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Autore: De_drums    03/02/2017    2 recensioni
[ AU high school prom, Namjin con accenni Yoonmin e Vhope]
"Cristo, Namjoon, come fai ad essere così scemo? Come fai a non renderti conto che gli piaci da morire e che se ora andassi da lui accetterebbe qualsiasi cosa, soprattutto un ballo?"
"Amore, forse dovresti abbassare la voce e-"
"Amore un cazzo, Jiminnie, non è possibile che debba sempre spiegargli tutto!" un alquanto alterato Yoongi iniziò a sbraitare, attirando sguardi e provocando risatine da chi stava intorno a loro.
"Ha ragione, dovresti andare da lui" tutti si girarono verso Jeongguk, comparso dal nulla vicino a loro. "Ti assicuro che non si sognerebbe mai di rifiutarti"
"S-sei sicuro?"
"Ascoltami bene, Kim Namjoon" Yoongi lo prese -con qualche difficoltà- per le spalle, era molto più basso di lui eppure in quel momento Namjoon si sentì minuscolo, sotto lo sguardo risoluto (e anche un po' spaventoso) dell'altro. "Seokjin ti piace, tu piaci a lui, quindi vedi di muovere il culo e darti una mossa prima che qualcuno si faccia avanti al tuo posto"
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kim Namjoon/ RapMonster, Kim Seokjin/ Jin, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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"Jinnie, scendi, i tuoi amici sono arrivati!"
Seokjin si guardò allo specchio un'ultima volta: i capelli acconciati, il completo che gli calzava alla perfezione e una smorfia dipinta sul viso, la voglia di andare al prom di fine anno a dir poco inesistente.
Non aveva un accompagnatore, tanto per cominciare: nessun ragazzo lo aveva invitato e le sue amiche erano già tutte impegnate con qualcuno, quindi non avevano potuto aiutarlo.
Aveva finito per aggregarsi a Taehyung ed Hoseok, consapevole comunque di essere solamente un terzo incomodo. Erano i suoi migliori amici e avevano insistito perché non restasse a casa, ma erano anche felicemente e schifosamente fidanzati, sapeva che avrebbero passato la serata a scambiarsi smancerie.
Altra questione da non sottovalutare era il fatto che Seokjin odiava le feste - la confusione gli faceva venire il mal di testa e stare per ore in mezzo alle persone non era propriamente l'obbiettivo principale della sua vita. L'alcool gli faceva schifo, tutti sembravano ancora più stupidi dopo aver bevuto e alla fine era sempre lui quello che doveva riportare a casa i propri amici.
La cosa più agghiacciante, però, era che alla feste si ballava - e Seokjin era totalmente, inconfutabilmente e senza ombra di dubbio negato per la danza. Adorava la musica, ma aveva zero senso del ritmo e le sue gambe di muovevano quasi da sole, facendogli compiere passi che nessuno si sarebbe mai azzardato a fare volontariamente.
Insomma, Kim Seokjin era quello che tutti definivano una noia mortale.
"Hyung, ti muovi? Faremo tardi!"
La voce di Hoseok lo riscosse dai propri pensieri e si accorse di non averlo neppure sentito entrare in camera.
"S-scusate, ci sono" mormorò, sistemando ulteriormente la giacca - il non avere un accompagnatore non era un buon motivo per non essere impeccabile come sempre.
"Come siamo eleganti, hyung! Devi fare colpo su qualcuno?" lo stuzzicò Taehyung, squadrandolo da capo a piedi.
"Sai che non mi piace nessuno" borbottò Seokjin, prendendo il cellulare. "E poi mi sono ridotto a venire con voi due, per chi dovrei farmi bello?"
"Per l'amico di Jeonggukie, ad esempio - come si chiamava, Namwoon?"
"Namjoon, ed è l'ultima persona al mondo per cui proverei interesse"
"Certo, hyung" sbuffò Taehyung, battendogli una mano sulla spalla - non gli credeva affatto.
