Rogue one
Rimasi sulla spiaggia, ferma, guardando quella bolla di luce e fuoco che lentamente si espandeva e si avvicinava verso la spiaggia. Mi girai: Cassian mi guardò, poi mi sorrise, come se fosse del tutto normale che stessimo per morire travolti dall’esplosione della morte nera. Mi porse la mano ed io l’abbracciai direttamente. Non sono mai stata molto socievole, ma sai com’è, quando guardi imponente la morte che ti arriva in faccia e sei con colui che hai amato e con cui hai combattuto questa stupida guerra… lo saluti per l’ultima volta, almeno. La bolla si stava avvicinando ma Cassian mi prese il viso tra le mani tremanti, pur di non farmi guardare il nostro destino. Chiudo gli occhi e, d’impatto sento le sue labbra sulle mie, calde ma ruvide. Mi abbandono e mi stringo a lui, cercando di dimenticare il frastuono della bolla e le urla dei combattenti. Magari, se tutto questo non fosse successo, ora sarei viva, ma non con lui.
No, pensai, voglio vivere. Voglio e posso vivere. Ora.  
Stacco delicatamente le labbra dalle sue e lo guardo velocemente negli occhi, per poi prendergli la mano e incominciare a correre, più veloce che potevano. Il rimbombo della bolla era forte ma io continuavo a correre senza pensare dove mettessi i piedi, cercando con lo sguardo una nave. Cassian mi stringeva la mano, come rischiasse di scivolargli via. La bolla si stava avvicinando. Utilizzammo gli ultimi sforzi per correre verso la nave. Appena entrati prendemmo subito le postazioni di comando, cercando di farla partire. Lanciai un grido di frustrazione e con un calco la feci partire. Ci sollevammo in volo. Il caldo del fuoco s’incominciava a sentire di più e temetti che saremmo morti comunque. Bene, pensai forse non sono in grado di modificare il mio destino. La bolla era a pochi chilometri da noi, ma ora si espandeva molto velocemente. A pochi passi dalla morte, riuscimmo a partire alla velocità della luce, fuori dalla portata della bomba. Eravamo nel mezzo del nulla. Ma vivi ed insieme.
Mi girai ed anche Cassian che disse semplicemente – Jyn – strabiliato dal fatto che ce l’avevamo fatta. Mi avvicinai velocemente lo baciai, o meglio completai quel bacio rassegnato, quello di chi conosceva già il suo destino, che ora era stato salvato.