Solo un mondo per conto suo             
                   

Serata calda, afosa: quella era ufficialmente la sua ultima notte di libertà.
Il giorno seguente lo aspettava una marcia forzata verso il temuto esame di maturità; studiare, ripassare, scovare un filo logico nella sua, inesistente, tesina finale.
Quella notte però gli apparteneva di diritto.
Ore prima si era concluso l'ultimo interminabile giorno: saluti ai professori, saluti ai compagni, saluti agli amici, poi di corsa fuori dal cancello delimitante la proprietà scolastica.
Li aveva aspettati al varco armato di secchi d'acqua gentilmente sottratti al bidello Pino.
Conclusa la rinfrescante guerra acquatica, si era recato a casa prendendo la strada più lunga.

Eccolo ora, affiancarsi ai compagni di traversata, pronto a dare il meglio di se in quell'ultima notte.
Al resto del mondo avrebbe pensato l'indomani, in quel momento voleva solo cogliere l'attimo.
Per strada un gruppo di ragazzi cantava per festeggiare la fine dell'ennesimo anno sui banchi.
A dirigerli una massa disordinata di capelli biondi raccolti alla meglio da decine di forcine.
Passando non resistette all'impulso di cantare una parte del ritornello.
Quella notte era davvero di loro proprietà, anche se non come credeva Gastone.
"Clelia! Adesso cosa cantiamo?"
Quando tutto il resto fosse tornato a far parte del loro mondo, quei due si sarebbero scontrati, ustionati, amati.
Non quella notte.

                              "Because the night belongs to us."







Duecentosedici parole per catturare la storia di un amore.
Capitolo dedicato a tutti i maturandi passati, presenti e futuri: chi almeno una sera prima dei fatidici giorni non è uscito senza voler pensare a nulla.
"Because the night belongs to us." è parte del testo della canzone Because the night di Patty Smith.