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Autore: telesette    22/01/2017    3 recensioni
Geralt riaprì gli occhi, lentamente, la testa che gli doleva ancora come se fosse piena di uno sciame d'api impazzite.
Gli ci vollero alcuni secondi per realizzare dov'era e la situazione non proprio allegra in cui si trovava: una ferita fresca a lato della testa col sangue che ancora gocciolava, le braccia saldamente incatenate ad una fredda parete di marmo, il petto nudo e le sue spade nascoste chissà dove...
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Geralt di Rivia, Nuovo personaggio, Triss Merigold, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'In memoria di un'amica'
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In memoria di un'amica:  

L'immagine può contenere: 1 personaNata a Chieti, il 4 marzo del 1977, Gina Ciriegi era una persona di animo semplice e molto creativa.  
Oltre a scrivere, sapeva creare delle bellissime riproduzioni e decorazioni angeliche. Molto brava anche col photoshop, con il quale sapeva creare delle immagini molto tenere coi personaggi di varie serie animate. 
Inguaribile e dolcissima romanticona, amante delle storie d'amore e dei finali lieti. 
Fedelissima conoscitrice dei vari capolavori di animazione DISNEY ( "Gli Aristogatti", "La Carica dei 101", "La Sirenetta", "Il Re Leone", e molti altri ancora ). Sognatrice e sensibile, nonostante le tante difficoltà della vita, sempre volta a rincorrere le tante piccole gioie che ogni persona desidera per sé: la serenità, la pace, gli affetti, l'amore...  
Gina si spegne il 7 marzo 2013 all'età di 36 anni, lasciando un grande vuoto nei cuori di molte persone ( me compreso! ), e un dolore immenso in tutti coloro che la conoscevano per la persona meravigliosa che era.  
Di tutte le cose che ho ancora di lei, e della nostra bellissima amicizia nata su Facebook, senza dubbio rimane il ricordo delle nostre interminabili chiacchierate. C'erano così tante idee in lei, così tante storie da creare, perciò vorrei tentare di riportarle su queste pagine a nome suo. Nelle mani uno strumento, nella mente un pensiero, ma il cuore è quello che lega entrambi alla fantasia che abbiamo condiviso assieme.  
Ciao Gina!

 

 

 

***

Come si tortura un Witcher?
immagini tratte da internet

Geralt riaprì gli occhi, lentamente, la testa che gli doleva ancora come se fosse piena di uno sciame d'api impazzite.
Gli ci vollero alcuni secondi per realizzare dov'era e la situazione non proprio allegra in cui si trovava: una ferita fresca a lato della testa col sangue che ancora gocciolava, le braccia saldamente incatenate ad una fredda parete di marmo, il petto nudo e le sue spade nascoste chissà dove...

- Oh, magnifico - pensò.

I suoi carcerieri lo avevano privato di ogni arma e, non contenti, lo avevano perquisito così a fondo da non lasciargli altro addosso che un paio di calzoni logori e pregni del forte odore di muschio che permeava ogni angolo della cella. Non proprio l'abbigliamento adatto, visti gli spifferi di vento gelido che filtravano dalle fessure nelle pareti, tuttavia la sua preoccupazione al momento andava ben oltre la possibilità di buscarsi un banale raffredore.
L'ultima cosa che ricordava, prima che un forte colpo di mazza in testa lo spedisse nel mondo dei sogni, era un susseguirsi confuso di immagini e ricordi.
Aveva accettato di occuparsi del contratto assegnatogli da quel tale Conte Reuven Rubeus che, malgrado non gli ispirasse alcuna fiducia né simpatia, si era comunque guadagnato i suoi servigi da Witcher pagando in anticipo e senza fiatare. Geralt aveva accettato di sorvegliare nottetempo uno dei magazzini del suddetto conte per scoprire l'identità del misterioso individuo che aveva preso la brutta abitudine di ripulirli da ogni contenuto senza alcuna autorizzazione. Anche Triss si era unita a Geralt in questa occasione, avendo più che altro premura di aiutarlo a chiudere la faccenda nel minor tempo possibile, e nulla lasciava supporre che le cose avrebbero preso una piega ben diversa.
Mentre aspettavano, infatti, un piccolo gruppo di individui vestiti completamente di nero da capo a piedi si avventò loro contro con lunghe spade affilate e coltelli appuntiti.
Pur colti alla sprovvista, tanto Geralt che Triss non ebbero problemi a sbarazzarsi degli aggressori. Con pochi colpi di spada e alcune sfere di fuoco infatti, in men che non si dica, i corpi degli assalitori giacevano tuttintorno a loro. Entrambi però non avevano considerato la trappola: ossìa che gli incappucciati erano solo un'esca gettata lì apposta per distrarli; una volta sviata la loro attenzione, infatti, alcuni complici in agguato dietro le casse del magazzino gettarono loro addosso una pioggia sbrilluccicante di estratto al Dimeritium in polvere.
Sia Geralt che Triss tossirono, mezzi soffocati, ma la cosa più grave era che, a contatto del Dimeritium, le loro capacità magiche erano inibite completamente. Geralt poteva ancora usare la spada, e affidarsi all'istinto da Witcher per menare colpi alla cieca, ma Triss... Indebolita da quella polvere micidiale, la maga crollò in ginocchio indifesa e incapace di opporre resistenza mentre solide mani le immobilizzavano le braccia ditro la schiena.

