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Autore: cin75    29/01/2017    8 recensioni
WARNING. SPOILER STAGIONE 12.
SIETE AVVISATI!!!
Per chi segue la dodicesima: Leggete e capirete!!
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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N.d.A.: Allora! Lo so che ho appena finito di ammorbarvi con la mia storia sui bros, ma dopo aver visto la 12x09 non sono riuscita a trattenere la mia mente insana.
Vi spiego perché!
Perchè Sam dice "Ne dobbiamo parlare!" ?
Perché  Billie saluta solo Dean?
Perché Sam abbassa lo sguardo quasi in colpa su quel ponte mentre sul volto di Dean sembra esserci l’ennesima rassegnazione ?
Che cosa hanno scelto o meglio chi ha deciso di andare con Billie?
 
Ed ecco quello che credo che sia un missing moment che tutti noi SPNaddicted vorremmo tanto vedere.
Questa è la mia versione.
Sopportatemi!

 
 
 
La porta di quel caseggiato abbandonato nel bosco non fece in tempo a chiudersi che Dean si ritrovò gli occhi di suo fratello fissi su di lui. Indagatori, increduli, supplichevoli.
“Sammy non ora!”
“Non ora?” esclamò il più giovane. “E quando, Dean? Sarà mezzanotte tra poche ore Abbiamo letteralmente le spalle al muro con di fronte a noi le forze speciale e Billie. Dimmi, perciò?!” lo incalzò Sam. “Quando ne dovremmo parlare?!”
“Ok! Ok! Ma una volta chiarita la decisione, la questione è chiusa e seguiremo il piano. Intesi?!”
Ma Sam, davvero poco convinto non rispose.
“Intesi?!!” lo richiamò con più decisione Dean.
“Credo di si…sì!” rispose con ancor meno convinzione. “Perché devi essere tu?”
“Perché è la prima cosa giusta che riuscirei a fare dopo il mare di stronzate che mi sto portando dietro in questi ultimi anni.” fu la risposta che sembrava , almeno al maggiore, chiara e semplice.
“Morire o meglio lasciare che Billie ti porti semplicemente via, credi che sia davvero la cosa giusta?” domandò sarcastico e infuriato , Sam.
“Ascoltami..”
“No. No che non ti ascolto. Non te lo lascerò fare.” si impuntò deciso.
“Abbiamo fatto un patto. Non possiamo tirarci indietro!” gli ricordò Dean, mostrando il segno ancora rosso al centro del palmo della sua mano.
“Non voglio tirarmi indietro….” iniziò il più giovane.
“Sammy!!”
“…voglio solo capire perché vuoi essere tu a morire…”
“Sammy!!” con un po’ più di voce.
“Potremmo trovare una via d’uscita, come facciamo sempre. Perché…”
“Sam!!” e questa volta quasi urlò e Sam finalmente tacque. “Io non voglio morire, ma tu non puoi morire, quindi io devo morire!” rispose nel modo più contorto che potesse fare o avesse mai fatto, tanto che, Sam lo guardò decisamente spaesato.
“Ma cosa….che significa?!” chiese con un filo di voce.
“Sammy, ascoltami. Per favore e cerca di capirmi, di comprendermi. Ti prego!” e Sam, se pure ancora confuso, annuì. “Se decidessimo il contrario, se fossi tu quello a dover morire, io non riuscirei ad accettarlo. Non riuscirei a farmene una ragione.”
“E credi che per me sarebbe diverso?!”  chiese piegando le labbra in un sorriso amaro.
“No. No, lo so che anche per te sarebbe difficile ma la differenza tra noi due è che io mi lascerei sopraffare dalla rabbia e la disperazione e finirei per fare una delle mie stronzate. Tu….tu, invece, tra noi due , sei quello che riesce a venire fuori dalla morte dell’altro.” cercò di far capire come vedeva loro due senza ….loro due.
“Cos’è? Un complimento macabro?”
“No, solo orgoglio per quello che sei e per come riesci ad affrontare la vita che c’è oltre la caccia.” lo spiazzò il maggiore.
“Dean ma che stai dicendo?!” domandò sinceramente colpito e confuso da quell’affermazione.
“Quando non ci sarò più, quando questa storia sarà finita e tu sarai al sicuro con la mamma e con Castiel, dovrai fare quello che io non sarei mai capace di fare.”
“Ma cosa…”
“Dovrai rimettere insieme i pezzi e tenerli uniti.” si volle assicurare.
“Io non ti capisco, Dean. Ti prego, tu non puoi…”
“Sammy, la mamma soffrirà. Castiel si lascerà andare perché si darà la colpa di tutto.” gli presagì. “Se fossi io quello a rimanere, sarei in condizioni peggiori delle loro e non saprei o non potrei aiutarli a rimettersi in piedi. Tu , si. Tu ne saresti capace. Tu ti sei già rialzato dopo la mia morte e hai provato ad andare avanti e ci saresti anche riuscito se non ci fossi stato io a ributtarti dentro questo cavolo di vita assurda!”
“No, non è… vero. Non …non dire così!”  quasi balbettò , cercando di mantenere il controllo a quell’ennesimo addio di suo fratello. Era troppo volte che si trovava in quella situazione. In quella casa con Lilith e i suoi cerberi. In quella fabbrica dopo lo scontro con Metatron. In quel cimitero prima di immolarsi a bomba atomica soprannaturale.
Troppe! Troppe volte!
 
