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Autore: AuraNera_    22/01/2017    0 recensioni
Trento, liceo artistico ai confini della città, caotico, disorganizzato e ricolmo di aspiranti artisti su campi diversi tra loro.
Quattro ragazze di quarta superiore, Sabrina e Sara di Arti Figurative e Sara e Silvia di Multimedia, vengono selezionate per una misteriosa iniziativa che prevedrà dei ritratti e delle fotografie con effetti particolari aggiunti.
Loro: le artiste.
Un gruppo musicale sud-coreano: i modelli.
Piccolo particolare: le quattro sono EXO-L.
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Storia partorita dalla sanità mentale molto poco sana della sottoscritta e delle mie colleghe, di conseguenza dedicata a loro.
Utilizzo talvolta di parole non esattamente fini, ma direi che siamo grandi e vaccinate abbastanza (?)
Il 93% di questa storia è frutto di situazioni analoghe nate tra i banchi del liceo.
Speranze per la storia? Strappare un sorriso a chiunque la leggerà!
Genere: Demenziale, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Epilogo: Tu Che Mi Hai Sempre Aspettato (Pt.1: La Porta)

 
3° Persona P.O.V.
 
“Ma dobbiamo chiamarli noi o ci chiamano loro?”
“Forse è meglio aspettare loro”
“...”
“Sì, ma alle tante”
“...”
“Oh, eccoli, ci stanno chiamando!”
“Annyeong~ da quanto tempo mie care yo-dongsae...” Jongdae si bloccò all’improvviso, poi si avvicinò alla webcam. “Ayumi?”
“Dica”.
“Che diavolo hai fatto ai capelli?”. La ragazza, ora con i capelli neri e blu, scoppiò a ridere.
 
Da quando i ragazzi erano partiti erano cambiate molte cose. Fin da subito.
Per esempio, Tao aveva lasciato il gruppo. Aveva anche provato a togliersi dalla chat di gruppo di Telegram, creata al posto di quella di Line per comodità, ma le ragazze lo avevano ri-inserito scrivendo sotto ‘Huang Zitao se ti azzardi a toglierti di nuovo veniamo in Cina e ti prendiamo a calci nel deretano’. O una cosa così comunque.
In un anno cambiano molte cose davvero. E non solo i capelli di Sara. Ma forse è il caso di dare una veloce spolverata.
 
Dopo quel fatidico giugno non successero troppe cose. Le quattro si separarono, andarono al mare e tante belle cose. Anche perché non riuscirono a vedersi con Silvia all’estero spesso e volentieri, Sabrina impidocchiata da sua sorella, Seir a lavorare con suo papà ed Aura... beh, lei si annoiava e veniva portata in giro da un posto all’altro per impedirle di stare un’estate chiusa in casa a scrivere. Come avrebbe fatto più che volentieri.
Per un periodo non sentirono neanche i ragazzi, impegnati con il comeback di Love Me Right, ma l’occasione si era presentata con gli ultimi da agosto, cioè quando si erano tutte riunite a casa della Sara-grande a fare cose, come dissero loro. Letteralmente.
“Cosa fate di bello?” aveva chiesto Baek, sorridendo. Le quattro si erano guardate, sorridendo imbarazzate e poi...
“Cose” avevano risposto. I nove ragazzi le avevano guardate tutti con il sopracciglio sinistro inarcato. Tranne Kai, lui aveva il destro, ma lui vale.
“No dai, sul serio”.
“Guardiano lo Showtime”
“Sottotitolato in italiano da unnie”
“Con Lay che ha un cottonfioc in testa”
“E Baek che parla in dialetto”.
“E facciano Popcooorn~” cinguettarono assieme le due di Arti Figurative. Silvia mandò gli occhi al cielo.
“Sì. Queste due hanno provato a dire ‘popcorn’ alla kaeppsong, ma si sono bloccate alla P perché non riuscivano a dirlo in sincronia... tra l’altro, si erano bloccate in posizione alla ‘sto cagando’. Salvatemi, vi prego” borbottò.
“Ti voglio bene anche io Silvia”.
“Okkkeiii... a parte questo che ci raccontate?” chiese ancora Xiumin.
“Una cosa molto buona” disse Sabrina seria.
“Che?” chi chiese Sehun.
“Aglio tritato. Tu mi vuoi male” continuò Ayu.
“Davvero non capisco” scosse la testa Suho.
“Scaloppine al limone, fecola di patate, aaaah, non lo so, frutto della passione, Saikebon al bacon, torta all’uva...” proseguì Seir come se nulla fosse successo.
“Non era alle olive?” chiese Sara. Le quattro si guardarono per un po’ prima di fare spallucce in contemporanea.
Morale della favola: nessuno dei ragazzi capì un cavolo di niente di quella prima chiamata Skype, e misero giù. Poco dopo, però, Seir inviò un video sulla chat di gruppo dove loro guardavano il video del loro primo concerto, più precisamente quando c’era My Lady. Con tanto di movimenti molto sexy eseguiti per terra davanti ad uno specchio. Con zoom sui due primi ballerini, perché no.
Solo che si sentivano le urla di Ayumi e Brina in coro, perfettamente in coro che starnazzavano ‘noooo, noooo, noooo, noooo’ a ripetizione. Piccolo appunto: in Italia erano le due di notte.
 
Dyo – Abbiamo paura per la vostra sanità mentale.
Brina – Fate bene. Comunque è colpa vostra.
 
-
 
Sara se ne stava impiantata davanti all’edificio scolastico a fissarlo come se fosse un’astronave aliena piena di tanti piccoli V travestiti da Matoki che avevano i poteri di MAMA. E invece era ancora solo la sua scuola, piena di disagi e disagiati, che a stento non cadeva in testa ai suoi stessi studenti. Insomma, nulla di nuovo. La classe la conosceva, era tutto normale.
Se non fosse che stava per iniziare il quinto anno. L’anno della maturità. E mancavano solo nove mesi.
“Sara?”
“Sabrina?”
“No, Hugo”
“Pampalugo”.
“...devo risponderti o entriamo?”
“Io resto volentieri qui”. Sabrina sbuffò e la trascinò per un braccio all’interno della sede scolastica. “Ci pensi che questo è il nostro ultimo anno?” cinguettò poi mentre andavano ad accalcarsi davanti agli orari come qualunque altro studente. Sì, perché la scuola, pur provvista di tre mesi di tempo e personale, non metteva mai fuori gli orari in tempo. Quindi c’era la calca di studenti che sgomitavano per vedere dove cavolo dovevano andare.
“No guarda, non me ne ero accorta” replicò la minore, saltellando per individuare l’orario. “Ah, si inizia con il botto” commentò.
“Chimica?”.
“Non letteralmente, unnie. Progettazione” rispose. Sara afferrò le spalle della maggiore e la voltò. “009, signorina. Prego, marciamo”. Inutile dire che la loro marcia, che comprendeva in tutto otto metri forse, si interruppe presto causa scontro con la maknae.
“NON CE LA POSSO UMANAMENTE FARE” sillabò a voce decisamente alta, anche se nessuno ci fece particolarmente caso.
“Eonni dov’è?” chiese Sara, guardandosi in giro.
“Non me lo chiedere, non lo so”.
“Rintracciamola”.
 
