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Autore: Jade Tisdale    04/02/2017    0 recensioni
Raccolta di flashfic e one-shot sulla coppia Nyssara.
«Ti amo.»
«Platonicamente parlando, intendi.»
Sara scosse lievemente la testa, abbozzando un sorriso imbarazzato. «No. Ti amo e basta.»
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Altri, Nyssa al Ghul, Sarah Lance
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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#6 Prompt:Your OTP having to tell the story of how they met after consuming two glasses of wine, a bottle of vodka, and a bottle of whiskey.

 

The first time we met

 

 

La serata procedeva meglio di quanto Sara si sarebbe aspettata. Quando aveva ricevuto l’invito da parte di Tommy era stata tentata di rifiutare ‒ l’ultima volta che aveva bevuto qualcosa insieme a lui e a Oliver era stato più di sette anni prima e temeva che, come allora, si potessero creare delle situazioni spiacevoli ‒, ma alla fine Nyssa aveva insistito affinché accettasse, e non se l’era sentita di dirle di no.
La cosa strana era che si trovavano dentro al pub da più di venti minuti ormai, ma i suoi due migliori amici d’infanzia non si erano ancora ubriacati. Certo, Oliver era costantemente tenuto d’occhio da Laurel, il che l’avrebbe reso meno propenso a bere troppo, ma Sara non pensava lo stesso di Tommy, che aveva portato con sé una ragazza un po’ fuori dal comune. Si chiamava Lexie, aveva lunghi capelli arancioni e da come era vestita l’avrebbero potuta scambiare per una spogliarellista del locale. O forse la è, pensò Sara, trattenendo una smorfia.
Un istante dopo, percepì la mano calda di Nyssa poggiarsi dolcemente sulla sua. «Va tutto bene?»
Sara si affrettò ad annuire, con un sorriso forzato.
Nyssa sorrise a sua volta. «A me non sembra» sussurrò, sebbene sarebbe comunque stato impossibile per Laurel e gli altri sentire le sue parole, visto l’esagerato baccano provocato dalla musica.
La bionda si strinse nelle spalle, lasciandosi andare ad un sospiro. «È che… sono i miei migliori amici di una vita. Li conosco. E so che quando bevono troppo possono diventare molto imbarazzanti.» Lanciò una rapida occhiata a Tommy e a Oliver, seduti nel divanetto posto dall’altro lato del tavolino, intenti a giocare ad una partita improvvisata di pollice di ferro. Laurel e Lexie, sedute accanto a loro, stavano facendo animatamente il tifo per il proprio fidanzato. «Non ho molta voglia che tu li veda ridotti in un brutto stato. Tutto qui.»
Nyssa si portò una mano sotto al mento, trattenendo una risata. «Mi hai portata in una discoteca a bere un drink con l’uomo che ha tradito sua sorella con te, che ora è di nuovo il suo fidanzato, e con il suo ex, quello a casa di cui ti infiltravi alle feste da ragazzina per fare colpo con la tua cotta adolescenziale, che è sempre lui» esclamò, alludendo a Oliver con lo sguardo. «La situazione è imbarazzante già così. Cos’altro potrebbe andare storto?»
Al sentire quelle parole, Sara sembrò tranquillizzarsi. Dedicò a Nyssa un sorriso sincero, per poi darle un bacio sulla guancia.
«Ehi, piccioncine» disse ad un tratto Tommy, voltandosi in direzione di Nyssa e Sara. «Non avrete intenzione di starvene lì in un angolo a consumare per il resto della serata, vero? Dobbiamo festeggiare tutti insieme!»
«Merlyn, è già finita la partita a pollice di ferro? Oliver ti ha già spezzato tutte le dita?» ironizzò Sara, facendo scoppiare a ridere Laurel. «E che cosa dovremmo festeggiare esattamente?»
«Il tuo ritorno e il tuo fidanzamento» rispose Tommy, indicando l’Erede del Demonio con lo sguardo. «Insomma, vi ho invitate qui per conoscerla e poi salta fuori che in realtà Oliver e Laurel l’avevano già incontrata. Perché sei stata presentata a tutti meno che a me, eh Nessie?»
«È Nyssa» lo corresse la mora.
«Perché lei è mia sorella e lui il mio futuro cognato. Di certo quando sono tornata non sei stato tu il primo ad essermi venuto in mente» lo punzecchiò la minore delle sorelle Lance, poggiando il proprio bicchiere sul tavolino.
Tommy accennò un sorriso, dopodiché Lexie gli sussurrò qualcosa all’orecchio, lo baciò appassionatamente e si allontanò dal gruppetto salutandoli con un rapido gesto della mano. «Scusatela, ma Alexandra lavora qui ed è dovuta scappare. Tra poco la vedremo sul palco» disse, mandando giù l’ultimo sorso del suo drink.
Avevo ragione. Fa la spogliarellista!, pensò Sara tra sé e sé.
«Avete intenzione di bere acqua tonica per il resto della serata? Non andrete molto lontane con quella» sottolineò Tommy, richiamando l’attenzione di una cameriera. «Ehi bellezza, potresti portare qualcosa per me e i miei amici?»
«Avanti, Tommy, lasciale in pace» lo ammonì Laurel. «Se non vogliono bere non devono sentirsi obbligate.»
«Anche perché onestamente io non sono una gran bevitrice» affermò Nyssa.
«E se proprio vuoi farci ubriacare, lo sai che con me non funzionerà mai» gli fece notare Sara.
Tommy si sporse leggermente in avanti, puntando i suoi occhi chiari in quelli glaciali di Sara. «Lo vedremo, Miss “Io so reggere l’alcool”.»




