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Autore: italiangirl1970    27/01/2017    6 recensioni
" La odiava. Odiava il modo gentile con cui gli parlava,la schiettezza delle sue parole,la gentilezza dei suoi gesti. Ancora di più odiava il suo corpo,il fatto che ne fosse dipendente come l'acqua per un assetato , che la sognasse ogni notte e che avesse bisogno di lei per recuperare le proprie forze.
E sopra ogni cosa odiava che altri uomini posassero i loro occhi su di lei. "
Cosa sarebbe successo se dopo l'invasione di New York Loki non fosse stato rimandato ad Asgard? E se a vegliare su di lui fosse un moderno avatar mutante ?
Un mix, spero per voi piacevole, di Thor , Avengers , X - Men , i guardiani della Galassia
PS se riuscite a passare i primi quattro capitoli forse ( e dico forse ) potrebbe piacervi
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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« Ricapitolando » Tony Stark sedeva al vertice della lunga scrivania, mentre Fury tamburellava impaziente, seccato sulla necessità di fare il punto della situazione, per la terza volta.« Trappola criminale è stato affettato come il tacchino a Natale, e nessuno sa da dove sia sbucato l' affettatore? » sorrise incredulo « Stavate tutti messaggiando alle vostre mamme ? »

« In realtà stavamo seguendo le tracce della bestia che era stata avvistata in quella zona » intervenne Maria schietta « Loki non sembrava preoccupato, e io non ho pensato fosse necessario...sorvegliarlo»

« Capisco...» giocava con una stilografica, facendola roteare nel tentativo di tenerla in equilibrio come una trottola « Non so se essere infastidito della vicenda o grato, perché sembra che il Chitauri abbia tirato fuori un po' di umanità dallo psicopatico. » guardò alla Hill facendo cadere la penna a terra « Ringraziava gli dei dell'opportunità... o dell'occasione...o qualcosa » sventolò la mano in aria « scottava come se fosse appena uscito dal microonde, ma le frasi disconnesse erano spettacolari ! Figuratevi che le ho messe come suoneria del cellulare...Non vedo l'ora che qualcuno mi chiami davanti a lui!»

L'occhio di Fury si contrasse nervoso: il fatto che si aprissero portali dai quali si infiltravano animali, era già di per sé un problema, ma i guerrieri alieni erano tutt'altra faccenda e andava affrontata con la massima serietà.

Il miliardario parve leggergli nel pensiero « Non serve essere così preoccupato» gli disse « Non siamo dei novellini e sappiamo come metterli al tappeto. Tuttavia, il fattore sorpresa è dalla loro parte e la cosa va tenuta in debita considerazione...»

« Loki ha studiato le anomalie da quando hanno avuto inizio » gli fece sapere il direttore « E' stato in grado di dare delle indicazioni, in base a... segnali prodromi, ma non è mai riuscito ad ottenere la precisione.» si chinò sulla cartina che Stark aveva di fronte « Vedi qui? Questi puntini sono le comparse » indicò dei punti rossi « E questo...» seguì le linee di giunzione fra i punti « Dove le linee intersecano fra di loro... quella, è una probabile comparsa successiva...»

« Probabile ma non certa. »

« Al 99% » rispose Fury « L' apparizione di qualcosa è pressoché certa, è il dove a rimanere impreciso. Pochi metri o un chilometro dal punto, sono il margine che ci siamo dati»

« E allora coma mai Loki si è fatto beccare come un novellino?»

« Era la prima volta che si aprivano due portali consecutivi. » intervenne Maria « Non era mai accaduto prima e credo che lui non se lo aspettasse»

« Ancora una domanda » Tony incrociò le braccia al petto guardando verso i due soldati « Avevate intenzione di farlo fuori? Voglio dire: missioni pericolose, disarmato e senza poteri. Mi sembra un ottimo modo per perderlo sul campo, classificandolo come una tragica fatalità.»

« Stark » lo avvertì la Hill, livida « Ti consiglio di tenere la lingua a bada. Non abbiamo alcun interesse a perdere Loki e per quanto mi riguarda, l' ho trovato pignolo, attento e scrupoloso, non ha mai messo in pericolo nessuno dei miei uomini e in più di un' occasione si è rivelato una preziosa risorsa. » parlava lentamente, in modo che le parole fossero ben scandite e non travisabili « Anche in questo sfortunato incidente »

In effetti, la sfortuna che Loki fosse stato nel posto sbagliato al momento sbagliato, si era rivelata per loro una fortuna: sebbene ferito non aveva perso dei dettagli, che nemmeno lo scienziato più esperto sarebbe stato in grado di interpretare. I portali si stavano perfezionando, non erano naturali ( a quanto pareva, solo chi conosceva le diramazioni di Yggdrasill, come lui, conosceva i veri passaggi ) ma erano talmente simili agli originali, che chi li aveva ideati era a tanto così, da riuscire a governarli e a garantirne un'apertura controllata.

