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Autore: Lory221B    29/01/2017    5 recensioni
Era il 2010 quando si sono incontrati per la prima volta e alla fine, ora che sono di nuovo Sherlock Holmes e il dottor Watson del 221B di Baker Street, niente è cambiato... forse.
(Johnlock post quarta stagione)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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29 gennaio



La mattinata era stata stranamente tranquilla al 221B. Nessun cliente problematico, nessuna lamentela della signora Hudson per il disordine nell’appartamento,  nessuna improvvisata di Lestrade per chiedere aiuto e soprattutto nessuna crisi di Sherlock per la mancanza di attività che tenessero occupato il suo prezioso cervello.

Il detective era comodamente seduto al microscopio, intento ad analizzare alcuni campioni che Molly gli aveva lasciato la mattina prima, mentre la piccola Rosie sonnecchiava tranquilla nella culla. Sherlock era talmente preso dalla sua ricerca, che ci mise qualche minuto prima di notare la presenza di John, in piedi sulla porta della cucina, la borsa della spesa ancora saldamente stretta nella mano e lo sguardo fisso verso di lui.

Nonostante le cose tra loro fossero tornare quelle di un tempo, contemporaneamente sembrava che ci fosse ancora qualcosa di ingombrante che non voleva abbandonarli. Ricostruire il 221B, tornare a vivere insieme, risolvere i casi era come immergersi di nuovo nel 2010, ma poi una battuta fuori posto o semplicemente Rosie che piangeva nella culla, li riportava velocemente al presente. Erano di nuovo Sherlock Holmes e il dottor Watson ma qualcosa continuava a stonare.

Sherlock restò a fissare per qualche secondo il coinquilino, prima di abbassare lo sguardo, preoccupato. L’espressione di John era quella di qualcuno che aveva preso una decisione, ma il detective non era sicuro di volerla sentire: temeva che prima o dopo le cose sarebbero cambiate, che John si sarebbe reso conto che mancava una stanza per Rosie e il 221B avrebbe cominciato ad andargli stretto. Sherlock credeva che quel problema si sarebbe presentato qualche anno dopo, invece lo sguardo di John lasciava trasparire proprio quello che lui temeva.

« Ieri sera ho riletto il mio blog. I miei vecchi post per la precisione » esordì inaspettatamente l’amico, appoggiando la spesa su una sedia e avvicinandosi al detective.

« Non essere duro con te stesso, la tua abilità di scrittura è migliorata nel tempo »

John sorrise leggermente « Una volta li rileggevo spesso, poi hai fatto finta di essere morto e non li ho mai più riaperti »

« Continuerai a rinfacciarmelo per sempre? » chiese Sherlock, spingendo il microscopio da parte e concentrando tutta la sua attenzione sul suo coinquilino.

«Sono giunto ad una conclusione, ho sbagliato tutto » affermò, cercando di mantenere la voce ferma ma ogni movimento del corpo tradiva emozione e impazienza.

Sherlock non disse nulla, provò a iniziare diversi discorsi ma non riusciva ad immaginare delle parole coerenti da articolare. Non capiva come fosse successo che il giorno prima stavano risolvendo assieme un caso per poi tornare nel loro appartamento per giocare con Rosie e il giorno dopo John stava annunciando che incontrarlo era stata l’esperienza più sbagliata della sua vita.

« Lo capisco, John » esalò soltanto il detective, senza più guardarlo ma cercando inconsciamente l’ultimo pacchetto di sigarette che aveva nascosto in cucina.

« Non credo, Sherlock. Abbiamo ampiamente capito che sei un genio ma ci sono tante cose che ti sfuggono » fece con un tono più allegro di quello che il detective si sarebbe aspettato « Ma io non sono meglio, non sono l’uomo perfetto che Mary credeva io fossi. Sono un casino ma almeno una cosa giusta vorrei farla. Quando dico che ho sbagliato tutto, intendo che le cose sarebbero andate diversamente se avessi avuto più coraggio e consapevolezza di me »

Sherlock cominciò ad analizzare ogni singola parola, cercando di capire dove John volesse andare a parare, ma il contesto emotivo, ancora una volta, stava giocando contro di lui.

« Quando mi hai restituito il cellulare, quando mi hai affascinato con tutte le tue deduzioni quel 29 febbraio del 2010, avrei dovuto prenderti per il bavero della tua maledetta giacca e baciarti»

Sherlock boccheggiò leggermente, non del tutto sicuro di quello che aveva appena sentito.