Brina – MogliaH, ovunque tu sia, muovi il seirbooty
Baek – Avete perso una compagna?
Silvia – Molto perspicacie, Baekhyun
Baek – Oppa
Silvia – sì, va bene, Baekhyun oppa.
Seir – Arrivo, non disperate
Ayu – certo che arrivare pseudo in ritardo il primo giorno di scuola...
Seir – Eeh... le corriere sono quelle che sono
Seir – Ma voi tre state scrivendo tutte assieme quando nella realtà siete a meno di tre metri di distanza?
Brina -  ...
Ayu - ...
Silvia - ...eheheeeeeh~
Seir - *facepalm*
Xiumin – È il primo giorno di scuola?
Seir – Già.
Brina – E siamo il quinta.
Luhan - ...eee... quindi?
Ayu – MORIREMO TUTTI
Lay – Tranquille, verrò a curarvi io.
 
-
 
I giorni iniziarono a passare e le attività scolastiche iniziarono.
Molto in fretta.
“Qualcuno mi spiega come facciamo noi a portare i libri il primo giorno di scuola perché vogliono fare lezione se non ci mettono gli orari? Cosa siamo noi? MEDIUM?”. Già, neanche alla ricreazione del primo giorno si stava tranquilli. C’erano già cose da raccontare.
“No, eonni, i medium sono quelli che parlano con la gente morta. In caso pensano che noi siamo dei veggenti” rispose pratica Sara. L’omonima si girò a fissarla con occhi mezzi spiritati e la minore scosse le spalle. “Lupus in tabula insegna” spiegò e poi batté il cinque a Silvia, che si era messa a sghignazzare senza ritegno.
“Comunque, cos’è successo?” chiese la più grande del gruppetto.
“Ah, madreH, nulla di particolare, in realtà. La nostra prof di filosofia ha dato di matto perché nessuno aveva dietro nulla. E quando le abbiamo detto il perché ha eruttato tipo Vesuvio. Anche se non ho capito esattamente con chi ce l’avesse” rispose Silvia.
“Ah” aveva commentato la maggiore.
E più i giorni passavano, meno ci si capiva qualcosa. Come al solito.
“Tu. Perché hai l’impronta rossa di due mani sul petto altezza tette?” chiese Seir indicando il camice di Sabrina con un sopracciglio elegantemente inarcato.
“Chiedilo a lei” borbottò secca quell’altra fulminando con un’occhiata... benevola la collega pittrice che si esibì in uno dei suoi soliti sorrisi innocenti.
“Che hai fatto Sara?” rise Silvia. L’altra tornò seria, indicò la compagna e...
“Kokum”.
Silvia si spalmò in terra dal ridere mentre Sara la fissava confusa. “Eh?”
“Non hai riconosciuto la citazione?”
“No”
“DISONORE!”
“...ma...”
“DISONORE SULLA TUA MUCCA!” e Ayu marciò via, lasciandone due ridenti e una confusa.
 
Seir – Ragazzi... la sweet maknae ha appena disonorato la mia mucca
Sehun – Tu hai una mucca?
Seir – No... è quello il punto
Suho – Ma va tutto bene in quella scuola, sì?
Silvia – Bella domanda, se lo stanno chiedendo tutti in sala.
 
-
 
La comunicazione arrivò durante una sonnacchiosa ora di Storia dell’Arte da una parte e una più allegra di ripresa dall’altra. Ed arrivò inaspettata.
‘EXPO?!’
“Silvia” chiamò Sara mentre il prof stava dietro ad altri loro compagni. “Ma ci portano davvero fuori in gita?”
“Così pare” rispose quella sorridendo. Poi, di nascosto, tirò fuori il cellulare.
 
Silvia – Ragazzi andremo a visitare la Corea del Sud.
Kai – Davvero? E quando?
Silvia – Ottobre.
Chanyeol – E dove state?
Silvia – A Milano.
Chanyeol - ?
Kai - ??
Chen - ???
Silvia – Ok, adesso smettetela.
Silvia – Andiamo all’EXPO
Sabrina – Ma lol
 
“Figo andare da qualche parte” sorrise Ayu, stravaccata sul suo banco mentre usava il quaderno per coprire gli sbadigli.
“Abbiamo appena iniziato la scuola e tu sbadigli?” chiese la maggiore.
“Io sbadiglio anche mentre dormo unnie” rispose quell’altra.
“È un po’ strana come cosa” rispose ancora l’altra, mentre sbirciava i messaggi sul gruppo e sbuffava una risata. “Se non sapessi quanto sono impegnati direi che non hanno niente da fare dalla mattina alla sera. Sono sempre lì che ci rispondono”.
“Bilocazione unnie. È l’unica spiegazione plausibile” borbottò Sara, per mettersi poi ad ascoltare la professoressa.
 
Il giorno della partenza
 
“È stata una fortuna poter andare tutte assieme, vero?” chiese Sabrina facendo ‘cucù’ nello spazio tra i due sedili del pullman davanti a lei, dove era seduta la maknae line.
“Yup. Non era affatto scontato” rispose a più grande delle due, più verso il finestrino.
“E noi di solito abbiamo sfiga” concluse l’altra.
“Già” asserì Seir da dietro. Poi ri-sprofondarono tutte e quattro nel loro silenzio sonnacchioso, le due dietro che guardavano video sul cellulare di Sara e le due maknae che ascoltavano musica con lo doppiatore e gli occhi chiusi.
Questo fino al loro arrivo.
 
Ayu – EXO, siamo all’EXPO. Ora ESCO dal pullman.
Baek – Sì Sara... sì.
 
“Non mi danno soddisfazione” borbottò la ragazza voltandosi verso la sua unnie, mentre erano seduti, loro e relative classi, davanti ad un piccolo chiosco in attesa che il professore di motoria e dei volontari tra gli studenti tornassero con i biglietti per tutti.
E mentre Silvia patpattava la spalla alla vicina di casa, Brina afferrò il telefono.
 
Brina – Date soddisfazione alla sweet maknae, esseri immondi
 
“Grazie unnie”
“Di niente mia cara. Certo che qui c’è proprio l’universo”.
 
Sehun – Esseri immondi? Ti invio una mia foto senza maglia, poi ne riparliamo
Brina – NON OSSSSARE.
Brina – Con quattro S, sì.
Silvia – Modesto il maknae
 
“Ragazze sono tornati con i biglietti, andiamo a prenderli!” chiamò Seir, che aveva fatto la vedetta.
 
Brina – Arrivederci e a più tardi, andiamo a conquistare il metal detector (?)
Ayu – Largo babbani, devo entrare nel padiglione coreano.
Luhan – Tornate vincitrici!
Silvia – Lo faremo Han.
 