« Peccato. » rispose Stark, girando la sedia verso la finestra « Ho perso l'opportunità di sbarazzarmi di lui, ma credo che se i dati raccolti sono corretti, entro breve, avremo ben altre gatte da pelare»

« Credi Stark? Perché temo che sarà molto peggio dell'ultima volta » Fury non gli staccò l'occhio di dosso, anche attraverso la riflessione del vetro « Sarebbe ora di contattare quei tuoi amici »

« Non so di chi tu stia parlando » rispose Tony innocente

« Non crederai che lo SHIELD non abbia monitorato i tuoi loschi affari, con un ex ricercato galattico che risponde al nome di Star- Lord. Lui e la sua combriccola sono passati a farti visita e sono stati debitamente classificati »

« Dannati spioni»

« Dovunque siano andati... con Visione, sappiamo che sono ancora in contatto con te » Tony si girò a scrutarlo « Converrai » continuò Fury « che date le circostanze, sarebbero più utili al nostro fianco, ora.»

Gli seccava ammetterlo, ma Fury aveva ragione «Vedrò cosa posso fare» rispose, ma non aggiunse altro, volutamente.

Il direttore non poteva ritenersi soddisfatto, voleva i tempi, voleva i modi, voleva una certezza, ma quando gli fu chiaro che quello sarebbe stato il massimo che avrebbe ottenuto da Stark, scambiò uno sguardo d'intesa con la Hill e si accomiatò, lasciando Tony accasciato sulla sedia, a recuperare la penna caduta.

Quel dio malefico aveva portato solo un sacco di guai dalla sua comparsa, eppure non era affatto sicuro che non avrebbero trovato il modo di giungere lo stesso.
Altri mondi, altri popoli, altri regni. Sembrava surreale , eppure la realtà era di gran lunga più inquietante della fantasia, e arrivati a questo punto avere Loki dalla parte giusta era stranamente rassicurante.

Gli vennero i brividi al pensiero. Non si sarebbe mai immaginato di arrivare a pensarla così, ma aveva già avuto un assaggio della forza aliena e tutte le menti e le energie disponibili erano benvenute, inclusa quella dello psicopatico.

« Jarvis ?»

« Sì signore?»

« Chiama i nostri amici e di' loro che è richiesta la loro presenza quanto prima. Spiega i nuovi sviluppi e poi aggiornami»

« Sarà fatto signore »

« Merda. Mi toccherà ospitare di nuovo quel procione pervertito...Sai dirmi dove si trova il principe oscuro? »

« Nella sala comune signore, credo si stia preparando per la cena »
Questo era un buon segno.
Aveva lasciato la sua stanza solo per recarsi quotidianamente in palestra ad accelerare il processo di guarigione; avrebbe potuto farsi aiutare dalla culla della Cho, ma sembrava fidarsi solo di se stesso e della propria magia voo-doo. Per il resto era ancora troppo debole o forse era il suo orgoglio ad essere andato in frantumi e aveva bisogno di rattopparlo per ricostruirsi la facciata...« La informo che in questo momento, lo hanno raggiunto lì, il direttore e Miss Hill » aggiunse Jarvis

Ancora?
 
____ ◊ ____


« Che succede?» quando Tony entrò nella sala comune notò Loki rintanato in disparte, Fury e la Hill ad osservarlo rigidamente. Sorrise al fatto che fosse riuscito a fargli indossare un paio di pantaloni in felpa al posto dei soliti di pelle e una t-shirt nera con il logo delle industrie Stark stampato sulla schiena. Del resto, sembrava che tutta la sua roba fosse sparita durante la febbre.

« Nulla di importante » rispose Loki atono « Volevano avere notizie da me, su Gamora e i suoi legami con Thanos » il miliardario alzò il sopracciglio infastidito, credeva che l' argomento fosse stato chiuso, ma chiaramente non avevano più rispetto per l' ospitalità « A quanto pare non si fidano del suo attuale ruolo accanto a Star-Lord »

« Mi ero scordato che tu la conoscevi » disse, avvicinandosi al bar « Uh ciao Morgane, non ti avevo vista » prese un bicchiere e si servì una generosa dose di vino

« Vacci piano » gli rispose « Pepe sta per arrivare e non le farebbe piacere trovarti privo di controllo »

« Tranquilla non accadrà » Stark bevve un sorso e girò nuovamente l'attenzione al terzetto « Mi sembrava di avervi liquidati, signori »

« Con tutto il rispetto, Stark, ritengo che conoscere meglio gli alleati, sia alla base di una sana collaborazione» rispose Fury serafico « Oltre che potrebbero esserci dubbi sulla lealtà di alcuni...Gamora per l'appunto. » guardò a Loki « Cosa sappiamo di una donna che è stata allevata da un Titano pazzo? Come possiamo sapere che sul più bello non ci tradirà? »

« E allora illumina anche me, o dio potente » commentò sarcastico Tony, sollevando il calice. In fin dei conti il direttore aveva colto una possibile spina nel fianco

« Illuminare? » chiese Loki sardonico « Non c'è niente di luminoso in quello che ho da dire...No, no, mi correggo. Potrebbe piacerti, invece...sapere quante volte ogni singolo dito è stato spezzato, quanto in profondità è andata una costola, prima di perforare il polmone, come annaspavo per prendere un respiro, mentre la bocca si riempiva di schiuma...» Tony rabbrividì ma non abbassò lo sguardo. Aveva avuto solo un assaggio delle torture subite da Loki e sentirle direttamente dalla sua bocca gli stava facendo risalire la bile.

« Loki » Maria si mosse nervosa « Non è necessario...»

