Anime & Manga > Full Metal Alchemist
Segui la storia  |       
Autore: Tamar10    07/02/2017    3 recensioni
Ci sono le giornate piene d'azione, di missioni pericolose e di criminali da assicurare alla giustizia. Poi ci sono i giorni d'ufficio, apparentemente più noiosi, ma in realtà nell'ufficio del Colonnello Mustang si rivelano essere sempre altrettanto movimentati.
Raccolta di natura abbastanza varia incentrata sul Colonnello Mustang e sulla sua squadra.
[Molti capitoli puramente Royai, altri con vaghi accenni]
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jean Havoc, Kain Fury, Riza Hawkeye, Roy Mustang, Team Mustang | Coppie: Roy/Riza
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L’inverno era arrivato di colpo ad East City, portando con sé un vento tagliente e temperature gelide come non si registravano da anni. Havoc aveva perfino cominciato a fumare meno pur di non stare troppo tempo fuori al freddo e tutti si erano subito premurati di procurarsi sciarpe, guanti e cappelli per proteggersi al meglio. Tutti tranne uno.

“Etciú!”.

Il Colonnello emise un sospiro rassegnato, quello era il quinto starnuto negli ultimi due minuti.

“Forse non si sarebbe preso il raffreddore se si fosse coperto meglio, come le avevo suggerito” gli disse Riza, seduta alla sua scrivania, con una nota di rimprovero nella voce neanche troppo velata.

“Ho già spiegato che i cappelli non mi donano ed è difficile trovare una sciarpa adeguata al mio stile. Non posso mica rovinare la mia immagine con un ciarpame qualunque”.

Gli altri membri del team osservarono lo scambio di battute con aria annoiata, ormai era almeno una settimana che tutti i giorni veniva inscenato quel battibecco.

Il Tenente Hawkeye però questa volta, anziché ribattere, lanciò una veloce occhiata intorno a sé, aveva sul volto quella che sembrava una lieve smorfia imbarazzata. Poi si chinò sulla borsa a tracolla appoggiata ai piedi della sua scrivania e ne estrasse un pacchetto.

“Questo è per lei” disse avvicinandosi con passo rapido e nervoso alla scrivania del Colonnello e porgendogli il pacchetto.

Sentiva quattro paia di occhi puntati sulla schiena e poteva immaginare che fossero colmi della stessa perplessità che riempiva quelli di Mustang, che continuava a far saettare lo sguardo dal volto di Riza alla sua mano tesa e viceversa.

Il pacchetto non si presentava granché bene: era leggermente informe, avvolto in una carta da regalo rossa abbastanza anonima, non c’era nessun biglietto né fiocco.

“Cos’è?” chiese infine Roy, ancora non del tutto ripresosi dalla sorpresa causata da quel gesto improvviso.

“Lo apra” rispose lei, gettandogli praticamente il regalo addosso, visto che lui non si decideva a prenderlo.

Nell’ufficio era calato il silenzio più totale, nessuno voleva perdersi neanche un istante di ciò che stava accadendo fra il Tenente e il Colonnello.

Quest’ultimo scartò il regalo, rompendo la carta con un solo strappo. Ne uscì qualcosa di bianco e morbido.

“È una sciarpa, spero sia adeguata” cominciò a spiegare Riza con tono leggermente agitato “Non pensi chissà che, semplicemente l’ho vista e ho pensato che le sarebbe piaciuta. Cioè lo spero”.

Mustang continuava a fissarla a corto di parole, mentre lentamente dentro di lui la confusione veniva sostituita da una strana sensazione di felicità che gli attanagliava lo stomaco.

“Gliel’ho presa solo perché andando avanti così si sarebbe ammalato definitivamente e avrebbe saltato giorni di lavoro. Insomma, sono la sua guardia del corpo, devo preoccuparmi della sua salute” continuava intanto a giustificarsi Hawkeye, anche se non sapeva nemmeno lei per cosa.

“È davvero un pensiero gentile” la interruppe Roy, quando riuscì finalmente a riordinare le idee “Molto bella, molto elegante, perfetta per me. Grazie” le disse con un sorriso sincero.

Il resto del team si lanciò delle occhiate significative, in particolare Havoc sussurrò a Breda:

“La mia vittoria è vicina. Pregusto già i miei soldi”.

Il resto della giornata però passò come se niente fosse, solo quando fu ora di tornare a casa il Colonnello afferrò la sciarpa, che era stata tutto il tempo in bella mostra sulla scrivania, e se la mise al collo con aria soddisfatta.

