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Autore: _Crystal_Heart_    01/06/2009    4 recensioni
Mamma mi ha sempre detto di stare attento,da quando ero bambino. Le solite frasi da madri apprensive "Non dare confidenza agli sconosciuti,non accettare caramelle...",non ho mai dato importanza alle sue parole,forse perchè troppo piccolo per capire tutto. Per capire quanto in realtà la posizione di mio padre e della mia famiglia in generale fosse scomoda in questo paese,di quanto mio padre fosse ricco... Avevo solo sedici anni,non mi importava se il letto era fatto di piume d'oca o di pecora,se i miei vestiti erano firmati e costosi e in casa c'erano sette bagni ed un giardino enorme,erano cose normali per me... Ero un bambino,vivevo nel mio mondo utopistico,dove nulla poteva attaccare me e la mia famiglia... [...] Quel fazzoletto più l'alcol e la stanchezza avevano giocato un brutto scherzo,avevo perso i sensi quasi subito... Sono passati anni o forse semplici mesi dal mio rapimento,tutto è cambiato così velocemente da lasciarmi indietro. Ho giurato di raccontare a voi,come a me stesso la vera storia ed è quello che farò...
Genere: Triste, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Stockholm Syndrome



Mamma mi ha sempre detto di stare attento,da quando ero bambino.
Le solite frasi da madri apprensive "Non dare confidenza agli sconosciuti,non accettare caramelle...",non ho mai dato importanza alle sue parole,forse perchè troppo piccolo per capire tutto.
Per capire quanto in realtà la posizione di mio padre e della mia famiglia in generale fosse scomoda in questo paese,di quanto mio padre fosse ricco...
Avevo solo sedici anni,non mi importava se il letto era fatto di piume d'oca o di pecora,se i miei vestiti erano firmati e costosi e in casa c'erano sette bagni ed un giardino enorme,erano cose normali per me...
Ero un bambino,vivevo nel mio mondo utopistico,dove nulla poteva attaccare me e la mia famiglia...
"L'allarme funziona,si?" chiedeva ogni sera mia madre a mio padre,che con un semplice gesto del capo la rassicurava.
"Sicuro? I cani?"
"Si. I cani non mangiano da giorni,la prima persona che tenta di entrare sarà cibo per loro.Cara,metti ansia ai nostri piccoli.Per favore..."
Era così che papà zittiva mamma,parlandogli dei loro piccoli,io e mio fratello più grande di tre anni.
Lui era il figlio maggiore,l'erede che avrebbe preso tutte le proprietà in caso di morte prematura dei miei genitori,io invece ero solo quello che ne avrebbe preso la metà dei suoi possedimenti,non pochi...
"Volete qualcos'altro?" chiedeva mamma avvicinando la scodella piena di pasta fumante.
"No.." aveva risposto mio fratello deciso.
Io avevo annuito con la testa,adoravo la pasta soprattutto quella cucinata dalla nostra cuoca di origini italiane.
Quella sera era avvenuto il primo tentativo di rapimento,da parte di gente non molto pratica,infatti non erano riusciti neanche ad entrare in casa,i cani,di cui forse ignoravano l'esistenza,erano saltati su di loro prima che potessero arrivare al portone.
Naturalmente quell'evento non aveva potuto che allarmare mia madre ancora di più,aumentando le misure di sicurezza e le guardie del corpo all'entrata di casa.
Ero affascinato da quelle persone,vestite in maniera impeccabile e con l'espressione del viso seria,mai incurvata in un sorriso rassicurante come quello dei miei genitori...
Spesso mi fermavo a fissarli,a giocare con loro,solo con me mostravano un lato di loro che nessuno era tenuto a conoscere.
Non c'era stato più nessun tentativo di rapimento fino al compimento del mio diciassettesimo anno di vita.
Dopo la festa del mio compleanno qualcuno si era introdotto indisturbato dentro casa,nonostante tutti gli allarmi,le guardie ed i cani che circondavano l'edificio...
Era entrato in camera di mio fratello,dove per sbaglio mi ero addormentato,troppo stanco ed alticcio per capire realmente dove mi trovavo.
Non avevo fatto in tempo ad urlare che qualcuno aveva circondato la mia bocca con un fazzoletto puzzolente.
Quel fazzoletto più l'alcol e la stanchezza avevano giocato un brutto scherzo,avevo perso i sensi quasi subito...
Sono passati anni o forse semplici mesi dal mio rapimento,tutto è cambiato così velocemente da lasciarmi indietro.
Ho giurato di raccontare a voi,come a me stesso la vera storia ed è quello che farò...


Questa è la mia vocazione,studiare tutte le varie sindromi,da quella di peter pan a quella di stoccolma.
Adoro capire come funziona la mente umana,forse l'anno prossimo potrò cominciare a farlo *.*
Godetevi questa fic.
Un beso
  
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