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Autore: taleasoldastime    11/02/2017    0 recensioni
**AVVERTIMENTO**
Crossover tra i personaggi di OUAT ed il mondo di Harry Potter.
Belle lasciò cadere dalle mani il diario e, alla vista dell'uomo, sorrise.
Intimorita fece un passo in avanti e sibilò tremante
"S-siete voi?"
La figura incappucciata alzò appena la testa, ancora oscurata dal grande cappuccio nero.
Per un momento Belle credette di aver intravisto un ghigno malefico in tutta quella sinistra oscurità.
L'uomo aspettò qualche altro istante prima di avvicinarsi a lei, che d'un canto pareva fremere di eccitazione.
[...]
Rumpelstiltskin era immobile davanti a lei, le labbra incurvate in un ghigno malizioso.
I capelli lunghi e mossi dal vento, la lunga tunica nera i cui lembi volteggiavano per aria, scrutava dall'alto in basso, senza lasciarsi sfuggire nessun particolare.
Si soffermò a guardare lo stemma di Corvonero spillato sulla sua mantella e accennò un sorriso.
[...]
"Dopo tutto questo tempo?" bisbigliò la ragazza con un filo di voce, nel vedere Rumpelstiltskin avvicinarsi.
"Sempre, mia cara. Sempre."
Genere: Dark, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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«C’è chi aspetta la pioggia per non piangere da solo.»(Fabrizio De André)

           DARK FRIDAYS

La pioggia cadeva impetuosa dalle prorompenti nubi in cielo. La fitta cortina d'acqua offuscava la vista dell'immensa foresta ai limiti della grande radura, ormai completamente bagnata in ogni suo angolo dalla pioggia battente.
Il castello sontuoso che si ergeva al centro di quell'infinita distesa verdeggiante era scurito dai toni cupi del cielo in tempesta. 
I torrioni più alti sfioravano il cielo congiungendosi ai feroci lampi che, di tanto in tanto, squarciavano imponentemente la volta grigiastra.

Una finestra della torre ovest della fortezza era illuminata dalla luce di più candele.
Una ragazza, seduta ad un tavolo di legno di quercia, la schiena ricurva in avanti e lo sguardo vagante sulle pagine di un libro dall'aspetto misterioso, stava tutta sola di fianco alla finestra.
La biblioteca a quell'ora di venerdì pomeriggio era sempre deserta. Nessun ragazzino che correva per i corridoi, nè nessun professore intento in una qualche bizzarra e misteriosa ricerca.


Ecco perchè puntualmente ogni settimana, alla stessa ora di ogni venerdì, Belle si isolava nel suo mondo, lontano da tutto e da tutti.

Amava leggere e scrivere. Molte volte si ritrovava a fare entrambe le cose contemporaneamente. Non le dispiaceva essere così ossessionata dalle sue passioni; nonostante loro la cercassero insistentemente e la trascinassero nel baratro più profondo della tentazione, lei era sempre consenziente.
Ma, nonostante ciò, in quel castello pullulante di personalitá contorte, lei si sentiva sola e incompresa.

Ecco perchè, in quel venerdì di pioggia, aveva cominciato a scrivere sul suo piccolo diario di cuoio.
L'espressione dipinta sul suo volto lasciava trasparire tutta la sua concentrazione.
I capelli raccolti in uno chignon lasciavano intravedere lo stemma della casa di appartenenza: un corvo bronzeo con le ali spiegate al centro di uno sfondo blu scuro.
Un mantello nero le copriva le spalle e lasciava libere entrambe le mani, che erano impegnate a sfogliare le pagine del diario e a scrivere.
I suoi occhi azzurri erano fissi sulle parole che pian piano elaborava e riflettevano infinita malinconia.

Lo stemma con il corvo bronzeo era illuminato flebilmente dalla luce della candela di fianco al libro polveroso che Belle era tutta intenta a sfogliare.
Il grande manuale accanto al suo piccolo diario di cuoio aveveva inciso sulla copertina un titolo alquanto misterioso.

"Storia della magia oscura — A cura del professor Gellert Grindelwald"

Tanta era la fama di quel mago oscuro, quanto quella del libro che aveva scritto.
Molti studenti della scuola evitavano sia il manoscritto sia il reparto proibito della Biblioteca del castello nel quale era custodito, che si narrava fosse lugubre se non addirittura stregato.

Belle, invece, in tutta la sua determinazione, si appoggiava alla sedia di legno di quercia e leggeva con disinvoltura quelle pagine ingiallite che le erano costate una cara firma dal professore di Pozioni.

