo nuovo lavoro di giornalista le aveva permesso di raccogliere, lasciandovi vagare lo sguardo per qualche minuto mentre ripeteva a mente le parole che vi erano scritte, ormai impresse nella sua memoria per tutte le volte che le aveva lette in cerca di conforto e del coraggio di provare a contattarli, che però, non aveva mai trovato. 
Il dolore al petto si fece sempre più intenso e le lacrime cominciarono a premere agli angoli degli occhi mentre le immagini della sua vita a Fairy Tail le scorrevano davanti, accompagnando così quel doloroso ripasso fino a quando, con un sussulto, arrivò alla fine dell'elenco accorgendosi di non aver detto nulla della persona che per lei era sicuramente la più importante, ma questo, come realizzò subito dopo, non era certo accaduto per un difetto della sua memoria, anzi. Se aveva saltato tra tutti proprio il nome di Natsu, seguito probabilmente da quello del suo fedele Exceed, era perché su di loro, nonostante l'impegno, non era riuscita a trovare nulla. Ultimamente, infatti, non si erano verificati da nessuna parte incendi o distruzioni che potessero essere in qualche modo collegati a loro, e questo era davvero strano, vista l'innata capacità di quei due di provocare disastri inimmaginabili ovunque andassero, e la cosa la agitava sempre più del dovuto tutte le volte che ci pensava. Non che fosse preoccupata per i suoi compagni di team, perché, conoscendoli, era sicura che sarebbero riusciti a cavarsela in qualunque situazione molto meglio di lei, ma le dava comunque fastidio non sapere dove fossero. Purtroppo, però, non poteva farci nulla se non ripromettersi di continuare a cercare, e finalmente, dopo che il trillo della sveglia per poco non la fece cadere dal letto avvisandola di essersi concessa fin troppe divagazioni per quella mattina, riuscì ad alzarsi e a dirigersi in bagno per lavarsi e vestirsi, sperando di riuscire a distrarsi in qualche modo da quei pensieri dolorosi, che se fossero continuati, avrebbero rischiato di farla arrivare tardi al lavoro nonostante tutte le precauzioni prese per evitarlo.


Nel frattempo, a diversi chilometri di distanza, da qualche parte sulle montagne, un ragazzo dai buffi capelli rosa e grandi occhi scuri si stava a sua volta alzando da un giaciglio di fortuna fatto di erba e foglie chiedendosi per un attimo, intontito dal sonno, perché diamine quella mattina non sentisse nell'aria il dolce profumo di Lucy Heartphilia, la sua bionda compagna di team che da quasi un anno continuava a tormentarlo con il suo ricordo facendolo più volte dubitare della decisione presa tempo addietro, ma quando vide davanti a sé gli alberi e si rese quindi conto di trovarsi in un bosco con l'unica compagnia del suo Exceed blu ancora addormentato al suo fianco, capì subito perché la maga non c'era, e come ogni mattina, per costringersi ad andare avanti verso l'obiettivo che si era prefissato dopo lo scontro con Tartaros e la morte di Igneel, si ripetè come un mantra che si era allontanato da tutto e da tutti anche e soprattutto per lei, per essere sicuro di riuscire a proteggerla in caso di ulteriori pericoli. 
Sdraiatosi di nuovo per terra, provò a ripeterselo qualche volta cercando nuovamente di convincersi di aver fatto la cosa giusta, ma una parte di lui sapeva che probabilmente non era affatto così. Certo, se n'era andato lasciandola alle cure di tutti gli altri, che di sicuro l'avrebbero aiutata e protetta senza nemmeno il bisogno di chiederglielo, ma come aveva reagito Lucy trovando in casa sua la lettera in cui lui ed Happy l'avvisavano della loro partenza per un allenamento intensivo di circa un anno? Forse era stato un po' vigliacco dirglielo così e non di persona, ma Natsu sapeva che se ne avesse parlato prima con lei, non sarebbe mai partito. O perlomeno, non da solo. Il che gli avrebbe sicuramente impedito di concentrarsi sui suoi allenamenti, troppo impegnato a tenerla d'occhio per evitare che le accadesse qualsiasi cosa. E questo non perché non si fidasse di lei e la considerasse capace solo di cacciarsi nei guai, anzi, ma il solo pensiero che qualcuno o qualcosa potesse torcerle anche un singolo capello e farla soffrire gli era davvero insopportabile, e conoscendo bene le montagne vicine al luogo di destinazione, noto rifugio di mostri e criminali, aveva preferito che la ragazza rimanesse a casa al sicuro. Senza contare poi che in questo modo avrebbe evitato, senza ombra di dubbio, di provocarle danni anche molto gravi con le sue stesse fiamme. Il che, per quanto lo riguardava, non era certo cosa da poco. Istintivamente infatti, pur continuando a non capirne il motivo, sapeva ormai che per proteggerla avrebbe affrontato senza battere ciglio qualsiasi pericolo e sofferenza, inclusa la terribile sensazione di vuoto costante che stava vivendo da mesi senza di lei, a patto di avere l'assoluta certezza che la bionda non ne risentisse in alcun modo.
Con un lieve sospiro di frustrazione, si chiese se fosse questo l'amore di cui gli avevano parlato a volte altri nakama più grandi, ma prima che potesse darsi una risposta, una voce conosciuta interruppe i suoi pensieri.

Va tutto bene, Natsu?” domandò Happy preoccupato e il ragazzo, lentamente, girò la testa verso di lui rimanendo sdraiato ancora per un momento finché, impietosito dall'espressione del suo migliore amico, non decise almeno di mettersi seduto.
Non preoccuparti, sto bene. Stavo solo pensando” gli disse allora con un sorriso un po' forzato, accarezzandogli la morbida testolina blu come faceva spesso in quei giorni quando era giù di morale.
Pensavi a Lucy” indovinò il piccolo, senza però ricevere risposte di alcun tipo.
Non sei costretto a rimanere ancora qui, se vuoi tornare da lei. Secondo me, sei migliorato tanto” continuò poi dopo qualche secondo di insolito silenzio che confermò i suoi sospetti, sperando di riuscire a convincerlo per il bene di entrambi. In realtà, sebbene la bionda mancasse molto anche a lui, l'Exceed desiderava rivedere in particolare la sua amata Charle, ma pensando a ciò che provava ogni giorno senza di lei, non faticava a immaginare come dovesse sentirsi Natsu in mancanza della maga, e gli dispiaceva da morire. Per questo avrebbe tanto voluto che finalmente gli desse ascolto, ma l'amico era più testardo di un mulo, e preferiva soffrire piuttosto che rinunciare alla sua idea di allenarsi in quel luogo sperduto privo di tutto ma ricco di rocce che non avrebbero sofferto le sue fiamme sempre più calde. Nonostante gli sforzi per nascondere i suoi sentimenti persino a se stesso forse, non era però capace di mentire, ed Happy, che lo conosceva meglio di chiunque altro, vedeva fin troppo bene la malinconia che gli velava costantemente lo sguardo, sempre più evidente con il passare dei mesi, e si chiedeva spesso come potesse ancora ripetere con convinzione le stesse frasi di mesi prima, quando, euforici e fiduciosi, erano arrivati lassù per allenarsi convinti di tornare molto prima del limite massimo di un anno che avevano calcolato insieme. Non capiva il rosato che si stava distruggendo da solo? Senza contare che un Natsu serio e pensieroso sarebbe stato preoccupante per tutti, no?
Sai bene che non posso ancora farlo, Happy! Igneel mi ha detto che per poter usare anche l'ultima stilla del suo potere rimasta nel mio corpo devo raggiungere un certo livello, a cui, lo sai, non sono ancora arrivato. Se tornassi adesso, questi mesi confinati quassù non sarebbero serviti a niente” ribattè tristemente il rosato.
Ma Lucy ti manca, lo so. E anche a me. Per non parlare degli altri” insistette l'Exceed con le lacrime agli occhi.
Lucy è al sicuro con gli altri, Happy, e sono sicuro che nel giro di poche settimane al massimo potremo rivederli. E allora mostreremo loro quanto siamo migliorati per poterli proteggere” cercò di consolare entrambi il ragazzo, con la voce però leggermente spezzata.
Per qualche minuto ci fu silenzio mentre i due riflettevano sulla verità delle ultime affermazioni e sull'indubbia importanza per entrambi del risultato finale, finché Natsu, stanco di quei pensieri a loro modo dolci ma anche molto dolorosi, non riuscì a riscuotersi.

Ora riprendiamo l'allenamento, si sta facendo tardi, e noi abbiamo un obiettivo da raggiungere nel minor tempo possibile, giusto?” disse a quel punto, improvvisamente più carico al pensiero di ciò che avrebbe potuto fare per la sua Lucy nella prossima battaglia mentre l'amico annuiva con un lieve sospiro, leggermente più rincuorato, asciugandosi le lacrime.
Aye sir” dichiarò con un sorriso fiducioso Happy tendendo una zampina verso il rosato, che la prese delicatamente in mano suggellando di nuovo, come ogni mattina, il silenzioso accordo di impegnarsi al massimo anche quel giorno, con la segreta speranza di poter rivedere presto la loro amata e tutti gli amici rimasti a Magnolia.


Totalmente ignara dell'intensità con la quale Natsu la stava pensando, nel suo appartamento Lucy si muoveva velocemente cercando di recuperare il tempo perduto a rimuginare sui suoi tristi pensieri maledicendo l'orologio e tutte le attività che ogni mattina tengono impegnate le ragazze. Era mai possibile che tutti i suoi sforzi per arrivare al lavoro in orario senza rinunciare alla cura di se stessa e al pensiero dei compagni lontani venissero puntualmente vanificati? E dire che ogni sera evitava di chiudere del tutto le tende e puntava la sveglia perché suonasse molto prima di quanto fosse effettivamente necessario proprio per questo! Purtroppo, però, non poteva farci nulla: più il tempo passava, più faceva fatica a chiudere fuori dalla sua mente Natsu e tutti gli altri, che nei momenti meno opportuni le sembrava quasi che irrompessero nella sua nuova vita come nel suo vecchio appartamento per trascinarla con loro verso nuove avventure, totalmente incuranti della sua privacy e dell'attività che stava svolgendo, come tante volte avevano fatto quando ancora vivevano tutti a Magnolia. Già, Magnolia... Un nome che, al solo sentirlo, le faceva esplodere nella testa mille ricordi di momenti belli e brutti tutti vissuti con lacrime o sorrisi in compagnia di Levy, Cana, Mira, Erza, Gray, Happy, Natsu...
Gli occhi le si riempirono nuovamente di lacrime a una velocità incredibile sotto la stilettata che ogni nome le infliggeva al cuore, ma prima che potesse stupidamente asciugarle con il dorso della mano costringendosi quindi a perdere un'altra mezz'ora come minimo per calmarsi e truccarsi ancora, l'orologio della chiesa poco distante le ricordò che avrebbe già dovuto essere fuori, così, dopo un ultimo sospiro e una fugace occhiata al tabellone dall'altra parte della stanza con la solenne promessa di rivederli tutti il prima possibile, si disse con convinzione che non doveva perdere le speranze e che quel giorno avrebbe sicuramente trovato notizie di Natsu ed Happy mettendosi almeno l'animo in pace anche sul loro conto, poichè di sicuro sarebbero tornati quando meno se lo fosse aspettata, restituendole, con la loro sola presenza, una piccola parte di ciò che aveva perso, e con questo rassicurante pensiero, corse via stringendo forte la borsa.


