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Autore: fredlove    04/02/2017    4 recensioni
Dopo l'ennesimo litigio con Derek, Stiles si arrende. Si arrende alla consapevolezza di ciò che prova, per il lupo.
Conscio di ciò, fin da quanto successo in Messico.
Così, si ripresenta da lui con tanto di bandiera bianca tra le mani.
Aprendosi poi, con il cuore in mano.
- Vattene Stiles. –
- No. Dobbiamo parlare. –
E nel dirlo, si era chiuso la porta alle spalle ed aveva sventolato una bandiera bianca. – Sono qui in segno di pace. – fece un mezzo sorriso tirato.
Il lupo lo guardò, inarcando un sopracciglio. Incrociando le braccia contro il petto, esponendo e tirando ogni muscolo delle braccia.
A quella visione, Stiles deglutì e lui se ne compiacque.
...
Ipoteticamente dopo la 'morte di Derek' in Messico, e Derek non ha mai perso i poteri di Alpha.
E' la mia prima Sterek, quindi spero vi piaccia. O per lo meno, lasciando voi a giudicare, sia degna di ogni altra Sterek letta nel sito.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Soulmate.'
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Dedicata ad Imma e tutte le amanti della Sterek. 
 



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Era lì, davanti alla porta del loft di Derek. In attesa, di un qualche segno che gli desse coraggio.
Emise un sospiro, anche sapendo che il lupo l’aveva sicuramente notato.
Aprì il portellone pesante, facendolo scorrere verso la sua destra, ed entrò.
- Vattene Stiles. –
- No. Dobbiamo parlare. –
E nel dirlo, si era chiuso la porta alle spalle ed aveva sventolato una bandiera bianca. – Sono qui in segno di pace. – fece un mezzo sorriso tirato.
Il lupo lo guardò, inarcando un sopracciglio. Incrociando le braccia contro il petto, esponendo e tirando ogni muscolo delle braccia.
A quella visione, Stiles deglutì e lui se ne compiacque.
Il ragazzino fece un passo in avanti, giocherellando nervosamente con la bandierina, fermandosi poi ad un solo passo da lui.
- Scusa. So di aver sbagliato, dandoti addosso come solito. – si morse appena il labbro inferiore, senza guardare più Derek. – So, di non essere facile da gestire, vista la mia iperattività, e… insomma. … - si portò appena in avanti, toccandogli il braccio con la sua mano. Anche sapendo che il lupo, non lo sopportasse. – Io, Derek, mi dispiace. So solo, che ogni volta che c’è un nuovo… pericolo in questa città, mi preoccupo. Mi sento sopraffatto. – soffiò -  E mi sento morire, ogni volta, che ognuno di voi viene ferito.-
Derek, emise un sospiro. Inspirando così il suo odore, e sentendo un vago senso di tristezza. – Stiles. –
- No. Lasciami continuare. Io… ho paura. Ma non perché sono uno stupido e debole essere umano. Ho paura, di perdervi. Ogni giorno. Ho paura di perderti. – soffiò. – Ogni nuovo pericolo, la notte non dormo. Con gli incubi, che mi fanno compagnia. – sbatté le palpebre.
Parlando ancora, si era avvicinato maggiormente. Le dita, toccavano le braccia di Derek. E la fronte si era poggiata contro il suo petto muscoloso.
- Ti rivedo, in Messico. Quella notte.- tremò – Non ti rialzi, non risorgi come lupo. Non torni. E la mattina, quando mi sveglio, voglio solo correre da te e controllare che tu sia vivo. Che tu stia bene. – deglutì – Ma ogni volta, mi fermo. Mi faccio violenza su me stesso, per non…  per non… farlo. Ed aspettare, il momento opportuno per rivederti. – scosse il capo. – Derek, mi dispiace. Se ogni volta, poi finiamo per litigare. Se ogni volta, ti vengo contro. -
Derek si sentì investito, dal suo odore. Tristezza e consapevolezza, gli invasero le narici. Facendo uggiolare il suo lupo interiore, e portandolo a mordersi l’interno della guancia.
Stiles, per quanto potesse dire una miriade di cose, ed a volte cazzate, era sempre lì.
- Stiles. –
- No. Non dire niente. Volevo solo che lo sapessi. – deglutì, sbattendo le palpebre e notando in quel momento la loro vicinanza. Non si allontanò, però. Si limitò a respirare appieno, quasi volesse riempirsi i polmoni dell’odore di Derek.
 - Io… ti amo. – soffiò, vinto dalla ciò che provava. – Ti amo, così tanto che ho paura. Perché se ti succedesse qualcosa, mi sentirei morire. E preferirei farmi strappare il cuore dal petto, pur di non …  -
Non stavano insieme. Non avevano quel gran rapporto di amicizia, ma si sopportavano. Più o meno.
Anche se i litigi erano all’ordine del giorno, e non mancava occasione per Derek per prenderlo per il collo, e sbatterlo contro il muro. O qualsiasi altra superficie solida.
Stiles, aveva smesso di cercare di capire perché. Aveva smesso di scervellarsi, quando l’aveva visto morire in Messico. Aveva capito di amarlo, e se ne era fatto una ragione.
Derek, rimase in silenzio. Deglutendo, mentre sentiva quel ti amo rimbombargli in testa.
- Stiles. –
- Fa come se non ti avessi detto niente. – soffiò, scuotendo il capo ed allontanandosi. Quando voleva solo fare una cosa.
Si morse le labbra, forzandosi e facendo un passo indietro. O per lo meno, pensò di farlo.
Ma fece tutt’altro. Sollevò il capo, appena sentì la mano di Derek sul suo collo.
E non ci pensò due volte, slanciandosi in avanti. Per quel poco che bastasse.
Si fiondò sulle labbra socchiuse del lupo. Sorprendendo entrambi.
 