« Sì che lo è... Dovete sapere con chi avete a che fare, perché se dovesse mettere le mani su ciascuno di voi vi userà come dei giocattoli, smontando ogni pezzo per vedere come è fatto, mentre siete ancora vivi e svegli e nelle vostre orecchie ...» inghiottì un grumo di saliva « ...sentite solo le vostre urla » Loki tremava impercettibilmente, una leggera contrazione della bocca che storceva il viso nella sofferenza , come se il solo parlarne, no, il solo pensarci, fosse per lui, come cercare di respirare sott'acqua.

Morgane osservava la scena, lavorando in silenzio dietro il bancone.
Aveva a malapena avuto il tempo di scambiare una parola con Loki quando Maria e Fury li raggiunsero al piano. Rigidi e professionali, avevano liquidato l'interesse per il suo stato di salute in due parole, arrivando subito al punto senza preamboli.
Non si poteva dire che il tatto fosse una loro prerogativa.

Da quel momento, non aveva perso una parola, e non le era piaciuta l'aria di chiusura proveniente da Loki, il fatto che non si fosse seduto, che cercasse le parole giuste vagando nella penombra, che ogni tanto avesse bisogno di una pausa.
Lei ricordava fin troppo bene quello che aveva passato, un ricordo così straziante che si chiese come avesse fatto Loki a non aver perso la ragione già da allora... Thanos aveva alimentato la sua solitudine, fomentando la rabbia per essere stato abbandonato, lasciato cadere nel vuoto, non cercato o raggiunto in alcun modo, lo aveva sfibrato minando quotidianamente le già deboli certezze, e gli aveva estorto la fedeltà a suon di lama, ferro e fuoco.

Che cazzo

Era talmente assorta che aveva affettato, tagliuzzato e sminuzzato senza sosta, e la cena pensata per quattro persone, si era almeno triplicata.

« Come entra Gamora in tutto questo? » sentì chiedere da Fury

« Lei era...» esitò « Una presenza silenziosa. La prediletta di Thanos, la teneva accanto a sè perché imparasse le...tecniche migliori » Loki ruotò su se stesso avvicinandosi alla finestra. C'era solo una lingua di luce arancione che illuminava il primo cielo della sera « Non era come lui. Indurita, sì ma mai spietata.» strinse i pugni « Dopo ogni sessione venivo abbandonato, con l'ordine che non mi venisse data acqua fino al giorno successivo...Non potevo bere...nemmeno quando l'arma usata era stata il fuoco e io letteralmente bruciavo...» ridacchiò « Avete idea di cosa si prova ad avere il corpo che fuma e la gola in fiamme e a non aver la possibilità di alleviare il dolore, MENTRE L'UNICA COSA CHE SENTITE È L'ARSURA CHE TI PROSCIUGA DAL DI DENTRO?» immerso nel ricordo, aveva alzato la voce, senza nemmeno accorgersene « Certo che non ne avete idea...Beh!...Lei era lì... ogni volta...di nascosto...strisciando fra i sassi, la terra brulla e imbrattata di sangue, con la sua fiaschetta piena di acqua fresca e gocciolante... Mi puliva il viso e mi ordinava di tacere e di bere...» un'altra risatina amara « Perchè mi lamentavo, capite? Non dovevo farla scoprire...» fece una pausa « E io bevevo...fino al limite del vomito...»

Il silenzio che seguì, fu carico di tensione.
Nessuno di loro si sarebbe aspettato questo, nemmeno Fury che credeva di aver visto ogni sorta di nefandezze, nella sua vita al servizio dello SHIELD o Maria che aveva lavorato al fianco di Loki, senza mai lontanamente sospettare cosa si nascondesse sotto quella facciata rigida e forgiata dalla disciplina.

Tony fu il primo a rompere il silenzio. Non gli piaceva la tensione ,e il moto di simpatia che aveva provato durante il racconto di Loki, era bastato a farlo sentire a disagio. « Se a trappola criminale questo basta come prova, a me va bene. Tieni » e gli porse un bicchiere colmo di vino « Pepe dice che non dovrebbe mai essere pieno, sembra non sia educato. Ma me ne sono sempre infischiato delle regole, e quando ci vuole ci vuole, per cui...salute »

Loki tacque.
L'offerta di Stark era insolita, ma non gli importavano le sue motivazioni e ora come ora voleva solo dimenticare. Trangugiò il vino, chiedendosi quanti bicchieri sarebbero serviti per non sentire più nulla, mentre meccanicamente si portava alla sala da pranzo, il mantenere le energie, ormai, l'unico scopo della sua alimentazione.
La convalescenza non era il solo motivo dell' inappetenza; per la maggiore era il nervosismo, che gli attanagliava le viscere, e la donna che stava a pochi metri da lui...Aveva creduto di aver sognato i suoi baci, le sue carezze, il suo tocco...ma le sensazioni erano state così intense e reali... e lui sapeva di non aver immaginato nulla. E pur tuttavia si era trattenuta dal cercarlo, anche solo per avere notizie su come stava. Aveva preferito chiederle a Jarvis, o alla Cho...o persino a Stark.