Tuttavia, il dettaglio che avrebbe catturato maggiore attenzione in quella stanza non era nè il libro, nè la ragazza silente al lume di candela.
L'aspetto bizzarro in quel venerdì pomeriggio era la pagina che Belle stava attentamente studiando e della quale riportava alcuni passi sul suo diario di cuoio.

Il titolo della pagina scritto in inchiostro nero riportava un nome alquanto strano e troppo famoso per non risaltare all'occhio: Rumpelstiltskin.

Di tanto in tanto Belle alzava la testa dal manuale per guardare se qualcuno stesse entrando in Biblioteca, ma quando si rendeva conto di essere sola come sempre tirava un sospiro e si rituffava nella sua lettura disperata.

Mentre la ragazza era ancora completamente immersa fra le pagine del manuale, un boato scoppiò in cielo e avvolse il castello.
Lampadari e scaffali di libri in biblioteca vibrarono, la candela sul tavolo di fianco a Belle si spense, richiamando l'attenzione della ragazza.
Questa girò lo sguardo verso la finestra: la pioggia cadeva ancora fitta fra gli arbusti e annebbiava il cielo coperto.
Ma lì, in mezzo ad un cumulo di nuvole grigie, squarciava la volta una sagoma luminosa a forma di teschio, dalla cui bocca usciva un serpente che si annodava su sè stesso e si muoveva lento tra le venature dei lampi che venavano il cielo ad intermittenza.

Belle sgranò gli occhi alla vista di quel marchio e lasciò cadere la sua penna d'oca sul foglio, restando ipnotizzata davanti alla finestra, completamente rapita da quella visione. Un sorriso balenò sul volto della ragazza che era come rimasta pietrificata.
Spifferi di aria fredda si insinuavano attraverso le finestre tremanti e spegnevano una ad una le candele della grande stanza, abbandonandola nel buio più totale.

Il marchio nel cielo continuava a brillare di luce propria mentre illuminava la stanza di una sinistra luce bianca.
Pian piano il ventò aumentò e le finestre si spalancarono, una dopo l'altra.
Belle fu costretta ad allontanarsi facendo in tempo a prendere il diario con una mano.
Restò a fissare il cielo indietreggiando lentamente fin quando in lontananza non le parve di vedere un fugace fumo nero, che pian piano si addensava e procedeva in avanti facendosi sempre più grande e più chiaro.
A pochi metri dalla finestra della biblioteca, il fumo nero si fermò..
Dalla coltre di nebbia scura comparve la figura di un uomo incappucciato che, dopo aver fluttuato in aria per un paio di metri, raggiunse il davanzale e vi poggiò i piedi.
Sollevò un braccio coperto dalla lunga mantella nera e lo avvicinò al cappuccio, scoprendo la sua mano affusolata.

Belle si lasciò cadere dalle mani il diario e, alla vista dell'uomo, sorrise.
Intimorita fece un passo in avanti e sibilò tremante 
"S-siete voi?" 

La figura alzò appena la testa, ancora oscurata dal grande cappuccio nero.
Per un momento Belle credette di aver intravisto un ghigno malefico in tutta quella sinistra oscurità.
L'uomo aspettò qualche altro istante prima di avvicinarsi a lei, che d'un canto pareva fremere di eccitazione.

L'espressione della ragazza dipinta in volto era un misto tra il sorpreso e l'impaziente.
Con i suoi occhioni azzurri scrutava la figura e sembrava divorarla con lo sguardo, studiandone ogni frammento, ogni cellula oscura.
Il vento le scompigliava i lunghi e mossi capelli castano scuro che le carezzavano il viso come fossero il raccapricciante tocco di uno spettro.
Si portò una mano davanti alla bocca, sfiorandosi il labbro inferiore in segno di ulteriore impazienza.

Fu allora che l'uomo incappucciato si materializzò  letteralmente ad un passo da lei.
Belle si trovò ad osservare ancora una volta l'oscurità sotto il cappuccio del mantello nero.
Con un gesto della mano l'uomo si abbassò il cappuccio e finalmente Belle potè chiramente vedere il suo volto.

Rumpelstiltskin era immobile davanti a lei, le labbra incurvate in un ghigno malizioso. 
I capelli lunghi e mossi dal vento, la lunga tunica nera i cui lembi volteggiavano per aria, la scrutava dall'alto in basso, senza lasciarsi sfuggire nessun particolare.
Si soffermò a guardare lo stemma di Corvonero spillato sulla sua mantella e accennò un sorriso.

Si slacciò poi la mantella e la lasciò cadere per terra, portandosi l'indice davanti alle labbra e facendole cenno di restare in silenzio.
Belle si girò di scatto a guardare la porta che, come pochi minuti prima, era rimasta ben chiusa.

