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Autore: comunque_andare07    17/01/2017    0 recensioni
Nove mesi.
Nove mesi sono tanti.
Per Azelia quei nove mesi sono una sfida per dimostrare a tutti, e soprattutto a se stessa di poter essere una normale adolescente capace di vivere.
Nove mesi sono tanti, ma con lui non divennero abbastanza.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Parte prima Mi siedo sul dondolo giallo fuori al piccolo giardino davanti casa e mi stringo nella coperta calda che la nonna mi ha regalato per Natale, iniziare il nuovo anno con la consapevolezza di lasciare le vesti della noiosa Lia e mettersi in altre dove divertirsi e vivere appieno la propria età è l'unico obiettivo, mi rende così nervosa da voler quasi rinunciare a tutto. Quasi. Sento che ho bisogno di rinascere, di capire cosa si prova a trasgredire le regole, a fare troppo tardi, a svegliarsi con un post-sbornia, a fumare, a sentirsi distrutti e poi a ricomporsi, sento che ho bisogno di gettare via la Lia razionale ed essere stupida ed instintiva per un pò, almeno fino all'inizio dell'ultimo anno dove la Lia razionale mi servirà più di ogni altra cosa. 《Dannazione!》Un piccolo sorriso mi sfugge quando vedo Diego sbattere la porta dell'auto con così tanta rabbia che quasi fa paura. 《Bianchi che fai, rosichi?》Lo istigo perché semplicemente sono sua sorella e farlo innervosire è il mio passatempo preferito. 《Non una parola Lia》Sibila entrando in casa urlando di volere solo la mamma e una doccia calda: Ah, non ci sono più gli uomini di una volta! Morgan: Sei pronta per ricominciare domani? Ecco come rovinarmi domenica sera, grazie amica. Ritornare a scuola dopo quasi tre settimane di spensieratezza è una cattiveria, ammettiamolo. Mi butto sul sedile dell'auto di Diego e finisco di mangiare il mio cornetto mentre lo sento sbuffare di quanto abbia bevuto la sera prima. 《Oggi hai gli allenamenti?》 M'informo per sapere se ho il passaggio al ritorno, lui annuisce così la giornata non fa che peggiorare siccome dovrei prendere l'autobus e non c'è cosa peggiore visto che, si sono tremendamente stupida, non so mai quale sia quello giusto per arrivare a casa mia. Eppure Diego e Morgan me l'avranno spiegato milioni di volte, ma proprio non riesco a memorizzare il numero dell'autobus per questo spesso lo prendo a caso per poi aspettare che Diego finisca gli allenamenti per venirmi a prendere. Diciassette anni una ceppa! 《A74, ricordalo stavolta Lia》 Guardo fuori dalla finestra sperando che qualcuno venga a salvarmi da questa stupida ora di fisica che non fa che peggiorare, mentre il professore parla delle leggi di Keplero, suppongo, i miei pensieri viaggiano lontano: Come farò a far uscire la Lia casinista? In realtà non ne ho idea, dovrei coinvolgere Morgan, ma sento che questa è una cosa totalmente mia e di nessun altro. 《Lia devi farmi un piacere enorme》Mi implora Nina aggrappandosi al mio braccio, lei e Morgan rendono le mie giornate piene e non saprei davvero cosa fare senza di loro. 《Spara》Inizia a giocare con una ciocca di capelli biondi e capisco che è qualcosa di serio, mi avvicino di più a lei e le stringo la mano incoraggiandola. 《Si tratta di Andrea, l'ha chiesto lui a me in realtà, ma io non sono capace e siccome Morgan è una frana nell'essere silenziosa, mi rimani solo tu》La guardo più confusa di prima 《Devi spiare gli allenamenti dei ragazzi del liceo Rossi e devi registrare ogni singola cosa dopodiché lo dai a me ed io lo consegno ad Andrea》Mi guarda con quei grandi occhioni verdi ai quali non so proprio dire di no, in fondo cosa potrebbe succedere? 《Va bene, ma mi serve un passaggio》Le ricordo sperando che tutto vada bene. Così mi ritrovo quello stesso pomeriggio con una telecamera fra le mani che non so maneggiare, nascosta tra gli spalti respirando il più piano possibile, non capisco perché la scelta sia ricaduta proprio su di me, ma d' altronde sono contenta: è una cosa che Lia la noiosa non avrebbe mai fatto ma che invece sto facendo, sorrido fiera di me. 《Marchesi sei tu al comando, mi assento un momento, mi raccomando eseguite tutti gli esercizi》Posiziono la telecamera in modo che prenda tutti i ragazzi e mi nascondo dietro la ringhiera ricoperta di vari cartelloni pubblicitari cercando di sbirciare qualcosa, la prima cosa che i miei occhi catturano è una matassa di capelli castani lunghi fino alle spalle ondulati, scorro con gli occhi lungo quelle braccia muscolose proseguendo su quelle gambe davvero lunghe quando urla qualcosa di incomprensibile sussulto a quella voce che emana mascolinità, se Morgan ci fosse stata, di sicuro avrebbe fatto un commento davvero poco casto e io sarei arrossita. 《Dobbiamo fargli il culo!》Esclama un ragazzo biondo saltellando sul posto facendo ridere i compagni e anche me, così tra una risata e una breve pausa iniziano ad allenarsi e Dio, non avrei mai pensato che quel moro potesse nascondere degli addominali da brividi sotto la canottiera viola. 《Iniziamo con due tiri, dividiamoci in coppie okay?》Il moro, ormai identificato come il capitano, prende i palloni e li getta in campo dove gli altri iniziano ad allenarsi, inizio a rilassarmi e mi accorgo che manca solo un'ora prima che possa andare quando i The Clash risuonano per tutta la stanza pietrificandomi, tutti i ragazzi ispezionano la zona circostante per capire da dove provenga la musica e l'unica cosa che mi resta da fare è correre così prendo la telecamera e inizio a darmela a gambe il più veloce possibile sperando che nessuno mi abbia vista, ma so che è impossibile quando una voce mi raggiunge. 《Chi sei?》Urla e voltandomi velocemente indietro, capisco che si tratta del moro dagli addominali da urlo, inizio a rallentare sentendo delle fitte alle costole e mi appunto mentalmente di fare qualche sport. 《Smettila di correre!》 《Smettila tu di correre che non hai qualcuno che ti insegue!》Gli rispondo con quel poco fiato che mi rimane e continuo a correre fin quando i miei piedi non toccano più terra e le mie braccia sono incastrate da quelle più muscolose del moro. 《Lasciami》Sibilo cercando di liberarmi ma quando mi rendo conto che è inutile, smetto di agitarmi e mi arrendo al mio destino. 《Chi sei?》Mi domanda girandomi verso di lui ma mantenendo le mie braccia ancorate alle sue. 《Azelia, piacere. Tu sei?》Cerco di mantenere la calma e quando lo guardo negli occhi mi rendo conto di essere completamente fottuta!
   
 
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