In realtà sapeva benissimo della cotta di Seokjin per Namjoon; d'altronde era un bel ragazzo, con un quoziente intellettivo spaventoso e un'adorabile propensione a combinare disastri ovunque andasse.
Seokjin aveva avuto modo di conoscerlo durante le lezioni: avevano solo una materia in comune, ma le tre ore settimanali erano state sufficienti, negli ultimi due anni, a fargli perdere la testa. Il modo in cui Namjoon gli sorrideva gli faceva provare una piacevole sensazione, come se avesse potuto vivere solo di quei sorrisi e nient'altro.
Pur non avendo molto occasioni di vederli interagire, Hoseok e Taehyung si erano accorti della sua cotta ancora prima che lui stesso realizzasse - ovviamente non avevano impiegato molto a capire chi fosse la persona in questione. Seokjin aveva sempre negato -lo faceva tuttora-, perché se avesse finalmente confessato avrebbe rischiato che i suoi migliori amici andassero in giro a spiattellare la cosa a chiunque. L'idea che la voce giungesse anche alle orecchie di Namjoon lo terrorizzava, sapeva di non avere speranze con lui e si era accontentato di guardarlo e fantasticare, non avrebbe di certo rovinato tutto dichiarandosi.
Una gomitata lo riportò nuovamente alla realtà e gli fece realizzare che avrebbe dovuto smettere di rimuginare, negli ultimi tempi si incantava un po' troppo e non riusciva nemmeno a seguire le lezioni.
"So che preferiresti rimanere qui e far finta di non esistere ma io ed Hobi ci terremmo, ad andare al ballo, quindi vedi di sbrigarti".
Taehyung gli lanciò le chiavi della macchina che aveva recuperato dal cassetto del comodino e, dopo aver rassicurato la signora Kim ed essere stati sommersi di complimenti perché guardatevi, siete così belli!, finalmente tutti e tre lasciarono la casa e si avviarono verso la scuola.
Appena arrivati, Seokjin rivolse tutta la sua attenzione al buffet, mentre Hoseok e Taehyung davano un'occhiata in giro e salutavano alcuni amici. All'improvviso individuarono Jeongguk e corsero da lui, lasciando il loro hyung a guardarsi intorno smarrito e un po' irritato per essere stato lasciato solo.
Fu così che, nemmeno venti minuti dopo essere arrivato, Seokjin si ritrovò seduto in un angolo, un piatto stracolmo sulle gambe e un senso crescente di malessere.
 
"Perché non lo inviti a ballare?"
Al lato opposto del salone, Jimin guardò Namjoon un po' preoccupato - il suo hyung continuava a fissare il ragazzo seduto in disparte e non ci voleva un genio per capire il gigantesco conflitto interiore che lo stava divorando. Voleva andare da lui, ma era al contempo troppo terrorizzato per muovere un passo.
"Non posso, Jimin, non ci riesco - anche se avessi il coraggio, sono sicuro che mi rifiuterebbe senza pensarci due volte"
Lo pensava davvero, Seokjin era troppo bello e perfetto per considerare uno come lui - Namjoon l'aveva notato fin dal primo giorno in cui se lo era ritrovato nella sua stessa classe, e sicuramente non era stato il solo. Era una di quelle bellezze talmente evidenti da sembrare quasi irreali, ma senza la tipica aria di superiorità che solitamente era intrinseca in persone così piacevoli esteticamente; al contrario, Seokjin era un ragazzo davvero alla mano e anche un po' timido, non andava in giro credendosi un dio sceso in terra e tantomeno faceva sentire gli altri in difetto. A Namjoon era piaciuto da subito e non riusciva a capire come avesse potuto prendersi una cotta così grande per lui, considerato che non si parlavano quasi mai, se non per salutarsi alla fine della lezione o per scambiarsi gli appunti.
All'infuori di questi momenti non aveva mai avuto modo di parlargli come avrebbe voluto, Seokjin aveva la sua compagnia, ovvero Hoseok e Taehyung, e Namjoon era sempre insieme a Yoongi e Jimin. Se qualche volta si erano ritrovati tutti insieme in corridoio era solo grazie a Jeongguk, che dall'alto della sua espansività andava d'accordo con tutti loro; non erano mai diventati un gruppo unico, però, e Jeongguk non aveva mai tentato di unirli, quelle occasioni erano comunque rare.