Nel frattempo Natsu, dopo essersi lavato al volo la faccia nell'acqua di un torrente per togliere gli ultimi residui di sonno e aver divorato velocemente qualche biscotto dell'ultimo pacco che si era portato dietro quand'era partito, si stava dirigendo con Happy verso il luogo dei loro allenamenti cercando inutilmente di non immaginare Lucy mentre si preparava per andare alla gilda, aumentando così il suo desiderio di poter essere a Magnolia con lei. Immerso com'era in quelle pericolose fantasie, si lasciò anche sfuggire un lieve sospiro che per fortuna Happy, troppo preso a parlare del suo amato pesce che avrebbero mangiato per pranzo, non colse.
Accortosi però dell'errore, Natsu si girò verso l'amico che camminava tranquillamente al suo fianco sforzandosi di sembrare allegro e spensierato come sempre, ma lui sapeva che non era così. Anche se l'Exceed fingeva infatti la massima indifferenza al riguardo, il rosato era sicuro che pensasse a Charle come lui pensava alla maga degli spiriti stellari, chiedendosi costantemente dove fosse e magari anche con chi, visto che il piccolo era sempre stato un po' geloso di Lily, con il quale la bella gatta bianca si tratteneva spesso a parlare. Inoltre, come l'amico stesso ammetteva praticamente tutti i giorni, doveva sentire parecchio anche la mancanza della bionda e di tutti gli altri, e gli dispiaceva moltissimo sapere di essere, in un certo senso, la causa della sua sofferenza. Non che lui lo avesse obbligato a fargli compagnia in quel viaggio, anzi, lui nemmeno gliel'aveva chiesto, ma erano sempre stati inseparabili, ed era pressoché impossibile che l'Exceed lo lasciasse andare da solo. Fosse anche solo per tenersi compagnia l'un l'altro, infatti, avevano sempre fatto fronte comune davanti a qualsiasi difficoltà, e di questo Natsu non poteva che essergli infinitamente grato, perché se avesse dovuto affrontare tutto questo da solo, sicuramente avrebbe già ceduto da molto tempo. Eppure, continuava a sentirsi in colpa per la sofferenza che gli stava procurando e che l'amico, nonostante tutto, cercava in ogni modo di nascondergli senza in realtà riuscirci. Com'era possibile che si fossero ridotti così quando, fino a poco tempo prima, a malapena si accorgevano delle ovvie differenze tra maschi e femmine se qualcuno non gliele faceva notare?
Incredibilmente, gli sfuggì un sorriso al pensiero di ciò che la sua Lucy era riuscita a fargli senza nemmeno accorgersene e si ripromise di parlarne con qualcuno più esperto appena possibile. Se davvero si fosse trattato d'amore, infatti, non avrebbe saputo come comportarsi con la nakama. E se lei non l'avesse ricambiato, costringendolo anzi a starle lontano?
Inorridito solo all'idea, provò suo malgrado a immaginarsi una vita intera senza la costante presenza della bionda, e non gli ci volle molto a capire che, in quelle condizioni, anche compiere le azioni più normali si sarebbe presto rivelato un'impresa quasi impossibile, peggio di qualsiasi cosa avesse mai affrontato prima d'ora. Sarebbe riuscito a sopravvivere per anni senza la sua allegria, la sua dolcezza, il suo profumo?
Confuso e spaventato, scosse rapidamente la testa per liberarsi da quei pensieri insoliti e fastidiosi e riuscire finalmente a concentrarsi sull'imminente allenamento giornaliero finché, per fortuna, non riaprì gli occhi giusto in tempo per evitare l'altrimenti rovinoso impatto con il ramo basso di un albero che sporgeva sul sentiero.
Decisamente, non avrebbe potuto andare avanti così ancora a lungo. Il pensiero di Lucy, pur così dolce e invitante per certi versi, lo rendeva infatti sempre più distratto e malinconico rubandogli sonno, energia, e persino voglia di allenarsi. Senza contare il fatto che episodi del genere fossero sempre più frequenti, e probabilmente doveva solo alla fortuna di non essersi ancora procurato danni più o meno gravi per non aver visto rami bassi, rocce, buche e quant'altro. Se proprio doveva farsi male, poteva almeno farlo quando ci fosse stata lei al suo fianco! Non che volesse spaventarla o farla preoccupare, ma era così bello quando si chinava amorevolmente su di lui accarezzandogli i capelli e sussurrandogli parole di conforto come quando erano in treno o su qualsiasi altro mezzo di trasporto... Era così sbagliato desiderare che lo facesse anche in altri momenti?
Al solo pensiero, si lasciò sfuggire uno strano verso incespicando intanto nei suoi stessi piedi e questa volta, insospettito, Happy si girò a guardarlo. Stranito, osservò l'amico rimanere in piedi per miracolo e rialzare la testa con una faccia da ebete che quasi gli strappò una fragorosa risata, ma nonostante la voglia di commentare l'accaduto a modo suo fosse quasi incontenibile, fece comunque uno sforzo per non infierire. Era fin troppo evidente che si era di nuovo perso nei suoi pensieri su Lucy e il piccolo Exceed si domandò una volta di più, con un lieve sorriso divertito, cosa avesse fatto di male per avere un amico così tonto. Ovviamente non pensava affatto che loro due fossero invece sulla stessa lunghezza d'onda visto che, per quanto lui si permettesse di criticare, non aveva poi concluso molto con Charle. L'unica differenza forse era il fatto che l'Exceed avesse compreso subito, con l'aiuto di Lucy e qualche altra ragazza, che quel che provava per la gatta bianca era certamente amore, ma per il resto era un disastro anche lui. Già solo per quel piccolo passo avanti, però, il gattino si sentiva comunque superiore, e in certe occasioni moriva davvero dalla voglia di vantarsene di fronte al rosato. Questa volta, però, non se la sentiva di peggiorare la situazione facendolo anche vergognare di se stesso...
Nel frattempo Natsu, accortosi delle espressioni di Happy, che in quel momento erano come un libro aperto che la diceva lunga sulla sua voglia di ridere e prenderlo in giro, pregava in silenzio che l'amico avesse pietà di lui risparmiandogli ulteriore imbarazzo mentre, badando a dove metteva i piedi, malediceva tra sé e sé qualunque cosa l'avesse fatto inciampare e la propria incapacità a tenere Lucy lontana dai suoi pensieri quando camminava nella foresta, ma per fortuna il raggiungimento del luogo giusto per allenarsi lo salvò per l'ennesima volta.
Respirando forte dal naso con un gran sorriso l'aria frizzante del mattino, il Dragon Slayer si sentì subito infinitamente sollevato, preparandosi a darci dentro. Sapeva per esperienza infatti che l'unico modo per sentirsi meglio era allenarsi senza sosta fino a crollare a terra privo di energia, concentrandosi solo sul suo obiettivo, e per lui quello era un vero toccasana.
Con il suo consueto “Sono tutto un fuoco!” partì quindi alla carica come se avesse davanti un vero nemico, con il fedele Happy che gli dava manforte come poteva sperando nel frattempo in cuor suo che l'amico raggiungesse presto l'obiettivo che si era prefissato per dare finalmente sollievo a entrambi.


La mattinata si trascinò lenta per Lucy, che una volta uscita di casa, si precipitò verso la sede del giornale stranamente carica, fiduciosa di poter scoprire finalmente una traccia anche su Natsu ed Happy o di trovare almeno qualcosa che potesse avvicinarla, anche solo idealmente, agli amici sparsi un po' ovunque per il regno.
Per la maggior parte del tempo, purtroppo, dovette però occuparsi di cose che forse, in un altro momento, le sarebbero anche potute interessare, ma che adesso, concentrata com'era sul suo obiettivo, trovava solo mortalmente noiose. Per fortuna il suo capo era un tipo comprensivo, altrimenti, con tutti gli sbuffi e i sospiri che emetteva tutti i giorni sul posto di lavoro, avrebbe spesso rischiato ben più di una semplice ramanzina, fatta oltretutto in maniera non molto sentita, ma abituata alla vita caotica e rumorosa all'interno della gilda e alle missioni più strane e pericolose, come poteva entusiasmarsi più di tanto per cose normali come interviste, servizi fotografici e scrittura di articoli correlati? Nonostante a volte le capitassero tra le mani lavori piacevoli e divertenti, non riusciva proprio a trattenersi!
Mentre in tarda mattinata scriveva qualcosa sull'imminente nuova edizione dei Grandi Giochi della Magia, sforzandosi di non pensare a un anno prima, quando lei stessa vi aveva preso parte, le cadde l'occhio su un nome fin troppo conosciuto che spuntava da una pila di fogli che avrebbe dovuto leggere di lì a poco: Erza Scarlet.
Con il cuore in gola, spostò ciò che lo copriva, facendo attenzione a non sparpagliare tutto, e lesse velocemente il contenuto della stampa. L'amica aveva compiuto un'altra delle sue imprese spazzando via da sola una temuta gilda di ladri che da tempo terrorizzava gli abitanti di alcune prospere città a diversi chilometri da lì e di nuovo le venne il magone pensando a quante volte erano capitati loro lavori del genere. Inevitabili, le immagini delle missioni con Natsu, Happy, Erza e Gray cominciarono a scorrerle davanti mentre un sorriso lacrimoso le illuminava il viso, ma presto il bruciore agli occhi e la voce di un collega che chiedeva l'articolo, la costrinsero a mettere da parte il foglio e accantonare a forza il pensiero con qualche parola di scusa e la vana promessa di non distrarsi più. 
Per quanto si sforzasse, infatti, non poteva farci nulla, ogni volta che captava in qualsiasi modo una qualunque traccia dei suoi compagni, inevitabilmente la seguiva come una falena con la luce, ma il tuffo nel passato che questo le provocava era comunque doloroso, e soprattutto, aveva sempre il potere di costringerla ad abbandonare, per pochi attimi come per svariati minuti, qualsiasi cosa stesse facendo. Peccato solo che al lavoro non fosse proprio l'ideale, e che in quel momento, in particolare, non potesse proprio permetterselo. 
Cercando di non sbuffare un'altra volta, dicendone magari quattro al responsabile della fastidiosa interruzione, si costrinse a riprendere il lavoro sperando di finirlo presto e di avere poi qualche minuto di pace per elaborare meglio il “tesoro” che aveva trovato, pregustando già il momento in cui avrebbe aggiornato il suo amato tabellone.
Quando finalmente riuscì a consegnare la bozza, riprese in mano la stampa come se fosse un oggetto incredibilmente fragile e prezioso cercando con gli occhi Jason, il biondo fotografo suo diretto superiore che, sapendo il vero motivo per cui aveva deciso di lavorare come giornalista al Weekly Sorcerer, le lasciava spesso tra i lavori da svolgere “regali” del genere. Certa di poterla tenere come tutte le altre volte, dopo averla letta con più attenzione, lo ringraziò con un gran sorriso e la mise nella borsa, riprendendo poi a leggere e scrivere con maggior lena, impaziente di tornare a casa e aggiornare i suoi appunti.