Il metal detector si rivelò essere con una corsia apposta per i gruppi di persone, dunque non ci misero esattamente i secoli per arrivare dall’altra. Solo i decenni, ma era già qualcosa.,
“Ragazze, al tre ci si fionda dentro”. E praticamente le quattro, dopo essersi tolte zaino, felpa, scarpe, braccialetti, orecchini, il dente laccato d’oro e anche le mutande tra un po’, volarono oltre il posto di controllo, prima di rifare armi e bagagli e dirigersi verso le scale, mobili o non.
“Prendiamo le scale mobili?” propose la più grande. Ma prima di ogni loro ipotetica reazione, il professore di motoria le agguantò tutte e quattro per un gomito e ruggì un ‘baggianate, le scale mobili sono per i vecchi’, prima di trascinarle su per le scale normali.
“Talmente per i vecchi che mia nonna ha l’ansia solo a vederle le scale mobili” borbottò Ayumi massaggiandosi il braccio una volta arrivata in cima.
“Amen” borbottò Silvia, incamminandosi dietro ad un euforico e sempre più generalesco professore di educazione fisica che saltellava lungo il passaggio rialzato. Che altro non era che un corridoio decorato con tutte le bandiere del mondo.
Un corridoio lungo.
Lunghissimo.
“Ragazze, vedo la luce!”
“Esagerata, mica è così lungo”
“...intendo che è finito il passaggio”
“...molto vero”
“RAGAZZI!” tuonò il professore, facendo trasalire mezzo mondo. “Adesso siamo nel cardo, che, se avete studiato un po’ di storia romana, è la strada principale assieme al decumano. Siamo esattamente in linea con l’Albero della Vita...”
“Namu!” sussurrò Seir ridendo.
“-siete liberi di andare dove volete, ma alle otto meno dieci ci troviamo tutti qui, che guardiano lo spettacolo di luci dell’albero e poi torniamo al pullman. Tutto chiaro?”
Una frettolosa risposta positiva e poi le ragazze schizzarono, tenendosi per mano, verso il padiglione della Sud Corea. Era una costruzione bianca, circondata dalla fila.
“Sentite! Musica coreana!” trillò Sara mettendosi a saltellare in giro, incurante degli sguardi perplessi che riceveva dagli estranei. Silvia le mise elegantemente una mano in testa e la spinse contro il terreno.
“Forza pallina salterina e Co. Andiamo a metterci in coda”.
Manco a dirlo, dieci minuti dopo ballavano sulle note di Call Me Baby. Con la gente che le guardava male. E poi Breath dei B2ST. E la gente che le guardava peggio.
Per non parlare di quanto misero Up&Down delle EXID.
 
Brina – Ragazzi, siamo pronte ad entrare nell’SM. Ma la gente all’EXPO, non lo sa.
 
-
 
E il trenta settembre, conosciuto alle ragazze come il compleanno della maknae, arrivò. E con esso, i finti pianti di commozione di Sabrina.
“La nostra piccolina è diventata grande! Seir, il nostro pulcino è cresciuto!” e si soffiava teatralmente il naso.
“Le avete dato da bere?” chiese la festeggiata all’orecchio della sua vicina di casa.
“No” sorrise quella.
“Allora Lay ti ha passato dell’altra roba buona?”
“...già più probabile”
“IL MIO PULCINOOOO!”
“... ma sei sicura che fosse buona?”
“...”
 
Silvia – Yixing oppa, la roba era buona?
Lay - ...?
Sehun – Ma che cavolo...?
Silvia – La tua biased sta dando di matto non poco
Chanyeol – AHAHAHAHAHAHAHAHA
Ayu – Non ridere, è preoccupante. Credo di averle somministrato degli allucinogeni per errore.
Ayu – È CONVINTA CHE LA MAKNAE SIA UN PULCINO!
Chanyeol – AHAHAHAHAHAHAHAHA
Kris – Chicken isn’t in my style.
Silvia - …
Silvia - Ma perché io mi illudo ancora di poter contare su di voi?
 
Nel giro di un’ora si trovarono contagiate dal delirio del piccolo pollo di Sabrina e dei neo diciotto anni di Silvia. E una cosa tira l’altra. E si trovarono a giocare al gioco della cavallina.
E Ayu si acciaccò la schiena.
“Al prossimo compleanno facciamo qualcosa di un po’ meno impegnativo” borbottò la ragazza con i capelli colorati, massaggiandosi la parte dolorante. “Mi sento vecchia”
Tasi vah” rispose la maggiore tra loro. Nel frattempo il cellulare vibrò.
 
Chen – Tanti auguri mia yo-dongsaeng <3
Silvia - Aww~ Grazie mio caro~
 
E fu così che tutti i membri degli EXO iniziarono a farle gli auguri, facendo impazzire i cellulari delle presenti in una sinfonia di vibrazioni.
 
Kai – Ti manderemo un regalino~
Silvia – Ho seriamente paura
Sabrina – Lol
 
Ma il regalino arrivò sul serio. Un mese  e mezzo dopo, ma arrivò. “È la maglia di Call Me Baby” rise Silvia, rotolandosi sul letto di Sara mentre le indicava, in qualche modo il sacchetto. “Mi sta enorme ahahahahaha”
“Beh sono stati carini”
“Molto. Ma con le taglie... non ci sanno fare!”
“Non hanno le stylist mica per niente. Secondo me manco si cambiano le mutande da soli tra un attimo”.
 
-
 
“Attenta a quando cambi la marcia”
“Attenta a tirare su il freno a mano”
“Non fare le rotatorie contromano”
“Non fare nulla contromano”
“Per accendere la macchina gira il volante e per fare le curve gira la chia... no, ASPETTATE”
“C’è qualquadra che non cosa”
“E poi ci sono i cristalli di saggio che fanno mano con la ciao-ciao”.
“Avete finito di far loro raccomandazioni cretine? Le guide le ha già fatte, sa guidare. Deve solo passare la prova pratica”
“Non voglio andare in autostrada”
“Ma è la cosa più bella!”
“Ma è lunga e non voglio vomitare in testa all’esaminatore!”
“Sara, mentre guidi sei concentrata, non starai male... e poi, l’autostrada è dritta”
“...”
“Dai su”.
“...”.
 
Ayu – Fatemi gli auguri
Tao – Perché?
Ayu – Voi fatemeli
Xiumin – Auguri. Perché?
Ayu - ...
Ayu – Mi sto cagando in mano.
Baek - ...?
Seir – Deve fare l’esame pratico per la patente
Baek – Ah...
Chen – Ricordati di accendere i fari.
Luhan – Ricordati di accendere l’auto
Silvia – Non è deficiente, non così tanto almeno
Ayu – Grazie Silvia.
Lay – Che la benedizione degli unicorni sia con te
Suho - ...seriamente?
Ayu – Grazie Xing, ne farò buon uso.
-
Ayu – Ho passato l’esame! :DD
Lay – Ringrazia gli unicorni! :D
Ayu – GRAZIE.
Chen - ...non so se ridere o ridere.
Brina – Nel dubbio, preghiamo tutti gli unicorni. Diamine, sono creature dannatamente carucce.
 
-
 
“MI È FINITA LA MELA NELLA SCOLLATURA!”
“EONNI RECUPERA LA MELA DALLA SCOLLATURA DI SABRINA!”
“EEEH? E PERCHÉ IO?!”
“PERCHÉ È TUA MOGLIE, OVVIO!”
“Ma come ha fatto una mela di tutto rispetto a cadere nella scollatura di Sabrina?”
“Ehm... sai com’è, lo spacco è sexy
“La mela la recupero da sola, GRAZIE”
Erano riunite tutte assieme appassionatamente, di nuovo, a festeggiare, questa volta, il compleanno di Sabrina. E, ovviamente, erano finite a fare il gioco della mela, dove senza toccarla con le mani dovevano farla scendere fino alla pancia. E, chissà come, la suddetta mela era finita nel petto della festeggiata, che in quel momento si stava freneticamente frugando nella maglia, ignorando la maknae che fissava il soffitto in attesa di un qualche miracolo, l’altra maknae che se la rideva rotolando sul pavimento e Seir che era diventata color colla stick della Pritt.
“Eonni non è fatta per questi giochi” constatò Silvia, accarezzandole con fare materno una spalla. L’altra mugugnò qualcosa in risposta, con le mani ben piazzate in faccia.
“Ho ritrovato la mela!” esclamò Sabrina alzando vittoriosa il suddetto pomo, che si era addirittura ammaccato, non si sa bene come. E Ayumi, che si stava accingendo ad alzarsi mentre riprendeva a respirare come una comune mortale tornò a rotolare sul pavimento.
 
Suho – Tanti auguri Sabrina!
Brina – Grazie mille! =D
Xiumin – Come stanno andando i festeggiamenti?