- E' finita Witcher, arrenditi - esclamò d'un tratto una voce alle spalle di Geralt. - Getta la spada ora, se non vuoi che ordini di spezzare il collo alla tua "preziosa" maga!

Geralt si voltò di scatto, reprimendo a fatica ogni gesto istintivo, ma la vista di Triss Merigold minacciata da quei loschi ceffi era sufficiente a fargli ribollire il sangue nelle vene. Ma la cosa che lo stupì maggiormente, non appena costui venne avanti, fu riconoscere l'uomo che aveva parlato.

- Reuven - mormorò incredulo. - Che diavolo significa?

Senza proferire parola, Reuven Rubeus fece cenno con lo sguardo ad un paio di sgherri di disarmare Geralt e costringerlo in ginocchio. L'uomo avanzò dunque verso di lui, squadrandolo con un misto di disprezzo e crudele soddisfazione in volto, dopodiché gli sferrò un poderoso manrovescio sulla guancia. Il Witcher sputò rosso con indifferenza, il labbro leggermente scorticato, ma sostenne perfettamente lo sguardo dell'altro con gli occhi felini saldamente puntati su di lui.

- Come ti senti nell'impotenza, Witcher? - domandò. - Spero ti ci abituerai in fretta perché, come tutte le vendette, anche la mia necessita di essere più lenta e dolorosa possibile!
- Per caso ti ho fatto qualche torto? - provò a chiedere Geralt, ansioso di spiegazioni. - Oppure è questo il modo con cui sei solito tirare sul prezzo perché la cifra ti sembra troppo alta?

Reuven si chinò, in modo da fissarlo negli occhi, ma constatò ( seppur amaramente! ) che Geralt davvero non ricordava di lui e dell'umiliazione che aveva osato infliggergli meno di un anno prima.

- Sai, ti credevo un osservatore più attento... Evidentemente le chiacchiere che girano sui Witcher, circa i vostri sensi sviluppati, non corrispondono tutte al vero!
- Dipende - osservò Geralt. - Posso ricordarmi di cosa ho mangiato ieri sera, massimo dell'oste o della taverniera che me lo ha servito, ma se ti aspetti che riconosca i volti di tutti coloro che incontro... Beh, senza offesa, ma ti ci vuole veramente uno bravo!
- Molto divertente - sibilò l'altro a denti stretti. - Sei sempre stato divertente con le tue battute, Geralt di Rivia "Assassino di Blaviken"... Ti sei divertito anche un anno fa, ad umiliarmi davanti a tutta quella gente, solo perché maneggi quella spada come uno schifoso mutante!
- Mi divertirei di più, se sapessi di che stai parlando!
- D'accordo, Witcher, come preferisci - tagliò corto Reuven, scambiando un cenno d'intesa con i suoi sgherri. - Visto che la memoria ti fa cilecca, ci penserò io a rinfrescartela!
- Che ne dici di lasciare andare Triss, prima? - provò a chiedere Geralt, sperando in cuor suo di tenere fuori almeno Merigold da tutta questa storia. - Se il tuo problema riguarda me, non vedo cos...

Purtroppo, prima che potesse finire la frase, qualcuno lo colpì brutalmente alla nuca tramortendolo. 

( continua )

   
 
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