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Autore: Elis_06    13/02/2017    3 recensioni
È proprio vero quello che si dice: dopo la pioggia, arriva sempre il sole.
[Spoiler episodio "Gem Harvest"]
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Lapis Lazuli/Lapislazzuli, Peridot
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Lapis non aveva mai visto la pioggia. Lo so, può sembrare strano, dato che è una gemma in grado di manipolare l'acqua, ma è così. Del resto, non era mai stata sulla Terra abbastanza a lungo da poterla vedere, se non attraverso uno specchio o gli occhi di una fusione. Sta di fatto che quando quel giorno iniziò a piovere, lei non aveva più ricordi a proposito di ciò che aveva vissuto in precedenza riguardo questo normale fenomeno terrestre.

Ed è stato proprio per questo motivo che, mentre stava guardando la quinta stagione de “I Pini Innamorati” (lamentandosi con Peridot di come fosse la peggiore di tutte quelle che aveva visto da quando viveva nel granaio), sobbalzò appena sentì la prima goccia di pioggia fredda caderle sulla spalla destra. Alzò lo sguardo di scatto, per capire da dove arrivasse quella strana...cosa che l'aveva toccata, e sentì come una pietra fredda e pesante caderle nell'occhio sinistro, per poi sciogliersi al contatto con la gemma blu. Lapis ci mise pochi secondi a realizzare che quella “pietra fredda e pesante” era una semplice goccia d'acqua. Sorrise tra sé e sé per essersi spaventata per nulla, e riprese a guardare la sua serie TV preferita.

Poco dopo iniziò a piovigginare più forte, e anche Peridot si accorse della misteriosa acqua caduta dal cielo: -Sembra stia per iniziare un bel temporale...

-Tempo...rale?- ripeté incuriosita la gemma più alta, voltandosi appena verso il punto in cui stava guardando la sua coinquilina. Dal mare, che si scorgeva in lontananza grazie alla meravigliosa vista che offriva quel posto, si stavano avvicinando delle nuvole più scure delle altre, che ogni tanto si illuminavano per qualche secondo. Iniziò ad arrivare una brezza gelata, più simile ad un vero e proprio vento che ad una brezza.

Peridot iniziò a raccogliere le sue cose -compresi i DVD de “I Pini Innamorati”, da continuare a vedere dentro il granaio-, e fece per scendere dalla macchina sopraelevata nella quale avevano organizzato la loro “zona TV”, quando si accorse che Lapis era ancora ferma ad osservare le nuvole scure che si stavano avvicinando sempre più in fretta. Sembrava assente, più del solito.

-Dovremmo entrare...- provò a dire Peridot con gentilezza, non voleva essere troppo sgarbata con lei -qui tra poco inizierà a diluviare e rischieremmo solo di bagnarci inutilmente.

Lapis si voltò appena verso la gemma verde e rimase in silenzio per alcuni secondi, che a Peridot parvero secoli, per poi annuire appena ed alzarsi senza dire una parola. Peridot scrutò con fare interrogativo e perplesso la compagna mentre distendeva le sue ali d'acqua e volava a terra, dentro al granaio. Sospirò rassegnata e la raggiunse il più in fretta possibile.

 



Poco dopo iniziarono i tuoni. Lapis li aveva già sentiti, quando si era scontrata con Jasper su quella barca affittata da Steven e suo padre, ma se le avessero chiesto il significato della parola “tuoni” prima di quella sera, probabilmente non sarebbe riuscita a collegare il nome con il fenomeno già vissuto.

Al primo rimbombo, lungo e parecchio sinistro, della tempesta, fu Peridot stavolta a sobbalzare, ma poi si rilassò di nuovo come se niente fosse. Lapis trovò strana la sua reazione così le chiese: -Che cos'è stato?

-OH, quello si chiama tuono. Non ne hai mai sentito uno?- Peridot rispose come se niente fosse mentre cercava di distrarsi guardando le figure colorate che si muovevano nel televisore.

-S-sì, non è la prima volta...- Lapis abbassò lo sguardo sconsolata, ripensando all'incontro avvenuto con Jasper tempo prima. Erano passati giorni, MESI, tuttavia continuava a pensare a ciò che le aveva detto la gemma arancione: “Stavolta andrà meglio. Sono cambiata, TU mi hai cambiata”. Le sarebbe piaciuto crederci, le sarebbe piaciuto provare a ricreare Malachite, e malgrado sapesse che ciò non sarebbe mai stato più possibile, almeno non con quella Jasper, ormai irrimediabilmente corrotta, restava comunque un pensiero e un desiderio che le sarebbe piaciuto realizzare, in un modo o nell'altro.