« Scusate » Morgane stava cercando di intrufolarsi nella discussione che animava Stark e i due soldati, rimasti dove Loki li aveva lasciati « Scusate. Se voleste fermarvi a cena, sareste i benvenuti » disse, rivolta alla Hill e a Fury « In un momento di distrazione temo di aver combinato un pasticcio...Troppo cibo, troppo, troppo cibo...»

« Volentieri » rispose per entrambi il direttore « Ho sentito parlare molto bene della tua cucina e mi chiedevo quando, finalmente, avrei avuto l'onore di assaporarla »

Morgane arrossì, mentre raggiungeva il tavolo da pranzo per imbandirlo per la serata; poggiò le tovagliette e le posate, una ad una, girando intorno al tavolo fino a coprire il posto accanto a Loki

« Non ti ho vista in questi giorni » le disse cupo, la voce leggera per non attirare l'attenzione

Morgane rallentò, ma non smise di sistemare i tovaglioli e le posate « Lo so...» posata « Ma c'ero.» bicchiere. « Ho dovuto seguire i miei ragazzi, problemi con Destiny e la scuola, SHIELD e riunioni...» in realtà la lista era ancora lunga. Incredibile quante cose si fossero ammassate in pochi giorni.

« Capisco...» Loki si appoggiò allo schienale, bevendo un altro po' di vino.

Dal tono della voce era evidente che non capisse, già prevenuto, già pronto a costruirsi film in testa, incapace di pensare e di guardarsi attorno, e del resto anche a Morgane quello sterile elenco di attività era suonato alle sue stesse orecchie come una patetica scusa. Però lei ne aveva seguito la guarigione attraverso gli altri, assicurandosi di essere presente nelle piccole cose, come fargli trovare la colazione giusta per lui, anche quando non era lei a prepararla, o sostituirgli le lenzuola imbrattate di sudore e sangue.

« Hai bevuto il té? » chiese posando l'ultima tovaglietta « Una miscela speciale, arricchita con foglioline di menta fresca, e con le noccioline a dare quel tocco esotico ed energetico in più » in effetti lo aveva bevuto, godendo del profumo sprigionato dal calore della bevanda, sgranocchiando le deliziose nocciole insaporite dal tè. Non si era soffermato su chi glielo avesse fatto pervenire « Oh Pepe eccoti !»

Loki si versò un nuovo bicchiere.
L'arrivo della signora Potts chiudeva ogni altra possibilità di dialogo, lasciandolo con domande e dubbi, a chiedersi se Morgane non avesse avuto ripensamenti, se quello che l'aveva portata a lui, non fosse altro che un moto di pena.
Si chiuse in se stesso, in paziente attesa che il pasto fosse servito, arreso alla crudele evidenza che aveva bisogno di compagnia e di scremare la mente da pensieri molesti...specie dopo aver rivangato certi eventi.
Tony stava sproloquiando su qualche sciocchezza, dopo aver sbaciucchiato la sua signora e questo aveva dato il via ad argomenti faceti, dissipando gradualmente la tensione di poco prima.
Suo malgrado, nell'urgenza di tenere la mente occupata, durante la cena si trovò ad ascoltare qualche pezzo di conversazione qua e là.

Quello, e guardare Morgane

La osservò muoversi al di là dell'isola, mentre prendeva il gelato e farciva le crêpes, guarnendole con fragole e panna montata. Indossava un abito fantasia, riccamente colorato, ma non aveva l'aspetto sbarazzino di quando l'aveva conosciuta, piuttosto era elegante, quasi raffinata, nonostante la semplicità dell'indumento, una stoffa aderente ma leggera, con maniche a tre quarti, un generoso scollo a V e una lunghezza appena sotto i ginocchio. Si proteggeva da eventuali schizzi con un ridicolo grembiule giallo annodato dietro il collo e la vita.
Loki si riscosse dai suoi pensieri quando si rese conto di essere rimasto a fissarla un po' troppo a lungo, la forchetta dimenticata in mano, raccolse se stesso, e tornò a guardare ostinatamente anche quel piatto appena toccato.
Il suo corpo era più indomabile della sua mente...
Poggiò la posata sul piatto con fare quasi stizzito. La cena si poteva dire terminata e non poteva più restare senza la scusa del cibo, senza che risultasse strano ed innaturale anche agli occhi degli altri.
Stava per alzarsi quando un leggero tocco sotto il tavolo lo congelò sul posto: guardò interrogativo a Morgane seduta di fronte a lui, che per tutta la serata era stata indaffarata a garantire che i commensali avessero il piatto pieno, intenta al forno e ai condimenti o la dannazione del mondo, le uniche battute che avesse scambiato erano state con Maria e con Pepe, naturalmente.

Ora il suo piede lo stava trattenendo, scivolato dietro il polpaccio, si era aggrappata alla caviglia ancorandosi con il tallone. Guardò alla tavolata, ma nessuno parve accorgersi che ci fosse nulla di strano: le due signore intente in una banale conversazione fra donne, Tony e Fury presi dalle teorie sulla materia e da tanto, troppo vino.

« Come ti senti ?» una domanda sussurrata, accompagnata da una carezza del piede lungo il polpaccio, un dolce su e giù che era tutto tranne che erotico, come un abbraccio silenzioso e segreto

« Bene » la peggiore menzogna che avesse mai raccontato, ma non c'era nulla che potesse fare per cambiare il passato. Tornò a guardare il piatto: non si era accorto che era stato sostituito con una generosa porzione di dessert

Rimasero in silenziosa compagnia, ignorandosi agli occhi degli altri, mentre Morgane ogni tanto si intrufolava nella conversazione fra donne e Loki spiluccava distrattamente il gelato, godendo del calore e del contatto con la donna.

