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Autore: AbbyGrace    24/01/2017    1 recensioni
Piccola one shot su uno dei miei personaggi preferiti e su cosa si nasconde oltre la sua facciata da perfetto console romano.
Spero vi piaccia!
-AG
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het, FemSlash | Personaggi: Reyna, Reyna/Jason, Talia Grace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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COME UNA TEMPESTA
 
Reyna era una ragazza forte, coraggiosa, leale e tenace. Ci potrebbero essere molti altri aggettivi per descrivere quanto fosse perfetta, ma come ognuno di noi anche Reyna aveva delle debolezze, o per meglio dire una grande debolezza... I Grace. Non avrebbe mai ammesso davanti a qualcuno che aveva avuto una cotta per Jason Grace, che una volta l'affiancava nell'incarico di console. Reyna doveva mantenere la sua facciata da perfetto leader e soldato per poter guidare i suoi amati romani. Perché lei amava il suo campo e tutti quelli che ne facevano parte, ormai erano diventati parte di lei e non avrebbe mai potuto vivere senza di loro. Non si era mai preoccupata di sentimenti come l'amore, non le era mai interessato avere un ragazzo, ma Jason Grace l'aveva stregata per un breve periodo. La sua temperanza, il suo coraggio e l'amore verso il suo popolo erano delle caratteristiche che rispecchiavano entrambi, Reyna si rivedeva in Jason come Jason faceva con Reyna. Ma per lui lei era solo un'amica, la sua migliore amica, quella persona con cui comandava ed amministrava il campo, non si erano mai visti due consoli più complici al campo Giove. Quando Jason scomparve Reyna fece di tutto per ritrovarlo, dentro di sé stava morendo e sentiva la sua mancanza come l'aria. Perché Jason era aria, un fresco venticello primaverile che porta con sé tutti i profumi della stagione, quello che ti scompiglia leggermente i capelli e che ti sfiora la pelle delicatamente, come se volesse accarezzarti e cullarti. La mancanza di quel vento portò l'estate, una delle più calde che Reyna avesse mai vissuto. Sentiva l'afa ed il caldo addosso, non riusciva quasi più a respirare perché la sua ossigeno, il suo vento, non c'era più. Ma l'estate portò anche il mare, un mare dagli occhi verdi, quel mare che con tanta irruenza rompeva le barriere e pian piano cercava di prendere il posto dell'aria.  Reyna fu sommersa dall'acqua, quella sensazione di freschezza le ricordava molto l'aria, si perse e quasi non si rese conto di star affogando. Sapeva di non avere le branchie e che non avrebbe potuto vivere per sempre in acqua. Il ritorno di Jason riportò il venticello, che però si era trasformato in un vento più forte, che spezzava i rami e faceva cadere le foglie, perché Piper lo aveva rafforzato. Loro due insieme formavano l'autunno, con i suoi colori rossastri e i suoi alberi spogli. Reyna si sentiva spazzata via da quel vento così forte, per poco non era stata spezzata come un debole ramoscello, decisamente odiava l'autunno. Il mare aveva trovato la sua domatrice, il vento ora era più forte e lei invece era rimasta sola con il suo cuore vuoto, ma allo stesso tempo pieno di mancanza. Ma ci fu qualcosa che scatenò la tempesta, la stessa tempesta che aveva l'acqua della pioggia, così simile a quella del mare, ma che non la soffocava. La stessa tempesta in cui c'era il venticello fresco che si era trasformato in un forte vento autunnale o anche peggio, ma questa volta Reyna aveva la forza necessaria per affrontarlo e domarlo. Quella tempesta aveva i tuoni come musica del cielo, le nuvole grigie come arte. E poi c'erano i fulmini, scariche elettriche capaci di farti rivivere anche quando sei già morto, quelli che quando cadono sugli alberi creano il caldo fuoco che brucia dentro il cuore. E proprio così arrivò l'inverno per Reyna, perché Thalia Grace era arrivata come un fulmine che le aveva ridato la vita ed aveva acceso il fuoco del suo cuore. Ora sapeva perché quella era la sua stagione preferita, continuava a capirlo ogni volta che guardava in quegli occhi, blu come il cielo notturno dove i fulmini cadono in continuazione, perché gli occhi di Thalia non si spegneranno mai difronte a Reyna, perché la tempesta non sarebbe tale se non le si opponesse la quiete. Ed era proprio questo che quelle due anime così diverse eppure così unite creavano.
  
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