Nel primo pomeriggio, mentre anche Lucy faceva la sua pausa pranzo in compagnia di una collega, un Natsu ormai esausto si concesse a propria volta un momento di riposo per riprendere fiato ed energie buttandosi a terra per osservare il cielo di un azzurro intenso come quello di certe maglie che la sua compagna di team era solita indossare.
Con un sospiro, il ragazzo riuscì quasi a vederla sorridergli come tante volte aveva fatto in missione o nel salone della gilda, e di nuovo si chiese cosa stesse facendo. Forse parlava con Mira al bancone, o magari con Levy a uno dei tavoli. Oppure stava osservando gli altri membri della gilda che chiacchieravano o se le davano di santa ragione anche senza di lui... Ora che ci pensava, da quanto tempo non faceva più a botte con Gray, Gajeel e tutti gli altri? Sembrava impossibile perfino a lui, ma forse il ghiacciolo e quell'ammasso di ferraglia un po' gli mancavano. Lucy però era certamente più importante, e qualche volta gli pareva quasi che senza di lei non ci fosse nemmeno aria a sufficienza. Era così anche per la compagna o della sua assenza non gliene importava niente? In quel momento magari era in missione tranquilla, e si pregustava già la meritata ricompensa per il lavoro svolto che sarebbe andata tutta alla sua legittima proprietaria senza bisogno di lasciarne una parte al cliente come rimborso danni. Ora che ci pensava, la nakama forse stava anche meglio senza di lui, visto che si lamentava sempre a gran voce quando, per colpa sua, i soldi ricevuti non bastavano a coprire l'affitto di quel mese. Al suo ritorno avrebbe voluto ancora fare squadra con lui? Magari nel frattempo ci aveva preso gusto a compiere missioni più semplici, ma comunque ben remunerate, e il loro team si sarebbe sciolto. Impossibile. Lucy non l'avrebbe mai lasciato indietro. O forse sì? 
Magari in sua assenza non aveva più accettato lavori perché non avrebbe sopportato di non averlo al suo fianco... Il suo cuore fece una capriola a quel pensiero, ma si maledì subito. Voleva davvero che la maga si sentisse così triste, o addirittura spaventata, da quasi un anno? No, la bionda doveva essere sempre felice e sorridente come la ricordava e di certo non si sarebbe fermata per così poco. Che sentisse o meno la sua mancanza, lei avrebbe lavorato comunque, ne era sicuro. Fosse anche solo perché altrimenti non avrebbe avuto un posto dove andare... 
Ma se le fosse successo qualcosa durante una missione? Chi gli diceva che uscisse sempre con Gray ed Erza, che in caso di pericolo avrebbero potuto proteggerla quasi quanto lui? E soprattutto, perché tutt'a un tratto voleva che loro due fossero sempre con lei? Sapeva bene che entrambi preferivano svolgere missioni in solitaria, senza contare che, come suo compagno di team, avrebbe dovuto esserci lui al fianco di Lucy... Che comunque aveva dimostrato più volte di sapersela cavare egregiamente anche da sola. Se però si fosse trovata nei guai? Non poteva nemmeno pensare di tornare a Fairy Tail e scoprire che la bionda non c'era più. Forse avrebbe dovuto dare ascolto ad Happy e tornare indietro per assicurarsi che stesse bene? Sarebbe stato bello, ma come avrebbe fatto con gli allenamenti, visto che intorno a Magnolia non c'erano luoghi altrettanto estesi in cui dare libero sfogo al suo potere distruttivo senza il timore di fare danni? Igneel era stato chiaro in proposito quando in sogno gli aveva parlato di quella possibilità per eliminare una volta per tutte il comune nemico, avvertendolo però anche dei rischi che avrebbe comportato cercare di ottenere quella magia in posti dove il fuoco avrebbe potuto essere pericoloso, e lui non voleva deluderlo per i suoi timori su un membro della gilda, che se l'avesse saputo, si sarebbe certamente risentito per la poca fiducia che aveva nei suoi confronti. E Natsu non voleva che ciò accadesse. Nè voleva gettare al vento mesi di allenamento e sacrifici, non dopo ciò che era successo con Tartaros e Acnologia. Dopo aver visto suo padre morire così e aver rischiato di perdere Lucy e tanti altri compagni, era stato male per giorni, ma non per le ferite che si era procurato combattendo. Il dolore che aveva sentito quella volta era stato ben diverso e non poteva permettersi che accadesse di nuovo. Già dalla fine della battaglia, vedendo i danni che questa aveva provocato a tutti i suoi nakama, si era infatti ripromesso che se il “Re dei Draghi”, o qualunque altro nemico, li avesse attaccati, lui sarebbe stato lì per difenderli a qualsiasi costo, ma aveva capito fin dall'inizio che per farlo avrebbe dovuto essere molto più forte, e per questo aveva deciso di partire accompagnato solo dal piccolo Exceed, che nonostante sapesse a cosa sarebbero andati incontro, si era categoricamente rifiutato di lasciarlo andare da solo. Fortunamente ormai ce l'aveva quasi fatta, mancava davvero poco. Se solo fosse riuscito a resistere ancora per qualche giorno...

Natsuuu!” lo chiamò a gran voce Happy a un certo punto facendolo scattare seduto con i pugni già infuocati, pronto a lanciarsi sul nemico.
Ti ho chiamato tante volte ma non mi sentivi” si giustificò il piccolo dopo qualche secondo quando il ragazzo, non avvertendo nulla di insolito, lo guardò con aria interrogativa.
A quella risposta, il rosato cercò di capire cosa potesse volere l'Exceed, che vedendolo in alto mare, gli ricordò che era stato lui stesso a dirgli di avvisarlo quando il pesce fosse stato pronto, visto che non era quasi più in grado nemmeno di muoversi, e il fatto che si fosse dimenticato persino del cibo, lo portò a chiedersi allo stesso tempo se per caso l'amico non si fosse gravemente ammalato, ma guardandolo meglio negli occhi, capì che la sua malattia altro non era che “assenza di Lucy”. Sospirando, provò di nuovo a convincerlo a tornare indietro riprendendo gli allenamenti più vicino alla gilda, ma l'altro fu irremovibile.

Non posso, Happy. Lo sai anche tu perché ho deciso di venire qui e non ho intenzione di rinunciarci proprio adesso che sono così vicino. Le hai viste le fiamme di prima, no? Sono sicuro che presto riuscirò a usare quel potere, e quando Acnologia mi capiterà di nuovo a tiro, gli darò ciò che merita” gli rispose prevedibilmente con una strana espressione che gli fece quasi paura.
Vedendolo così deciso, alla fine l'Exceed si arrese sperando con tutto il cuore che quel testardo avesse ragione e i due cominciarono quindi a mangiare cercando entrambi di fingere, come spesso accadeva, che andasse tutto bene.


Intanto Lucy, dopo aver finito di pranzare insieme a una collega che aveva all'incirca la sua stessa età e l'aveva quasi stordita di chiacchiere per distrarla dai tristi pensieri, si era di nuovo seduta alla scrivania riprendendo in mano con un sospiro i fogli che avrebbe dovuto leggere per scrivere l'articolo successivo, sforzandosi per impedire ai pensieri di tornare alla precedente edizione dei Grandi Giochi della Magia, ma quelli sembravano avere vita propria e non le obbedivano.
Le venne quasi da piangere per la frustrazione quando le parole sulla pagina si confusero per l'ennesima volta lasciando il posto a immagini colorate che parlavano di ansia, gioia, dolore, confusione, aspettativa... tutto ciò che aveva provato un anno prima mentre attendeva con gli altri l'inizio dell'evento. Stranamente, si ritrovò a sorridere anche al ricordo della reazione sua e dei propri compagni di “allenamento” quando, appena tornati dalla festa organizzata dai suoi Spiriti Stellari dopo i fatti di Tenroujima, avevano scoperto di aver perso i tre mesi che avevano a disposizione per prepararsi alla gara, e di come Natsu avesse coraggiosamente accettato per primo la generosa offerta di Ultear di ovviare in qualche modo al problema. Le sue urla in quel momento le risuonarono ancora nella mente facendole venire i brividi. Brividi che si dissiparono rapidamente, come allora la sua paura di sottoporsi al trattamento, quando rivide il volto del compagno vicino al suo e quasi avvertì il calore della sua mano appena tutto fu finito. Incapace di fermare il film, sentì di nuovo le sue parole e il coraggio che le infusero poco prima di accettare a sua volta, trovando conforto al pensiero che lo faceva per i suoi compagni di gilda che riponevano in lei tante speranze, e soprattutto grazie alla sua presenza, che per tutto il tempo le aveva dato la forza per non soccombere. Non era mai riuscita a dirglielo, ma averlo vicino era la cosa che aveva sempre il potere di farla stare meglio in qualunque situazione. Sarebbe stato bello se fosse stato così anche per lui, ma capiva che era sciocco farsi delle illusioni dopo ciò che era successo mesi prima, al termine della battaglia contro Tartaros. Prima di essa, aveva creduto qualche volta di essere più importante delle altre per il suo compagno di team, ma quella breve lettera trovata in casa sua aveva messo chiaramente in luce che non era così, eppure un po' continuava a sperarci. Non era possibile che avesse solo immaginato il calore, l'affetto e persino la dolcezza che, ne era sicura, il Dragon Slayer riservava solo a lei. E lo stesso valeva per la luce che spesso aveva scorto nei suoi occhi quando la guardava o le parlava... La bionda aveva osservato tante volte i suoi comportamenti con le altre ragazze, augurandosi che lui non se ne accorgesse, e certe cose, aveva infine notato fieramente, succedevano solo a lei. Allora, tornando a casa, le era sembrato di toccare il cielo con un dito, giungendo persino a sopportare quasi con gioia le continue incursioni del rosato in casa sua come se anche queste fossero un segno di quanto fosse speciale ai suoi occhi, ma adesso, innamorata persa di qualcuno che l'aveva lasciata sola soltanto per allenarsi in santa pace con il suo migliore amico, non era più sicura di niente. L'unica cosa certa era ciò che sentiva per il nakama, qualcosa di tanto forte che neppure la rabbia e il dolore dell'abbandono che aveva provato i primi tempi avevano potuto scalfire. L'amore che le bruciava dentro si sarebbe mai spento? L'avrebbe perdonato se da un giorno all'altro fosse tornato, con la sua allegria, la sua vivacità degna di un bambino e il suo sorriso spensierato che le faceva perdere un battito ogni volta che lo vedeva? Probabilmente sì, dal momento che a lui perdonava sempre tutto... Chissà però se quel sorriso l'avrebbe visto ancora? Le ultime volte che si erano incontrati prima della sua partenza, aveva notato fin troppo bene il dolore nei suoi occhi, che per la prima volta le erano sembrati bui e spenti. Ovviamente aveva capito subito il perché, e più volte, incrociandolo nei corridoi dell'edificio che avevano eletto come provvisoria sede della gilda e infermeria, si era detta che avrebbe dovuto fare qualcosa per cercare di consolarlo e di lenire almeno un po' l'enorme sofferenza che sentiva dentro, ma il ragazzo, dopo averle lanciato una strana occhiata e aver magari chiesto notizie sui compagni feriti, si era sempre allontanato con una scusa più o meno plausibile sparendo poi dalla circolazione per un po'. Chissà se stava già pensando di andarsene o se quella era stata una decisione improvvisa? Sulle prime questo suo comportamento le era sembrato strano, ma aveva immaginato che fosse dovuto allo shock per la terribile fine del drago che aveva cercato per tanto tempo, e stupidamente forse, aveva preferito lasciarlo in pace. Aveva sbagliato a lasciarlo da solo in un momento simile? Probabilmente sì, ma come poteva immaginare che arrivasse a tanto?
Di nuovo, come accadeva sempre più spesso in quei giorni, fu assalita dallo sciocco pensiero che forse il compagno potesse essere nei guai, magari ferito o talmente provato da ciò che era successo da non riuscire a reagire in caso di pericolo come aveva sempre fatto, ma subito si ricordò che Natsu non era il tipo da abbattersi per cose del genere e si diede della stupida. Lui sarebbe riuscito a superare il trauma e a trarne anzi lo stimolo per diventare più forte, ne era sicura. E poi c'era Happy con lui... 
In parte rassicurata, si sforzò di sorridere dei suoi timori e di farsi coraggio, ma i pensieri cupi non vollero abbandonarla e rimase comunque preoccupata. Davvero il rosato era partito all'improvviso per ciò che era successo con Tartaros e Acnologia? E perché pochi giorni prima l'aveva guardata con tanta intensità nello sguardo? Che in qualche modo c'entrasse anche lei con quell'assurda decisione?

Lucy, ci sei?” la interruppe in quel momento una voce lontana e la ragazza sbattè un paio di volte le palpebre realizzando con un tuffo al cuore di trovarsi ancora al lavoro. Si guardò freneticamente intorno incontrando il volto stranito della collega che lavorava al suo fianco e si chiese avvampando per quanto tempo fosse rimasta persa nel suo mondo. Ma che aveva quel giorno da non riuscire a concentrarsi? Era già la seconda volta che succedeva e avrebbe dovuto rimanere lì ancora per qualche ora. D'accordo che con certi articoli da scrivere era pressoché impossibile non pensare al passato, ma glieli avevano affidati perché desse un parere più competente, non per dormirci sopra! I colleghi sapevano tutti chi fosse, e la maggior parte di loro era anche gentile e comprensiva, ma c'è un limite a tutto! Il lavoro in fondo le piaceva, e da ciò che si lasciava sfuggire Jason quand'erano soli, era anche brava a svolgerlo, perciò com'era possibile che venisse ripresa in continuazione per lo stesso identico motivo? E se un giorno si fossero stufati e avessero deciso che potevano anche fare a meno di lei? Come se la sarebbe cavata senza la gilda?
Intuendo il pericolo nascosto in quel pensiero, la ragazza si affrettò ad accantonarlo rimettendosi al lavoro con un sorriso di scuse sperando che il suo cervello d'ora in poi la smettesse di metterla nei guai e le concedesse almeno un po' di tregua.