Poi il telefono di Stark squillò

Non fu possibile descrivere l'aria gelida che scese nella stanza dissipando in un colpo i fumi dell'alcol, mentre dal cellulare usciva la voce impastata e allucinata di Loki che ringraziava gli dei per l'occasione che gli avevano dato. Il dio scattò in piedi, rovesciando con una spinta il tavolo, bicchieri e bottiglie caddero a terra, uno schizzo di vino raggiunse Maria in pieno torace, e Pepe si spostò appena in tempo per non essere travolta

« Ehi calma! E' solo Banner che chiama per avere notizie di te!» biascicò ridacchiando Tony « Cosa gli devo dire?»

« A lui non so » rispose Morgane mentre Loki lasciava la sala « Ma a te dico che sai sempre come rovinare le cose »
 
____ ◊ ____


Morgane attese.

Dopo la stronzata di Tony si era rinchiusa in un ostinato silenzio, arrabbiata per la totale mancanza di rispetto e di tatto, per il fatto che non capisse quanto difficile fosse, per Loki, avere dei sentimenti.

Maledetto coglione


Battè la padella nel lavandino e il rumore metallico, simile ad uno scoppio, fece estrarre la pistola a Maria, pronta, in posizione di difesa, e pur tuttavia Morgane non si scompose, continuando a sistemare la cucina, come una perfetta donna di casa.
Ci sarebbe stato il personale, per quello, ma era un modo come un altro per scaricare il nervosismo
Rifiutò persino di parlare con Pepe: non c'era nulla da discutere, tranne che l'arrabbiatura doveva fare il suo corso, la sbornia di Tony pure e poi, forse, forse, un po' di sale in zucca avrebbe ristabilito i seppur precari equilibri.

Se ne erano andati tutti già da un po', quando finì di raccogliere l'ultimo pezzo di vetro dal pavimento. Il tappeto era zuppo di vino e l'odore di fermentazione le ricordava quello di una taverna. Si tolse il grembiule, arruffò un po' i capelli ( li aveva tagliati ancora di recente, ed ora le stavano dritti in testa come steli d'erba) e dopo aver spento la luce, rimase al buio, incerta sul da farsi.
Si sentiva emozionata e combattuta, il rimbombo del cuore nelle orecchie, forte e nitido, le dava la sensazione che volesse uscirle dal petto
Si mosse lentamente, seguendo nella penombra la linea del corridoio, tracciando il muro con un dito, e quando la porta della stanza di Loki le si parò davanti, prese un lungo respiro e bussò.

Non ci fu risposta

Avrebbe potuto girare su se stessa, in quel momento, e tornare da dove era venuta, ricacciando indietro i sentimenti e le intenzioni, ma la realtà era, che non voleva. Per una volta voleva essere una maledetta egoista, pensare ai propri desideri e rendersi felice, perché quello che aveva non le bastava e aveva il diritto di pretendere di più...Che Tony andasse pure a farsi fottere.

Entrò

La stanza le parve vuota.
Completamente immersa nella penombra, le ci volle un po' per adattare la vista al buio, per riconoscere i vari pezzi di arredamento, salvo che l'ordine non era come se lo ricordava. La poltrona nell'angolo era capovolta, la scrivania aveva una innaturale inclinazione verso l'interno, formando una V centrale, la sedia era stata scaraventata contro la libreria, e sotto giacevano, ammassati, la maggior parte dei libri. Poi un fruscio attirò la sua attenzione e si ritrovò a fissare due brillanti occhi verdi, la figura di Loki seduta al centro del letto, con la schiena appoggiata alla testiera, un ginocchio piegato, l'altra gamba girata sotto, la pelle lattea del torace quasi brillante nel buio

« Non ti aspettavo » un basso rombo, che le fece rizzare i capelli in testa

Le ci volle un po' per balbettare fuori qualcosa, in effetti non si era preparata un discorso « Sì...beh...scusa...» grande ! « Ho bussato, non hai risposto...» tacque avvilita, incapace di trovare le parole, e il suo silenzio certo non l'aiutava « Tony non è cattivo...» se ne uscì fuori, infine « Solo...crede che tutto sia materia di scherno...» Loki si mosse appena, ma non disse nulla « Così esorcizza la paura e il dolore...ridere, deridere, fare ironia...bere molto...Tutto aiuta...»

« Sei venuta per parlare di Stark?» si protese in avanti sul letto, distendendo entrambe le gambe « Perché ho appena terminato di dedicare a lui ogni mio pensiero...» poggiò i piedi sul pavimento, il portapenne rotolò sotto quello che rimaneva della scrivania

« Vedo...» sussurrò Morgane « Stai... bene?...» la stessa domanda di poche ore prima, alla ricerca, ora, di una risposta sincera

Sobbalzò, quando si trovò Loki a pochi centimetri da lei, un lampo, un' ombra scura, due occhi acuti « Lo vuoi sapere veramente? » e rieccolo quel sorrisetto sardonico che le faceva venire voglia di fuggire. Ogni volta « No. Non sto affatto bene. Sono in un pianeta straniero, al servizio di uomini che non hanno la benché minima idea di quello che li attende, prigioniero di un esibizionista ubriacone che non ha alcun rispetto per la mia persona; ho i miei poteri perennemente imbrigliati, una figlia che non ha idea di chi io sia, sono quasi certo che Thanos ormai sappia dove trovarmi e se mai dovessi ritornare ad Asgard, il mio destino certo, sarebbe la prigionia » fece una pausa « Può bastare ?»

