Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |       
Autore: Doppia A    17/01/2017    0 recensioni
Storia d'amore tra un ragazzo benestante e una sua ex compagna di liceo.Ma in seguito compare una malattia del protagonista che renderà drammaticamente questo Amore ancora più travagliato ed intenso.
Questo racconto è stato da me scritto nel novembre 2015,ma solo ora decido di pubblicarlo poichè ritengo che la storia in questione non debba rimanere letta da nessuno.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Introduzione

 

Il seguente racconto narra,come dice il titolo,una splendida storia d'amore tra due ragazzi che fino alla fine vivono animati da forti passioni che rinvigoriscono il loro essere.

Personalmente credo che si tratti non della solita storia vista e rivista dove il sentimento dell'amore è trattato convenzionalmente;il mio intento è quello di emozionare il lettore,e di proporgli due protagonisti con cui potrà fare amicizia anche se non esistono nella realtà.

Io intendo aprire le porte del mio cuore per condividere col mondo un pò della mia immaginazione;non esigo che il racconto piaccia a tutti,mi accontento anche delle lodi di un solo individuo che sia riuscito a capire il mio lavoro,perchè desidero trasmettere delle suggestioni provenienti dalla mia interiorità.

A che serve l'Arte se non a condividere il mondo immaginario dell'artista?Così devono funzionare tutte le Arti,che dovrebbero vantare un aspetto emozionale fortissimo.

Auguro al lettore di godersi il mio piccolo romanzo e di innamorarsi dei due ragazzi protagonisti della storia,poichè sono persone buone e degne di ammirazione;un esempio da seguire e imitare.

Buon viaggio nel mondo dell'amore!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo I-Inizio della narrazione

 

Il cielo plumbeo si avventa sulla città portando depressione e smarrimento nei cuori della gente;una coltre grigia sembra disturbare gli animi dei cittadini,che a causa di ciò danno libero sfogo ai più bassi e brutali istinti del regno animale:sto parlando dell'ira e dell'odio,sentimenti tanto detestabili quanto distruttivi.

Nella mente di ogni individuo si nasconde lo sfacelo e il desiderio omicida,e il "popolo bue"fa di tutto per trovarlo ed esaltarlo come un santo in una processione dell'Italia meridionale.

La psiche di Lisandro invece non era offuscata dalla rabbia cieca,nel suo cuore si trovavano nobili sentimenti;i suoi desideri non riguardavano la soprafazione e la manifestazione dell'odio in tutte le sue forme più ignoranti,la sua anima era incline alla passione e alla contemplazione della bellezza.

Il lettore potrebbe pensare che Lisandro sia una delle poche persone felici sulla terra,invece era il più malinconico di tutti! Questo perchè si rendeva pienamente conto del fatto che le persone attorno a lui fossero sempre arrabbiate,e questo lo faceva soffrire;quando si rendeva conto che una persona era furiosa senza motivo,il suo tenero cuore era preda di un infernale tormento perchè non era capace di giustificare certi atteggiamenti.

Lisandro era veramente stanco di tutta quella cattiveria che lo circondava,così decise di comprarsi una splendida villa del '700 con giardino geometrico,in mezza campagna;qui trovò molta pace e poté dedicarsi alle sue passioni serenamente grazie ad una biblioteca ricca di volumi su ogni materia:le sue preferite erano la storia dell'Architettura e i romanzi gotici,ma non disprezzava la Medicina e l'Informatica;talvolta si divertiva a scrivere racconti o poesie i cui temi prevalenti erano la malinconia e la bellezza di un mondo però popolato da gente malvagia.

Tutta questa erudizione permise sicuramente di aprire la mente del nostro adorabile protagonista,ma gli fece altresì comprendere quanto aveva maledettamente ragione sul fatto che l'uomo comune ha a cuore il male altrui! Ma questo non lo sorprese più di tanto,poichè era decisamente sicuro delle sue idee filosofiche.

Quando non studiava,Lisandro amava dormire circondato dai pupazzi,i suoi unici amici;in molti considerano questa una cosa infantile,invece per il protagonista questo era un tenero modo di mostrare il suo infinito bisogno di affetto che nessuna gli dava.

Presentato il personaggio,mi accingo a raccontare la sua storia;una vicenda di amore e passione poco comuni nel mondo che potrebbe donare al lettore una rinnovata voglia di vivere ed amare.