“Grazie ancora, Tenente. Sei un angelo” le sorrise prima di incamminarsi verso la porta “Al mio appuntamento di stasera con Betty farò un figurone indossando questa sciarpa” aggiunse appena prima di varcare la soglia.

Riza, nonostante fosse abituata, non riuscì a trattenere del tutto la delusione e il dolore; qualcosa trasparì, un lampo negli occhi ambrati o un movimento involontario di un angolo della bocca. Dentro di sé si diede della stupida per essersi esposta così con l’idea del regalo, per essersi illusa anche solo un poco di fronte al suo sorriso gioioso, per aver sperato che qualcosa sarebbe cambiato, che forse finalmente lui l’avrebbe guardata in maniera diversa.

Fu poco più di un attimo, ma Havoc lo notò.

“Andate pure” disse Riza ai quattro uomini rimasti nella stanza, riprendendo subito il suo ruolo di donna forte e decisa “Penso io a sistemare le ultime pratiche”.

I militari non se lo fecero ripetere due volte ed uscirono subito dall’ufficio, solo Havoc rimase. Il Tenente capì che lui aveva intuito che ci fosse qualcosa che non andava, ma gli rivolse un’occhiata tagliente e gli girò la schiena cominciando a riordinare qualche scartoffia sparsa sulle varie scrivanie.

“Se vuoi con me ti puoi sfogare” la incoraggiò il biondo, rompendo il silenzio della stanza.

“Non c’è niente da dire” replicò con voce dura lei, sempre senza girarsi.

“Allora possiamo anche rimanere in silenzio”.

“Voglio stare da sola”.

“Per fare cosa? Accucciarti in un angolo e piangere in silenzio? Non fa bene tenersi tutto dentro!” la aggredì Havoc, alzando il tono di voce.

“Non sto piangendo!” rispose Riza, girandosi finalmente ad affrontarlo.

Aveva gli occhi lucidi, ma le guance ancora asciutte. Rimasero fermi e zitti per un po’, sfidandosi con lo sguardo. Alla fine la donna cedette.

“Sei un testone impossibile!” lo apostrofò, sedendosi per terra con la schiena appoggiata ad una scrivania e facendogli segno di raggiungerla “Ora capisco come mai le donne non ti vogliono” gli disse con un mezzo sorriso tirato, mentre a poco a poco le lacrime presenti sul bordo degli occhi si ritiravano.

Havoc si sedette vicino a lei con uno sbuffo.

“Sigaretta?” le offrì mentre ne sfilava una dal pacchetto.

“No, e non dovresti fumare neppure tu qua dentro”.

“Oh, andiamo! Non c’è nessuno e poi fuori fa un freddo cane” rispose lui aspirando il primo tiro.

Stettero seduti per terra, ognuno perso nei propri pensieri, in un silenzio distensivo e rilassante.

“Sai,” disse Havoc dopo qualche minuto “io magari non sarò tenebroso e non avrò magnetici occhi scuri o un pessimo senso dell’umorismo, ma stasera ti serve decisamente una bella distrazione e ti prometto che se esci con me ti divertirai”.

Riza ci rifletté su per qualche istante, la delusione e il dolore nel frattempo si erano notevolmente attutiti e lei si sentiva già più calma.

“Mi sembra un’ottima proposta” rispose quindi, con un sorriso appena accennato.

“Bene, perché in ogni caso non ti avrei lasciata stare a casa da sola a deprimerti. Ti porto a cena in un posto che fa lo stufato più buono di tutta East City. Dammi solo il tempo di fare un paio di telefonate per avvisare gli altri che stasera si esce”.

Havoc uscì dalla stanza facendole l’occhiolino, Riza scosse la testa alzando gli occhi al cielo. Cominciava già a sentirsi decisamente meglio.









NdA:
Lo so che mi odierete perchè in questo capitolo l'angst ha preso il sopravvento. I toni e la caratterizzazione dei personaggi sono molto diversi, ma era un esperimento che volevo provare (ed ero in astinenza da un po' di sano angst, poi ero in periodo di studio folle quindi mi è uscito proprio spontaneo). Spero comunque che la scena risulti realistica, anche se si sono un po' capovolti i ruoli rispetto alle OS precedenti.
In ogni caso è da apprezzare Jean-maiunagioia-Havoc che per una volta non fa la figura dell'idiota (e ha quasi una gioia). Io adoro troppo farlo interagire con Riza, anche se non me li ci vedrei per niente come coppia, la loro è un'amicizia troppo bella.
Questo capitolo è anche un modo per festeggiare il mio primo giorno di vacanza (ho finito la sessione ieri!), quindi niente, siate felici con me.
A presto :)

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Alchemist / Vai alla pagina dell'autore: Tamar10