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Autore: _ALE2_    30/05/2009    4 recensioni
Guarda il mare. Mentre tutto passa e tutto scorre, lui, solo, ascolta la voce dei gabbiani sulla spiaggia, si inebria dei colori scintillanti della luce che rimbalza sulle onde, si lascia trasportare dall’immaginazione sulle grandi navi che solcano l’entrata del porto.E come una leggera farfalla, finalmente avverte una carezza sulla mano.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimers: Full Metal Alchemist è un’opera della sensei  Hiromu Arakawa, che ne detiene tutti i diritti
Characters: Roy Mustang, Edward Elric
Pairing: RoyXEd
Rating: Giallo
Type: One-shot
Warnings: Shonen ai, Non-sense
Dedicated to:  a tutte le persone che hanno incoraggiato questa specie di ritorno catastrofico! Grazie mille!




Mare, lasciarsi dissetare.




Guarda il mare.
Perso, fra le onde che si infrangono sugli scogli del porto.
Mare: culla, terra, sabbia, vita.
Il vento che scompiglia i capelli neri, il sapore della salsedine sulla labbra terse ed aride, il respiro pieno dell’aria pulita e salmastra.

Guarda il mare.

Mentre tutto passa e tutto scorre, lui, solo, ascolta la voce dei gabbiani sulla spiaggia, si inebria dei colori scintillanti della luce che rimbalza sulle onde, si lascia trasportare dall’immaginazione sulle grandi navi che solcano l’entrata del porto.

Spera, guardando il mare.

E come una leggera farfalla, finalmente avverte una carezza sulla mano, un sospiro trattenuto fra i denti, ed ancora: i suoi occhi.
Si chiede per un momento se serva, nei meandri della sua coscienza, urlare, urlare con tutta la forza che lo contraddistingue, urlare a tutto il mondo quanto lo ami.

Il mare, la sabbia, la terra,la vita…i suoi occhi.

Il colore più straziante che conosce, dorato, dorato come i suoi occhi, come i suoi capelli, come il grano, come la sabbia.
Dorato come la maledizione che si porta addosso, come le lettere scritte a fuoco nel suo cuore, dorate, scintillanti, sanguinanti.

Ed ancora: il suo profumo.

Il profumo di arance, il profumo di casa, il profumo di sangue. Ancora, più forte di quello della salsedine, più forte di qualsiasi altra cosa, il profumo che colpisce, che annienta, che lo lascia lì immobile, a sospirare di poter toccare quei capelli, di poterci perdere dentro il volto, per sentirlo ancora, ancora, più forte.


Due mani intrecciate verso l’infinito, mentre i loro passi gli rimbombano nelle orecchie.

E se fosse meno sbagliato forse non gli piacerebbe, non si arrenderebbe lì, ad aspettare per ore  fissando il mare. Se non fosse impossibile non lo attrarrebbe lì, come una falena incantata ed avvinta dalla fiamma. Se non fosse certo che per loro non esiste un futuro, magari scapperebbe.

Eppure è ancora una volta lì, con le sue mani che gli vagano per la schiena, i suoi capelli sparsi sul cuscino, i suoi occhi che lo fissano instancabili.

L’odore della salsedine entra dalla finestra aperta. Non lo sente.
I gabbiano cantando ancora. Non li avverte.
Il mare, fermo ed implacabile, essenza unica e ferma della loro unione, si muove ancora.
Ma non vuole sentirlo.

C’è solo lui.
Quella disperata richiesta di grazia e di sconfitta, quel corpo caldo contro il suo, il suo profumo di arancia.
Nei meandri del suo corpo lo capisce, adesso che è unito a lui, adesso che lo sente, adesso che sono inseparabili, capisce che solo lui è casa, vita, culla, patria, amore.

Avvinto nella danza primordiale dei loro corpi, sconfitto e vincitore dei gemiti sconnessi che gli arrivano alle orecchie, lì si perde.

Si perde e non vuol tornare indietro.

 Ed è come lasciarsi dissetare da un rivolo di sensazioni dolci e discontinue, amore, amore ed ancora amore. Solo questo nella sua testa, nella sua vita.
Soltanto questo nella sua disperata preghiera, nelle sue evocazioni, nel suo agire.

E poi, ancora, guarda il mare.
Il profumo di salsedine…arancia
L’azzurro delle onde … dorato.
La culla di tutta la vita … Edward.

Lui: culla, vita, terra, sabbia, mare, arancia, amore.

E poi, ancora, guarda lui.



“Cosa stai facendo?”
“Guardo il mare.”
Gli si avvicina, lo abbraccia, lo bacia.
Lui gli si stringe addosso.
Ancora: arancia.
“Guarda  me, guarda solo me.”
“Sempre.”
















Notes:
Per la serie “ A volte ritornano” eccoci qui! Dopo lunghe peripezie, crisi esistenziali e simili siamo tornate ad assillarvi. Per chi sperava in un qualcosa di meno complicato: lasciate stare, non ci siamo ancora riappacificate con le nostre teste (A questo punto temo non succederà mai! ndAle).
Credo che questa si possa definire una ‘nonsense’, oppure un’introspettiva troppo particolare, ancora una volta leggere Baricco ci ha fatto male, ma cosa volete farci?
Cosa aggiungere, c’è il nostro Roy che guarda il mare, mare che assume decisamente troppi significati, è amante, spettatore, casa…e poi c’è Edward protagonista assoluto della scena, che finisce per eclissare anche la figura imponente del mare. Abbiamo preferito giocare sui sensi, olfatto, gusto, vista, per dedicare alla scena un’attenzione particolare, per renderla vivida con l’uso costante di ripetizioni, giocando sul ridondare sempre delle stesse parole, delle stesse sensazioni.
Un lavoro semplice nell’ispirazione, ma difficile da scrivere.
Uniche battute quelle finali, dove, magari (non ce ne vogliate!) abbiamo sforato un po’ nell’OOC.
Ma in fondo siamo appena tornate, siate clementi!
Ma adesso è meglio troncare sul nascere questa vena ciarliera, prima che sia troppo tardi e che vi troviate sommerse con delle note più lunghe della fan fiction.

Un saluto speciale a: Elyxyz, Setsuka, Roy Mustang sei uno gnocco, Be Mine, My Pride, inuyasha94,  Betta90, Nemesi06.

Un bacione, alla prossima!
Kuma&Neko
  
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