 
- Oddio, scusa. Scusa. – si allontanò, deglutendo. – Scusa. - 
- Stiles, sta zitto per una volta. –
- Zitto. Okay. Ora vado. Magari, a seppellirmi sotto metri di terra, e non uscirne più per i prossimi mille anni. –
- Stiles. –
- Cosa? –
- Sta zitto. –
Poi agì, spontaneo. Fu lui a fiondarsi sulle labbra del ragazzo, mandando al vento ogni ritrosia e ripensamento, mentre teneva la mano premuta sulla sua nuca.
In un primo momento, Stiles si stupì. Poi, fece un passo in avanti, socchiudendo le labbra, e trovandosi così la lingua di Derek che lo cercava con lentezza.
Si aggrappò alle braccia, possenti, sentendo il suo corpo di gelatina.
Emise un gemito, soffocato, prima di iniziare a ricambiare del tutto il bacio. Inseguendo la lingua di Derek, con la sua. Abbracciandola appena la trovava, e sfuggendole. In un gioco, che lentamente diveniva sempre più frenetico.
In trance, sentì che le sue stesse braccia circondavano le spalle del lupo, fermandosi e chiudendosi contro il suo collo. Tirandoselo contro, e finendo per far cozzare così il loro corpi.
Gemendo sonoramente, quando Derek, gli arpionò il sedere con un gesto repentino e lo sollevò senza problemi.
Senza dar conto, di ciò che gli era intorno. Se non il ragazzo che aveva davanti.
- Dillo di nuovo, Stiles. –
- Cosa? – soffiò, boccheggiando quando sentì i suoi baci sfiorargli il collo. Sentendo il grattare della barba, contro la pelle e facendolo gemere ancor più sonoramente.
- Che mi ami. –
- Ti amo. –
- Ancora. –
- Ti amo. –
- Ancora. –
- Ti amo. –
Gettò indietro la testa, sentendo in quel momento il morbido sotto di sé. Notando così che era sul matrimoniale del lupo.
Si tirò Derek, addosso, riprendendo a baciarlo. Come se ne valesse la vita stessa.
Inarcandosi, così ad una sua spinta del bacino.
- Oddio. .. – gemette. – De…Derek. – chiuse gli occhi, esponendo maggiormente il collo. Mordendosi le labbra, mentre il moro gli vezzeggiava la pelle esposta con leggere lappate e morsi.
Lo fermò, prendendogli il viso tra le mani. Portandolo così davanti al suo, e guardandolo. Non disse nulla, mentre gli accarezzava gli zigomi con i pollici. Sfiorandogli poi la barba con le dita, prima di toccargli le labbra.
Poi si sporse nuovamente, e lo baciò di nuovo.
Le lingue si intrecciarono nuovamente, riprendendo la danza interrotta.
 
