I personaggi non mi appartengono, sono di proprietà di chi li ha inventati. Tranne Varya che è di mia proprietà. Ogni riferimento è casuale, tutto quello che c’è scritto in questa fan fiction è opera di fantasia, chiedo scusa se c’è qualcosa di reale, fatti e avvenimenti sono casuali.

The ocarina

Per Varya essere in quel posto era qualcosa di incredibile, qualcosa che non ci poteva credere.

Non sapeva come c’era finita lì, proprio a Camelot.

Varya si guardava intorno spaesata ma contentissima, c’era gente di ogni tipo, ragazze e donne che facevano compere con i figli o con le proprie amiche nei mercati, proprio di come li aveva visti nei telefilm, ragazzi e uomini che parlavano tra di loro, strigliavano i cavalli e pulivano le armature dei loro cavalieri.

Gente che svolgeva i loro compiti.

In particolare era attirato da una persona a lei molto famigliare, aveva i capelli castani e corti con gli occhi dello stesso colore ed indosso dei vestiti di quell’epoca.

Merlino… pensò in quel momento, credeva che davanti a lei stava parlando il mago più famoso e potente di tutti i maghi e gli stregoni esistenti al mondo. Non ci poteva credere, era un sogno, stava parlando con una ragazza dai capelli ricci e con indosso un vestito di colore marrone ed una cesta in mano.

Quella doveva essere la futura regina Ginevra, di cui si parlava tanto nelle leggende di Camelot.

Avanzò verso di loro, dimenticandosi del fatto che era vestita con abiti del ventesimo secolo e non di quell’epoca, ma poco importava

-Merlino?- domandò lei confusa

Lui si voltò, curioso di sapere chi lo aveva chiamato e si ritrovò una ragazza con indosso una maglia dalle maniche lunghe di colore bianca ed una gonna dello stesso colore ed ai piedi delle strane scarpe.

-Ci conosciamo?- domandò lui

-No, ma io conosco te.- rispose

-Dalle mie parti sei come dire… conosciuto.-

-dalle tue parti?- domandò lui

Annuii

-Ehm… Gwen, ci vediamo più tardi?-domandò lui alla sua amica che annuii e lo salutò

Quando se ne fu andata cambiò completamente espressione dal suo volto

-Sono Varya, ti conosco perché tu dalle mie parti sei una leggenda… riguarda la magia…- disse bisbigliando l’ultima parola

Lui cambiò ancora espressione, divenne tesa

-sei pazza?- domandò lui prendendomi per un braccio

-si, lo so che è bandita… ma c’è un posto dove ti posso spiegare meglio il tutto?- domandò

Arrivarono alla casa di quella che doveva essere di Gaius, il medico di corte, e quindi entrarono dentro.

-Merlino, chi è quella donna?-domanda un vecchio anziano signore

-Gaius, lei è Varya, è a conoscenza della magia.-

-Varya?- domandò –Diminutivo?-

Varya annuii

-Il mio nome, qui, credo non sia molto usato, così ho usato un diminutivo che fosse appropriato a questo secolo…-

-da che secolo provieni?-

-ventesimo.-

Merlino e Gaius rimasero scioccati

-scherzi vero?-

-i miei abiti non mentono.- disse

-in effetti, pratichi magia? Sei una strega?- domandò Gaius

-non pratico magia e non sono una strega, in qualche modo sono arrivata qui e in qualche modo me ne devo andare e non so come fare…-

-ma conosci la magia, sai della sua esistenza…- disse Gaius

-si, tutti nel futuro sono a conoscenza della magia, ma nessuno la pratica, almeno… il popolo futuro, è ammaliata dalla magia per via di racconti e cose del genere, ma se la vede di fronte ne rimane spaventata.-

-tu non sei spaventata-

-sono confusa, disorientata, ammaliata, meravigliata, ma non spaventata, amo la magia.- dissi

-Merlino, tu sei una leggenda nel mio mondo, tutti ti conoscono, conoscono le tue gesta e quelle di salvare il principe Artù. –

-una leggenda, dici?- domandò lui

Annuii

-come posso crederti?- domandò

-chiedimi qualunque cosa e ti risponderò…-

Continua…

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