L'essere poco più che conoscenti, comunque, non cambiava il fatto che Seokjin fosse seduto da solo e Namjoon morisse dalla voglia di andare da lui.
Le occhiate che ogni tanto Seokjin gli rivolgeva da lontano, poi, non facevano altro che confonderlo - sembrava lo stesse implorando di tenergli compagnia, ma il fatto che volgesse lo sguardo altrove subito dopo lo lasciava spiazzato.
"Cristo, Namjoon, come fai ad essere così scemo? Come fai a non renderti conto che gli piaci da morire e che se ora andassi da lui accetterebbe qualsiasi cosa, soprattutto un ballo?"
"Amore, forse dovresti abbassare la voce e-"
"Amore un cazzo, Jiminnie, non è possibile che debba sempre spiegargli tutto!" un alquanto alterato Yoongi iniziò a sbraitare, attirando sguardi e provocando risatine da chi stava intorno a loro.
C'erano giorni in cui aspettava fuori dalla classe per dirigersi insieme in quella successiva e aveva notato il modo in cui Seokjin guardava Namjoon, era totalmente perso - non che il suo amico fosse da meno, inciampava nei suoi stessi piedi più del solito ed era davvero imbarazzante. Yoongi aveva capito tutto fin da subito e aveva fatto sì che Jeongguk indagasse sulla faccenda, sfruttando la sua amicizia con gli altri tre; come prevedibile aveva avuto ragione e questo non aveva fatto altro che confermare la sua teoria secondo la quale Namjoon era davvero lento di comprendonio, a dispetto del suo tanto sbandierato QI.
"Ha ragione, dovresti andare da lui" tutti si girarono verso Jeongguk, comparso dal nulla vicino a loro. "Ti assicuro che non si sognerebbe mai di rifiutarti"
"S-sei sicuro?"
"Ascoltami bene, Kim Namjoon" Yoongi lo prese -con qualche difficoltà- per le spalle, era molto più basso di lui eppure in quel momento Namjoon si sentì minuscolo, sotto lo sguardo risoluto (e anche un po' spaventoso) dell'altro. "Seokjin ti piace, tu piaci a lui, quindi vedi di muovere il culo e darti una mossa prima che qualcuno si faccia avanti al tuo posto"
"Ma io-"
"Muoviti" sibilò, mentre Jimin si copriva la faccia con una mano, imbarazzato dalle reazioni della sua dolce metà.
Namjoon li guardò ad uno ad uno e, dopo aver ricevuto un sorriso incoraggiante da Jimin e l'ennesimo sguardo fulminante da Yoongi, respirò a fondo e si fece strada tra la folla, voltandosi indietro solo per vedere Jeongguk che gli mostrava i pollici come a dire che sarebbe andato tutto bene. Aveva lasciato i propri amici indietro e non vedeva Hoseok né Taehyung da nessuna parte, erano solo lui e il ragazzo per cui aveva una cotta madornale - sarebbe stata la situazione ideale, se solo non fosse stato così impacciato e insicuro.
"Ehi" lo salutò, non appena si trovò davanti a lui.
"Ciao" rispose Seokjin, arrossendo leggermente. "Yoongi e Jimin ti hanno cacciato per fare la coppietta felice senza terzi incomodi?"
"Mh, non proprio"
Seokjin lo guardò stranito, non capiva cosa intendesse dire; decise però di non darci troppo peso, se avesse voluto sarebbe stato più chiaro. "Hai visto Jeongguk?"
"Sì, è in giro a divertirsi. Tu perché sei qui da solo, invece?"
"Diciamo che Tae e Hobi mi hanno abbandonato appena messo piede qui dentro, non so dove siano finiti"
Namjoon annuì, probabilmente erano tutti d'accordo e avevano fatto sì che si ritrovassero da soli. "Balla con me"
"Sai che non ne sono capace, vero?"