 
 
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Quando Stiles, aprì gli occhi, in un primo momento non capì dove si trovasse. Mettendo a fuoco, solo dopo aver sbattuto le palpebre, un paio di volte.
Era nel loft di Derek, nel suo letto. Nudo, abbracciato e circondato dal calore del corpo del lupo.
Sentì appena un brivido, quando il soffio caldo delle labbra di Derek, gli toccò la nuca.
- Stiles, continua a dormire. – lo strinse maggiormente.
- De..devo avvisare papà, o Scott così mi copre. – disse, cercando di voltarsi nell’abbraccio per poterlo guardare.
- Ci ho pensato io. Ho detto tranquillamente a tuo padre, che eri con me. Inoltre, lui è in centrale per il turno di notte. -
- Oh. –
Derek aprì gli occhi, e lui parve perdersi nel verde bosco delle sue pupille. Si sporse e lo baciò a stampo. Prima di morderlo sulle labbra, per fargliele socchiudere, e baciarlo come voleva veramente.
Posando nel mentre, una mano sulla guancia irsuta e tirandoselo contro. Per niente stupito, quando il lupo lo sovrastò nuovamente. Inarcando il corpo, toccandolo a palmi aperti sulla schiena.
Gemendo all’ennesimo morso, leggero, sul collo e leccandosi le labbra. Pregustando ciò che sarebbe successo, di lì a pochi minuti.
Le labbra di Derek, scivolarono lente.  Baciando, leccando e mordendo ogni lembo di pelle sottostante. Inspirando fortemente il suo odore, misto a quello del precedente amplesso.
Stiles aprì le gambe, portandone una sul suo fianco e dandogli una spinta.
Derek lo penetrò, lentamente. In modo quasi fluido, agevolato dal fatto che era ancora pronto ad accoglierlo.
Socchiudendo gli occhi, sentendo il calore avvolgerlo completamente.
Se prima, era stato un lento scoprirsi, adesso c’era la consapevolezza di voler di più. Di non sapersi frenare, e di voler dar maggior piacere l’uno all’altro.
Le dita di Stiles, gli artigliavano la schiena ad ogni affondo. Procurandogli solo un leggero bruciore, ma del tutto piacevole.
- Derek. –
Sebbene l’avesse appena gemuto, e soffiato nel suo orecchio, gli parve un urlo.
- Derek. –
Ancora una volta.
- Derek.-
Ancora una volta. Mentre si spingeva in avanti, e gli toccava il punto di non ritorno. Facendolo gemere maggiormente, ed inarcarsi contro il suo corpo.
Derek sentì i suoi occhi cambiare, sentendo che il lupo graffiava per uscire e dominare del tutto quel piccolo umano. Artigliò, nel vero senso della parola, il cuscino. Squarciandolo in un secondo.
Prima di notare, che Stiles cercava di incrociare le dita con le sue. Stringendole con maggior forza, quando vi riuscì, e sorridendo soddisfatto.
Il lupo era stato dominato. Mansueto, si era arreso a Stiles.
Stiles raggiunse per primo, l’orgasmo, sporcando entrambi. E qualche, secondo dopo lui si riversò nel suo corpo. Tenendosi mentre l’orgasmo lo pervadeva e lo lasciava totalmente appagato.
Crollò, poco delicatamente, sul corpo sottostante al suo. Sentendo il respirare rotto di Stiles, che nonostante tutto non lo lasciava andare.
- Non ti azzardare a muoverti. – lo tenne stretto. Accarezzandogli la nuca sudata, con le dita, mentre con l’altro braccio gli circondava le spalle.