Brina – Oh bene. Riassumiamo: abbiamo sbagliato a mettere le candeline sulla torta e sembrava compissi zero-due anni, Seir mi sta morendo, Silvia credo voglia suicidarsi e Ayu mi sta pulendo casa.
Dyo - ...che caspita...?
Brina – Ah sì, io in tutto questo tengo alto l’onore della Val di Non. VIVA I POMI!
 
-
 
Ayu – Ragazze.
Baek – Sara ci siamo anche noi in questo gruppo
Silvia – Appunto
Seir – Lol
Ayu – RAGAZZE.
Brina – Che c’è
Seir – C’è che io son l’Innominato... COL THE!
Sehun – Che cazz.
Brina – Sehun non imprecare.
Suho – Sehun trattieniti
Ayu – RAGAZZE È IMPORTANTE
Baek – Ci siamo sempre anche noi
Chen – Lascia perdere che è meglio
Brina – Spara Ayu
Seir – ONLY ONE SHOT! ONLY ONE SHOT! U ONLY HAVE A CHANCE, U KNOW?
Ayu – È proprio questo il punto.
Brina – Eh?
Ayu – I B.A.P. Stanno tornando.
Silvia – Ah
Brina - ...
Seir - ......
Suho – Ah già. Himchan me lo ha detto.
Ayu – A me lo ha detto Facebook. Sono una persona felice.
Ayu – Ciononostante, moriremo tutte. TUTTE.
Baek – Io ci rinuncio.
 
-
 
Ayu – Ragazzi, Zelo non è più patata
Seir – HA GLI ABS
Silvia – Il nostro bias ci vuole male
Brina – Valery ha trovato in Yongguk il suo Ultimate.
Chen – Si salvi chi può.
 
-
 
L’inverno stava arrivando. Sì, citazionismi casuali al Trono di Spade. E arrivò dicembre. Per la precisione, il nove di dicembre. A casa di Ayumi.
“Siete pronte?”
“No”
“Ok”.
E Silvia azionò il video. “Sing For You”
“Io spero solo che non sia una Miracles in December parte due, perché potrei mettermi a piangere tantissimo” borbottò Sara, mentre aspettavano che il video si caricasse.
“Quoto” risposero in coro Silvia e Sabrina. Sara si limitò ad annuire con pathos.
Il video partì ma dovettero fermarlo perché Sabrina aveva attaccato a ridere ruzzolando giù dal divano.
“RAGAZZE GUARDATELO AHAHAHAHA SEHUN VOLA AHAHAAH”
“L’abbiamo persa”.
 
Silvia – Sehun, che cavolo ci facevi vestito da astronauta nello spazio?
 
Fecero ripartire il video. E ci fu un silenzio interrotto solo da qualche verso perplesso o risate sbuffate o mugolii da fangirl. Fino al secondo 48 circa.
“Perché il nostro bias è da solo a deprimersi in una stanza?”
 
Seir – Kai, perché ti stai deprimendo da solo in una stanza?
 
“Oddio perdono Baek dal finestrino”
“Oddio Chen canta”
“Oddio è sparito Baek”
“Oddio che patatosa che è la voce di Sehun quando non rappa”
“Non c’è più Chen. Xiumin se l’è mangiato”
“Perché Kai sta distruggendo una stanza?”
 
Ayu – Perché mi state facendo sparire i bias? Prima Chen e mo Lay... lidaH mi rimani solo tu.
 
“Ecco, non dovevo nominarlo. Perché Suho e Chanyeol si scazzottano? COSA DIAMINE SUCCEDE IN QUESTO MV?!”
 
Brina – Kai, rompere gli specchi porta sette anni di sfiga, attento
 
“Bene, ora sono spariti tutti. Tranne Baek. Che era sparito prima”
“Kai è diventato Batman”
“Perché diamine Kai balla sotto la neve mezzo svestito?”
“Perché questi si scazzottano, si abbracciano, e si scazzottano e...? BAH.”
“E intano Sehun vola”
“M’è sparito l’ultimo bias”
“Kai vuole farsi investire da Kyungsoo”
“QUELLA È UNA FOTTUTA BALENA!”
“Toh guarda, sono ricomparsi tutti”
“...”
 
Chanyeol – Com’è?
Brina – Un vostro video
Lay – E quindi?
Seir – Non abbiamo capito un cavolo di niente. Come da copione.
 
-
 
Silvia – Qualcuno mi spieghi che diamine di canzone è Unfair.
 
-
 
La scuola finì, Natale passò e tutte le ragazze erano ingrassate di qualche chilo, così temevano almeno. Ah, e ovviamente le due biased dell’unicorno avevano dato seriamente di matto quando il ragazzo in questione s’era messo a piangere allo Showcase, minacciando di prendere il primo aereo per la Corea per abbracciare lui e prendere a calci nel posteriore tutti gli altri se non lo consolavano.
I ragazzi avevano regalato alle quattro gli album di Sing For You, facendo a sorteggio per i membri.
“Veramente, abbiamo messo i nomi in un sacchetto e poi li abbiamo pescati” giurò solennemente Baekhyun quando si video chiamarono per farsi gli auguri di Natale. In ritardo.
“Dove siete adesso?” chiese Suho, che aveva cappello e barba finta, con sommo divertimento da parte delle quattro.
“Al fronte” urlò Ayumi, fuori dall’inquadratura della webcam. Kyungsoo sollevò elegantemente un sopracciglio.
“Al maso, da Ayu. In una sala, su dei materassoni gonfiabili”
“E a fare i balli sexy in stile Kyungsoo”
“E ad urlare boomshakalaka alla fine del countdown”
“E a tastare lo spumante... che fa schifo a tutte e quattro”
“E a vedere il film di Yixing... del quale non abbiamo capito una mezza fava. Ovviamente”
“Perché ovviamente?” chiese Lay inclinando la testa.
“Perché siete EXO, un gruppo kpop. E dunque sopra a qualsiasi nostro tentativo di comprensione”
 
-
 
Nel periodo nuovamente scolastico, con l’inizio del secondo quadrimestre, non avevano potuto sentirsi molto. A parte un messaggio vocale da parte di Seir che sbraitava qualcosa molto in fretta alla cornetta, qualcosa del tipo:
“Baekhyun, di gentilmente a Taehyung che vado ad ammazzarlo tra pochissimo, e di divulgare la notizia affinché raggiunga anche Jimin e Jungkook. Grazie”.
E i ragazzi non avevano capito quale fosse il problema. E non lo capirono neanche con Silvia (“E già che ci siete, chiedete a Jin se è morto... o comunque se e chi muore). Ci pensò Sara a chiarire le idee, parlando del prologo dei BTS.
“Con tutti i gruppi che comebackkano o comebackkeranno, non possiamo stare tranquille un attimo, è un attentato continuo alle nostre vite” aveva aggiunto.
Insomma, era già iniziato tutto da settembre con Run, e le cose si stavano complicando. Inizialmente a novembre, con i VIXX con Chained Up, poi gli EXO stessi con Sing For You, poi i B.A.P. con Feel So Good. Eccetera, eccetera.
“Daehyun mi dovrà spiegare perché indossa un fottuto cappellino rosa. Comunque i B.A.P. si sono drogati. E i VIXX devono smetterla di spogliarsi. E i BTS di tramare alle nostre spalle. Che diamine, le loro storie negli MV stanno diventando peggio delle vostre, il che è tutto dire. Ma perché Daehyun ha un dannato cappellino rosa?”aveva sclerato Silvia in un audio. Chen aveva risposto registrando la sua risata, e la maknae lo aveva mandato a quel bel paese.
Con molto amore.
 
