Infatti, Osako prende una ciocca di capelli dell'albina, passando delicatamente le dita tra di essi per separarli meticolosamente. La più giovane chiude gli occhi, curvando le labbra in un piccolo sorriso, godendosi quel piccolo momento che, a volte, le piacere. A volte.
Osako schiude leggermente le labbra, iniziando ad intonare sottovoce una canzone che Atsumi non conosce - o meglio non ha mai sentito - mentre comincia ad intrecciare i capelli chiari della più piccola.
Osako adora quando Atsumi le lascia fare qualcosa, che vada dal darle leggeri baci sulla guancia quando sono da sole all'abbracciarla in pubblico senza ricevere uno spintone in risposta.
Ma soprattutto ama quei piccoli momenti di intimità, in cui le due ragazze non dicono niente, quei piccoli momenti in cui magari si prendono per mano guardando la televisione nell'appartamento di Atsumi, fino a momenti come quello.
La piccola Atsumi apre leggermente gli occhi, il sorriso ancora più largo nel sentire la voce dolce e calda della mora cantare, riempiendo il silenzio della sera.
«..shiroi sakura no hana no kisetsu wa..»
La giovane Atsumi sposta lo sguardo sulla candela che tiene sul pavimento, la cui piccola fiamma illumina la stanza buia quel che basta, e comincia a torturarsi le mani, giocando con le dita affusolate intrecciandole tra loro, sbuffando appena.
«Osako-san, hai finito?» chiede in un sussurro l'albina, aspettandosi almeno una risposta dalla mora, che invece la ignora continuando a canticchiare, «..tooku yume no naka ni dake..» sussurra Osako, smettendo per un momento di intrecciare i capelli della minore, prendendo ad accarezzarli con dolcezza, sorridendo appena.
La mora sospira, prima di lasciare andare lentamente i capelli morbidi - e ancora non del tutto intrecciati - dell'albina, prima di riprendere il proprio lavoro con dedizione. Atsumi sbuffa - di nuovo - chiedendosi quando la compagna terminerà quel lavoro che sembra stia durando da ore; «..mai chiru hanabira no sasayaita..» continua la mora, socchiudendo appena gli occhi e rallentando i movimenti della mano, abbassando poi lo sguardo sulla propria fidanzata.
Atsumi è bellissima, deve ammetterlo. E lo ammetterà sempre. I capelli chiari, la pelle bianca, gli occhi così particolari che non riesce nemmeno a descriverli, il fisico minuto, le guance sempre rosee - che risaltano moltissimo sulla carnagione chiara -, e le labbra sottili però così incredibilmente morbide. Atsumi è semplicemente stupenda.
«..wasurerarenai kotoba.» sussurra Osako, prima di allontanare le mani dai capelli della più piccola e sorridere soddisfatta, per poi spostarsi in modo tale da fronteggiare la sua albina.
«Ho finito, mon chér~» dice la maggiore, usando un finto accento francese - pessimo anche -, prima di spostare una piccola ciocca ribelle che copre il volto di Atsumi, attorcigliandola tra le proprie dita, giocandoci un po’, sistemandola infine dietro l'orecchio della giovane per poterne ammirare meglio gli occhi.
La piccola Atsumi arrossisce lievemente, facendo intenerire - e morire dentro - Osako, che le pizzica una guancia con fare giocoso.
«Quanto sei carina, Atsumi-kun~» esclama Osako, sorridendo, prima di avvicinarsi velocemente alla fidanzata e schioccarle un leggero bacio sulla guancia. Atsumi diventa ancora più rossa di prima - se possibile – e posa la propria mano sulla sua guancia, sfiorando con le punta delle dita la parte dove la più grande ha posato le sue labbra giusto qualche secondo prima.
«Osako-san, stai zitta.»
«Mai, chér~»
Buonasera, bellezze. Faccio il mio ingresso nel fandom di Bungou Stray Dogs con una piccola Dazushi, e fem version! Che potete farci, amo la Dazushi in ogni modo possibile e in più le fem version di bsd sono troppo belle
Un bacio e alla prossima