Ringrazio
anche solo chi legge.
Scritta
per Livia Duras; prompt: - l'ha vista
crescere, l'ha vista muovere i primi passi e... maledizione, Gohan lo
ucciderà.
Scritta
per la challege 'Prompt sotto l'albero' del
Giardino di Efp. Prompt: camino.
Cap.3
Angelo di fiamme
Trunks
si sporse e allungò le mani mettendole davanti
al caminetto, osservando le fiamme che si riflettevano nelle sue iridi
azzurre.
Si deterse le labbra con la lingua, il suo naso era arrossato.
Udì
dei passi e si voltò, vedendo Goten avanzare.
“Ti
sei fatto una doccia?” domandò il suo migliore
amico, vedendo l’altro con un asciugamano intorno al collo.
“Ne
avevo bisogno. Oggi l’allenamento è stato davvero
complicato” bofonchiò.
Goten
si accomodò sul divano e lo guardo, ghignando.
“Sicuro
di aver fatto una doccia calda?”
domandò.
Trunks
si grattò il sopracciglio.
“Non
so a cosa ti riferisci. Ovvio, con questo freddo,
che fosse calda” borbottò.
Goten
si grattò una guancia.
“Urca.
Pensavo che mia nipote ti facesse altri
effetti” ribatté.
Trunks
deglutì rumorosamente e si voltò a guardare le
fiamme del camino.
“L-lei
è molto bella, ma…”
bofonchiò.
Goten
appoggiò le mani sulle ginocchia e si piegò in
avanti.
“Ma?”
domandò.
Trunks
rabbrividì e si massaggiò le spalle con
entrambe le mani.
“Mi
sento un mostro” gemette.
Goten
roteò gli occhi.
“In
questo momento sembri tanto Frollo. E ti posso
assicurare che non sei né pazzo come lui, né
brutto come il Gobbo, quindi
rilassati” lo rassicurò.
Lo
sfrigolare del fuoco e lo scricchiolio del legno
che ardeva risuonò tutt’intorno.
Trunks
si sedette sul pavimento reso bollente dal
calore, osservando fisso le fiamme dentro il camino.
“Frollo
vedeva Esmeralda come un demone tra le fiamme,
per me, al massimo, potrebbe essere un angelo di fuoco”
gemette. Osservò una
fiamma ondeggiare, immaginò avesse lunghi capelli, un corpo
minuto, un petto
prominente e fosse intenta a danzare muovendo delle minuscole
manine.
Goten
scosse il capo, facendo muovere le ciocche more.
“Molto
poetico. Ora posso sapere qual è il vero
problema?” chiese. Le iridi azzurre di Trunks brillarono e il
giovane si voltò
di scatto verso il migliore amico.
"Goten,
è tua nipote!” gridò Trunks con voce
stridula.
Goten
si massaggiò il mento e batté un paio di volte
le palpebre.
“Non
è tua nipote, però” gli
ricordò.
Trunks
si nascose il viso tra le mani e sospirò.
“L’ho
vista crescere, muovere i primi passi e….
maledizione, Gohan mi ucciderà” ammise.
Goten
si alzò in piedi e avanzò di un paio di passi.
“Siamo
saiyan, guerrieri, non possiamo lasciare che la
paura ci limiti o ci freni” ribatté.
“Non
è la mia paura di Gohan il problema. Sarei anche
disposto ad affrontare una morte per mano sua”
alzò la voce Trunks.
Goten
gli si mise davanti, ritto in piedi e chinò il
capo verso di lui.
Trunks
alzò lo sguardo e lo osservò in viso.
“E
se la passione che provo per lei l’ardesse
dall’interno?” piagnucolò.
“Quella
passione può ardere solo te” ribatté
Goten. Si
sedette sul pavimento dinnanzi al migliore amico e lo guardò
in volto.
“Dovresti
darle una change. Se ti vedrà troppo
vecchio, pervertito o passionale, sarà lei ad allontanarsi.
Mia nipote non è un
fragile fuscello. Si saprà difendere da te o da suo padre se
ci sarà bisogno”
disse indurendo il tono.
Trunks
esalò un gemito di dolore.
Goten
lo abbracciò.
“Non
puoi tenere tutto dentro e trasformare l’amore in
dolore” ribatté.
Trunks
strinse gli occhi corrugando la fronte.
“Ne
sto facendo una questione di stato, vero?” mugolò.
Goten
ridacchiò.
“Pensa
positivo. Io farò peggio quando dovrò ammettere
a Vegeta che amo sua figlia” mormorò.
Trunks
sgranò gli occhi.
“Sei
più morto di me” mugolò.
Goten
fece una risata rauca.
“Puoi
scommetterci amico mio” gli rispose.