-
 
Brina – Ragazzi moriremo giovani. Sappiate che vi abbiamo voluto bene.
Brina – Guardatevi bene dalle sasaeng. Mangiate e dormire.
Ayu – Soprattutto tu Zhang Yixing.
Silvia – Salutateci gli altri gruppi. Abbiamo voluto bene anche a loro.
Chen - ...ma cosa sta succedendo?
Ayu – È l’ansia pre-morte
Luhan – Per cosa?
Seir – È già il secondo quadrimestre
Tao – E...?
Brina – Abbiamo la maturità.
Ayu – E centordici ore di tirocinio da fare
Kris – Il tirocinio non è nel mio stile.
Kris – Perché io lavoro già. LOL.
Silvia - ...
Silvia – Sacrosanto Shisus, quanto sei tonto.
 
-
 
“...ma qualcuno lo ha preso il cerone?”
“Io ho il rossetto!”
“Con sto cerone è una tragedia” borbottò Sara mentre si lasciava truccare gli occhi da Valery.
“Beh, intanto noi ce lo abbiamo” rispose l’altra allegramente.
“Mmh. Che poi a me manco piace dovermi vestire da pagliaccio”.
“Ma dopo lo abbiamo lo struccante?” chiese Sabrina, passando loro vicino dopo aver recuperato un rossetto da mettere a Seir.
“...”
“Ah. Corbezzoli”. Il cellulare delle quattro vibrò.
 
Silvia – Vi vedo!
 
“DonnaH è qui. La vedete voi sugli spalti?” chiese Sara alzandosi in piedi.
“Un cavolo proprio” borbottò Sabrina.
“Hun broccolo vorrai dire” ammiccò Valery, ricevendo il rossetto in testa da parte della maggiore. “Ahia~” mugolò quella.
“Vista! ...Sabrina è vicino ai tuoi” esclamò Seir
“Mia mamma s’è adottata la maknae?” replicò la maggiore a nessuno in particolare. Prima di una qualsiasi ipotetica risposta da parte delle altre, la professoressa saltellò vero di loro battendo le mani.
“Siamo tutti pronti?”. In risposta, un gruppo di sguardi mezzi truccati e mezzi no, vestisti con tute da imbianchino colorate a pois con bombolette spray e dripping e i capelli cotonati e acconciati nel modo più disparato. “Siate dei pagliaccetti bellissimi~!” fangirleggiò la prof, chiamando poi le colleghe a braccetto per poi mettersi a cinguettare in compagnia.
“Io adoro questa donna” rise Sara, lanciando il cerone a un compagno che ne aveva bisogno.
“Ragazzi venite a prendervi il naso!”
“Il naso fa poti-poti!” squittì Valery ricevendo il suo.
“Sì, ma quando lo hai indosso non funziona” ribatté Sabrina.
“Ohw. Che peccato...”
“Già. Per questo il poti-poti lo hanno montato sulla base”
“Ragazzi, tutti sugli spalti, ora si comincia”. E tutti andarono a sedersi.
“Ma siamo gli ultimi?”
“Già”
“....chemmerda”.
 
“E il primo classificato tra i secondi posti... è il liceo artistico Vittoria!”
“Oddio, siamo secondi!”
“ANDIAMO AI NAZIONALI RAGAZZE!”
“Grazie Shisus!”
 
Silvia – Ho sentito nominare il nome del mio bias invano
Brina - ...Macoss, come hai fatto
Ayu – Chi è Ivano?
Kris - ...
Seir – ABBIAMO VINTOOOO
Brina – SIAMO SECONDEEE
Kai - ...decidetevi.
Lay – Ivano??
Ayu – Ivano???
Silvia – Io ci rinuncio
 
-
 
Quando, nel mezzo di una pausa delle prove per i futuri concerti e comeback, Junmyeon tirò fuori il telefono cellulare e attaccò a ridere senza un apparente motivo, gli altri otto si preoccuparono non poco. Per non palare del manager.
“Hyung? Che succede?” chiese Baekhyun, chinandosi per guardare il leader che si stava rotolando dalla posizione prona a quella supina e viceversa a velocità quasi innaturale con le lacrime agli occhi. Ovviamente quello non riuscì a rispondere.
“Sarà lo stress...?” aveva suggerito Sehun. Chanyeol, dal canto suo, aveva attaccato a ridere per partito comune. Kai si grattava la testa perplesso, Jongdae non sapeva se ridere o preoccuparsi, Minseok discuteva con il manager se era il caso di chiamare la guardia medica e Yixing sembrava del tutto deciso a provare a capirci qualcosa, fissando con ostinazione e  serietà il leader che si contorceva, affiancato da Chanyeol. In tutto quel casino, Kyungsoo aveva fatto la cosa più intelligente: preso il cellulare del leader e guardato cosa lo aveva fatto tanto ridere.
“Ragazzi, è questa foto” sbuffò divertito girando lo schermo verso i compagni di band. La foto ritraeva le quattro ragazze travestite da Carnevale fotografate in una delle aule dell’istituto.
Avevano loro spiegato, al tempo di Halloween, che le assemblee di istituto del loro liceo a volte prevedevano un tema dove era possibile travestirsi. E la spiegazione era giunta con allegate le ragazze truccate da Eyeless Jack, Teschio messicano, bambola voodoo, bambola creepy, rispettivamente Seir, Silvia, Ayumi e Valery. Sabrina era truccata da procione.
Poi c’era stata la volta dell’assemblea a tema anni 50/60/70/80. Infine, quel giorno, assemblea di Carnevale. Brina era vestita da spaventapasseri con i capelli tinti di giallo con una bomboletta spray, male, perché erano alla fin fine marroni con i pois gialli. Seir si era travestita da Kai, con la parrucca bianca, la
sua felpa con su scritto ‘Kai 88’ e le lenti a contatto rosse. Silvia era travestita da icona di Instagram, Valery da geisha e Ayu... da procione. “Sono una bellissima prociona” aveva scritto poi.
Ed era per questo che Suho rideva.
 
-
 
*Brina ha aggiunto Valery*
Valery – OHMIOSHISUSSABRINACHEHAIFATTO
Brina – Tranquilla, mica c’è Yongguk
Brina – La conoscete (quasi) tutti, lei è Valery e ormai è praticamente di famiglia. Quindi ve la pigliate.
Xiumin - ...ok
Valery – ODDYO, QUELLO È XIUMIN!
Brina - ...vi giuro che non è sempre così.
Ayu – A meno che non si tratti di Yongguk. In quel caso è anche peggio.
 
