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Autore: Prinzesschen    01/06/2009    4 recensioni
E la notte sogno te, sogno noi abbracciati sulla spiaggia dove ci siamo conosciuti, al falò. Sogno il tuo sorriso mentre mi abbracci, sogno le tue labbra sulle mie, sogno il tuo profumo. Mi sto auto-distruggendo. E se non tornerai vorrei almeno riuscire a scordarti, riuscire a ricominciare a vivere.
Genere: Romantico, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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lei non chiamerà

Lei non chiamerà...

Fisso una finestra chiusa chiedendomi come stai, se come me sei confusa e chissà ora che cosa fai!

Sai, siamo sotto il cielo della stessa città ma in realtà ci divide un oceano di forse, ma tutto è bruciato troppo velocemente, lo stesso errore di sempre troppa passione per niente mentre ci siamo persi così come se fosse normale quando ignorando ci si fa solo male.

 

Non voglio arrendermi all’evidenza. Non voglio ammettere a me stesso di aver perso ciò che di più caro avessi. Non voglio ammettere di aver perso te.

Sono giorni che non faccio altro che percorrere avanti e indietro il tragitto da casa mia a casa tua solo per poter rimanere qualche minuto a guardare la finestra della tua stanza e poter intravedere la tua ombra.

Oggi quella finestra è chiusa, chissà dove sei. Chissà con chi sei.

Abbiamo sbagliato…ci siamo lasciati travolgere dalla passione, ciechi alle responsabilità, ai rischi.

Ed ora tutto è bruciato, le emozioni si sono consumate, i forse hanno fatto la loro trionfale entrata in scena…ma il mio tremendo e incessante bisogno di te non si è colmato. E incrociare per strada i tuoi occhi che sfuggono, lucidi nel vano tentativo di ostentare indifferenza, mi fa male.

 

Il mio migliore amico dice che non eri il tipo giusto per me perché ha capito che c’è ancora negli occhi una malinconia che non va via e prova a convincermi che tu non sia più mai ora!

Io che sono sempre riuscito a fregarmene, ora mi trovo qui e mi tremano le gambe se penso a quell’ultimo abbraccio prima di andarmene e al gusto amaro di un bacio

che sa di lacrime!

 

Ho chiesto consiglio a Matt, sai quanto ti vuole bene. Ma anche lui mi ha detto che forse semplicemente non eravamo fatti l’uno per l’altra. Ma lui non era con noi quando a casa mia ti stringevo al petto, stesi sul divano, con il volto nascosto nel tuo collo profumato di pesca. Non sa della magica intesa che c’era tra noi.

Tutti i ricordi mi si scagliano addosso con la violenza di frecce infuocate che mi bruciano il petto, li dove credo che nessuna ragazza potrà mai avere accesso.

Ricordo ancora quando tu, spaventata e tremante, mi desti la notizia. Ricordo che mi baciasti in cerca di conforto e sicurezza e che le tue lacrime si intromisero tra le nostre labbra dando a quel bacio il gusto amaro della fine. Mi rivedo abbracciarti e, senza dire una parola, uscire di casa.

 

Pensi di amarla, la realtà è questa, l’hai persa! 

A cosa credi che serva chiudersi in sé? 

Ci perdi la testa, vorresti odiarla però ti manca, datti una sveglia!

Lo sai lei non chiamerà!

 

Da quel momento non ti ho più cercata per più di due settimane. Sono stato alla casa a mare di Johnny per riflettere, per mettere ordine nella mia mente.

Non potevo credere che tu fossi incinta. Che nel tuo grembo cresceva nostro figlio.

Io sono un chitarrista famoso…come avrei potuto essere un buon padre? Sempre fuori città per lavoro, sempre preso da mille impegni. Temevo di non essere all’altezza. E ho avuto paura. Già, paura. So che è quasi comico sentirmelo dire. Io, Synyster Gates, ho avuto paura. Una paura folle.