« Beh...» azzardò Morgane timida « Non hai parlato dell'obbligo di restare al mio fianco per sempre...»

« Perché quella, è stata una mia libera scelta » ridacchiò « Certo, le cose sarebbero dovute andare diversamente, ma...fino ad ora non mi hai dato motivo di pentirmene...»

« Oh! Grazie tante! » fece un gesto svolazzante con la mano « Hai sempre un modo contorto per dire cose carine!»

« Perché sei venuta? » aveva in mente questa domanda da quando l'aveva vista in piedi sulla porta, a mordicchiarsi le labbra grassocce. Non aveva potuto far a meno di pensare, a quanto liberatorio sarebbe stato portarle alla propria bocca, e nello stesso tempo si era chiesto se fosse giusto, se l'avrebbe nuovamente ferita, se sarebbe stato capace di onorarla come meritava

Morgane alzò le spalle, imbarazzata « Non volevo che fossi solo »

« Lo sono sempre...»

« Ma se vuoi...potresti non esserlo più...» rispose risoluta. Era qui per chiudere il cerchio, e non si sarebbe tirata indietro

« Se intendi restare non garantisco che non te ne pentirai»

« Se invece dovessi andarmene, potresti essere tu a pentirtene» portò la mano alla vita di Loki, ma lui non si mosse

« Potrei farti del male...» la voce bassa e roca

« Io non credo » rispose sicura « Sai cosa credo invece? » allungò il collo, portando la bocca al suo orecchio « Credo tu abbia paura »

Loki sogghignò « E di cosa, di grazia? » era così vicina, che sentiva il seno strofinarsi contro i muscoli del petto... inspirò per mantenere il controllo

« Hai paura di me » sussurrò, e gli mordicchiò il lobo, e il punto appena sotto l'orecchio, facendogli bloccare il respiro in gola « Tu sai che non potrai più tornare indietro » succhiò duro sulla curva della spalla, facendolo sussultare «... che non accetterò ripensamenti » lo baciò a bocca aperta sulla clavicola, immerse l'altra mano nei capelli e tirò, obbligandolo ad esporre il collo per lei « I giochi sono finiti Loki » lo leccò fino al mento, strappandogli un rombante ringhio dal petto «ed io pretendo che mi consegni la tua anima...»

Si sentì stordito e messo a nudo, colpito da come, ancora una volta, fosse riuscita a vedere attraverso di lui. « La mia...anima? » chiese con una piccola smorfia, la facciata sul punto di sgretolarsi « E' una cosa grande da chiedere ad un dio» aggiunse quasi beffardo « E richiede qualcosa in cambio »

« Qualcosa? » Morgane si scostò confusa. Un lampo di delusione negli occhi: cosa mai avrebbe potuto offrirgli oltre a quello che già gli aveva dato? Arrossì, umiliata, il dolore di di non essere abbastanza per lui. « Temo di non avere nulla per te, Loki...sono solo una donna » Indietreggiò a disagio verso la porta...Ora, era davvero finita...

A Loki venne quasi da ridere.
Non vedeva che quello che cercava glielo aveva già dato? La afferrò da dietro, prima che potesse raggiungere l'uscita, bloccandola contro la propria cassa toracica, un braccio attorno la vita e l'altro a tenerle premute le spalle contro le proprie, il viso immerso nel collo.

« Sì, è vero … sei solo una donna » le sussurrò a pelle, causandole un lungo brivido « Ma sei la mia donna » inalò un lungo respiro, e la baciò a bocca aperta sulla carne morbida, facendole inarcare la schiena

« Loki...» piagnucolò incredula Morgane «...cosa stai dicendo? » mai in vita sua, avrebbe sperato di sentire tali parole da lui, eppure con una realizzazione quasi devastante si rese conto di non avere dubbi sulla sua sincerità, semplicemente perché non avrebbe avuto nulla da guadagnare, casomai da perdere... la sua facciata di distacco e superiorità, per esempio, o il suo rifuggire ogni sentimento con disprezzo.