-
 
Passò il compleanno di Seir, dove giocarono al pepero game e si scoprì che Valery e Ayumi erano dei portenti. Passò il comeback giapponese dei B.A.P., Kingdom (Ayu – BABY WASSUP! LADY TURN UP! LALALALALLALALALA!). E anche il compleanno della sweet maknae, dove passarono al gioco dei foglietti.
Insomma, nei compleanni delle due omonime si sbaciucchiarono, anche solo per sbaglio. E rischiarono più volte di perdere la Sara-grande, eternamente imbarazzata da quei giochi, mentre il "kiss duo" si comportava come se fosse tutto perfettamente normale.
E infine, i VIXX e i BTS fecero capolino nella loro pagina di Youtube, i primi con Dynamite e i secondi con il terzetto di video musicali composto da Young Forever, Fire e Save Me. Ma non era quello il problema.
“I B.A.P. FANNO TAPPA A MILANOOOOOOO!!”
QUESTO era il problema. Le quattro erano una più sclerata dell’altra. Seir aveva preparato le mascherine dei Matoki corrispondenti ai bias ‘preferiti’ di ognuna delle quattro. Quindi lei stessa aveva Jokomato, Sabrina Kekemato, Sara Dadamato e Silvia Totomato. Valery aveva Shishimato e Tatsmato era toccato a una loro compagna di scuola, Monica, ma le due non riuscirono ad andare al concerto. Inoltre fu colei che acquistò i biglietti.
L’altra Sara, dal canto suo, era diventata l’allegoria dell’ansia. La maknae aveva invaso casa sua più volte con l’intenzione di mollarle un ceffone e dirle calmati, ma era difficile prendere Ayumi quando iniziava a correre in giro a mo’ di trottola impazzita.
Silvia aveva fornito il passaggio. Perché non era davvero il caso che guidassero le ragazze con la patente: il rischio di finire in un fossato era particolarmente alto. Così Silvia trovò l’alternativa, meglio conosciuto con il nome di ‘genitore’.
Sabrina, infine, aveva fornito la casa per le ‘riunioni d’emergenza’.
E così arrivò il 7 maggio. E la giornata iniziò... a scuola.
“Qualcuno mi spieghi come faccio a rimanere concentrata. Qualcuno mi faccia rimanere concentrata. Qualcuno mi tiri una botta in testa”. Sabrina tappò la bocca alla compagna di classe.
“Ayu taci, ti prego”
“Gbdhgsgfbljh?”
“Eh?” e le tolse la mano dalla bocca.
“Dicevo... sentirai cantare live Daehyun... VEDRAI ZELO... e mi dici di tacere?”
“NON RICORDARMELO”
Finite le ore scolastiche... no, non è vero... uscite da scuola in anticipo, le quattro fecero scalo a casa di Ayu per depositare i bagagli scolastici e recuperare ciò che serviva loro per il concerto, poi, armate di mascherina, cibo, auricolari, musica, cassa e quant’altro, partirono alla volta di Milano, Busto Arsizio, PalaYamamay.
“Ragazze ho portato la nilox, così possiamo documentare la nostra esperienza!” trillò Seir, tirando fuori la suddetta dallo zaino e montandola sul bastone per riprendere con un campo più largo.
“Se vuoi ogni tanto lo passo, così riprendo anche da qui davanti!” la chiamò l’omonima, seduta sul sedile del passeggero dato il mal d’auto. “Collego l’Ipod?” chiese poi.
“Vai TonnaH!”
 
Silvia – Boomshakalaka gente, si parte!
Suho – Divertitevi!
Brina – Ayu dice: in auto? Un sacco! :D
Seir – Beh, in effetti siamo un pochino (troppo) euforiche.
Silvia – Sentirò dal vivo Jung Daehyun gente.
Baekhyun – Salutamelo! :D
Brina – Possiamo provarci, ma potrebbe essere un po’... distante, ecco.
Seir – Tentar non nuoce.
Silvia – Tireremo fuori lo striscione che abbiamo preparato con su scritto ‘Baekhyun ama Daehyun’
Baekhyun - ...state scherzando... VERO?!
Silvia - :)
Chanyeol – kekekekekeke
 
“Ragazze c’è impazzito il navigatore. Gi dice di girare a destra tra trecento metri... e siamo in una rotatoria”
“Eh no, che palle, ha resistito tutto il viaggio sto cacchio di tomtom... non ci può mollare proprio quando siamo a Busto Coso!”
“Ok, s’è ripres- ragazze. C’è scritto PalaYamamay”
“Questa volta sul serio, Ayu? Non è come prima che hai letto ‘BAP’ invece che ‘BAR’, vero?”
“No, sta volta sul serio! Siamo arrivate! E DAEHYUN STA FACENDO UNA LIVE SU VAPP ADESSO!”
“ODDIO SIAMO ARRIVATE!”
“ODDIO, SONO COSI’ CRETINA!” Sara si spalmò in faccia le mani e fissò le compari con occhi spiritati.
“Che succede?”
“Ho dimenticati di stampare i banner per With You!”
“...E CHISSENEFREGA! PENSAVO FOSSE QUALCOSA DI GRAVE!”
“ME È GRAVE!”
“MA SMETTILA!”
“SI SENTONO LE FOTTUTE CANZONI DA QUI!”
“Scusate”. Le quattro si girarono al rallentatore verso un signore in tenuta da corsa che le aveva appena chiamate. “C’è un sacco di confusione qui. Sapete dirmi chi gioca?”
“Nessuno” rispose Sabrina. “C’è un concerto”
“Ah. E di chi?”
“B.A.P., un gruppo sudcoreano”
“Ah. Beh... grazie lo stesso” e il signore corse via. Dopo dieci secondi, le quattro scoppiarono a ridere.
“Bene! Ora vediamo da dove si entra!”
E all’entrata, per iniziare bene e far capire chi comandava, ossia il tempo atmosferico, trovarono una ragazza svenuta.
“Uhm. Questo non è bello” borbottò Sabrina.
“Scusate, voi. Siete appena arrivate?” chiese un membro dello staff, come annunciava il cartellino.
“Esatto” disse Sabrina.
“Dovete cambiare i biglietti. Seguitemi” disse la ragazza. “Voi non sapete il casino che c’è. Bisogna stare impuntati per vedere chi deve andare dove... a proposito. Che biglietto avete?”
“Elite, senza benefit card” rispose Ayu. “Eonni, compriamo il lightstick?”
“Certo!”
Così cambiarono il biglietto stampato in un biglietto vero e proprio, comprarono il lightstick, vennero scortate nella loro coda e vennero numerate sulla mano con un pennarello rosso: dal numero 197 al 200. E poi attesero circa tre quarti d’ora fuori, ridendo e scherzando.
 
Ayu - E l'attesa iniziò
Valery - Dopo voglio sapere tutto, tutto, TUTTO
Brina - Sì, però, cosa, stai calma
Valery - ...Yongguk ç.ç
Lay - L'attesa è la virtù dei forti
Chen - L'attesa non è una virtù Yixing
Lay - Shht, zitto, che non se ne è accorto nessuno
Seir - ...
 
Infine venne il loro turno di entrare, tragitto che compirono squittendo alla pari dei cincillà. Venne loro strappata una parte di biglietto, scesero delle scale, fecero una curva e scostarono un tendone.
“WOOOOAAAH! CHE FIGATA!” fu l’esclamazione generale. Il palazzetto dello sport era buio, molto. Le macchinette del fumo facevano il loro sporco lavoro creando un'atmosfera quasi irrealistica. Le luci provenivano dai lightstick verdi, rigorosamente a forma di Matoki, e dal megaschermo che dominava il palco principale, dove stava una scritta che recitava "Where are you now?"
Insomma, uno scenario di pura poesia. E come ogni scenario poetico che si rispetti, qualcuno, impersonificato in questo caso da Ayumi, dovette rovinarlo.
"Ci pigliano pure per il culo. Noi siamo qui che moriamo dai feels... E LORO CI CHIEDONO DOVE SIAMO ADESSO?"
"Non sanno quello che fanno" scosse la testa Silvia, spingendola verso i posti liberi. Riuscirono, fortunatamente, a stare tutte su una linea.
E da lì aspettarono. Di nuovo. Urlando ogni tanto 'B.A.P.!' o 'Saranghae' benché mancasse un'oretta all'inizio del concerto.
Che iniziò in ritardo, anche se di poco. E da lì, furono suoni, urla, luci, colori, siamo tanto felic, palloncini, balletti sexy, semi infarti e corde vocali con timpani annessi andati ad annaffiare baobab.
Come ogni concerto che si rispetti.
 