Nel frattempo, anche Natsu aveva ripreso il suo allenamento, lasciandosi poi cadere a terra con un gran sorriso sulle labbra quando infine le forze gli vennero meno. Quel giorno poteva dirsi abbastanza soddisfatto dei risultati ottenuti e la consapevolezza di essere davvero molto vicino al raggiungimento del suo obiettivo gli fece quasi toccare il cielo con un dito, ma quella situazione di calma e felicità apparente durò poco, purtoppo.
Sdraiato sull'erba con le braccia sotto la testa, infatti, il ragazzo contemplò a lungo la volta celeste in cui le nuvole viaggiavano veloci, strizzando di tanto in tanto gli occhi per la luce intensa che precedeva il tramonto, lasciando la mente libera di vagare fino a trovarsi inconsapevolmente su lidi pericolosi che non avrebbe voluto toccare.
Con il fedele Happy al suo fianco, forse per la stanchezza o per la strana inquietudine che da giorni si faceva sempre più strada dentro di lui, come se percepisse che qualcosa a Magnolia non andava, si ritrovò presto a pensare ai compagni che non vedeva da tempo chiedendosi cosa stessero facendo e se fossero cambiati in sua assenza, finché i suoi pensieri non si concentrarono nuovamente su Lucy dando inizio al consueto declino che sembrava ormai perseguitarlo.
Chissà se la maga stellare aveva ancora quell'aria triste e preoccupata che aveva avuto nei primi giorni dopo la battaglia? Ora che ci pensava, anche lei, in un certo senso, aveva perso qualcuno durante i combattimenti, quella strana donna-pesce che la colpiva sempre ogni volta che la chiamava, se ben ricordava. Quando gliel'aveva detto, gli aveva spiegato di averla sacrificata per suo stesso ordine per salvare tutti loro, e i suoi occhi si erano riempiti di lacrime ricordando l'accaduto, facendolo sentire uno schifo come se fosse colpa sua. Una volta appreso cosa invece affligeva lui, però, nello sguardo della bionda era passato qualcosa di strano che non era riuscito a identificare, e da allora, ogni volta che si erano incrociati, gli era sembrato che volesse dirgli qualcosa, o forse afferrarlo per un braccio impedendogli di allontanarsi, ma non l'aveva mai fatto. Allora non aveva dato molta importanza alla cosa, troppo preso dal suo dolore per vedere davvero ciò che lo circondava, ma in seguito si era più volte sorpreso a desiderare quei contatti mancati. Chissà come sarebbe stato essere abbracciato da lei e appoggiare la testa sulla sua spalla, annusando il profumo dei suoi capelli e stringendola forte come se non volesse più lasciarla andare...
Si lasciò sfuggire un gran sospiro immaginando la scena senza volerlo, e sentendo più forte il desiderio di riaverla subito accanto, cercò di consolarsi ricordando a se stesso tutti i suoi progressi, e per qualche minuto ci riuscì davvero, dando anche vita a battaglie immaginarie contro nemici senza nome né volto in cui lui era l'eroe della situazione che salvava Lucy e gli altri facendo apparire sui loro visi stanchi grandi sorrisi al posto delle lacrime che aveva dovuto vedere l'ultima volta, facendolo sentire fiero e soddisfatto come non mai. Come aveva detto Happy quella mattina, infatti, in meno di un anno aveva ottenuto risultati incredibili, ed era sempre più sicuro ormai che da un giorno all'altro avrebbe avvertito la sensazione che Igneel gli aveva spiegato essere il segnale che era pronto per affrontare il suo nemico al massimo delle sue forze, ma l'ombra della tristezza e dell'esasperazione erano sempre in agguato, impedendogli di realizzare davvero quanto poco mancasse al suo ritorno a Magnolia, mostrandogli invece, impietosamente, tutte le cose che ancora non era in grado di controllare, facendolo presto sprofondare nei pensieri più cupi. Per qualche motivo, infatti, ora che il traguardo era così vicino, gli sembrava invece che si allontanasse gradualmente, visto che ogni giorno cominciava gli allenamenti pensando che sarebbero stati gli ultimi venendo poi puntualmente deluso, al punto che a volte si chiedeva se qualcuno non gli stesse giocando qualche brutto tiro impedendogli, in qualche modo sconosciuto, di raggiungere l'ambita meta permettendogli così di tornare finalmente a casa e vedere con i suoi occhi che era tutto normale. Perché il suo obiettivo continuava a sfuggirgli così, confondendosi nei suoi sogni con il volto di Lucy che lo guardava triste dicendogli qualcosa che non capiva? Era forse un segnale inviatogli direttamente da lei o da chissà chi per avvertirlo che la maga era in pericolo? Non se lo sarebbe mai perdonato se al suo ritorno a Magnolia avesse scoperto che la bionda era stata attaccata mentre non era lì a proteggerla...
Sulla scia di quei molesti pensieri, si lasciò sfuggire un sommesso gemito di rabbia e frustrazione che richiamò l'attenzione di Happy, il quale, giratosi in silenzio nella sua direzione, osservò per un attimo il suo volto, su cui si susseguivano violente le emozioni più contrastanti, per poi abbassare lentamente lo sguardo verso le mani che ora artigliavano il terreno lungo i fianchi del rosato lasciando intravedere tra le dita le prime fiamme.

Natsu! Il fuoco!” esclamò allarmato, scattando in piedi per evitare danni e risvegliando così l'attenzione dell'amico, che compreso dopo qualche secondo ciò che stava succedendo, si affrettò ad afferrare, con una sonora imprecazione, il secchio pieno d'acqua che tenevano sempre accanto a loro per ogni evenienza spegnendo sul nascere l'incendio. Dopo gli allenamenti, infatti, capitava spesso che il ragazzo si lasciasse cadere esausto sull'erbetta fresca che cresceva vicino al torrente sul sentiero che portava al loro campo di addestramento, luogo da cui, girandosi nella direzione giusta, si poteva anche godere di uno splendido panorama sulla vallata, ma più di una volta aveva rischiato di coinvolgere quel morbido tappeto in incidenti del genere sulla scia di pensieri negativi di qualsiasi tipo, e ormai era tristemente abituato ad avvenimenti del genere. Il poco sonno e la frustrazione che provava per svariati motivi, infatti, gli rendevano sempre più difficile controllarsi, al punto che a volte gli sembrava quasi di essere tornato il bambino maldestro che tante volte aveva fatto arrabbiare il suo genitore Igneel per la sua mancata attenzione, ma girandosi da una parte e dall'altra, non trovava nessun drago al suo fianco...
Wow... Ci è mancato poco, Happy. Per fortuna, te ne sei accorto in tempo!” disse stancamente il rosato quando l'emergenza fu risolta, buttandosi di nuovo a sedere sul prato dopo aver ricacciato indietro a forza quel triste pensiero.
Eh, già” fece il gattino con un sorriso soddisfatto, che però non riuscì a celare del tutto la preoccupazione nel suo sguardo. L'amico infatti non aveva ancora perso l'espressione strana e sofferente di poco prima, e il fatto che evitasse i suoi occhi, non faceva presagire nulla di buono. 
Guidato dall'istinto, gli si avvicinò lentamente sperando di riuscire a distrarlo e confortarlo un po' senza in realtà sperarci troppo.

Natsu...” lo chiamò piano, sfiorandogli una gamba con le zampine e sentendosi stringere il cuore a vederlo così serio e malinconico mentre, girato dall'altra parte, stringeva con una mano la sciarpa di Igneel intorno al suo collo.
Ehi, Natsu” riprovò, scuotendolo appena vedendo che non reagiva.
Scusa” gli rispose all'improvviso il ragazzo senza guardarlo, gli occhi fissi sul prato.
Per cosa?” domandò il gattino, confuso.
Per il fuoco. Era vicino a te, no?” gli spiegò, girandosi per un attimo verso di lui con un sorriso malinconico.
Ah, sì... Non devi scusarti, però” cercò di rassicurarlo senza molto successo, chiedendosi cosa avrebbe potuto dire o fare per farlo stare meglio. Quel Natsu così apatico e pensieroso lo stava facendo preoccupare davvero tanto e a volte temeva che si stesse ammalando sul serio. Cosa avrebbe fatto se l'amico si fosse sentito male all'improvviso mentre erano ancora lassù? Da quelle parti non c'erano villaggi né città, e Magnolia era lontana da raggiungere in volo portando qualcuno con sé, ma il rosato non voleva proprio saperne né di riguardarsi per qualche giorno né di tornare indietro, anche solo per poco tempo. Quanto avrebbe voluto che ci fosse qualcuno a cui chiedere consiglio... Se avessero avuto compagnia, però, il Dragon Slayer non si sarebbe ridotto in quello stato, ne era certo. Possibile che la lontananza da Lucy e dalla gilda avesse trasformato un ragazzo conosciuto ovunque per la sua esuberanza e la sua gioia di vivere nello spettro di se stesso? Cosa passava per la mente dell'amico quando si chiudeva così nei suoi pensieri? A volte aveva anche l'impressione che dormisse poco e male, ma qualunque cosa gli dicesse la mattina dopo, non c'era verso di scucirgli una parola su cosa gli fosse capitato durante la notte. Doveva pure esserci però qualcosa che potesse fare in proposito...
Sospirando a sua volta sconsolato, l'Exceed lo guardò di sottecchi, sperando, contro ogni logica, di incontrare il suo sguardo allegro e di sentirgli fare una battuta qualsiasi, ma non ebbe fortuna. Il rosato infatti si era perso di nuovo chissà dove e per qualche altro minuto ci fu un silenzio quasi assoluto, interrotto solo di tanto in tanto da un sospiro di uno dei due o dal canto di qualche uccellino ritardatario, che nel tramonto dorato di quella sera, si preparava a tornare nel proprio nido.
Sarebbe stato bello se anche loro avessero avuto un “nido” a cui tornare come quando andavano insieme a pescare appena fuori Magnolia, ma casa loro in quel momento era troppo lontana per poterla raggiungere a breve e ancora per quella notte, avrebbero dovuto accontentarsi di un letto di erba e foglie e di un soffitto di stelle...
Consapevole di non potersi permettere di crollare a sua volta, dopo qualche minuto di riflessione, Happy scosse la testa ricacciando indietro le lacrime e voltandosi poi verso l'amico, i cui occhi erano fissi su un cielo dai colori spettacolari senza in realtà vederlo davvero.
Accortosi che la sua mente era di nuovo lontana, il gattino prese un bel respiro promettendo in silenzio a Lucy e a tutti gli altri di fare qualunque cosa fosse in suo potere per far stare meglio il Dragon Slayer, prima di dedicargli di nuovo la sua completa attenzione.

Ehi, Natsu, senti...” cominciò un po' incerto, augurandosi di aver fatto la scelta giusta mentre lo tirava leggermente per una manica.
Non ricominciare, Happy. Ti ho già detto che non ho intenzione di tornare indietro prima di aver raggiunto il mio obiettivo e non riuscirai a farmi cambiare idea” lo interruppe stancamente il rosato con un gran sospiro, lasciando per un attimo interdetto l'Exceed. Aveva forse esagerato quel giorno con quella domanda?
Non volevo dire quello, però” lo informò dopo qualche secondo.
Ah no?” chiese distrattamente l'altro, girandosi a guardarlo. “Cosa volevi dirmi, allora?” domandò, leggermente interessato.
Pensavo fosse il caso di preparare qualcosa da mangiare... Tu non hai fame?” gli rispose con un tono che sperava suonasse allegro e accattivante.
Il rosato lo guardò per un attimo stranito come se avesse appena detto qualcosa di veramente assurdo, ma si riprese subito quando il suo stomaco brontolò sonoramente.
A quel punto il ragazzo accettò controvoglia, fingendosi però contento per non farlo preoccupare, ma il gattino non si fece fregare dal suo finto entusiasmo, così diverso dal solito, e augurandosi di non fare danni, finì per dirgli senza volerlo ciò che pensava da parecchi minuti.

