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Autore: _thantophobia    07/02/2017    1 recensioni
[VikYuuri Week | 07/02 - 14/02] [Con la presenza di altri personaggi] [Rating vari | Generi e lunghezza delle storie variabile] [Come sempre, OOC per paranoia]
{Sette minuti - Dire a Yuuri che vederlo con il costume nero di Eros è sicuramente la visione più eccitante che gli sia mai capitata è stata una delle tante scelte sbagliate in ventotto anni di vita, Viktor ne è più che convinto.
La prossima volta impara a mordersi la lingua e a starsene zitto, mannaggia a lui.}
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti, Victor Nikiforov, Yuuri Katsuki
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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You sat down next to me and I forgot how to breath

VikYuuri Week, Day 1

Titolo: Sette minuti

Prompt: Firsts [Surprises, Confessions, Other sports/carrees AU]

Parole: 831

Note: Meglio conosciuta come le stupide scuse della Maki per scrivere di Eros!Yuuri per il semplice fatto che Eros!Yuuri le fa cose. Chiedo perdono. Ah, remember this: reversibilità is the way! *cori da stadio*

 

 

Sette minuti

 

 

Dire a Yuuri che vederlo con il costume nero di Eros è sicuramente la visione più eccitante che gli sia mai capitata è stata una delle tante scelte sbagliate in ventotto anni di vita, Viktor ne è più che convinto.

La prossima volta impara a mordersi la lingua e a starsene zitto, mannaggia a lui.

…anzi, no: mannaggia a Yuuri, che fa tanto l’innocente ma è tutto fuorché innocente, quando si mette d’impegno.

Non pensava di aver cambiato chissà quanto le cose – insomma, Yuuri era arrossito dalla radice dei capelli fino al collo in quel suo modo dannatamente adorabile e aveva balbettato qualcosa che non si ricorda ed era finita lì – eppure è riuscito a dare all’altro un’arma potenzialmente letale.

Ma anche perché erano passate almeno due settimane da quando aveva rimesso a posto il costume dopo un ultimo viaggetto in lavanderia e quel “Sai, è un peccato che tu non lo metta più. Mi ecciti.” buttato così, per ridere.

Mica sospettava che Yuuri stesse sadicamente preparando un piano per torturarlo lentamente e dolorosamente.

-Yuuri, please, abbi pietà.- uggiola, cercando di allungarsi verso il compagno che è troppo lontano da lui – ma Yuuri lo inchioda sul divano con una semplice occhiata da sopra la spalla e riprende da dove si era interrotto, la cerniera del costume che scivola lentamente lungo la schiena e si ferma appena sotto le scapole e…

E deve pensare ad altro o rischia di venire nei pantaloni della tuta.

“Pensa a Yakov in autoreggenti, pensa a Yakov in autoreggenti…”

Appena nella mente gli appare il flash del suo allenatore con gli autoreggenti neri dell’ex moglie è costretto a trattenere una smorfia schifata e quello che sembra tantissimo un conato egregiamente mascherato con un colpo di tosse.

“…ugh, che visione orribile.”

-Viktor.- si riscuote da quei pensieri quando Yuuri schiocca la lingua contro il palato e si siede a cavalcioni sulle sue gambe, il costume ormai aperto che gli scivola sulle spalle. Ondeggia lentamente il bacino, facendolo impazzire. –Cosa avevamo detto?-

È costretto a deglutire a vuoto, la gola improvvisamente secca, mentre Yuuri nasconde il viso contro il suo collo e gli prende dolcemente le mani tra le proprie – solo in quel momento si rende conto di averle posate sui suoi fianchi cercando di avvicinarlo di più a sé.

-Non devi togliermi gli occhi di dosso.- ansima contro la sua pelle e gli stringe i polsi, impedendogli di toccarlo e muovendosi con più decisione fino a fargli gettare indietro la testa. Viktor è quasi ridotto a un ammasso di eccitazione ansimante quando Yuuri lo morde con forza nell’incavo tra la spalla e il collo e tira la pelle per lasciarci un livido.

Okay, ora basta: la sua pazienza potrà essere infinita, ma è umano pure lui e ha dei limiti.

Fanculo ai vicini, se ne faranno una ragione.

Con un colpo di reni scatta in piedi e trascina Yuuri fino in camera – e Yuuri si lascia trasportare senza opporre resistenza, anzi, ridacchia divertito.

Ed è con un’espressione in parte divertita e in parte vittoriosa che lo guarda dal basso, dopo che Viktor l’ha malamente scaraventato sul materasso come se pesasse nulla: rotola su sé stesso e occhieggia verso la sveglia mentre Viktor si libera della maglia e in un attimo gli è addosso – ed è la sensazione più bella, poterlo finalmente toccare.

-Sette minuti.- Uh? –Hai resistito sette minuti. Mi sorprende.-

Approfitta dall’attimo di stupore di Viktor e si gira sulla schiena; sorride ancora – un sorriso che è vittorioso e per niente imbarazzato, la bolla di Eros in cui si nasconde tutte le volte ancora ben visibile – e gli circonda il collo con le braccia dopo averle liberate dal costume.

-Pensavo avresti retto molto meno.- piega la testa di lato e lo osserva curioso, aspettando forse una sua reazione.

Viktor grugnisce qualcosa in russo che Yuuri non capisce e affonda il viso nel cuscino, accanto alla sua testa.

Ha creato un mostro - anche se, detto sinceramente, non gli dispiace poi così tanto…

Capisce che non è finita lì quando Yuuri si libera del costume con un movimento fluido delle gambe – e Viktor deve reprimere lo strillo angoscioso che sente salirgli alla gola quando percepisce il rumore macabro di un lieve strappo di stoffa perché quel costume è uno dei suoi preferiti – e fa forza sulle braccia per impedire all’altro di invertire le posizioni. Alla fine Yuuri ci riesce comunque e allora inizia la loro solita lotta fatta di unghie che graffiano ovunque arrivano e di denti che lasciano segni che sarà difficile nascondere durante gli allenamenti e sotto i costumi delle gare.

Con una risata mimetizzata da uno sbuffo infastidito, Viktor dichiara la propria resa dopo quelle che sembrano ore – ore che avrebbero potuto spendere a fare qualcosa di più costruttivo che rischiare di cadere ogni dieci minuti circa.

-Stai diventando bravo, a sorprendermi.- ridacchia, ammiccando verso Yuuri seduto tra le sue gambe.

In risposta Yuuri sogghigna, piegandosi su di lui. –Ho imparato dal migliore.-

 

 

 

 

 

D.P.P.: Deliri Post Partum

Come iniziare la VikYuuri Week col botto, la Maki spera di esserci riuscita bene :D

Comunque.

La devo smettere di studiare/leggere con i miei vinili anni ’60 in sottofondo, davvero.

Io e Lou Reed stiamo passando quella fase in cui non si sa se è amore o se è odio, perché questa cosa è in parte colpa sua. La restante parte va divisa tra Roman Polanski, Lucrezio e Leopold von Sacher-Masoch.

La mia testa è un posto orribile, ne sono consapevole.

Ah. Non ho avuto alcun controllo su Yuuri, chiedo perdono – sono stata anche io vittima di Eros!Yuuri, ammetto le mie colpe.

A domani! E buona VikYuuri Week a tutti!

Maki

 

P.S.: Per il risarcimento danni, sappiate che non ho un soldo LOL

 

 

  
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