Suho - Come è andata?
Brina - DAEHYUN E LA SUA VOCE, ESALO L'ANIMA
Silvia - Se Zelo si azzardava a spogliarsi lo trucidavo
Seir - Siamo molto felic
Ayu - Jongup è una patata
 
Nel viaggio di ritorno persero Ayumi, che si accasciò sul sedile e lì rimase. I feels uccidono.
 
-
 
Ma se a maggio il loro pensiero fisso era stato il concerto, una volta passato quest'ultimo una nuova realtà fece loro cucù.
"MA SIAMO GIA' A MAGGIO, LA FOTTUTA MATURITA'"
E fu così che, fino a metà giugno, lasciarono praticamente solo Valery a socializzare con gli EXO.
 
-
 
L'estate arrivò come una ventata d'aria fresca, per quanto fresca potesse essere un'estate. Dopo una sessione di esami passati a fare avanti e indietro dalla casa alla scuola e dalla città alla casa e combinazioni varie, fu indispensabile per le quattro preparare un borsone o una valigia, salutarsi e andare ognuna per la propria strada... o meglio, per il proprio mare. Chi pochi giorni, chi una settimana e chi poco più, ma fu un periodo di pacchia totale dove però non smisero di scriversi il messaggio quotidiano.
Niente di troppo interessante, tra le discussioni sonnacchiose e i poveri EXO che si lamentavano perché non potevano andare al mare anche loro e, al contrario, dovevano provare e riprovare nuove  e vecchie, ma neanche tanto, coreografie in una saletta che, pur munita di aria condizionata, non riusciva a salvarli dal caldo estivo e dalla voglia di una sana vacanza.
Infine, i ragazzi fecero rodere il fegato a chiunque volendosene alle Hawaii, meritatamente.
Tranne Lay. Lui chissà dov’era.
 
-
 
Baek – Ciao ragazze! Come andiamo? :D
Silvia – In pullman.
Ayu – N°6 per la precisione.
Suho - ?
Chen – E dov’è che state andando?
Silvia – Polonia
Ayu – Cracovia
Kai – E a far che?
Ayu – GMG. La Giornata Mondiale della Gioventù. Anche se alla fine sono dieci giorni.
Silvia – Dieci giorni nei quali saremo scarsamente reperibili.
Chen – Salutatemi il signor Francesco
Ayu – Lo faremo senz’altro.
Baek – Amen.
 
-
 
E tornate da Cracovia le due maknae erano a dir poco morte. E passarono nel letto il giorno seguente.
E poi ripartirono di nuovo, armate di borsone e prelevate dalla madre di Sabrina, dirette sul cucuzzolo della montagna dove i nonni di Sabrina avevano gentilmente accettato di ospitarle assieme a quelle altre due.
“Siamo tornate, madri!” decretò Silvia scendendo dalla macchina e aprendo le braccia alla Titanic. Sara ci mise qualche momento in più, prima di avanzare lentamente davanti a Sabrina che non poté fare a meno di notare la sfumatura verdognola che il volto pallidino della ragazza aveva assunto.
“Mai più curve in montagna senza l’Ipod” esalò la ragazza dalle ciocche che da blu erano divenute turchesi. Sabrina le patpattò la testa.
“La madre-padre dov’è?” chiese l’implacabile maknae.
“Dorme”. Ci fu un istante di silenzio.
“Ma è l’una di pomeriggio, unnie” affermò Ayu.
“Lo so” annuì la più grande. Le maknae si guardarono, per poi assumere un’espressione molto furba, per ghignare infine.
“Cooosa avete fatto ieri seraaa~?” cinguettarono le due.
“YAH! Non pensate a cose strane!” strepitò la maggiore, venendo sovrastata dalle altre due, mentre aprivano e chiudevano porte e trascinavano le valigie, ridendo.
In tutto questo, Seir continuò a dormire placidamente finché Sabrina non si lanciò alla Pocahontas sul suo letto, cantando a gran voce la canzoncina della pubblicità della Nutella: “Buongiorno a questo giorno che si sveglia oggi con te~”.
 
-
 
Era notte nell’appartamento. E anche fuori a dire il vero. Le due eonni dormivano in una stanza su due letti singoli, mentre le maknae sul matrimoniale nell’altra camera. Con un po’ di disappunto da parte delle più giovani, perché a loro parere la madre-madre e la madre-padre avrebbero dovuto dormire assieme come una bella novella coppia di spose quali erano; anche se, a ben pensare, la cosa aveva un senso, dato che Sabrina aveva il meraviglioso dono di disarcionare dal letto chiunque.
Le due maknae stavano sdraiate nel loro letto a ridere e rotolare, perché Silvia stava decidendo un soprannome da dare agli EXO, in lingua spagnola o portoghese. Avevano appena decretato il nome di Sehun, ossia ‘mi pequeñita mariposa arco-iris’, mia piccola farfalla arcobaleno, e la discussione si era spostata sulle due maggiori.
“Facciamo così: prendiamo i loro bias e vediamo che shipping sono” propose Silvia.
“Ci sto! Allora... Con gli EXO l’unica accettabile è quella tra Kai e Lay... che non so minimamente come si chiami”
“Già... beh, loro sono la DaeJae, assolutamente”
“La DaeJae è vit-“ Silvia bloccò la più grande afferrandole il braccio d’improvviso.
“Sara” disse seria, fissando la ragazza negli occhi, che imitò la sua espressione. “...SONO LA VMIIIIIN~!!!”
E Sara si alzò dal letto matrimoniale e andò in cucina sbraitando qualcosa a caso e ignorando Sabrina che era uscita dalla sua camera per vedere che cavolo stava succedendo.
Dopo il disagio delle Shipping, le due minori si misero a dormire... finché un molleggiamento del materasso, seguito da un tonfo non svegliò Sara la quale, temendo che Silvia fosse caduta dal letto, si girò nella direzione dell’amica... appena in tempo per vederla schizzare fuori dalla stanza alla velocità della luce. Ayu, miope com’era e senza occhiali, con tanto di rincoglionimento dato dalle quattro del mattino, non riuscì a fare altro che osservare con pigro stupore la vicina di casa che, dopo qualche secondo di assenza, stava lentamente tornando sui suoi passi.
“Ho bisogno di una banana” sbottò seria, vedendo che l’altra la fissava. E Sara si mise a ridere fortissimo, quasi rotolando giù dal letto.
E quando, il giorno dopo, uscì l’MV di That’s My Jam dei B.A.P, non poterono far altro che ridere nell’osservare Zelo che rappava con una banana in mano. “Avrà i crampi anche lui, il mio bias mi capisce”.
 
-
 
“Odio le corriere”
“Hai visto che ce l’hai fatta ad arrivare fin qui?”
“Tutto ciò ha messo a dura prova la mia psiche. E mi stupisco del fatto che tu abbia ancora voglia di avermi tra i piedi, non abbiamo fatto altro che vederci e vivere assieme questa estate”.
Silvia era rimasta sola nella sua casa su per i monti e Sara era andata a vivere con lei per qualche giorno.
Il tutto può essere riassunto in: giro illegale di mojiti drogati.
 
Silvia - Qualcuno mi spieghi che problema hanno i commentatori delle olimpiadi
Ayu – SU LE MANI DAI DIVANI!
 