-Lapis? Ci sei?- Peridot chiamava Lapis con tono urgente e le sventolava una mano davanti agli occhi. Lapis sbatté le palpebre un paio di volte e poi si rigirò verso la compagna, visibilmente allarmata.

-Scusa, stavi dicendo?

-Sicura di stare bene? Ti sei rabbuiata così, all'improvviso...pensavo di aver detto qualcosa di sbagliato- Peridot abbassò gli occhi triste e Lapis sorrise appena, intenerita: le piaceva sempre vedere quanto la gemma verde si preoccupasse per lei, la faceva sentire...AMATA.

-Tranquilla, non è niente. Continuiamo a guardare la TV?- Lapis cercò di deragliare completamente la conversazione e tornò a guardare la puntata dello show, senza però effettivamente capire che cosa stessero dicendo i personaggi. Peridot mugugnò qualcosa poco convinta, poi però tornò anche lei a seguire l'episodio.

Lapis era sovrappensiero, ogni tanto sentiva la voce di Peridot arrivarle alle orecchie come ovattata, ma non riusciva a intendere il significato delle sue parole. Si limitava ad annuire apatica, come suo solito, per non destare troppi sospetti: non voleva che l'amica si preoccupasse troppo per lei.

L'episodio finì e nessuna delle due sembrava intenzionata a vederne un altro, così si diressero una verso i suoi robot, l'altra verso Zuccotto, addormentato serenamente nella sua cuccetta, nonostante il rumore del temporale.

Lapis aveva notato come Peridot si irrigidisse ad ogni tuono più forte degli altri, e questa cosa la incuriosiva molto. Le sarebbe piaciuto parlare del comportamento bizzarro della gemma verde con lei -in realtà, le sarebbe semplicemente piaciuto parlare con Peridot e basta-, ma aveva anche il sospetto che quella specie di tic nervoso avesse a che fare con una brutta esperienza vissuta dall'amica in passato e l'idea di metterla a disagio non era certo la migliore che le fosse mai venuta.

Poi accadde: Lapis stava accarezzando dolcemente il suo “piccolo” mentre Peridot maneggiava un po' con i suoi morp, quando le luci elettriche che erano riuscite a sistemare, senza neanche sapere come, per dare un po' di luce al granaio di notte, si spensero. La reazione di Lapis fu abbastanza calma; certo, lo spavento c'era stato sicuramente, ma dopo il primo attimo di smarrimento, si rilassò e cercò di nuovo con la mano il corpo liscio e caldo di Zuccotto. Una volta trovato, lo prese in braccio e lo cullò dolcemente, perché iniziava ad agitarsi nel sonno. Ciò che davvero la terrorizzò, fu l'urlo che cacciò poco dopo Peridot, dall'altro lato del granaio.

-Peridot?! Che succede?!- chiese Lapis ad alta voce, frustrata dal fatto che non riuscisse a vedere la gemma verde.

-Lapis...Lapis, Lapis, Lapis! Dove sei?! È troppo buio qui, non ti vedo!- Peridot era chiaramente andata nel panico, talmente tanto da non rendersi conto che le sarebbe bastato semplicemente usare la sua gemma per creare un po' di luce e permettere alle due di rincontrarsi.

-Calmati!- Lapis cercò di sembrare il più tranquilla possibile, ma l'idea di lasciare da sola Peridot non le piaceva per niente. Non l'aveva mai sentita così agitata, e il fatto che fosse al buio durante un temporale, che a quanto pare la spaventava ancora di più, non aiutava di certo a migliorare la situazione.

-Non lasciarmi...- Peridot adesso sembrava singhiozzare e a Lapis le si spezzò il cuore nel sentirla piangere. Doveva fare qualcosa.

-Ehi, va tutto bene, non ti lascio qui...- Lapis mosse un passo verso il punto in cui aveva visto Peridot per l'ultima volta prima del blackout, intenzionata a raggiungerla piano piano, per permettere all'altra di scaricare il nervosismo.

-Ho paura- il tono con cui Peridot pronunciò queste parole allarmò ancora di più Lapis, che subito fece un altro passo verso l'amica.

-Lo so, ti capisco. Ed è per questo che adesso devi starmi a sentire: cerca di stare immobile, respira lentamente e chiudi gli occhi. Non lasciarti sopraffare dalla paura, ti garantisco che non è mai un bene.

