Era una giornata oscura, diversa dalle altre, le molecole che componevano l'atmosfera erano ferme, come se avessero paura di una presenza superiore.
Gli alberi erano tristi, il cielo spento, ricoperto da nuvole nere pronte a rilasciare il proprio nettare, liberarsi dal suo peso e dissolversi pacificamente con un sorriso stampato sulla propria anima. 
Il vento iniziò ad espandersi come un profumo prelibato e leggero, portando con sè un velo di tristezza che iniziò a distendersi sopra gli uomini che ritornavano nella proprie case rapidamente.
La pioggia iniziò a precipitare ferocemente bagnando tutto quello che c'era attorno.
Si mormorava che ogni goccia che cadeva dal cielo era una lacrima versata dalle anime ancora imprigionate sulla terra per scusarsi con chi erano stati cattivi. 
Una ragazza dai lunghi capelli neri, si ritrova in mezzo alla strada ad assaporare e percepire la pioggia che le graffiava la faccia e che le accarezzava i capelli, singhiozzava ripensando ad un ricordo.
 

Aveva paura di cadere... anche sapendo che l'amica la teneva per una mano, era sempre stata diversa da lei, insicura, capricciosa e timida... ritrovava in lei la sua parte coraggiosa e questo la faceva sentire bene, le piaceva essere protetta da lei.
 << Al mio tre ti lascio >> 
<< No, ti prego >>, l'amica contò rapidamente e lasciò che i pattini della ragazza prendessero un equilibrio proprio. 


Aprì leggermente le braccia come se fosse pronta ad essere crocifissa, tremava per il freddo e si ripeteva mormorando come se fosse una litania "Il vento è piu' freddo, se è solo per me". Lottava con tutte le sue forze, instancabilmente per avere un ricordo felice di lei, ma le gambe iniziarono a cederle, la testa le scoppiava... " un giorno ci rincontreremo ancora, chissà dove" disse sussurrando, poi tutto si oscurò insieme ai suoi pensieri.