Nyssa mandò giù a fatica l’ultimo sorso di whiskey. Le bruciavano la gola e lo stomaco, ma la tentazione di finire il liquido caldo era stata più forte di lei. Abbandonò la bottiglia vuota a terra, accanto a tutte le altre, per poi accoccolarsi sul petto di Sara, che era spaparanzata sul divanetto nero.
«È stata sicuramente l’estate più bella della mia vita» esclamò Tommy, col volto simile a quello di un peperone.
«E che mi dici di quella volta che abbiamo marinato la scuola per fare colpo su quelle ragazze del college?» aggiunse Oliver, agitando il suo shot di tequila prima di buttarlo giù in un sorso solo.
«Com’è che si chiamavano? Carly e Sandy? O Cathy e Sammy? Non me lo ricordo, il suono è uguale.»Tommy iniziò a sghignazzare senza un motivo, piegandosi in avanti sul bracciolo del divano.
«Perché io non me lo ricordo?» mugugnò Laurel, un piccolo broncio a contornarle le labbra.
«Perché tu non hai mai marinato la scuola, signorina perfettina» ribatté Sara, accarezzando delicatamente i capelli di Nyssa, ormai sul punto di addormentarsi su di lei.
In tutta risposta, Laurel le fece il verso, per poi rivolgere la sua completa attenzione al proprio fidanzato.
«Allora, Sara e Nyssa» biascicò Tommy, cercando di rimettersi composto. «Non ci avete ancora raccontato come vi siete conosciute.»
A quella frase, la bionda si voltò verso l’amata, che le riservò un’occhiata eloquente.
«Beh, che dire» esordì, mettendo un braccio intorno alle spalle di Nyssa. «Stavo morendo e lei mi ha trovata.»
«Questo già lo sappiamo» la schernì la sorella maggiore. «Sii più specifica.»
Canary fece una smorfia, per poi sospirare. «Allora, partiamo dal principio. Io e il caro Oliver eravamo sull’Amazo alla ricerca di una cura per il Mirakuru, quando ad un tratto il buon vecchio Slade Wilson ‒ quello stronzo, meno male che è morto se no giuro che gli strapperei le budella con le mie stesse mani in questo preciso istante ‒ ci ha trovati e ha cercato di ucciderci. C’era una tempesta, così la nave è affondata e io sono quasi morta. Un po’ come il naufragio del Gambit. Te lo ricordi, Ollie?»
Il diretto interessato annuì, alzando in aria la sua bottiglia di vodka sotto lo sguardo acido di Laurel.
«Poi, non so come, mi sono ritrovata su Lian Yu, sono svenuta e quando mi sono svegliata questa meraviglia mi ha rivelato di avermi salvata» spiegò Sara, prendendo il mento di Nyssa con una mano per poi darle un bacio appassionato.
Tommy roteò gli occhi al cielo. «La volete smettere? Alex è ancora sul palco e se cominciate a pomiciare tutti quanti mi fate sentire solo» si lamentò, intimandole di proseguire.
«Quando le ho detto che ci trovavamo alla Lega degli Assassini, tua sorella non ha battuto ciglio» spiegò la mora, rivolta alla maggiore delle sorelle Lance. «Era come se già conoscesse quel luogo e sentisse di appartenervi.»