-La fai facile, tu- Lapis imprecò tra sé e sé convincendosi a non rispondere male a quel commento acido da parte dell'amica. “Se non altro, il fatto che il suo sarcasmo sia tornato indica che si stia calmando, almeno un po'...”

-Se è troppo difficile, prova a pensare a qualcosa di bello, qualcosa che ti fa stare bene. Solitamente, è utile per scacciare l'ansia.

Peridot respirò profondamente -e Lapis riuscì a sentirla perché mentre parlava ormai era praticamente di fronte a lei, senza però vederla-; si accucciò contro il muro alle sue spalle. “Qualcosa che mi piace, qualcosa di bello”

Dalla gemma di Peridot iniziarono a scaturire, poco dopo, dei fasci di luce verde che si unirono a formare una luminosa torcia fosforescente che illuminava lo spazio davanti a sé. Lapis venne quasi accecata dalla luce che praticamente le arrivò direttamente negli occhi, tanto erano vicine le due gemme; si svegliò anche Zuccotto, rimasto in braccio mezzo assopito fino ad allora.

Peridot aveva gli occhi ancora chiusi e un mezzo sorriso sulle labbra, segno che il consiglio di Lapis aveva funzionato. Poi però, dalla luce verde, presero forma delle immagini che ben presto divennero più nitide: Peridot che cantava una canzone con Steven, Peridot che costruiva un'enorme trivella, Peridot che tentava di fondersi con Garnet (scoperta che lasciò alquanto stupita Lapis, spettatrice ignara di quelli che erano i ricordi della gemma verde). E poi, iniziò tutta una serie di scene che mostravano momenti condivisi con Lapis, come ad esempio il loro primo incontro dopo la sconfitta di Malachite, il momento in cui Lapis aveva salvato Peridot dai rubini, la loro prima puntata de “I Pini Innamorati”, la nascita di Zuccotto. Lapis sorrideva commossa e lusingata di fare parte dei ricordi più felici di Peridot, quando poi si accorse di un'immagine diversa dalle altre: non era un ricordo era un SOGNO. Peridot, di nuovo con i suoi arti potenziati, che prendeva in braccio Lapis e univa la sua bocca con quella dell'altra. Inutile dire che la gemma blu -quella reale, non quella del sogno- arrossì violentemente, per poi ridacchiare tra sé e sé: aveva un paio di cosette da chiarire con l'amica.

Si inginocchiò davanti a lei e la scosse leggermente per svegliarla; appena Peridot aprì gli occhi e realizzò di avere davanti a sé la vera Lapis in carne ed ossa, non sotto forma di ricordo o desiderio, come nella sua testa, le gettò le braccia al collo con urgenza e si strinse a lei con una forza tale da toglierle il respiro. Lapis, ancora rossa per ciò che aveva visto poco prima, ricambiò il gesto amorevolmente. Sentì delle calde lacrime bagnarle la spalla sinistra e il vestito, ma questo le importava ben poco: l'importante era che stessero bene tutte e due.

Peridot si staccò lentamente e così Lapis poté guardarla in volto: la gemma verde era ancora scossa da ciò che era successo, nonostante la calma creatasi grazie ai consigli della gemma blu; aveva gli occhi lucidi e bassi, come se si stesse vergognando di qualcosa.

-Mi dispiace di averti causato dei problemi. Quel buio e quei tuoni mi ricordavano la mia esperienza con il Grappolo, è per questo che anche prima ero spaventata dai tuoni più forti. È stupido, lo so, non ti biasimerei affatto se lo pensassi...

Lapis abbassò lo sguardo sulle mani di Peridot, che prese tra le sue con gentilezza: -Non è affatto stupido. Anzi, sono orgogliosa di te per essere riuscita comunque a superare la tua paura. Non tutti ci riescono al primo tentativo...- Lapis chiuse gli occhi e allentò un po' la presa sulle mani di Peridot, ripensando, per la seconda volta quella sera, a ciò che aveva passato con Jasper. Dopo essersi separata da lei, non si era da subito riavvicinata all'acqua, mentre Peridot invece era stata più coraggiosa. Un po' la invidiava, in un certo senso.

Peridot prese coraggio e con mano tremante accarezzò la guancia morbida e calda di Lapis, che alzò lo sguardo sorpresa e leggermente arrossita: -È sempre questo il problema? È a questo che pensavi anche prima, mentre guardavamo la TV?