Oppure:
 
Ayu – Masterchef è con noi
Silvia  - O noi siamo con Masterchef?
Valery – Questo è il dilemma
 
Ma il delirio venne quando iniziarono le serie di comeback.
“Sara ma tu hai visto l’MV di Suga?”
“...quale MV?”
“Quello del suo mixtape”
“...ma non doveva uscire a settembre?”
“A quanto pare no”
“Mh. Allora ci guardiano prima Fantasy dei VIXX, che sarà la morte e poi...”
Agust D
“...che?”
“Non lo so. Non me lo chiedere”
Ma il bello arrivò con gli EXO, che ritardarono di circa dieci ore il comeback di Lotto, arrivando in Italia a quota tre di notte.
“Quindi che si fa?” chiese Sara alla padrona di casa. L’altra sbirciò gli orari delle olimpiadi.
“Alle tre e zero-otto corre Bolt”
“Quindi... sveglia, EXO, Bolt, letto?”
“Andata”
E così fu.
 
-
 
Sabrina parlava con Baekhyun, Chanyeol e Suho tramite Skype.
“Ciao Sabrina. Che...stai facendo?” la salutò il bias.
“Bagagli” rispose la ragazza, lanciando un reggiseno sul letto con nonchalance senza fare minimamente caso all’imbarazzo dei tre coreani.
“Ehm... partite finalmente per il viaggio della maturità?” chiese Junmyeon dopo un po’. La ragazza scosse la testa.
“Aniya. Ci trasferiamo a Bologna noi quattro. Per l’Accademia, sapete... il viaggio della maturità mi sa che salta, non riusciamo più a farlo” borbottò, mentre piegava una felpa, concentrata.
“Che peccato però” disse Suho. Sabrina si voltò a fissarlo. Sembrava dispiaciuto, ma... non abbastanza. Non per i suoi canoni perlomeno. E la frase successiva di Baekhyun confermò i suoi dubbi.
“Non ti preoccupare, sono sicura che si presterà un’occasione, prima o poi” aveva detto. Sì: qualcosa bolliva in pentola. La unnie poteva sentire da lì Ayu gridare ‘i miei sformatini di spinaci!’.
“Cooosa state architettando voi?” chiese dubbiosa, avvicinando il suo occhio sinistro e il suo naso alla webcam. E i tre cominciarono a tergiversare e a sparare fuori cose assurde. Anzi no, solo in due: il leader stava zitto e si godeva le sceneggiate della Baekyeol.
“Ma niente Sabrina~ Adesso, scusa ma devo... andare a... mmm scoprire come fa il coccodrillo, sì. CIAO”. E Baek  schizzò via, seguito da Chanyeol che borbottava qualcosa a proposito di spazzolare un lama domestico.
O un alpaca.
“Suho, seriamente. Mai pensato di rivolgerti ad uno psicologo?”
“Ci ho pensato eccome. Ma ho paura che scapperebbe a gambe levate”.
 
-
 
“Uuuh! Carino!”.
Mollate allegramente le valigie in mezzo alle palle le quattro si sparpagliarono per l’appartamento apposta per gli universitari, dove sarebbero state loro quattro a vivere assieme per parte degli anni successivi.
“Ricapitoliamo: un bagno, cucina unita al salotto, se così vogliamo chiamare il divano buttato lì a caso e due camere da due” fece il punto della situazione Silvia comodamente seduta sulla tavola abbassata del cesso.
“Direi che è perfetto” si fece sentire Sara. “C’è anche un piccolo ripostiglio, adiacente al cucilotto”.
“E tu ci sei dentro?” chiese Sabrina, che assieme all’altra maggiore stava iniziando a spostare le valigie nelle varie stanze, ovviamente divise unnie e maknae.
“Certo ce no. Io sono dentro all’armadio della mia camera. Ciao unnie” rispose la seconda maknae, proprio mentre la più grande apriva il mobile.
“Ayu. Esci”.
“Ma è comodo. Prova!”
“Ragazze a che punto siam- perché siete nell’armadio?” chiese Silvia.
“Ehm... ci stiamo immedesimando in un lenzuolo. Rigorosamente piegato e stirato”.
“Iniziamo bene”.
 
-
 
La convivenza era pacifica, tutto sommato. Incredibilmente, quelle che bisticciavano di più era moglie e mogliaH, su cose strane come il stirare le cose e quanta verdura e carne bisognava mangiare. In tutto quello le maknae se ne stavano allegramente accomodate sul divano a guardare Weekly Idol.
La normalità appena creata venne interrotta dal campanello.
“Andate ad aprire voi, sto cucinando” disse Sabrina.
“Andate voi due, io so palando con vostra madre” si aggiunse Seir
“Vado io, tu tieni il computer sulle gambe” disse Sara alla maknae, per poi andare alla porta e ritrovarsi davanti al naso un pacchetto per loro quattro portatogli da un corriere.
Un pacchetto dalla Corea del Sud.
La mittente era una ragazza che faceva il trucco agli EXO e che aveva spedito loro già altra roba da parte dei ragazzi.
“Cos’è TonnaH?” chiese Silvia quando la ragazza tornò al suo posto.
“I ragazzi ci hanno mandato qualcosa. Madri, smettetela di cianciare e venite qui” rispose Sara, richiamando l’attenzione.
Scartato il pacchetto, le verdure non furono poi più così importanti.
“QUESTI SONO DEI FOTTUTI BIGLIETTI DI UN FOTTUTO CONCERTO!” ruggì la unnie.
“Sì. E sono per il... Full K Concert. Quell’evento gigantesco dove ci saranno tipo una marea di gruppi...” fece notare Silvia.
“Ci sono anche dei pass per il backstage e biglietti aerei per Seoul” aggiunse Ayu.
“E... è tutto ripetuto per cinque volte. Cinque biglietti, cinque pass... siamo sicuri sappiano contare?” chiese Seir.
Le quattro si guardarono.
“C’è una lettera” fece notare la maknae, per poi prenderla e leggerla.
 
Ciao ragazze!
Sorprese? Adesso avete il vostro viaggio della maturità!
Siamo sicuri che ve lo siete chieste: abbiamo contato anche Valery nel pacchetto. Perché sì.
Abbiamo pensato a tutto noi, non vi preoccupate! Come avete visto, avete i biglietti e i pass, che sono per i membri dello staff. Questo perché abbiamo previsto la vostra presenza anche i due giorni prima del concerto, così da presentarvi un po’ tutti.
Qualcosa ci dice che vi piacerà.
Avete l’aereo tra un mese, così potete prepararvi. Speriamo che i vostri genitori siano d’accordo, in realtà, perché non abbiamo contato molto bene quest’ipotesi.
Comunque.
Anche l’aereo e l’alloggio sono già stati messi a punto. Quindi... ci vediamo presto!

- EXO
 
Ci fu un secondo di silenzio.
“Un giorno li ammazzerò”. Tutte e quattro annuirono a quella frase.


 
Angolino nascosto nell’ombra:
 
Che vi devo dire io?
Non ho un granché da dire a mia discolpa. Ho avuto da fare.
Diciamo che non è stato un periodo splendido e che la scuola ha deciso che tenermi in ostaggio è un’ottima idea. E c’è da aggiungere che io ho un talento enorme nel mettermi nei guai da sola.
Infine, recuperare tutto ciò che è successo in un anno e scrivere questo capitolo senza la minima ispirazione non è stata cosa da poco. Almeno per me.
Il capitolo sembra più lungo di quello che è, perché i testi della chat sono impilati e occupano un casino di spazio.
La seconda parte dell’epilogo arriverà. Non vi so dire quando, ma arriverà. Mi scuso già in anticipo.
L'evento a cui le ragazze andranno è naturalmente inventato. Come tutta la storia. Passatemela, ve ne prego.
Spero che vi sia piaciuto, comunque.
Alla prossima!
 
Aura_
  
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