“Oh!! Andiamo Sammy! Ammettiamolo. Jessica, Amelia….tu ce l’avresti fatta a realizzare i tuoi sogni, ma io sono stato capace di mandarli in fumo ogni volta!”
“Ce l’hai fatta solo perché io te l’ho permesso. Perché, in fondo,volevo che la mia vita fosse così. Fosse questa. Fosse al tuo fianco!” e deglutì a malapena il magone che sentì in gola quando vide Dean sorridergli come da tempo non gli sorrideva.
“Sammy, ti prego. Non abbiamo più molto tempo. Ti supplico, devi lasciarmelo fare. Ho bisogno che tu mi lasci fare quest’ultimo passo. Ho un disperato bisogno che tu mi guardi le spalle quest’ultima volta.”
“Non ce la faccio, Dean. Non puoi chiedermi una cosa del genere!”
“Lo so, e mi perdonerai se te lo chiedo lo stesso, fratellino.”
 
 
I due fratelli, per un momento che sembrò infinito, restarono a fissarsi, in silenzio. Dean , in quel silenzio lo supplicava di appoggiarlo. Sam, lo implorava di trovare una soluzione che non fosse quella di dividersi. Per sempre.
 
“Io non posso perderti…io non voglio che tu muoia, Dean!” sussurrò affranto.
“Vedila così, Sammy. Anche se per poco abbiamo visto com’è fatto il Vuoto e…”
“E mi ha terrorizzato!” finì per lui, Sam.
“A me no!” lo sorprese Dean.
“Cosa?!”
“Pensaci, fratellino. Niente torture infernali, niente mostri del Purgatorio, niente stronzate Paradisiache. Solo il …niente. Una sorta di pace eterna e per uno come me , per un cacciatore come me è come se fosse una pensione meritata.”
“Non è divertente!” lo rimproverò Sam.
“No. Non lo è. Ma è l’unico modo in cui posso pensare a quel posto e farmelo piacere. E se tu mi appoggerai quest’ultima volta, per me sarà più facile seguire Billie.”
“Dean, io…”
“Sam!” e a quel nome Sam alzò lo sguardo che fino a quel momento aveva tenuto basso.

Sam, non Sammy.
 
Erano poche le volte in cui suo fratello lo chiamava così e quando accadeva era perché riconosceva in lui, nel suo fratellino, la persona adulta quale era.
 
“Ti prego!” sussurrò, ancora, il maggiore, mentre Sam lo guardava come se si stesse imprimendo a fuoco ogni minimo particolare della persona più importante della sua vita, come se poi, quei particolari non fossero già parte  indelebile dei suoi ricordi.
Stava per rispondere quando uno scalpiccio di foglie all’esterno del rifugio attirò la loro attenzione.

“Ci siamo!” fece Sam, avviandosi alla botola sul pavimento.
“Si va in scena!” si accodò Dean, mentre con cautela usciva dal retro del casolare.

 
 



N.d.A. (Parte seconda): Che ne dite? E’ plausibile? O sono del tutto fuori di testa?
Beh! se volete, fatemi sapere se ciò che credo di aver visto è una cosa solo mia.
 
Ps: naturalmente la shot finisce così perché per chi sta seguendo la stagione in corso, sa benissimo come poi sono andate le cose.
 
Baci baci.
Cin!!
   
 
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