Se continui così, quando sarà il momento di combattere, ti ritroverai senza forze, Natsu. Si può sapere che ti sta succedendo? Non è da te abbatterti al pensiero di non essere ancora riuscito a ottenere quello che vuoi. Non sei tu quello che sostiene tutti i giorni che ormai manca poco? Sono sicuro che se smetterai di pensarci con tanta impazienza, quando meno te lo aspetterai, il segnale arriverà...” gli disse con un tono prima molto duro poi sempre più dolce, girandosi infine a guardarlo da sopra la spalla sorridendo mentre si incamminava piano verso gli alberi.
A quelle parole, il ragazzo si irrigidì, fermandosi per un attimo sorpreso nell'atto di alzarsi in piedi prima che un lieve sorriso si facesse lentamente strada sul suo volto e le sue braccia si allungassero per stringerlo forte a sé appena il suo cervello riuscì a elaboare ciò che aveva sentito.

Grazie, Happy. Sei un vero amico” sussurrò con gratitudine rischiando quasi di soffocarlo, e l'Exceed non riuscì a trattenere un sorriso lacrimoso appoggiando la testolina al petto caldo dell'amico.
Su col morale, Natsu. Cosa direbbero Lucy e gli altri se ti vedessero così?” chiese il gattino dopo qualche secondo quando si fu ripreso, mordendosi la lingua subito dopo. Troppo preso dalla gioia del momento, non si era accorto di aver pronunciato un nome che avrebbe rischiato di far sprofondare di nuovo l'amico nella disperazione più nera, ma il ragazzo, per fortuna, la prese bene. In realtà avvertì comunque una dolorosa stretta al cuore, ma pensare all'espressione preoccupata della maga, seguita probabilmente da una decisamente più arrabbiata, gli fece accennare una mezza risata. Se la bionda fosse stata lì, in effetti, gli avrebbe tirato un Lucy Kick talmente forte da farlo volare in cima alla montagna di fronte finendo per causargli in un attimo tutti i danni che lui non era riuscito a procurarsi in svariati mesi di allenamento e incidenti vari nella foresta. Come avrebbe potuto desiderare di averlo al suo fianco se si fosse accorta di quant'era patetico quando veniva lasciato solo per un po'? Happy aveva ragione, doveva assolutamente reagire o sarebbero stati guai in tutti i sensi!
Hai ragione, Happy. Se Lucy fosse qui, mi avrebbe già riempito di calci, e lo stesso tutti gli altri. Hai fatto bene a ricordarmelo!” disse ridendo il rosato lasciandolo finalmente andare, di nuovo simile per un attimo al Natsu di sempre, e l'Exceed fece una capriola a mezz'aria trattenendo a stento un urletto di gioia.
Aye, sir!” esclamò felice, ridendo a sua volta, mentre entrambi, con un gran sorriso sulle labbra, si apprestavano a tornare di corsa nel luogo dove si fermavano di solito a mangiare e dormire dopo che i loro stomaci brontolarono fragorosamente insieme pretendendo le dovute attenzioni e causando un altro attacco di risa nella luce sempre più intensa del tramonto.


Nel frattempo anche Lucy aveva finito il suo lavoro, e tenendo tra le mani i sacchetti della spesa, si affrettava a tornare a casa illuminata dai riflessi dorati del tardo pomeriggio.
A un certo punto, sbuffando appena per la calura, la ragazza si girò verso dove supponeva si trovasse Magnolia, strizzando gli occhi per non farsi accecare dal sole. Per un attimo, le era quasi sembrato che qualcuno la stesse chiamando da quella direzione provocandole una stretta al cuore di gioia, timore e speranza tutte insieme, ma quando riuscì a mettere bene a fuoco i contorni delle cose, si rese conto che, ovviamente, non c'era nessuno.

Splendido. Ora ho anche le allucinazioni” brontolò infastidita tra sé e sé. Aveva avuto una brutta giornata al lavoro e questo era stato davvero il degno coronamento. Per motivi a lei sconosciuti, infatti, Natsu era stato costantemente nei suoi pensieri quel giorno, portandola a distrarsi ancora una marea di volte finché qualcuno, ridendo, non le aveva suggerito bonariamente di tornarsene a casa a riposarsi visto che non riusciva a mettere insieme un articolo e la ragazza, pur sapendo che in realtà scherzava, ci era rimasta molto male. Per fortuna Jason e altre due colleghe si erano dimostrati comprensivi fulminando con gli occhi e non solo il malcapitato, offrendosi anche di affidarle un altro incarico visto che quello, evidentemente, la faceva star male, ma lei si era intestardita sforzandosi in tutti i modi di fare bene il suo mestiere, anche se il suo cuore praticamente sanguinava. Per quale motivo il compagno di team non la lasciava più in pace? Ancora adesso non riusciva a smettere di pensare a lui con una tale intensità che le sembrava quasi di sentire la sua voce che la chiamava mettendole addosso una strana inquietudine.
Dove sei, Natsu?” si chiese per l'ennesima volta, guardando il cielo con gli occhi lucidi una volta arrivata al portone di casa. “Perché non trovo nulla su di te ed Happy? Non siete nei guai, vero?” pensò in ansia, trovando finalmente le chiavi per entrare.
Una volta al sicuro nel suo appartamento, mise via la spesa e aggiornò subito il suo tabellone con le informazioni ricevute quel giorno su Erza perdendosi poi per un po' a studiare la pianta ricca di fogli cercando di immaginare come se la stessero cavando gli altri con le loro nuove vite. Apparentemente, dovevano essere tutti abbastanza felici, ma chissà se erano anche loro nella sua medesima situazione? Abituati da molti più anni di lei ad essere sempre tutti insieme, doveva essere dura anche per loro non avere più il conforto della gilda e dei compagni. Chissà se un giorno sarebbero riusciti a ritrovarsi, recuperando in qualche modo ciò che avevano perso?
Gli occhi le si riempirono di nuovo di lacrime a quel pensiero, ma prima che iniziassero i singhiozzi, che già premevano per uscire, un raggio di sole arrivato da chissà dove le centrò un occhio rischiando di accecarla, e voltandosi, la ragazza vide un tramonto spettacolare che la lasciò a bocca aperta ad ammirarlo.
Oro e rosa si intrecciavano infatti nel cielo dando alla città una luce particolare che si rifletteva nella grande fontana al centro della piazza e nei vetri delle finestre, creando un effetto meraviglioso che a Lucy ricordò stranamente momenti simili a Fairy Tail con la sua famiglia adottiva facendola sorridere dolcemente mentre si perdeva nei meandri del passato studiando intanto le diverse sfumature di colori che le riempirono il cuore di emozioni così forti e contrastanti da lasciarla senza fiato.

Chissà se anche gli altri stanno guardando questo spettacolo dai luoghi in cui si trovano, ricordando le stesse cose?” si chiese a un certo punto con un bel sorriso sulle labbra e le guance rigate di lacrime mentre il tramonto raggiungeva il suo apice cominciando poi lentamente a spegnersi come il fuoco che le si era acceso nel cuore, lasciandola infine svuotata quando il cielo si tinse dei colori della sera ricordandole stranamente che aveva bisogno di un bagno prima di dedicarsi alla cena e alla parte della giornata che preferiva.
Con un'ultima occhiata allo stesso tempo felice e malinconica prima al tabellone ora in penombra e poi alla finestra, la ragazza si apprestò quindi a prendere dai cassetti l'occorrente per poi infilarsi nella stanza adiacente e chiudersi per abitudine la porta alle spalle con uno strano sorriso tuttora ricco di emozioni indefinite che ancora per un po' le agitarono il cuore che le batteva forte nel petto, facendola sentire meno sola al pensiero che probabilmente anche gli altri poco prima avevano alzato lo sguardo per ammirare la bellezza della natura, che per pochi attimi li aveva uniti ancora nei comuni ricordi.


Mentre si apprestava a seguire Happy nel bosco, improvvisamente Natsu smise di ridere e si voltò di nuovo verso il suo campo di addestramento, che terminava diversi metri più avanti con una sporgenza rocciosa da cui si godeva di una vista meravigliosa sulla valle sottostante, fermandosi ad ammirare il panorama con la fronte aggrottata.
Che c'è, Natsu?” chiese il gattino, raggiungendolo subito e guardandolo interrogativo.
No, niente... Me lo sarò immaginato” rispose il ragazzo deluso, facendo per tornare sui suoi passi dopo aver lanciato un'ultima occhiata all'orizzonte, rimanendo però bloccato da un particolare che sulle prime non aveva notato: l'oro del cielo in quel momento aveva lo stesso colore dei capelli di Lucy e il rosato, suo malgrado, riuscì quasi a vederla, in alto sulle montagne, di una bellezza quasi dolorosa, mentre sorrideva dolce e malinconica nella sua direzione pronunciando di nuovo il suo nome, con quei lunghi fili dorati che si muovevano intorno al suo viso agitati dal vento.
A quella vista, il Dragon Slayer trattenne il respiro e spalancò gli occhi, muovendosi inconsapevolmente in quella direzione, pronto ad allungare una mano per far scorrere le dita su quelle guance morbide e lasciarvi scivolare in mezzo quei capelli profumati, quando Happy, preoccupatissimo, lo afferrò per i vestiti.