-...forse- mugugnò Lapis colpevole e distolse lo sguardo, sia per non vedere la reazione di Peridot, sia perché iniziava a sentir maturare dentro di lei il malsano desiderio di realizzare il sogno della gemma verde di poco prima, e la mano dell'altra sul suo viso di certo non le faceva cambiare idea.

-Ci eravamo ripromesse di raccontarci sempre ogni cosa, di esprimere i nostri pensieri e le nostre preoccupazioni senza vergogna. Ma oggi credo che quella promessa sia stata infranta da entrambe...Da adesso in poi, niente più segreti?- Peridot staccò la sua mano dal viso di Lapis e se la portò davanti, come per voler sigillare quel patto.

Lapis sorrise e allungò anche la sua, di mano: -Niente più segreti.

Peridot ricambiò il sorriso dell'altra e fece per alzarsi, ma venne fermata dalla presa ferrea dalla compagna, che la rispedì con il sedere per terra, accanto a lei: -Inizia col raccontarmi quel tuo sogno di prima.

Peridot la fissò confusa, poi però sbiancò ed arrossì allo stesso tempo -cosa teoricamente impossibile, ma fidatevi se vi dico che ci riuscì- e deglutì rumorosamente prima di chiedere a fil di voce: -Dimmi che non hai visto ciò che temo tu abbia visto...

Lapis si accorse di quanto si stesse imbarazzando e agitando l'amica e, trovando la cosa tremendamente ADORABILE, sogghignò maliziosa e rispose vaga: -Chi, io? BEH, se ti riferisci a quella scena mostratami dalla tua gemma in cui ci sei tu che mi prendi in braccio e mi baci, allora FORSE i tuoi timori potrebbero essere fondati...

Peridot quasi fumò da quanto era rossa e nervosa, cosa che fece ridacchiare Lapis in quel suo modo strano, che ricordava più un grugnito che una risata.

Vennero interrotte da un abbaio di Zuccotto, che era uscito sotto la pioggia durante il loro dialogo. Lapis si alzò e cercò di uscire per raggiungerlo; Peridot le fu subito accanto e, prendendola sottobraccio, la guidò fino all'uscita con l'ausilio della sua gemma-torcia.

Lapis arrossì leggermente a quel contatto e poco dopo poté notare come anche la gemma verde fosse in imbarazzo. Lapis diede una spinta giocherellona all'amica, poi corse sotto la pioggia, verso Zuccotto. Appena venne bagnata dall'acqua, trasse un respiro profondo e si lasciò andare, volteggiando leggiadra e serena sotto la pioggia, creando una danza tutta sua. Peridot la osservò ed iniziò a sentire uno strano calore pervaderla all'altezza del petto; arrossì e si tirò una manata in faccia: “Ma che mi prende?”

I tuoni erano passati, solo il rumore incessante delle gocce di pioggia che cadevano al suolo riempivano la notte di suoni nuovi e melodiosi, suoni interrotti dagli abbai di Zuccotto, dalle risate di Lapis e dal battito del cuore di Peridot, aumentato a dismisura dopo aver osservato Lapis ballare sotto la pioggia e ridere spensierata. Peridot (nonostante la manata in fronte, simbolo di negazione) era felice di essere lì insieme a LEI, felice di aver superato quel momento di panico grazie a LEI, felice di essere sulla Terra con LEI.

Corse verso la compagna e il loro animale, saltò nelle pozzanghere, schizzò Lapis e la rincorse. La gemma blu stava al gioco ed entrambe ridevano, di nuovo, e di nuovo ancora.

Ad un certo punto, Peridot si trovò molto vicino a Lapis e stava per toccarla per darle il cambio in quella specie di “Acchiapparella”, quando la gemma blu scivolò e cadde a terra; Peridot non riuscì a fermarsi e cadde anche lei sull'amica. Si squadrarono qualche secondo e poi risero di nuovo. Lapis era stesa a terra di schiena, mentre Peridot praticamente era stesa sopra di lei. Si tirarono su, e senza sapere neanche come, Peridot si ritrovò in braccio a Lapis, le gambe intrecciate intorno alla vita sottile di lei, mentre Lapis stava a gambe incrociate. Lapis le prese il viso tra le mani e Peridot le strinse i polsi, abbassando lo sguardo imbarazzata.

Lapis la baciò. Peridot alzò subito lo sguardo sorpresa quando sentì le labbra della gemma blu sulle proprie: era una sensazione strana, nuova, ma piacevole. TERRIBILMENTE piacevole. Peridot spostò le mani dai polsi alla nuca di lei, per approfondire il contatto premendo con più forza le labbra blu umide e calde di Lapis sulle sue verdi, che le sembravano troppo secche e ASSETATE. Chiuse gli occhi e nella sua testa pregò una delle tante divinità venerate dagli umani di far sì che quel momento durasse per sempre.