Il dio la strinse più forte, deciso a non lasciarla andare, insensibile ai suoi blandi tentativi di divincolarsi « La mia dolce e testarda donna » lasciò una lunga scia di leccate e morsi, sul collo e sulla spalla, spingendo l'abito verso il basso per scoprire più pelle... « Dei... ho combattuto contro il mio destino troppo a lungo...» morse duro facendola gridare « Tu,sei tutto quello che voglio in cambio...tutto quello di cui ho bisogno... »

Lacrime salirono agli occhi di Morgane, improvvisamente incapace di respirare, soverchiata dall'emozione, il cuore ruzzolante nel petto... Se non fosse stata trattenuta, non era affatto sicura che i piedi l'avrebbero sorretta.
Si girò per le labbra di Loki, lottando nella sua presa e contro i suoi baci, si contorse nell'abbraccio, e si scontrarono, pasticciando, incapaci di trovare un punto d'incontro, le mani perse nei capelli, sotto il vestito, l'equilibrio precario, il rischio di rotolare a terra sopra uno dei tanti arredi rovesciati. Un uragano avrebbe fatto meno rumore, quando caddero contro la porta, il braccio di Loki a sollevarle la gamba, per allinearla a lui, scatenando un automatico dondolio dei bacini, un gemito spezzato da entrambi

« ...Se non ti prendo adesso credo che impazzirò » si strusciò contro di lei, rigido, al limite del dolore, la fronte appoggiata alla sua spalla

« Sì ma se insisti...» si lamentò infilandogli le mani dentro i pantaloni ad afferrargli le natiche « abbatteremo questa porta »

Loki rise « Non sia mai...» la afferrò per la vita, caricandosela in spalla « Per quanto mi piacerebbe scandalizzare Stark » Morgane gridò mentre veniva lanciata sul materasso « non c'è niente di te che io intenda condividere con chiunque...» l'immagine di Loki in piedi in fondo al letto le tolse il respiro. La guardava con aria predatoria, gli occhi verdi inscuriti, la lingua guizzante fra le labbra « Ora...» le disse piegandosi verso di lei « ho tutte le intenzioni di nutrirmi di te » strisciò sul letto, facendola arretrare fino alla testiera. In ginocchio fra le sue gambe, spinse l'abito intorno alla vita e la baciò appena sotto l'ombelico, un dito a giocherellare con il pizzo degli slip, mentre le elargiva piccoli morsi all'addome.

Morgane letteralmente pianse il suo nome .

« Mia...» respirò fuori Loki sfilandole gli slip. Aveva perso la morbidezza della sua pelle, dimenticato quanto fosse recettiva al suo tocco. Le sollevò le cosce portandosele sulle spalle, e quando inalò il suo centro, dovette lottare perché la donna non inarcasse la schiena « Così profumata... »

« Oddio!» tutta quell'aspettativa la stava uccidendo e non era sicura di riuscire a gestire tanta emozione, la gioia, l'eccitazione, la lunga attesa, l'ansia, quella paura insensata di non saper più cosa fare...

Loki le bloccò il bacino con entrambe le mani e sollevò la testa per guardarla: nulla gli parve più bello ed esposto di lei, abbandonata nel letto, le mani avvinghiate alle lenzuola, il respiro accelerato, gli occhi chiusi e le labbra dischiuse in una “o ” di pura lussuria. Fu in quel momento che realizzò che quello che gli serviva e quello che desiderava erano finalmente la stessa cosa, che nulla avrebbe più avuto attrattiva su di lui quanto il servire questa donna, il proteggerla, l' amarla... Lei che aveva combattuto per far emergere la sua anima tormentata e che, infine, infine, l'aveva vinta.
Gemettero all'unisono quando affondò nelle sue pieghe umide e palpitanti, succhiò avidamente, elargendo piccoli morsi al nocciolo sensibile, la leccò con il dorso della lingua, avvolgendola completamente, gustando ogni sussulto ed ogni stridio che Morgane gli regalò, dolorosamente consapevole del rischio di venire lì, nei pantaloni, come un adolescente al primo appuntamento.
E non era forse così? Non si stavano conoscendo lì e proprio ora?

Morgane gli afferrò la testa con entrambe le mani, per strapparlo via o per spingerlo più a fondo non lo sapeva nemmeno lei, piagnucolò alla sensazione della sua lingua fredda risalire dentro il suo calore, incapace di resistere a quell'esplosione che troppo rapidamente stava montando dentro di lei, un fiume in piena pronto a straripare, gli argini indeboliti e messi alla prova da anni di siccità.
Come pensò di non poter sopportare oltre, Loki si staccò con uno schiocco della lingua, lasciandola in sospeso, al limite del bordo, delusa e insoddisfatta.

« Sei ancora più deliziosa di quanto ricordassi » le disse, pulendosi il mento col dorso della mano. Tremava ed il respiro accelerato tradiva quanto, anche per lui, fosse difficile mantenere il controllo.

Morgane lo tirò a sé afferrandolo per la nuca, lo baciò duro, aggredendolo ferocemente; il proprio sapore nella sua bocca, le fece perdere quel poco che le restava del senno, fece scivolare le mani lungo la schiena accarezzandogli ogni singolo muscolo, godendo della freschezza e della tensione a contatto con le proprie dita, infilò i palmi sotto i pantaloni, spingendo l'indumento in giù, appena sotto le natiche

« Vedo che non hai perso l'abitudine di non indossare biancheria intima...»

Loki mugugnò allineandosi al suo ingresso, la fronte appoggiata all'incavo della spalla, a rantolarle sul collo «... Indumento superfluo...» rispose entrando con una leggera spinta

La stanza risuonò dei loro gemiti

« Dei...Morgane... » sudava come se avesse combattuto per ore « ...sei... stretta...»