E adesso ti ho persa. Ricordo quando bussasti alla mia porta ed io ti ritrovai davanti a me con sul volto un’espressione arrabbiata, delusa, ferita, frustrata. Piangevi mentre mi spintonavi con violenza dandomi di tanto in tanto qualche pugno sul petto.

Non eri incinta. Era solo un normalissimo ritardo, avevi fatto le analisi.

Ma restava il fatto che in quelle due settimane in cui ti sentiva persa e fragile, io non ci sono stato per te. Ti ho abbandonata in un momento in cui più che mai saremmo dovuti essere insieme. In cui più che mai avevi bisogno di me.

Hai urlato.

E hai ragione.

 

La gente chiede come mai da un po' non esco più dicono che “ho una brutta cera stasera"

 la fanno facile dicendo di tirarmi su "per quella scema dai non ne vale la pena"!

Vorrei soltanto che suonasse quel maledetto telefono ancora una volta,

ma rimane solo chiedermi che senso ha questo infantile nascondermi dalla realtà…
la vorrei ma so che è tardi...

 

La gente non sa ciò che è successo. La gente crede che la colpa sia tua. Ma la colpa è solo e unicamente mia. A casa sto pomeriggi interi a fissare il mio cellulare in attesa che tu mi richiami.

Ti ho lasciato mille messaggi.

Perdonami.

Ho sbagliato. Lo so sono un coglione.

Ti prego, senza di te non ce la faccio.

Cazzo ti scongiuro Aislinn rispondi!

E…ho pianto. Io ho pianto.

Mi sento perso senza di te. Io non credevo che avrei mai amato nessuno ma adesso mi ritrovo così, a aspettarti mentre non ritorni, a pregarti anche se tu non ascolti.

E la cosa che mi fa più rabbia è che hai ragione! Hai fottutamente ragione su tutto! Tutto!

Non posso sottrarmi a questa invadente verità. Gli errori si pagano…ma smetterò mai di scontare la mia pena?

Esci dalla mia vita, Brian…non voglio più vederti!

Me lo dicesti ancora in lacrime dammi un’ultima e più violenta spinta prima di strapparti dal collo la collana che ti avevo regalato e buttarmela ai piedi, prima di correre fuori da casa mia per non farvi più ritorno.

 

Riesco solo a dire come è potuto finire io vorrei solo riuscire a dormire senza sognarti,

 perdo il comando mi sto odiando intanto mi domando “ma com'è che fanno gli altri?”
Voglio dimenticare non pensarci più ma ogni donna che cammina per strada mi sembri tu,

 poi sempre più giù cercando di dimenticarla passa un altro sorso di rum amico barman…

 

E la notte sogno te, sogno noi abbracciati sulla spiaggia dove ci siamo conosciuti, al falò.

Sogno il tuo sorriso mentre mi abbracci, sogno le tue labbra sulle mie, sogno il tuo profumo.

Mi sto auto-distruggendo.

E se non tornerai vorrei almeno riuscire a scordarti, riuscire a ricominciare a vivere.

Il mio telefono suona, è arrivato un messaggio. Ma so che non è tuo.

E’ Zacky. Mi chiede se salterò le prove anche oggi.

Suono il minimo indispensabile per la registrazione del nuovo album. Suono quel tanto che mi permetta di rimanere ancora nella band.

Suono cercando di distrarmi ma riuscendo solo a steccare e sbagliare. Troppi pensieri affollati su di te e la concentrazione va via.

 

…io che giuravo me stesso che non avrei più sofferto mi guardo e adesso ridendo per come sono messo mi brucia ammetterlo mi manchi sai,
chiudo un cassetto pieno zeppo di rimpianti ormai...

 

Mi manchi, mi manchi da morire. Voglio che torni da me. Voglio un’altra chance. Ma non l’avrò.

 

datti una sveglia, lo sai lei non chiamerà...

  
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