« Ho avuto un sacco di occasioni di farlo in quella giornata, dalla cena da Angelo alla corsa in taxi fino al ristorante cinese, ma ho perso l’attimo e ho continuato a perderlo per due anni. Se avessi agito d’impulso tutto sarebbe andato diversamente. Forse saremmo andati assieme alla piscina per incontrare quello psicopatico, ma probabilmente saresti stato il solito Sherlock Holmes che mette a rischio la sua vita evitando di coinvolgere gli altri. Sicuramente non ti saresti fatto fregare da Irene Adler perché non saresti stato così ingenuo e solo da lasciarti giocare e mai ti avrei lasciato in balia di Moriarty »

« John, queste non sarebbero state comunque decisioni tue » intervenne Sherlock, quasi in maniera meccanica, come se la sua bocca fosse diventata più veloce del suo cervello. Aveva risposto ma stava ancora analizzando quello che John stava confessando. Stava parlando di amore? Non aveva mai messo in dubbio l’affetto di John nei suoi confronti, ma non credeva di meritare di più di quello che aveva ricevuto fino a quel momento.

« Lasciami finire » rispose alzando appena il tono di voce, continuando a mantenere la voce ferma, perché se si fosse lasciato trasportare dall’emozione, non sarebbe riuscito a finire quel discorso, quella consapevolezza che portava dietro da tanto, troppo tempo e non aveva mai avuto il coraggio di confessare a nessuno « Niente salto dal tetto, niente missioni in solitaria se tu avessi saputo che non dovevi fare tutto da solo, che io ci sarei stato sempre per te, che non sarei stato bene nel vuoto in cui mi avevi lasciato. Niente mogli bugiarde e nessun Magnussen ti avrebbe messo all’angolo. Niente dipendenza da droga, niente lunghi silenzi, ma solo tu ed io contro il resto del mondo.  Nulla di quello che abbiamo passato sarebbe accaduto » concluse tutto ad un fiato e dovette prendere due respiri prima di rallentare il battito del proprio cuore.

« Appunto » rispose pragmaticamente Sherlock « Tutto quello che abbiamo passato ci ha portato qui. Tu hai fatto tanto per me, John. Non avrei mai preteso di più. Forse in un altro Universo non ci siamo mai separati, viviamo felici da sette anni e abbiamo preso un cane e la vita non ci ha preso ripetutamente a schiaffi, ma questo è quello che abbiamo e non sarebbe andata diversamente in alcun modo, John. Tu non eri pronto, io non ero pronto. Non avresti mai potuto forzarmi verso qualcosa che non sapevo di volere » fece il detective e John sorrise, perché il suo posh boy, il suo mostro, aveva fatto così tanti passi avanti nella sua sfera emotiva ma continuava ad essere un po’ rude e concreto come era sempre stato.

« Non sapevi di volerlo, ma adesso lo vuoi? »

« Tu che ne pensi? Deducimi dottore » rispose il detective, sfoggiando un sorrisetto ironico.

« Deduco che sei spaventato a morte ma al contempo curioso di quello che potrebbe accadere. Sei passato a un registro più tendente al flirt, infatti hai voltato appena la faccia e allungato il collo per mettere in evidenza gli zigomi. Non commento nemmeno che istintivamente hai leggermente divaricato le gambe e ora che te l’ho fatto notare le hai immediatamente richiuse. Azzarderei anche di vedere dell’emozione dal tuo muovere nervosamente la gamba sinistra, tu che sei sempre così controllato. Ma potrebbe anche essere mancanza di caffeina, in effetti. Non sono mai stato bravo in questo gioco »

« Sei diventato anche troppo bravo, John »

Un urletto dalla culla ricordò ad entrambi che non erano soli.

« Che dici, chiamo una baby-sitter per sta sera? Potremmo andare da Angelo »

Sherlock annuì sorridendo.

« Recupero il cellulare in soggiorno » fece John, girandosi.

« Aspetta, prendi il mio »


***** * *****
Angolo autrice:

Ben ritrovati/e e buon 2017  e buon anniversario dei johnlock (secondo il Blog ufficiale si sono incontrati proprio oggi)

Ringrazio tutti quelli che leggeranno questa OS nata da una riflessione post visione di La La Land (penso alla johnlock in ogni momento :-DDDD )
Onestamente temevo non sarei più tornata a scrivere, invece sto pian piano digerendo questa quarta stagione. Purtroppo per me non ho amato l’ultima puntata per una serie di motivi con cui non voglio tediarvi, ma scrivere resta sempre una passione e non sarà una puntata a rovinarmi una serie così importante per me.
Sperando abbiate apprezzato questa storia, vi mando un grande abbraccio.
   
 
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