"Io probabilmente ti pesterò i piedi tutto il tempo" sorrise Namjoon. "Ma voglio davvero ballare con te, se non ti spaventa l'idea di andare completamente fuori tempo e fare una figuraccia"
"Almeno non sarò il solo a rendersi ridicolo" Seokjin si strinse nelle spalle, poi afferrò la mano che gli era stata porta e si fece condurre in pista. Trovarono un angolo leggermente più sgombro e appartato, Namjoon aveva notato il suo disagio e aveva evitato di trascinarlo in mezzo alla confusione.
Rimasero per un po' fermi a ridosso della pista, le mani ancora unite e lo sguardo basso per il troppo imbarazzo, finché Namjoon non lo tirò leggermente verso di sé e posò le mani sui suoi fianchi.
Seokjin allora sorrise e, in preda a chissà quale moto di coraggio, intrecciò le dita dietro al suo collo, il viso in fiamme e il cuore che batteva all'impazzata. Erano troppo vicini e, nonostante fosse quello che aveva sempre sperato, era talmente teso da aver paura perfino di respirare, il terrore di fare qualcosa di sbagliato e rovinare tutto lo attanagliava e non gli dava modo di rilassarsi. Non sapeva cosa dire, cosa fare, riusciva solo a farsi trasportare dalla musica e da Namjoon, che lo guidava stando attento a non calpestare le sue scarpe - era adorabile e, a dirla tutta, nemmeno così pessimo a ballare. O forse era solo Seokjin ad essere talmente frastornato da tutta la situazione da non accorgersi di nulla.
"Jin? Sei ancora tra noi?" lo chiamò Namjoon sorridendo, scostandolo appena da sé per poterlo guardare - era bello da togliere il fiato.
"Scusa, stavo pensando. Hai detto qualcosa?"
"È da due minuti che sto parlando, per tua informazione"
"Cosa- oddio, scusami tanto!" esclamò Seokjin, non era sua abitudine ignorare la gente ma mille domande gli si erano formate nella testa e si era totalmente estraniato. "Non volevo, davvero-"
"Shh, non fa niente" lo rassicurò Namjoon ridendo. "Stavo solo dicendo che avrei voluto invitarti al ballo mesi fa"
"P-perché non l'hai fatto?"
"Scappavi via dopo ogni lezione e per il resto del tempo eri sempre con Taehyung ed Hoseok, sarebbe stato imbarazzante chiedertelo davanti a loro"
"Su questo devo darti ragione" concordò Seokjin, riusciva ad immaginare le reazioni dei suoi amici a quella richiesta ed era grato a Namjoon per avergli risparmiato ore di commenti non richiesti.
"Non riuscivo a trovare l'occasione giusta e alla fine ho semplicemente rinunciato, convinto che in ogni caso avresti rifiutato"
"Quindi io ho passato mesi a disperarmi perché nessuno -no, perché tu non mi avevi invitato a questo stupido ballo, e ora scopro che avresti voluto farlo"
"Potrai mai perdonarmi?" tentò Namjoon con voce piccola.
Seokjin non ebbe nemmeno bisogno di pensarci, d'altronde si era comportato nello stesso identico modo; poi si incantò a guardare le labbra di Namjoon, arricciate in un broncio adorabile, e ancora prima di accorgersene vi posò sopra le proprie. Namjoon spalancò gli occhi e altrettanto fece Seokjin, per poi voltarsi e scappare via - non andò molto lontano, comunque, perché Namjoon gli afferrò una mano e lo costrinse a fermarsi.
"Jin, aspetta!"
"Fai finta che non sia successo niente, okay? L'ho fatto senza pensarci, non avrei dovuto e-"
"Basta" sussurrò Namjoon, stringendo appena la presa sulle sue dita. "Dimmi cosa c'è che non va"
"Voglio la verità, perché prima mi hai chiesto di ballare?"
"Yoongi mi ha obbligato"
"Quindi cos'è, uno scherzo? Avete fatto una scommessa?"
