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Autore: LaVampy    13/02/2017    7 recensioni
Una piccola one shot per il compleanno di Chris, postata in anticipo, ma ahimè domani lavoro
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Christophe Giacometti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Breve, anzi brevissima ff per il compleanno del nostro amato Giacometti, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, con affetto LaVampy 
 
Tornare a casa, nel suo appartamento,  per Chris non sempre era piacevole. C'erano alcune volte in cui si sentiva molto solo, non che si fosse fatto dei veri e propri amici sulla pista di ghiaccio, ma di certo qualcuno di speciale c'era. E fu proprio quello che, appena entrato in casa, attirò la sua attenzione. La foto sua e di Viktor, abbracciati mentre felici guardavano l'obiettivo. Come erano cambiate le cose in pochi anni. Quante volte avrebbe voluto toglierla e non vederla. Perché gli aveva fatto male, quando Viktor aveva messo fine alla loro storia. Se poi si poteva definire storia, una serie di rapporti in ogni luogo e posto concepibile e poi il ritorno alla realtà. Due estranei che condividevano del sesso senza amore. O almeno così era per Vitkor. Per lui invece, in  ogni rapporto avuto, ci aveva messo sempre il cuore, sperando che un giorno il russo si potesse innamorare. Aveva abbracciato quella piccola rosa, che aveva portato dietro con lui, in molti posti come portafortuna, ma che alla fine si era rivelata solo una rosa. Un pò come Viktor, bellissimo e allo stesso tempo pungente. Come quando osservi la bellezza delicata del fiorE e ti ritrovi a volerla prendere e lei morde la tua pelle. Quel piccolo dolore sordo, di un paio di secondi, che ti tocca il cuore.

Ma ora c'era qualcosa di diverso in lui. Ed in quel momento, quel qualcosa, si trovava a mille miglia da lui. Perché non era riuscito a rientrare a causa di un contratto con un nuovo sponsor. Non gli aveva detto nulla, si era limitato ad annuire, sarebbe stata questione di due giorni. Non poteva certo pretendere che quell'uomo passasse un intero giorno su un aereoplano per tornare a casa da lui. Alla fine lo stava facendo per lui, ma dannazione, era quasi il 14 di febbraio, mancavano poche ore. Non che volesse festeggiare romanticamente la serata, odiava tutte quelle effusioni pubbliche alla Viktor, ma almeno avere vicino la persona amata il giorno del proprio compleanno, sarebbe stato un regalo accettabile e romantico, anche per un oso come lui. 

 
Ma Etienne non c'era. Lo aveva salutato con un timido bacio all'aereoporto. Erano abituati a queste soluzioni, ma ogni giorno, diventavano più difficili. E non ne capiva il motivo. O meglio il motivo lo sapeva: più passava il tempo e più si accorgeva che la data del suo ritiro si stava avvicinando. E questo lo terrorizzava abbastanza da non sapere se Etienne, una volta finito di fargli da manager, sarebbe comunque restato al suo fianco. O magari avrebbe trovato un nuovo pattinatore e si sarebbe dedicato solo a lui? Quante domande per una sola testa, stanca per il lungo e spiacevole viaggio in aereo. Spiacevole perché non c'era la spalla di Etienne su cui appoggiarsi, come faceva sempre. 
 
Etienne, Etienne, Etienne, maledizione non riusciva a pensare ad altro. 

-Vado a farmi una doccia- borbottò arrabbiato, sbattendo la porta. Per poi fermarsi ad osservare il ripiano e vedere gli oggetti del compagno, sopra.  

Proprio mentre stava per entrare nella doccia, il telefono in sala squillò. Maledicendo mentalmente chi lo stava chiamando, uscì dalla stanza, completamente nudo, rabbrividendo per la differenza di temperatura. 

Il suo cuore fece una capriola, quando vide sul display il sorriso stupendo di Etienne. Cercò di far calmare il suo cuore e il suo fiato e rispose al telefono. 

-Ciao straniero- disse maledicendo se stesso e la sua voce un'ottava più alta. 

-Ciao, sei già a casa?- chiese Etienne, parlando sottovoce. 

-Ehi, come mai quella voce?- chiese Chris, sedendosi sul bracciolo del divano. 

-Nulla, sono solo stanco, ma ho firmato Chris, a breve partirà il servizio fotografico- disse felice l'altro. 

-Ah che gioia- rispose distrattamente Chris, guardandosi la punta delle dita. 

-Ehi, dovresti essere contento, questo sponsor è lo stesso che ha fotografato Nikiforov- disse Etienne, come se quello bastasse. 

Lo ascoltò solo per sentire la sua voce, mentre alzandosi andava in bagno e chiudeva l'acqua. Gli parlò di foto, interviste, viaggi pagati, ma se gli avessero chiesto di cosa stava parlando Etienne, era certo di non saper rispondere. Riusciva solo a concentrarsi sul suo accento e sulla sua cadenza, immaginando quella voce calda che sussurrava il suo nome, ritrovandosi eccitato come un ragazzino alla prima tempesta ormonale. 

-Ma stavi per farti una doccia?- chiese Etienne, sentendo il rumore dell'acqua. 

-No tranquillo, avevo voglia di un piatto di pasta- disse cercando da apparire credibile e con la voce calma. 

-Tu che cucini?- rise Etienne, incredulo. 

-Ehi, sono capace di cucinare- rispose offeso il pattinatore. 

