https://youtu.be/U9MdxXpN1jo
LEATHER AND LACE
LEATHER AND LACE
Le dita pallide di Kyungsoo ticchettano sul vetro, i suoi grandi occhi curiosi le osservano.
Non riesce a capire come facciano a produrre quel melodioso rumorino. Non si rende conto che sono le sue unghie appena ricresciute a colpire lievi la superficie trasparente e a farla risuonare. Sta rannicchiato contro la parete cristallina continuando a ticchettarci contro curioso.
Non si chiede cosa ci sia oltre il grande specchio. Per quanto ne sa lui non c'è nulla.
Anche nel più lontano dei suoi ricordi è dentro quel perimetro quadrato di 30 x 30 passi.
Li conta ogni giorno, per essere sicuro che non siano cambiati di nuovo. Ogni tanto gli è successo di notare che la stanza si fosse ingrandita. La prima volta che ha memoria di averli contati erano 56 x 56 passi.
Li conta ogni giorno, per essere sicuro che non siano cambiati di nuovo. Ogni tanto gli è successo di notare che la stanza si fosse ingrandita. La prima volta che ha memoria di averli contati erano 56 x 56 passi.
Kyungsoo non sa che l'unica cosa a crescere era lui, e non la stanza. Quei 30 x 30 passi sono il suo mondo. Lui conosce solo quel mondo. Un mondo in cui convivono solo lui e il bianco, più qualche sfumatura grigia-azzurra del vetro che lo circonda.
Kyungsoo non sa che oltre quel vetro a specchio insonorizzato, ogni giorno ci sono centinaia di persone che lo osservano interessate, mentre un'esperta guida turistica racconta la storia della sua specie.
Lui resta semplicemente lì, a ticchettare.
Ignaro dell'esistenza.
Ignaro di due vispi e innamorati occhi scuri che, tra le centinaia che vanno e vengono, quasi ogni giorno da cinque anni ritornano allo zoo galattico solo per poterlo vedere.