Ma sei impazzito?!” esclamò terrorizzato e il ragazzo, stranito, si voltò a guardarlo interrogativo.
Volevi buttarti di sotto?” gli chiese l'Exceed, con le guance inondate di lacrime e le labbra che tremavano, continuando a tenerlo stretto.
Ma che stai dicendo, Happy?! Per quale motivo dovrei fare una cosa simile?” domandò il rosato, osservandolo preoccupato.
N-non te ne sei nemmeno accorto?” continuò il piccolo agghiacciato, cercando intanto di immaginare come avrebbe fatto a portare di corsa l'amico da Polyushka. Poteva capire che avesse la testa tra le nuvole e rischiasse di dare fuoco a prati e boschi, ma adesso esagerava! E se lui non si fosse reso conto che stava andando veloce verso il burrone?
Di cosa avrei dovuto accorgermi?” fece il ragazzo incuriosito. E a quel punto, se non fosse stato così impegnato a tenerlo stretto, l'Exceed si sarebbe schiaffato una zampa sulla fronte per l'esasperazione.
Stavi andando verso il burrone come se niente fosse! Ma che hai nella testa oggi?!” gli gridò in faccia e il Dragon Slayer spalancò gli occhi sorpreso e cominciò a guardarsi intorno, constatando preoccupato che l'amico aveva ragione. Non si era proprio accorto di dirigersi rapido verso il precipizio, da cui di solito stava ben lontano persino nella foga degli allenamenti...
Io... Mi era sembrato di sentire la voce di Lucy prima, e quando adesso mi sono girato un attimo da quella parte... l'ho vista nel cielo che mi chiamava... E senza pensarci, ho fatto per raggiungerla. Ti ringrazio per avermi fermato, amico!” gli spiegò imbarazzato, sentendosi decisamente stupido, prima di provare invano ad alleggerire la tensione.
Ti prego, Natsu... Torniamo a casa adesso. Tu stai impazzendo quassù e io... non voglio perdere il mio migliore amico!” lo implorò piangendo, lasciandolo finalmente andare ma svolazzandogli comunque davanti all'altezza del viso.
Non mi perderai, Happy, stai tranquillo. Farò più attenzione la prossima volta” cercò di tranquillizzarlo il ragazzo, ma in realtà era leggermente preoccupato anche lui, perché non poteva promettere che non sarebbe più successo. Per quale motivo la bionda continuava ad apparire nei suoi pensieri, quel giorno? Era forse nei guai? Igneel una volta gli aveva detto che un drago sente sempre quando la sua compagna è in pericolo, e lui non riusciva a togliersi dalla mente l'idea che la nakama avesse bisogno del suo aiuto, ma come era possibile? Dopotutto, c'erano gli altri con lei... Che fosse successo qualcosa alla gilda mentre lui non c'era? No, non era possibile...
Natsu!” lo chiamò disperato l'Exceed, volandogli davanti per coprirgli la visuale sul rosa e l'oro che tingevano il cielo sulle montagne giocando con i corsi e le pozze d'acqua e donando a tutto il loro colore facendolo finalmente tornare con i piedi per terra.
Che c'è?” domandò confuso, sbattendo le palpebre e indietreggiando di un passo.
Dobbiamo tornare a casa! Adesso!” insistette il gattino, quasi gridando tra le lacrime. “Io non ce la faccio più a vederti così...” confessò subito dopo a voce più bassa e il rosato si sentì stringere il cuore di fronte a quello sfogo, ma prendendolo in braccio per farlo stare fermo, scosse lievemente la testa con un leggero sorriso sul volto, improvvisamente sicuro.
Non succederà più, piccolo, te lo prometto, ma dobbiamo restare un altro po'” gli disse in tono fermo ma dolce, sperando di convincere anche se stesso che sarebbe andato tutto bene. Gli era pesata molto quella frase, perché in realtà, forse, avrebbe voluto essere riportato a casa, ma non se la sentiva comunque di infrangere la promessa fatta a Igneel, a se stesso e a tutti gli altri. Aveva giurato di vendicarsi di Acnologia e di proteggere i suoi amici, Dragon Slayer e non, e non era ancora disposto a rinunciare al suo proposito. Non poteva permettersi di deluderli un'altra volta...
Ti stavi dirigendo verso il burrone come se niente fosse! E se io non me ne fossi accorto? Non possiamo restare!” insisteva intanto il piccolo Exceed senza smettere di piangere. Com'era possibile che Natsu non capisse il pericolo che aveva corso poco prima?
Dobbiamo farlo, Happy. Te l'ho già detto, starò attento. Lo sai che è importante...” continuò il ragazzo con lo stesso tono, chinandosi appena verso di lui con un lieve sorriso.
Per me è più importante non perderti, Natsu, perché non capisci? Ti sembra normale andare così verso un burrone senza neanche accorgersene?” protestò il gattino.
No, ma guarda questo tramonto. A te non vengono in mente quelli che vedevamo a Magnolia dalla gilda o quando andavamo insieme a pescare o in missione?” provò a distrarlo il rosato, ed entrambi si persero per qualche minuto a osservare quel trionfo di colori, così simile eppure così diverso a quelli che erano abituati ad ammirare, pensando anche loro, come del resto i compagni sparsi per tutto il regno, ai momenti felici in cui la gioia nei loro cuori sembrava essere condivisa persino dal cielo, e nonostante la lontananza, in quel momento si chiesero tutti, nessuno escluso, se ci sarebbe stato ancora un tramonto come quello che avrebbero visto insieme nella città che era, e sarebbe stata sempre, casa loro.
Continuo a pensare che sarebbe meglio tornare, Natsu, perché sono giorni che sei strano ed è evidente che va sempre peggio. Ti sei sempre allenato vicino a casa e puoi farlo ancora. E poi non è che arriveremo subito, no? Hai ancora un po' di tempo per allenarti mentre torniamo” riprese l'Exceed come se non fosse successo nulla quando lo spettacolo finì, sforzandosi di far ragionare l'amico. In realtà anche lui era rimasto un po' scosso dalle emozioni che gli si erano mosse dentro ripescando dalla memoria certe immagini, ma doveva impedire a quel testone del suo compagno di fare una brutta fine. Non se lo sarebbe mai perdonato se una di quelle sere il ragazzo fosse finito di sotto perché pensava a Lucy ed era disposto anche a litigare pur di portarlo in salvo e vederlo di nuovo felice.
A Magnolia non ci sono posti rocciosi così grandi e le mie fiamme sono sempre più potenti. Non posso rischiare di distruggere boschi e città mentre cerco di richiamare abbastanza potere magico da utilizzare anche quello di Igneel, e non sappiamo se sul tragitto troveremo altri luoghi adatti. Sono sicuro che è questione solo di pochissimi giorni, Happy. Fidati di me e resistiamo ancora per una settimana al massimo. Ti prometto che non succederà un'altra volta” provò a farlo ragionare Natsu, sperando che l'amico la smettesse di insistere e che Lucy e gli altri stessero bene. Lui doveva assolutamente raggiungere il suo obiettivo e non poteva permettere ai suoi sentimenti confusi per la nakama di rovinare tutto. In fondo, quel potere sarebbe servito a proteggere anche lei... E non doveva dimenticare che la ragazza comunque non era sola. C'erano sicuramente Erza, Mira, Cana, Levy, Gray, Gajeel, Laxus e Juvia al suo fianco. Se qualcuno avesse provato a farle del male, avrebbe sicuramente trovato pane per i suoi denti in attesa del suo ritorno, che sarebbe certamente avvenuto a breve.
Ci volle ancora un po' prima che l'Exceed si lasciasse convincere a rimanere ancora per qualche giorno, ma alla fine Natsu, con un impercettibile sospiro di sollievo,
dopo innumerevoli promesse di fare attenzione, riuscì a strappargli la sospirata concessione facendo sì che entrambi potessero tornare nel loro accampamento leggermente più sereni, sebbene ancora immersi nei propri confusi e dolorosi pensieri, di cui però non fecero più parola l'uno con l'altro per il resto della serata, augurandosi intanto di aver preso la decisione giusta.


Nel frattempo, la maga stellare aveva fatto un lungo bagno che nelle sue intenzioni avrebbe dovuto essere rilassante, ma che alla fine la lasciò quasi più stanca e stressata di prima visto che il compagno dai capelli rosa non abbandonò mai del tutto i suoi pensieri facendo sì che dopo un po' le lacrime si mischiassero all'acqua calda e profumata finché non decise di tenere occupata la mente con qualche altra attività.
Sconsolata e senza alcun desiderio di mangiare, andò controvoglia a prepararsi una cena veloce di cui quasi non sentì nemmeno il sapore mentre si sforzava di tener fuori dalla sua mente gli ex nakama, e in particolare il Dragon Slayer del fuoco, nonostante si accorgesse, di tanto in tanto, di guardare fuori dalla finestra al minimo rumore come se si aspettasse di vederlo entrare da lì come quando erano a Magnolia, facendosi poi sfuggire un sospiro prima di ricominciare a piluccare malvolentieri nel suo piatto.
Alla fine della molesta cena, la ragazza lavò le poche stoviglie che aveva sporcato e si affrettò infine a tornare in camera sua per prendere le chiavi degli spiriti stellari e cominciare ad allenarsi per fortificare il suo potere come aveva l'abitudine di fare sempre, più o meno a quell'ora, da quasi un anno, ma non appena le ebbe raggiunte, uno strano rumore, esistente forse solo nella sua testa, la costrinse a voltarsi facendole mancare alcuni battiti, dal momento che le sembrò addirittura di vedere sul divano i suoi compagni di team intenti a mangiare i loro cibi preferiti, come tante volte li aveva sorpresi a fare nel suo appartamento a Magnolia.
La povera Lucy trattenne bruscamente il fiato portandosi una mano alla bocca e tendendo l'altra mentre gli occhi sbarrati per lo stupore le si riempivano rapidamente di lacrime appena si rese conto che quella doveva essere l'ennesima, dolorosa allucinazione di quella terribile giornata, che era andata sempre peggio fin dal mattino.
Nello stesso istante in cui Natsu ed Happy sparirono di nuovo com'era giusto, la bionda cominciò a singhiozzare rumorosamente lasciandosi cadere a terra sulle ginocchia e coprendosi il volto con entrambe le mani per non vedere più quel vuoto, e coprire allo stesso tempo l'odioso silenzio che la stava facendo impazzire, sfogando così l'immenso dolore che le gravava sul cuore finché una terribile fitta alla testa non la costrinse a smettere, facendole abbassare gradualmente i toni e la quantità di lacrime finchè queste cessarono del tutto.
A quel punto la giovane si guardò confusamente intorno cercando di asciugarsi il viso, che ora era caldo e le bruciava dopo il lungo pianto, lanciando infine un'occhiata pensierosa all'astuccio che conteneva le sue chiavi, e in particolare a quella argentata della Croce del Sud, che casualmente spuntava fuori, facendole nascere di nuovo la tentazione di chiedere al vecchio Crux notizie sui suoi compagni di team, per i quali era sempre più preoccupata, ma ci aveva già provato mesi prima, ottenendo solo informazioni talmente vaghe per motivi di privacy da essere quasi irritanti, senza oltretutto risolvere nulla.
Con un sospiro sconsolato, la ragazza si convinse infine a lasciar perdere e a concentrarsi invece sul suo allenamento, domandandosi per l'ennesima volta, mentre si preparava a evocare il suo insegnante Caprico, se le sue odierne capacità le avrebbero permesso di salvare un giorno la vita di Natsu, in caso di pericolo, come lui tante volte aveva salvato la sua. In cuor suo desiderava ovviamente di non dover più affrontare niente di più pericoloso delle missioni di routine che accettavano di solito, e di certo non voleva che il rosato si trovasse nei guai, ma dopo ciò che era successo con Acnologia l'ultima volta, si rendeva perfettamente conto che il terribile drago sarebbe tornato all'attacco ancora e ancora finché una cruenta battaglia non avesse determinato un vincitore, e dopo aver visto la sua furia, Lucy tremava davvero come una foglia al solo pensiero di vedere il suo Natsu alle prese con un simile mostro. Non aveva dimenticato, infatti, lo straziante racconto della se stessa del futuro sullo scontro del giovane con un drago all'apertura del portale Eclipse nella linea temporale da cui proveniva, e ciò che temeva più di ogni altra cosa al mondo, era di dover assistere anche lei, un giorno, a una scena simile. Davvero, non avrebbe sopportato di reggere a sua volta tra le braccia il corpo senza vita del ragazzo che amava e per questo, nonostante sapesse di non avere molte possibilità contro il “Re dei draghi”, ogni sera si dedicava a lunghi allenamenti per fortificare il suo potere, sperando con tutto il cuore di poter essere d'aiuto al suo compagno in caso di bisogno. Se non altro, ora aveva la certezza di non dover essere salvata subito a ogni singola missione, e questo era già un buon punto di partenza. Chissà però se il suo Natsu era soddisfatto di se stesso come lei o se proprio in quel momento sperava che uno qualunque dei suoi compagni lo trovasse per portarlo in salvo?
Lucy fu scossa da un brivido immaginandolo chiuso da qualche parte, magari ferito e in catene, mentre osservava sconsolato e sofferente il cielo stellato, o magari un lungo corridoio buio rischiarato appena da qualche torcia, e si morse forte le labbra con le mani strette a pugno sulla chiave d'oro di Caprico e gli occhi pieni di lacrime. Non voleva piangere di nuovo, ma la scena che, traditrice, le era apparsa vivida nella mente, le aveva procurato una fitta al cuore insopportabile. E se fosse stata vera? Tempo prima, aveva letto chissà dove che le persone innamorate sono sempre in contatto tra di loro, arrivando a percepire, in alcuni casi, quando l'altro si trova nei guai, e dopo una giornata come quella, iniziava seriamente a temere che non si trattasse di una semplice leggenda. A pensarci meglio, però, Natsu non la amava, quindi non era detto che la cosa funzionasse, ma allora perché lei quel giorno non aveva avuto un attimo di pace?

Cosa devo fare con te, Natsu? Devo forse venire a cercarti? Ma dove?” gli chiese sconsolata come se lui potesse davvero sentirla e rispondere alla sua domanda, ma ovviamente l'unica risposta che ottenne mentre guardava dalla finestra all'inconsapevole ricerca di un segno qualsiasi fu il silenzio denso e pesante di un appartamento troppo grande e vuoto per lei da sola.
Angosciata, abbassò gli occhi sull'oggetto che teneva in mano dandosi della sciocca. Era ovvio che il ragazzo non potesse darle suggerimenti da così lontano, ma lei non sapeva più se dar retta al suo cuore, che le urlava di mettersi in viaggio, o alla sua mente, che, più razionale, voleva invece convincerla ad aspettare con calma. Quanto avrebbe voluto avere almeno la certezza che il suo compagno di team fosse sano e salvo insieme ad Happy... Le sarebbe bastato solo questo per affrontare più serenamente la loro lontananza, ma non c'era modo di saperlo se l'unico a cui chiedere non poteva darle l'informazione che più le premeva di sentire. Era forse troppo voler aggiungere al suo tabellone una didascalia, anche minuscola, su quei due, a cui potersi aggrappare nei momenti di sconforto?