Il fiato corto, ed ansante contro il suo collo, e leggeri baci sulla pelle. Derek, si era completamente concesso. Arrendendosi così all’evidenza di ciò che c’era tra loro due.
- Stiles. … -
- Cosa? –
- Quando ti sei fatto, il tatuaggio? –
- Eh?! – lo scostò, guardandolo. Seguendo poi lo sguardo di Derek, che si era posato sul suo petto. All’altezza del cuore. Una triskele, come quella del lupo, risaltava sulla sua pelle. – Prima non te ne sei accorto?-
- No. Ma adesso sì. -  confessò.
- Oh. Beh… non … l’ho fatto io. Ecco… più o meno, è spuntato da solo qualche tempo fa. -  confessò. – Ma Deaton, quando gli ho chiesto il significato mi aveva detto che… insomma, era perché avevo fatto chiarimenti su ciò che provavo con te. Ma che non sarebbe apparso, in modo perenne se non quando anche tu… - boccheggiò, prima di sorridere e baciarlo. – Oddio. –
Derek, fece per scostarsi, ma la presa di Stiles si accentuò. – Derek, ammettilo. –
- Tanto hai il tatuaggio, a dimostrarlo. – borbottò, mordendosi la lingua. – Che ti serve, che te lo dica? –
Stiles lo baciò ancora, sorridendogli contro le labbra. – Tu mi ami. Tu mi ami. Tu mi ami. – cantilenò. – Tu mi ami. – lo baciò ancora.
- Mh, bella scoperta. –
- Tu mi ami. – un bacio a stampo.
- Piantala. –
- Tu mi ami. – ancora un bacio, seguito da un sorriso.
- Stiles! –
- Tu mi ami. –
Bacio.
- Stiles, piantala. O ti taglio la gola con i miei denti. –
- Certo. Tu mi ami. – lo baciò nuovamente.
Derek si arrese, crollando nuovamente e lo schiacciò volutamente con il suo peso.
- Sei una spina nel fianco. Sei logorroico, petulante, e perennemente su di giri da farmi venir voglia di ucciderti, morderti, o picchiarti. Non posso amarti. –
- E perché no? –
- Perché le opzioni, sono due alla fine. O ti amo, o ti uccido. – gli disse contro il collo.
Stiles ridacchiò. – Tu mi ami, ed è per questo che non mi hai ucciso nonostante la minaccia di farlo. Ammettilo. Tu. Mi. Ami. –
- Se lo ammettessi, e poi tutto finisce in malora? – si trovò a domandargli.
- Non succederà. –
- Stiles. Ti prego, non posso… amarti. – soffiò lamentandosi. – Una volta diventato il compagno di un Alpha, automaticamente attiri guai a catena. –
- Gli attiro di mio, già da prima di conoscerti. – disse, per nulla toccato.
Fu il turno di Derek, di ridacchiare contro il suo collo. Lo baciò, sulla pelle morbida.
- Io… -
- Lo so. Ora però, levati di dosso, perché sei pesante. –
Ma appena Derek, fu al suo fianco, gli si arpionò contro. Sovrastandolo con il suo corpo nudo. Gli posò un bacio sullo sterno, e poi all’altezza del cuore. – Ti amo, Derek. Ed anche se non riuscirai mai a dirlo, lo so. – soffiò sulla pelle, mentre parlava. Poi lo guardò mentre si poggiava con il mento sul suo petto. – Aspetta. Hai detto compagno di un Alpha? –
- Mh. –
- Oh.. oddio. –
- E lo saprà tutto il branco, appena sentiranno il mio odore su di te. –
- Oh. Quindi mi hai marchiato. Ed il tuo lupo mi ha scelto. E quindi tu mi ami. –
- Sì, Stiles. Ti amo. Contento?!-
- Oh, sì!-
Gli si gettò contro le labbra, baciandolo e cantilenando nuovamente. – Tu mi ami. –
Almeno fino a che Derek, esasperato, ma felice come non mai , lo zittì.
 
 
 
 
   
 
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