Lisandro è un ventiseienne piuttosto pigro,che non vuole mai uscire di casa,ma la mattina del 15 gennaio 2014 gli venne voglia di prendere la macchina e fare un giro nella vicina città;una voglia strana per un misantropo,ma molto spesso chi odia l'umanità vuole provare ognitanto a riconciliarsi col mondo,è questo l'uso dei misantropi buoni.Uscito dal cancello della villa si diresse verso la periferia cittadina percorrendo una strada fiancheggiata da pioppi sul lato sinistro;l'occhio di Lisandro si posava spesso sui casali in pietra delle sue amate campagne,alcuni apparivano in vero e proprio mattone,altri erano parzialmente in laterizio e in parte colorati di giallo o rosa,alcuni rossi;i frutteti spogli sotto la nebbia sembravano giganteschi insetti neri che morivano dal dolore,ma questo non sembrava disgustoso per i piccoli occhi del nobiluomo solitario,anzi,il suo cuore si riempiva di una pace serena nel girare tra le nebbie della val padana.Dopo circa sei kilometri la macchina di Lisandro giunse nella periferia del centro urbano,popolato da edifici perlopiù in pietra a vista;parcheggiò il mezzo vicino al centro storico,e una volta sceso dall'auto cominciò a passeggiare per i meravigliosi viottoli medievali la cui pavimentazione è in sasso;i numerosi edifici di epoche varie erano un continuo motivo di ispirazione e arricchimento emotivo,gli occhi si soffermavano principalmente sui bei palazzi rinascimentali di cui la città è pressochè satura,e ognitanto l'ammirazione colpiva una qualche storta casupola trecentesca.Da alcuni muretti tracimavano alberi privi di foglie o piante d'edera secche,che in primavera sarebbero diventati rigogliosi e avrebbero donato al centro storico un'aria ancora più magica e suggestiva.

Dopo circa ottocento metri si giunge nella via coi negozi,sempre popolata da creature mostruose,egoiste e arroganti,ma di giovedì il clima è più sereno perchè la gentaglia è a lavorare;Lisandro,un grande edonista,decise di fermarsi in un bar per sorseggiare la sua bevanda preferita:il caffè.

"prendo un caffè normale".

certo!-disse il barista con sicurezza.

Ottenuta la preziosa bevanda Lisandro svuotò la bustina di zucchero e cominciò a mescolare a lungo,in modo che i granelli bianchi non si depositassero sul fondo,e bevve.

Mentre il ragazzo beveva da dietro una voce disse con dolcezza"ti ricordi di me?"

Dopo tre secondi di esitazione,Lisandro rispose"si,ti ho riconosciuto!sei Antonia,quella che faceva sempre ridere!"

"grande!"disse Antonia con allegria.

Antonia era una ragazza apparentemente sempre di buon umore,amava ridere e stare in compagnia,la sua allegria era contagiosa,riusciva a rallegrare anche l'animo cupo di Lisandro;nei tristi anni del liceo una delle uniche presenze gioviali nella vita del protagonista era proprio Antonia.

Lisandro,contento dell'incontro cominciò stranamente a chiaccherare allegramente,quasi rumorosamente,e Antonia rideva a squarciagola per ogni battuta del misantropo,che a volte era capace di sfoderare un fine senso dell'umorismo quando si sentiva contento.

Dopo alcuni minuti Lisandro fece una proposta ad Antonia più unica che rara:"ti va se ti invito a casa mia?";"Certo,tanto non ho nulla da fare!"

Antonia,come Lisandro,viveva da sola,non per odio verso l'umanità,ma perchè non aveva ancora avuto modo di formare una famiglia,perciò il suo intento era quello di provarci con tutti gli uomini che vedeva,poichè temeva molto la solitudine.

Lisandro giunto a casa sua con Antonia,la fece accomodare nella galleria al piano nobile;qui,seduti su due eleganti poltrone dell'800,cominciarono a chiacchierare del più e del meno,e l'argomento principale della discussione era la villa del ragazzo,dato che Antonia complimentava insistentemente la residenza patrizia.

Alle 12:00 Lisandro fece una nuova proposta impensabile,ovvero chiese ad Antonia di restare a pranzo,e la signorina con gioia accettò;il pasto fu sobrio ma gustoso;sulla tavola dell'erudito non mancavano mai il riso all'inglese,cioè in bianco,e qualche fetta di bresaola condita col limone.

"Ecco perchè sei così magro"si lasciò sfuggire con tono scherzoso Antonia,"non ho mai molto appetito durante il giorno,mangio di più la sera"disse gentilmente Lisandro,cercando di giustificare un pranzo veramente ridotto ai minimi termini.

Dopo il pasto i due bevvero il caffè e Antonia disse"ti ringrazio per la compagnia,ora chiamo un taxi per andare a casa";"no,ti porto a casa io,tanto non esco mai da questo palazzo ammuffito";e così Lisandro accompagnò Antonia in centro città,e mentre la macchina era ferma al parcheggio il giovane disse"mi daresti il tuo numero di cellulare,in modo da restare in contatto?";"va bene";e glielo diede.

Una volta tornato a casa,Lisandro decise di ascoltare della musica;egli godeva nel sentire le note perchè lo facevano letteralmente sognare,l'emozione che provava nel sentire le musiche più belle era qualcosa di indescrivibile con parole umane;talvolta faceva fatica a tenere le lacrime per la felicità che si insediava nella sua anima al suono di certi capolavori.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Doppia A