Evidentemente sì” pensò sconsolata Lucy, osservando la parete coperta di fogli.
Con un altro sospiro, si costrinse a voltarsi di nuovo verso la sala aprendo intanto l'astuccio che conteneva le sue amate chiavi nella speranza di trovare la concentrazione necessaria per cominciare, ma fu un grave errore il suo. Passando in rassegna gli scintillanti oggetti d'oro e d'argento non potè non notare infatti l'assenza di quella di Aquarius, e il pensiero dello spirito che probabilmente non avrebbe più rivisto, bastò a cancellare in un attimo il lieve sorriso che era riuscita a recuperare.
Di nuovo triste, la bionda distolse lo sguardo visualizzando nella sua mente la chiave spezzata che si trovava sul cassettone e il momento in cui lei e l'amica si erano dette addio tra le lacrime di entrambe. 
Con un singhiozzo, strinse forte al petto gli oggetti che teneva in mano come per proteggerli mentre ascoltava ancora, suo malgrado, le ultime parole della sirena, e si ritrovò a supplicare chissà chi di non farle più perdere nessuno. Nella sua breve vita aveva già pronunciato fin troppe volte quell'odiosa parola, e il fatto di essere sola come non ricordava di essere mai stata, non la aiutava di certo a pensare che non sarebbe più successo. E se il prossimo che avesse dovuto salutare fosse stato proprio Natsu? Era da troppo che non riceveva sue notizie e non concepiva come il compagno avesse potuto rinunciare a svolgere qualsiasi incarico per quasi un anno. Come faceva a mantenersi se non aveva soldi? Possibile che ne avesse avuti tanti da parte da non aver bisogno di guadagnarseli per un periodo tanto lungo? Ma se anche la situazione fosse stata questa... possibile che non avesse combinato neanche un disastro piccolo piccolo?
Le venne quasi da ridere realizzando di riporre tante speranze in ciò che durante le missioni gli rimproverava sempre, ma se i guai che combinava ogni momento erano l'unica possibilità di seguire le sue tracce... beh, cosa stava aspettando a devastare qualunque cosa ci fosse nelle vicinanze del luogo che aveva scelto per allenarsi?

Per questa volta, Natsu, sono disposta a lasciar perdere i rimproveri, ma per carità, fatti trovare il più in fretta possibile!” si ritrovò a esclamare all'improvviso con una mezza risata che però si spense subito. “Non voglio perdere qualcun'altro, e l'ultima persona a cui sono disposta a dire addio sei proprio tu. Ti prego, Natsu, mandami un solo segnale, anche piccolo, ma sufficiente a mettermi il cuore in pace. Tu devi tornare al più presto sano e salvo perché io non potrò più reggere a lungo l'ansia di non sapere dove sei e se stai bene” sussurrò poi con maggiore calma nella voce e il cuore che le batteva forte. Intanto fissava con insistenza le sue chiavi nel tentativo di non piangere, ma quando infine cedette e sbattè le palpebre sugli occhi che le bruciavano insopportabilmente, quelle gocce salate iniziarono a sgorgare, rigandole le guance di tanti piccoli fiumi caldi mentre immagini terribili le invadevano la mente mozzandole il respiro.
No... no”cominciò a sussurrare disperata con una mano sulla bocca cercando di scacciarle, ma il suo Natsu gravemente ferito, con Happy accanto impossibilitato ad aiutarlo, non voleva lasciarla, mischiandosi di tanto in tanto ai volti di sua madre, suo padre e Aquarius finché, con un urlo strozzato, non cadde dolorosamente sulle ginocchia cogliendo solo di sfuggita la luce improvvisa che le apparve di colpo davanti.
Ora basta, Lucy. Calmati adesso. Andrà tutto bene, vedrai” le disse dolcemente la voce di Loki, calda e rassicurante come le mani che lo spirito le appoggiò sulle spalle per esortarla ad alzarsi.
La ragazza, confusa ma già più sollevata, levò allora lo sguardo lacrimoso incontrando i luminosi occhi blu del Leone e il suo volto preoccupato.

Non siete sola, signorina Lucy” gli fece eco Caprico, apparso dietro di lui, e la bionda spalancò gli occhi per la sorpresa ritrovandosi a poco a poco nel salotto di casa tutti i suoi spiriti che le sorridevano, dicendole ognuno qualche parola di conforto. Se soltanto ci fosse stata con loro anche una collerica e dispettosa sirena di sua conoscenza...
Anche la mia Aquarius ti porta i suoi saluti, ovviamente...” cominciò Scorpio con il suo solito sorriso come se le avesse letto nel pensiero, bloccandosi però al momento di riferire il crudele messaggio affidatogli dalla sua ragazza, ma Loki lo interruppe togliendolo dall'imbarazzo.
E ci ha detto di dirti di smetterla di frignare o non troverai mai un fidanzato” concluse al suo posto con un leggero nervosismo, augurandosi che la giovane si fosse calmata abbastanza da riuscire a prenderla sul ridere.
Lei parve piuttosto sorpresa sentendo che la sirena aveva chiesto di salutarla, ma non potè impedirsi di rattristarsi sulle ultime parole, anche se in fondo l'avevano stranamente rassicurata. 
Per fortuna Virgo, accortasi forse del pericolo, scelse proprio quel momento per dire con naturalezza, come se fosse la cosa più normale del mondo, “E' l'ora della punizione, principessa? Vedrà che dopo si sentirà meglio!”, facendola scoppiare a ridere mentre declinava l'invito chiedendosi tra sé come avesse fatto a dimenticarsi di loro, che mai l'avrebbero lasciata sola.

Mi dispiace, signorina Lucy, ma noi adesso dobbiamo andarcene. Ci chiami quando vuole, però, perché noi ci saremo sempre” intervenne tremando la dolce Aries, aggiungendo qualche altro “Mi dispiace” prima di sparire insieme a tutti gli altri mentre Virgo sorrideva soddisfatta, contenta di aver sollevato il morale della padroncina.
Andrà tutto bene, Lucy. Non ti lasceremo mai sola” le dissero per ultimi Gemi e Mini, trasformati in lei, afferrandole le mani per un attimo e stringendogliele forte per darle coraggio, dileguandosi nella luce soddisfatti quando la ragazza ricambiò con un sorriso carico di nuova determinazione.
Alla fine rimasero solo Loki e Caprico nella stanza, gli unici in grado di restare lì per un po' contando esclusivamente sulla propria energia per non consumare la sua, e con sollievo di tutti e tre, l'allenamento serale potè finalmente cominciare con Lucy che, obbediente, si sedette a terra a gambe incrociate per migliorare prima di tutto la propria resistenza.


Nel frattempo anche Natsu aveva cenato, con più appetito del previsto grazie alle chiacchiere di Happy sulle fiamme altissime levatesi quel pomeriggio e su qualsiasi altra cosa gli venisse in mente per distrarre l'amico dai tristi pensieri, e ora i due, finalmente sazi, si erano sdraiati a guardare le stelle in uno spiazzo erboso vicino all'angolo di bosco dove erano rimasti i pochi averi che si erano portati dietro mesi prima.
Con gli occhi che pizzicavano per la stanchezza e per le troppe lacrime versate o trattenute, nel caso del rosato, aspettavano l'ora giusta per andare a dormire studiando in silenzio la volta celeste e ritrovandosi a un certo punto, chissà come, a cercare in essa i volti sorridenti dei loro compagni e il simbolo della gilda, che nei momenti più tristi sembrava quasi animarsi di vita propria, come per ricordare ai suoi membri lontani che casa loro era ancora là ad aspettarli, insieme a tutte le persone che lo portavano impresso sulla pelle. Nessuno dei due poteva sapere quanto quest'assurda idea fosse vicina alla realtà, visto che il marchio colorato era davvero, ormai, l'unica cosa che li teneva uniti, ma il pensiero, per quanto insolito, era comunque di conforto. 
Nel frattempo i due amici, ingenui come sempre, si accontentavano di immaginare, nel cielo stellato, i nakama affollati nel salone della gilda, dove Mira si muoveva agilmente con i vassoi in mano, aiutata magari all'ora di cena da Kinana e Lisanna, mentre gli altri ridevano, chiacchieravano, si ingozzavano di cibo e alcool o si pestavano di santa ragione senza sapere quanto il “re delle risse” e il suo fedele compagno desiderassero essere lì con loro, al caldo e senza pensieri tranne quello, sempre fisso, di non attirare le ire di Erza oppure, ultimamente, quelle di Lucy. 
Strano a dirsi, infatti, la maga bionda a volte sapeva essere spaventosa quanto la ragazza dai capelli rossi, e soprattutto per Natsu, la sua rabbia era diventata fonte di gran dispiacere con il passare del tempo, al punto che anche il più stupido e banale dei litigi gli procurava ormai un dolore emotivo più che fisico di cui ancora non comprendeva bene la natura visto che la giovane continuava a esternare il proprio disappunto con i suoi temibili Lucy Kick. In quel momento, però, il Dragon Slayer avrebbe accolto quasi con piacere anche il più violento dei calcioni, dal momento che il catastrofico volo che ne sarebbe seguito sarebbe stato la prova inconfutabile della presenza della nakama.
Il rosato fece un mezzo sorriso immaginando la voce “dolce e delicata” della maga urlargli contro per l'ennesima intrusione nel suo appartamento o chissà cos'altro, e di colpo si ritrovò a desiderare di essere là, in compagnia magari di Erza e Gray, in modo che la padrona di casa non potesse sbatterlo fuori. L'unico problema era che, con loro due in giro, non avrebbe potuto infilarsi in quel letto tanto comodo che profumava di lei...

Meglio andarci da solo, allora” decise infine tra sé e sé, ritrovandosi improvvisamente a Magnolia sotto le finestre della bionda insieme ad Happy, pronto a iniziare la scalata e a saltare nell'appartamento dove Lucy dormiva tranquilla, ignara del suo sguardo estasiato di fronte a tanta bellezza e della mano che si allungava verso la sua guancia per scostare delicatamente i capelli dorati da quella pelle chiara e morbida che sembrava quasi chiedere di essere baciata e accarezzata per ore prima che l'autore di quelle coccole cedesse al sonno e si addormentasse a sua volta, stringendo il corpo meraviglioso di quella dea troppo perfetta per stare al suo fianco anche nella realtà.
Con un sussulto, Natsu tornò in sé sbattendo le palpebre, interdetto di fronte a quel sogno ad occhi aperti in cui era stato sul punto di toccare la compagna di team come non avrebbe mai potuto fare con nessun'altra ragazza. Cosa gli era successo, così all'improvviso? Per un attimo, gli era sembrato di essere davvero lì con lei, a inebriarsi del suo dolce profumo prima di assaggiare con le dita tremanti la consistenza di quella pelle che lo attirava più che mai mentre uno strano calore, diverso dal solito ma dannatamente piacevole, gli si diffondeva rapido in tutto il corpo facendolo sentire bene come non gli capitava da tempo.
Perso nei suoi confusi pensieri, lasciò vagare lo sguardo sulla miriade di stelle sopra di lui in cerca di una risposta mentre la voce di Gildarts gli invadeva la mente ricordandogli l'incontro avvenuto per caso tra i due alcuni mesi prima, durante il quale l'uomo gli aveva fatto nascere il sospetto sempre più concreto su ciò che in realtà provava per Lucy. Poteva sul serio essere quel misterioso amore di cui parlavano a volte i suoi nakama nel salone della gilda? In effetti, la descrizione calzava abbastanza con il miscuglio di sensazioni contrastanti che sentiva e non c'era ombra di dubbio sul fatto che la ragazza occupasse costantemente i suoi pensieri.