"No! Mi ha costretto perché sa che sono cotto di te da un anno, ormai, e si era stufato di sentirmi decantare la tua perfezione senza mai riuscire a chiederti un appuntamento"
Seokjin a quel punto si bloccò totalmente, incapace di proferire parola o mettere insieme un pensiero coerente. Tutto intorno a lui sembrava rallentato, la parola appuntamento che si ripeteva come un mantra nella sua mente. Non riusciva a crederci.
"Torniamo a ballare, ti va?" Namjoon non ricevette risposta, ma quando lo tirò leggermente per un braccio e vide che non opponeva alcuna resistenza, lo portò di nuovo sulla pista e lo abbracciò dolcemente. Non disse nulla, voleva lasciargli il tempo di metabolizzare la situazione senza forzarlo in alcun modo.
"Joonie?"
"Sì?" rispose Namjoon, sorridendo a quel nomignolo.
"Ti piaccio davvero?"
"Mi sono appena dichiarato, tu che ne dici?"
"Scusa, è solo che- non lo so, è tutto così surreale"
"Mi piaci, e tanto" confermò, tracciando disegni immaginari sulla sua schiena. "Vorrei avertelo detto prima ma, beh, come avrai notato sono un insicuro cronico"
"Ce ne hai messo di tempo" mormorò Seokjin, sorridendo contro la sua spalla.
"Ehi, vorrei farti notare che tu non mi hai dato nessun segnale! Come potevo sapere di piacerti?"
"Ti informo che la cosa è reciproca, pensavo di non avere la minima possibilità con te!"
"Sul serio?" chiese Namjoon stupito, aveva sempre creduto di essere lui quello senza speranze.
"Perché dovrei scherzare?"
"Mi hai visto, hyung? E soprattutto, ti sei guardato bene? Sei tu quello che potrebbe avere tutti i ragazzi del mondo, io sono-" si interruppe, perché un mare di parole che avrebbe potuto usare per descriversi gli era appena venuto in mente, ma nessuna lo soddisfaceva davvero.
"Tu vai benissimo così, Namjoon"
Seokjin lo baciò, questa volta senza alcun timore, e pensò all'imprevedibilità della vita: aveva fantasticato per due anni su un ragazzo che, a sua insaputa, lo ricambiava. Non aveva avuto il coraggio di invitarlo ad uno stupido ballo di fine anno eppure erano lì, stretti l'uno all'altro, e nulla contava più- gli importava solo essere tra le sue braccia e non voleva pensare a cosa sarebbe successo dopo, avevano tutto il tempo per recuperare i mesi perduti.
Hoseok e Taehyung, intanto, ballavano al centro della pista, la solita ed esagerata euforia era stranamente scomparsa ed aveva lasciato il posto a sguardi innamorati; Jeongguk, invece, se ne stava in disparte ad osservare, un drink forse troppo forte nel bicchiere e ragazzi e ragazze che gli ronzavano intorno sperando in chissà quale invito.
Dall'altra parte della sala Jimin sorrideva, il viso poggiato sulla spalla del suo fidanzato- Yoongi lo stringeva piano a sé, perso nei propri pensieri.
"Ho fatto proprio un ottimo lavoro"
"Che hai detto, hyung?" la musica era alta e Yoongi aveva più che altro mormorato tra sé e sé, non c'era da stupirsi che Jimin non avesse capito.
"Che se non fosse stato per me, a quest'ora quei due si starebbero ancora logorando nel dubbio, troppo codardi per fare il primo passo"
Jimin dovette ammettere che aveva ragione, Namjoon non si sarebbe mai deciso se l'altro non l'avesse obbligato. Lasciò un bacio sulle sue labbra , per poi sospirare teatralmente.
"Cosa faremmo senza di te, Min Yoongi?"
"Il mondo sarebbe decisamente un posto peggiore"
 

È partito tutto da una foto Namjin ed un "DEI GAY AL PROM DI FINE ANNO" - giuro, è stata questa la frase scatenante.
OS abbastanza senza pretese, ma mi è piaciuto scriverla e volevo condividerla, spero non sia un pasticcio lol

De(b)
  
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