Lei aprì di più le gambe per migliorarne l'ingresso « Troppo tempo che non ho un uomo...» inarcò la schiena alla nuova spinta, rilasciando un basso lamento quando uscì ed entrò di nuovo, questa volta più in profondità

« Bene » ringhiò Loki, afferrandola sotto il bacino per sollevarla e darle quell'inclinazione che gli permettesse di entrare ancora più a fondo, Morgane puntò i talloni dietro le ginocchia « Se Destiny non fosse stata mia » le rivelò affondando di colpo « Avrei ammazzato l'uomo che aveva avuto l'ardire di mettere le mani su di te »

« Oh cavolo!...» si lamentò Morgane venendogli incontro col bacino, stelle attraversarono gli occhi chiusi « Denoto una certa possessività...» aggiunse poi, riprendendo fiato

« Non ne hai idea... » il dio si bloccò, sollevato su un gomito, l'altro braccio sotto Morgane, la testa ricaduta sul seno. Era passato troppo tempo, e lei era accogliente e calda e assolutamente avvolgente, digrignò i denti per lo sforzo « Temo che non durerò a lungo... »

« Oddio!!! » esclamò Morgane tirandolo a sé con i talloni « Non sei il solo...io...» la frase rimase in sospeso, interrotta dai brividi di piacere che la scossero, la bocca aperta in un grido silenzioso, le dita dei piedi arricciate; le pareti strette intorno a Loki, lo portarono ad accelerare il ritmo, finché si fece irregolare e a scatti e ricadde pesantemente su di lei sudato e ansante, e completamente svuotato.

Il suono dei loro respiri riempì la stanza.

Avvolti l'una nell'altro, due corpi, una sola anima, Loki si domandò quale pazzia lo avesse spinto ad allontanarsi da lei, consapevole per la prima volta, di come Morgane fosse la sua parte mancante.
Uscì da lei e si distese al suo fianco, gustando l'espressione di pura beatitudine sul volto della sua donna...la sua donna...si allungò per le labbra, rosicchiandole maliziosamente, la lingua prontamente immersa nella bocca, le mani a impastarle i seni ancora coperti dall'abito.

« Mmmm » brontolò nel bacio « sei ancora troppo vestita »

« Sì...sì...» rispose la donna baciandogli il collo « E tu hai ancora indosso i pantaloni » e glieli spinse con i piedi intorno alle caviglie, fino a toglierli del tutto.
Spogliarsi per Morgane fu invece più laborioso, smettere di baciarsi era fuori discussione, e le loro mani finirono con l' ostacolarsi a vicenda: dove il dio spingeva lei invece tirava. Sospirarono in approvazione reciproca quando finalmente si trovarono pelle contro pelle, fresca quella di Loki e surriscaldata quella di Morgane
Un connubio perfetto.

« Ho un debito con questi seni » brontolò il dio succhiandole un capezzolo, la mano a pizzicare l'altro

« Solo con i seni?» chiese Morgane trattenendolo con una mano fra i capelli

« No...ho un debito con tutta te... e intendo ripagarlo in ogni... sporco... modo... che conosco...» leccò duro e mordicchiò facendola gemere, il calore nuovamente dilagato al suo centro

« Ti farò il mio schiavo...» lo raggiunse, in mezzo alle gambe, piacevolmente sorpresa della durezza che afferrò « Non dice niente il tuo giuramento in merito ?» scherzò dandogli dei colpi decisi

Le pupille dilatate, gli occhi inscuriti nella passione « Non mi serve una promessa per questo» portò l'anca sopra la propria e le fu di nuovo dentro

Fecero l'amore, lenti, meticolosi, attenti, senza fretta e ansia.
Parlarono.
Per tutto il tempo.
Strano come venisse loro naturale, come sentissero il bisogno di liberare il sentimento, senza più nasconderlo o proteggerlo.


Si trovarono a tarda notte, faccia a faccia ad accarezzarsi a vicenda, Loki apparentemente instancabile, Morgane con gli occhi pesanti.
Era stata una nottata particolarmente intensa.

« Cosa dicevi di Destiny ?» le chiese, disegnando col pollice piccoli cerchi sulla guancia

« Destiny ? » biascicò assonnata « Sono stata chiamata perché è stata beccata a girovagare per la scuola in piena notte »

« Sul serio? » la baciò sul naso incapace di trattenersi, si sentiva di dover recuperare il tempo perduto

« Sì...ha parlato di una scommessa... la sua compagna di stanza ha confermato...» sorrise beata ai baci del dio « E' in punizione per un mese... » si adagiò a lui rannicchiandosi contro il suo petto, la mente già alla deriva, le labbra ancora in movimento non più connesse al cervello « Buonanotte amore » sussurrò.
Di colpo, l'enormità di quanto detto la trascinò fuori dal torpore, facendole spalancare gli occhi, il cuore in gola, la paura di quello che sarebbe potuto accadere. Non aveva un bel ricordo dell'ultima volta che aveva confessato a Loki i propri sentimenti.

Poi lui la strinse a sé, la mano a riposare alla base della nuca come se fosse la cosa più preziosa del mondo, un bacio leggero posato sulla fronte « Dormi bene.. » rispose
Morgane rilasciò il respiro che aveva trattenuto, felice di aver ottenuto un'altra piccola grande vittoria... Sorrise nel suo torace...piccoli passi: in fin dei conti nemmeno Roma era stata costruita in un giorno
 
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Destiny si girò nel letto soddisfatta: quello che stava cercando non le era più nascosto.
  
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