Sono davvero innamorato di te, Lucy?” domandò in silenzio rivolto alle stelle, in mezzo alle quali, se faceva attenzione, riusciva quasi a scorgere il viso della bionda che lo guardava con quel suo solito sorriso, dolce e malinconico allo stesso tempo, che gli faceva nascere una voglia incredibile di mollare tutto e precipitarsi a Magnolia per controllare di persona che lei stesse davvero bene. Per motivi che non riusciva a spiegarsi, infatti, era sempre più convinto che quell'immagine rispecchiasse in qualche modo lo stato d'animo della bionda, che però non poteva essere così triste e sconsolata se si trovava al sicuro a Fairy Tail insieme a tutti i loro nakama. Perché allora faceva così fatica a vedersela davanti allegra e frizzante come tante volte era stata invece a casa, in missione o nel salone della gilda? C'era davvero un significato nascosto in quella figura che gli appariva continuamente nei luoghi e nei momenti più impensati e che lui collegava, inevitabilmente, a tutte le volte che l'aveva vista triste e preoccupata? Forse Lucy in quel momento aveva bisogno proprio di lui e di nessun'altro, ma gli sembrava strano che i loro nakama, che pure erano sempre con lei, non fossero riusciti a risollevarle il morale in tutto quel tempo. Era un buon segno che la bionda non riuscisse a ritrovare la felicità finché era lontano? Da una parte gli faceva quasi piacere avere una tale importanza per la ragazza, ma dall'altra...
Frustrato, emise un sonoro sospiro che il piccolo Happy, fortunatamente impegnato a chiedere in silenzio consigli sull'amico a Lucy, Wendy, Lisanna e tutti gli altri, non colse minimamente.
Natsu lo guardò intenerito e leggermente colpevole vedendolo così pensieroso, dal momento che, suo malgrado, era più che certo di essere lui l'oggetto delle sue riflessioni. E in effetti, dopo ciò che il piccolo gli aveva raccontato poche ore prima, era anche ovvio che non riuscisse a darsi pace. Per quanto lo riguardava, al suo posto avrebbe dato davvero di matto finché non avesse ottenuto ciò che voleva, ma era contento che l'Exceed gli avesse dato fiducia, rinunciando alla sua idea di portarlo da un medico. Si augurava solo che la settimana di tempo pattuita bastasse per ottenere quel potere senza guadagnarsi anche, allo stesso tempo, un discreto numero di ossa rotte o peggio. 
Con un sorriso amaro e un impercettibile sospiro, il ragazzo tornò poi a rivolgere la sua attenzione agli astri, e in particolare al gruppo di stelle che gli sembrava rappresentare al meglio il volto stupendo della sua maga preferita.

Lo sai che prima ho rischiato di cadere da un burrone a causa tua, Lucy?” le disse tra sé, rivolto al cielo, come se la giovane fosse davvero lassù, pronta ad ascoltarlo. “Se hai bisogno di me, non credi che sarebbe ora di dirmelo più chiaramente? Basterebbe una parola e verrei a cercarti anche in capo al mondo” continuò subito dopo, incupendosi leggermente appena si rese conto che era inutile pretendere una risposta qualsiasi da parte della figura luminosa sopra di lui.
Certo che sono messo proprio male se mi aspetto anche solo un cenno da un gruppo di stelle” pensò sconsolato sentendosi invadere di nuovo dalla tristezza mentre il volto della bionda, così lontano e irraggiungibile, diverso da quello reale, si confondeva di nuovo nella miriade di punti luminosi che illuminavano quel manto nero e sconfinato facendolo sentire schiacciato dalla solitudine come mai gli era successo prima.
Deglutì rumorosamente a quell'orribile sensazione, voltandosi poi di nuovo verso Happy che stavolta si girò ricambiando l'occhiata con una strana espressione prima che i due, resisi conto con sollievo di avere ancora compagnia, si lasciassero andare a un sorriso che divenne sempre più largo e luminoso scacciando con forza il gelo e l'oscurità nei loro cuori così provati da quell'isolamento volontario, facendoli sentire subito meglio e uniti più che mai nel comune dolore.


Intanto anche Lucy, finito il suo allenamento, si era preparata per andare a letto, ma prima di concedersi il sospirato risposo, in cui sperava di trovare finalmente conforto, almeno per qualche ora, decise di affacciarsi alla finestra per godere ancora un po' della compagnia delle stelle, da sempre sue fedeli compagne nei momenti di sconforto.
Con il volto accarezzato da una provvidenziale brezza che le spostava indietro i capelli, la ragazza alzò anche lei gli occhi verso il cielo cercandovi, come sempre, punti di riferimento conosciuti che la fecero sentire meno sola, almeno finché, dopo qualche tempo, non cedette a sua volta, come i due amici a chilometri di distanza, al momento impegnati nella medesima attività, al dolce e pericoloso gioco di trovare nella volta celeste qualche traccia dei nakama lontani.
Consapevole che la cosa avrebbe portato solo guai, la bionda cercò di distogliere lo sguardo sperando che le luci della città, insieme ai palazzi più alti, che pure le fornivano in ogni caso uno scorcio di cielo incredibilmente ampio per il luogo in cui si trovava, facessero il loro dovere impedendole di ritrovare quelle figure quando avesse rialzato gli occhi, ma non appena lo fece, Mira, Levy, Erza e tutti gli altri, impegnati nelle attività che meglio gli riuscivano, erano ancora là.
Lucy, a quel punto, sospirò sconfitta e rassegnata, ma la terribile ondata di tristezza che già si aspettava, stranamente non venne. O perlomeno, non subito, dandole così il tempo di bearsi una volta di più di quelle scene così familiari con uno strano sorriso sul volto sorretto da una mano mentre l'altra tamburellava leggermente sul davanzale.
Da quella posizione, la ragazza seguì i filmati colorati di vecchie avventure o semplici scene di vita quotidiana nel salone della gilda, provando intanto a immaginare cosa stesse facendo nella sua nuova vita il nakama o la nakama di turno ripromettendosi di riallacciare al più presto i contatti con questa o quella persona prima di passare alla figura successiva, per lei così facilmente rintracciabile nonostante il poco spazio che, tutto sommato, aveva a disposizione per i suoi voli di fantasia.
Stranamente eccitata e felice al pensiero di ritrovare i suoi amici addirittura in mezzo alle sue amate stelle, la giovane non seppe mai quanto tempo passò prima che un'ombra di malinconia, sempre più tetra e pesante, venisse a disturbarla, cancellando, poco alla volta, il sorriso che aveva tanto faticosamente recuperato finché i suoi occhi smisero di brillare radiosi e le sue labbra si strinsero in un'espressione seria e composta mentre realizzava che non era poi così normale dipingere nel cielo immagini simili, senza contare che non avrebbe dovuto gioire tanto visto che, questa volta, era stato davvero faticoso individuare Natsu ed Happy in quel manto oscuro, e quando infine ce l'aveva fatta, i due, nonostante i sorrisi che aveva comunque potuto vedere sui loro volti, semplici echi però di quelli che erano soliti rivolgerle come se qualcosa di sconosciuto li stesse spegnendo, le erano apparsi piccoli e lontani in quella loro corsa che li separava sempre di più, ma prima di dare un senso fin troppo tragico a ciò che aveva appena pensato, una lunga scia luminosa solcò rapida il cielo notturno disegnando per un attimo un arco sulle figure dei due compagni di team lasciandola interdetta mentre, prima ancora di rendersene conto, pronunciava in un sussurro il suo desiderio più grande.


Nel frattempo, Natsu ed Happy, ancora rivolti con il viso l'uno verso l'altro, si erano presi per mano e ora, fissandosi negli occhi, si trasmettevano a vicenda le proprie emozioni cercando di consolarsi e incoraggiarsi tra di loro in un dialogo di sguardi sempre più accesi che non aveva bisogno di parole per essere compreso, finché entrambi non decisero di interrompere il contatto visivo per nascondere all'amico ciò che invece avrebbe dovuto restare nel proprio cuore. Contrariamente a quanto ci si sarebbe potuti aspettare, però, la cosa non intristì nessuno dei due, anzi, i loro sorrisi rimasero ognuno al proprio posto mentre riflettevano su quanto fossero fortunati ad essere ancora insieme, nonostante la lontananza dal resto della famiglia. Perlomeno, in caso di bisogno, sarebbero stati certi di avere qualcuno su cui contare in qualsiasi momento...
Impegnati ciascuno nelle proprie riflessioni, non ci misero molto a riprendere distrattamente l'attività interrotta poco prima, dipingendo di nuovo nel manto scuro sopra le loro teste le dolci immagini che più li aggradavano, finché una scia luminosa non attraversò in un lampo il cielo notturno diventando anche qui il degno coronamento di un quadro, prima curiosamente incompleto, che per Natsu prese la forma di una ragazza bionda con un sorriso finalmente radioso nel momento in cui vedendola, senza nemmeno pensarci, alzò in automatico il braccio destro nel simbolo di Fairy Tail promettendole solennemente di tornare presto per non lasciarla più.
E mentre Happy lo guardava sorridendo commosso per quelle parole che, evidentemente, l'amico non si era accorto di aver pronunciato, a diversi chilometri di distanza una giovane maga dai capellli dorati, felice e intenerita, appoggiò dolcemente la testa sulle braccia come aveva fatto tanti anni prima di fronte a un ciliegio arcobaleno che passava tranquillo su una barca sotto la sua finestra, finalmente serena dopo aver sentito distintamente la voce del suo drago che, voltatosi di colpo nel cielo con uno dei suoi sorrisi più belli, vicino come non lo era da tempo, le aveva detto convinto un “Tornerò presto, Lucy, te lo prometto” che le aveva scaldato il cuore, facendole ritrovare in un attimo la speranza perduta e il coraggio di mettersi a letto senza paura degli incubi che da mesi infestavano le sue notti.



Angolo autrice:
Ciao a tutti e grazie per essere arrivati fin qui! Spero che siate riusciti a capirci qualcosa di questa storia un po' incasinata, che nella mia testa avrebbe dovuto essere molto diversa. Purtroppo o per fortuna, però, mi è venuta così, e dal momento che è difficile che io sia soddisfatta di quello che ho scritto, è meglio che lasci a voi il giudizio finale. :P Mi raccomando, sentitevi liberi di mandarmi le vostre opinioni in merito, in modo da poter migliorare ed essere più invogliata a scrivere. Una recensione è sempre d'aiuto in questi casi! :)
Parlando del prossimo capitolo, vi dico subito che, pur avendo un'idea generale sulla storia, non so ancora quando potrò pubblicarla visto che, come forse ho già detto in un altro angolo autrice oggi, ho deciso di sistemare un po' di vecchie raccolte, alcune inedite e altre no, che giacciono da tempo nella memoria del mio povero pc, quindi dipenderà tutto dall'ispirazione del momento. Per chi si fosse già messo le mani nei capelli (cosa molto probabile), state tranquilli che ho comunque intenzione di non farvi aspettare troppo, scrivendo a rotazione sulle varie coppie “in lista d'attesa”. Se poi voleste aiutarmi con una piccola recensioncina, ve ne sarò molto grata, ma intanto ringrazio di cuore tutti coloro che hanno dedicato a questa storia un po' del loro tempo, con la speranza di non aver deluso le vostre aspettative e di aver reso bene le emozioni dei protagonisti senza annoiarvi (ma è mai possibile che non riesca mai a scrivere qualcosa di breve, una volta ogni tanto?!).
Passando ad altro, per chi fosse interessato a conoscermi e a entrare in contatto con altri fan di Fairy Tail, vi informo di aver fondato un annetto fa un gruppo facebook sulla nostra amata gilda e non solo. Per ora siamo ancora in pochi, ma se voleste unirvi a noi, ci farà molto piacere. D'altronde, più si è, più ci si diverte, no? :)
Questo è il link del gruppo con maggiori informazioni: https://www.facebook.com/groups/1510227842609212/. Spero di vedervi numerosi! :D
Penso di non avere più nulla da dire per ora, quindi vi auguro una buona serata e buonanotte per dopo. Alla prossima!!!
Ellygattina

  
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