«Sarei dovuta tornare a casa, sia chiaro» puntualizzò Canary, alla ricerca di una bottiglia con ancora del liquore all’interno in mezzo alla massa dispersa sul pavimento del locale. «Nyssa è stata così gentile da volermi liberare, ma io mi sono opposta. All’epoca non lo volevo ammettere, ma…» Si guardò un attimo intorno, dopodiché si sporse leggermente in avanti, si mise una mano a lato della bocca e sibilò: «La trovavo già irresistibilmente sexy.»
Il trio seduto nel secondo divanetto rispose con fischi e ghigni di assenso, mentre Nyssa, che apparentemente non aveva udito le parole di Sara a causa della sbronza ‒ fra i cinque era quella messa meglio, ma probabilmente la stanchezza era un punto a suo sfavore ‒, riprese la parola. «Sapete, Sara si è dimostrata essere fin da subito una grandissima cazzona. Ha pure riso in faccia a mio padre. È stata coraggiosa. Nemmeno io ho mai riso in faccia a mio padre. Mi sono spaventata quando l’ha fatto. Ero convinta che l’avrebbe ammazzata, e invece no!» rise, contagiando anche la fidanzata nel giro di poco.
«Ho la pelle dura, dovresti saperlo!» affermò Sara, iniziando a singhiozzare.
«Insomma, sono stati cinque anni mica male, no?» chiese poi la figlia di Ra’s, voltandosi verso l’amata. «Ci siamo divertite un mondo.»
«Oh sì. Eccome se ci siamo divertite» rispose la bionda, dedicandole uno sguardo malizioso.
Nyssa alzò un sopracciglio, sorridendole amorevolmente. «Ti ricordi quando quella guardia è entrata in camera mia senza bussare e ci ha trovate a letto insieme? La faccia che ha fatto era esilarante.»
«Per forza, dopo aver visto la tua faccia non avrebbe potuto fare altro che scappare a gambe levate» esclamò Sara, scoppiando in una sonora risata, che fu però interrotta dall’ennesimo singhiozzo. «E quando tuo padre ha scoperto che non volevo indossare gli abiti della Lega perché non mi piacevano e tu hai fatto creare apposta per me il costume di Canary? Quella volta se non ti fossi messa in mezzo mi avrebbe uccisa veramente!»
Stavolta, fu Nyssa quella che si mise a ridere di gusto. La situazione si protrasse per un’altra decina di minuti, con le due intente a ricordare momenti del loro passato e a sghignazzare senza un motivo fino ad arrivare a doversi tenere la pancia per il dolore. Poi, ad un tratto, Sara si voltò verso i suoi amici, trattenendo a stento le lacrime. «E voi, ragazzi? Non avete nulla di esilarante da raccontarci?»
Tuttavia, la bionda non ricevette risposta: i tre si erano infatti addormentati da un pezzo, e sembrava che non si sarebbero svegliati per un bel po’. Nyssa e Sara si scambiarono uno sguardo divertito, per poi buttarsi nella pista da ballo in mezzo alla calca di persone che si spintonavano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Piccola What if? in cui Laurel non è un’alcolizzata, lei e Oliver stanno insieme e Tommy non solo è vivo, ma conosce anche l’identità di Arrow e di Canary (perché la fantasia non è mai troppa xD).
San Valentino è ormai vicino, perciò (anche se non è vero lol) possiamo dire che questa storia fosse appunto in programma per quella data, ma per una volta sono riuscita a pubblicare in anticipo u.u

   
 
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