Purtroppo, Lapis inevitabilmente si staccò, non dopo pochi secondi, e le due si osservarono con sguardi profondi e concentrati. Entrambe erano euforiche, ma sembrava stessero cercando di sembrare il più disinvolte possibile per non mostrarsi più felici dell'altra, che tonte.

Alla fine fu Peridot a perdere la sfida, e si lasciò andare ad un'espressione ebete e sognante, sotto lo sguardo soddisfatto e intenerito di Lapis. Stavano per avvicinarsi di nuovo, quando si accorsero di una luce alla loro destra: il sole stava facendo capolino dal mare e creava giochi di luce e colori meravigliosi che illuminavano la spiaggia, il mare e la campagna.

La pioggia era terminata; l'erba era ancora bagnata, ma sembrava l'unica cosa che il temporale avesse lasciato dopo il suo passaggio. Lapis si alzò in piedi e tese la mano verso Peridot, per aiutarla ad alzarsi a sua volta. Peridot accettò il suo aiuto e una volta in piedi non smise di stringerle la mano. Lapis sorrise e la trascinò verso il punto più bello della collina sulla quale sorgeva il granaio, per poter ammirare meglio quello spettacolo.

-È bellissimo- commentò Lapis. La luce del nuovo giorno la colorava di arancio, giallo e rosa, sfumature che senza un motivo apparente le calzavano a pennello e la rendevano più incantevole del solito. Il vento caldo che arrivava dal mare le muoveva delicatamente i capelli e gli occhi le brillavano di eccitazione, come quelli di una bambina che riceve un regalo inaspettato.

-Già...- rispose Peridot, ma non stava guardando nella stessa direzione di Lapis. Stava GUARDANDO Lapis, stava ammirando la gemma al suo fianco e si chiedeva come avesse fatto lei, una semplice Peridot, ad incontrare una creatura così magnifica.

Lapis notò con la coda dell'occhio che la compagna era girata verso di lei e si voltò a sua volta. Bastò un semplice scambio di sguardi carichi di desiderio e AMORE, bastò solo quello per permettere alle loro bocche di incontrarsi di nuovo; sentirono Zuccotto abbaiare festoso, come se il vedere le sue due “mamme” finalmente insieme fosse un avvenimento più unico che raro. Il sole caldo iniziò ad alzarsi verso il cielo, ma loro rimasero immobili, senza staccarsi da quel contatto e a volte stuzzicandosi a vicenda con la lingua o con morsetti alle labbra che le divertivano, ma in un modo diverso. Ciò che davvero contava, a parte quei giochetti maliziosi, era che si fossero trovate, finalmente; dopo tante peripezie avevano capito che cosa volevano davvero l'una dall'altra e per questo sarebbero state insieme per sempre, senza lasciarsi mai più.

È proprio vero quello che si dice: dopo la pioggia, arriva sempre il sole.

 

 

 

 

 

 

-Angolo autrice-

Lo so, sono una persona orribile XD

Ma che ci volete fare: la Lapidot è la mia “ship-non-ancora-canon-ma-ehi-non-si-sa-mai” di Steven Universe preferita, dovevo ASSOLUTAMENTE scrivere una storia con questa coppia...

In ogni caso, tralasciando il lato “romantico” della ff, era da tempo che volevo scrivere una storia del genere e sì, devo ammettere che sono stata ispirata da diversi fumetti che ho visto girovagando sul web (e che ora non riesco più a trovare XD). Quindi se magari li avete letti anche voi e trovate delle somiglianze o dei punti in comune, sapete il perché ;)

Spero di non avervi annoiata, in tal caso chiedo umilmente venia ^^''

A presto,

Elis

​P.S. Lo spoiler dell'episodio "Gem Harvest" è la presenza di Zuccotto (non sapevo in che altro modo tradurlo da "Pumpkin" XD)
​Magari non tutti si guardano gli episodi di Steven Universe in inglese come la sottoscritta, dunque mi sembrava opportuno avvisare, nel caso qualcuno non volesse rovinarsi la sorpresa della comparsa di questo nuovo adorabile cucciolotto ;)
​Per il resto non c'è una collocazione temporale precisa, quello che è certo è che l'episodio avviene dopo "Gem Harvest".
​Non ho nient'altro da dire quindi,
​ri-ciaooo

   
 
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