-Si certo, senza bruciare casa? E quando hai imparato? Oggi pomeriggio? Se non ricordo male settimana scorsa sei riuscito a dare fuoco alla pentola- disse ancora ridendo sempre più forte al telefono. 

-Li non è stata colpa mia, ma sono stato distratto- disse ringraziando che ci fosse il telefono a bloccare la vista del suo rossore. 

-Non credo sia una giustificazione ,mio caro. Io vengo costantemente distratto e non ho mai bruciato nulla- disse il manager, serio. 

-Allora mi impegnerò di più- disse l'altro offeso. 

Restarono così a parlare e ridere come una semplice coppia di fidanzati. Nel frattempo Chris si era infilato una vestaglia, scegliendo quella di Etienne perchè aveva il suo profumo, in modo da sentirlo più vicino.  

-Il volo per tornare è fissato per mercoledì mattina- disse distrattamente Etienne. 

-Quindi torni dopo domani, vai dai tuoi o ti fermi qui?- chiese come se nulla fosse Chris. 

-I miei sono andati in vacanza per una paio di giorni, sai una cosa romantica alla San Valentino- disse ridendo Etienne. Risata alla quale si unì anche Chris anche se dentro voleva solo piangere.  

-Senti sono stanco veramente vorrei farmi una doccia e andare a letto, se non ti dispiace- disse poco dopo Chris, rompendo il silenzio che si era creato. 

-Si certo, ma prima vorrei chiederti una cosa- disse il manager. 

-Dimmi tutto- disse Chris, felice di poterlo sentire ancora un pò al telefono. 

-Che ore sono da te?- chiese, semplicemente. 

-Oh scusa il fuso orario, sarai stanco, beh sono... è mezzanotte passata da cinque minuti, è …- disse interrompendosi. 

-Il tuo compleanno...- finì per lui, Etienne. 

-Si. E' il mio compleanno- disse semplicemente. 

-Auguri allora- disse Etiene, ridacchiando. 

-Non c'è nulla di divertente, nulla!!! Lo so , te l'ho promesso, ti ho detto che non avrei mai permesso al nostro lavoro di interferire … no ecco volevo dire, che non volevo che, cioè, oh maledizione. Etienne mi manchi, mi manchi tantissimo, so che siamo stati poco insieme ultimamente per le gare, le interviste, i nuovi contratti, ma ecco... oggi è il mio compleanno e io vorrei che tu fossi qui con me, invece sono qui da solo, che fisso la foto di Viktor e non è carino per nulla. Lo sai che in questo dannato appartamento non c'è una foto nostra? Lo Sai ? Perché è assurdo- disse di un fiato, arrossendo subito dopo. 
 

-Anche tu mi manchi Chris, tanto. E lo so che non ci sono nostre foto- disse il compagno.  
 
-E tu sei distante chilometri e chilometri e io vorrei che tu fossi qui- disse ancora lo svizzero, sentendo il volto un po' umido. 

-Anche io, ma sai il contratto, non potevo non andare, la tua carriera prima di tutto...- disse il manager. 

-Che si fotta la carriera, Etienne- urlò Chris. Arrabbiato più che mai. 
 
-Che modi Chris, non ti posso lasciare solo che diventi peggio di uno scaricatore di porto- disse con voce seria Etienne. 

-Scusami- disse lo svizzero, sottovoce.- 

-E comunque, vorrei proprio baciarti- rispose Etienne, e poi continuò, -Mentre sei nudo sul divano che indossi,solo, la mia vestaglia-. 
 
-Ma come diavolo...- disse Chris alzandosi e guardandosi intorno. Aveva controllato in casa non c'era nessuno. 

-Come lo sai?- chiese lo svizzero, sedendosi di nuovo sul divano. 

-Beh se apri la porta, te lo posso dire- disse ridendo il compagno. 

E quando Chris, inciampando spalancò la porta, trovò davanti a sé, Chris con in mano una cornice a forma di cuore con dentro la loro foto. 

-Buon compleanno, e buon San Valentino- disse Etienne, imbarazzato. 

-Ma il volo.. Come... hai... fatto- ciese balbettando. 

-Non potevo lasciare solo il mio ragazzo il giorno del suo compleanno, lo sai vero?- chiese l'altro entrando in casa e appoggiando la cornice sulla mensola continuò, - Ho fatto coincidere i voli, è stata dura, ma ci sono riuscito- disse avvicianandosi al divano e lasciandosi cadere a peso morto. 

-Tu sei pazzo, lo sai?- disse Chris, ridendo e avvicinandosi per accerezzargli il viso. 

-E tu hai freddo- disse facendo scorrere un dito sulla gamba nuda del compagno. 

-E tu sei troppo vestito- rispose lo svizzero, sedendosi sulle gambe del compagno. 

-Quindi stavi per farti una doccia?- chiese Etienne, quando si staccò per riprendere fiato. 

-Si ma era troppo vuota questa casa- disse lo svizzero, guardandolo negli occhi. 

-Allora possiamo farla insieme- rispose l'altro, alzandosi e portando con se il compagno, che squittì felice. 

-Ti amo Etienne-disse poco dopo Chris, sotto il getto dell'acqua calda che accarezzava i loro corpi nudi. 

-Ti amo anche io- gli rispose Etienne, poco prima di fondere i loro corpi, in quella danza vecchia come il mondo, e continuò a dirlo anche a letto, per ore e ore. E quando il giorno arrivò li trovò abbracciati nel letto, felici e appagati. 
 
   
 
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