Come richiamato dall'uomo, il suo sguardo cambiò direzione e andò ad incontrare i grandi occhi verdi  dell'altro.
Un brivido le percorse lungo la schiena nel momento in cui Rumpelstiltskin allungò la mano verso il viso della ragazza e la manica ricadde all'indietro mostrando sulla sua pelle olivastra il tatuaggio del marchio nero, uguale a quello che ancora risplendeva in cielo.
Per un momento il suo sguardo ricadde sul marchio, ma quando le fredde e affusolate dita dello stregone sfiorarono la sua guancia, Belle fu nuovamente rapita dai suoi occhi magnetici.

"Dopo tutto questo tempo?" bisbigliò la ragazza con un filo di voce, nel vedere Rumpelstiltskin avvicinarsi.

"Sempre, mia cara. Sempre."

Rumpelstiltskin avvicinò maggiormente il viso a quello della ragazza portando la mano che prima aveva sfiorato la sua guancia, dietro la sua schiena.
Ci volle un attimo prima che le labbra dei due annullassero la distanza che le divideva e si unissero in un lungo bacio.

Restarono a baciarsi silenziosamente nella biblioteca buia del castello mentre in tutta la scuola venivano lanciati i primi allarmi alla vista del Marchio Nero.
Le urla strazianti degli alunni irrompevano nel buio accecante della biblioteca.
Correnti di luci bianche e rosse illuminavano frequentemente le finestre del castello, segno dei combattimenti in atto.
Vetrate tremanti, muri crepati che cominciavano a cedere sotto il boato degli incantesimi lanciati.

Il cielo s'incupiva ancora di più e lasciava spazio alla tempesta. La pioggia batteva forte sui tetti del castello come lacrime disperate.
E nel terrore più totale, nella sconsolatezza infinita, i due erano ancora lì, corpo contro corpo, anima contro anima.

Belle con un braccio lo tirava stretto a sè e lui non sembrava volersene andare.
Con una mano restava ancorato ai suoi capelli, con 
l'altra le accarezzava una guancia.
Rumpelstiltskin si staccò da lei qualche secondo dopo e restò a guardarla negli occhi, mentre le sue labbra dischiuse cercavano di inspirare quanta più aria possibile.
Una lacrima, una sola lacrima, bagnò i suoi occhi e cadde quasi invisibile tra di loro.
Lo stregone sottrasse lentamente la mano dalla guancia della ragazza e le sfiorò il braccio.

"Non tornerai, vero? Non tornerai mai più." disse lei, la voce rotta dal pianto imminente.

"Il futuro non è mai come sembra." rispose con un filo di voce. "Io ti rivedrò". 
Detto ciò fece un passo indietro.
Belle chiuse gli occhi scossa dai sighiozzi e dalle lacrime che cadevano copiose lungo le sue guance.

Quando li riaprì lui non c'era più.

Niente era rimasto. Non una sola parte di lui, non un solo ricordo. Solo una stanza vuota, un diario in cuoio, e una serie di libri che, per Belle, avevano perso ogni significato.
La ragazza alzò la mano per asciugarsi le lacrime ed il suo sguardo cadde sul braccio appena scoperto dalla tunica.
Un marchio nero uguale a quello che ancora squarciava il cielo era tatuato sulla sua pelle lattea.
Lo fissò come se questo potesse ricambiare il suo sguardo intenso e sorrise, come se una parte di Rumpelstiltskin fosse dentro di esso.
Un secondo.
Alzò lo sguardo verso la finestra davanti a lei e si accorse che aveva smesso di piovere.

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ANGOLO DELL'AUTRICE

Salve a tutti! Volevo ringraziarvi per tutte le belle recensioni che ho ricevuto sulla one shot precedente. Sono contenta che abbia avuto un riscontro positivo!
Oggi sono tornata con una nuovissima oneshot sempre Rumbelle centric, ma questa volta in un Alternative Universe.
Ebbene si, a chi non piace Harry Potter?
Ho pensato che sarebbe stato carino sperimentare un crossover tra Once e HP, in quanto credo ci siano dei parallelismi tra i due mondi.
Non so se si è ben inteso, ma il nostro caro vecchio Rumple prende le veci del nostro Lord Voldemort. Insomma, mi era sembrato interessante questo parallelismo tra i due Signori Oscuri. Inoltre, come avete potuto capire c'è stato un mix di citazioni della serie (OUAT) e della saga.
Ditemi voi cosa ne pensate, ovviamente accetto critiche!
Alla prossima!
-Ella.
  
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