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E’ inverno adesso. I fiocchi di neve hanno iniziato ad imbiancare le strade di città, ormai ghiacciate.
Li osservo da dietro la finestra, imbambolato dalla loro caduta.
 
Mi manchi.
La casa è ancora piena dei tuoi ricordi. Ogni tanto credo di percepire perfino il tuo odore nelle lenzuola.
Guardo le tue foto, le nostre foto.
All’improvviso sento il tocco delle tue mani nelle mie quando quel giorno siamo andati in spiaggia. Eravamo solo io e te. Avevamo corso sulla sabbia fino a perdere il fiato, stanchi ci sdraiammo uno accanto all’altro.
Con un solo sguardo riuscisti a dirmi che sì, eri felice. Io avevo semplicemente catturato il momento.
E ora quello sguardo è ancora davanti a me, ma fa parte del passato, e gli occhi nella fotografia ora sembrano sbiaditi.
 
 
Mi dicevi sempre che l’inverno era la tua stagione preferita, perché sentivi della magia nell’aria. Questa neve la vedi anche tu? Riesci a percepire la magia?
Se solo potessi essere quel fiocco di neve che si posa sulla tua guancia, potrei toccarti di nuovo, essere più vicino.
 
I lampioni si sono accesi, il cielo da bianco è diventato grigio scuro, quasi nero. E io sono ancora qui.
Forse… Forse se aspettassi un altro po’, forse se rimanessi sveglio anche stanotte riuscirei a rivederti, ad incontrarti.
Perché qualunque sia l’oscurità, non può durare per sempre.
Una notte non può durare per sempre.
Il mattino tornerà, e io potrò vederti di nuovo.
Vero?
 
I giorni continuano a susseguirsi, le notti e le mattine. Ma tu non ci sei.
La neve continua a cadere, coprendo completamente gli alberi. Fantasmi, ombre nel cielo bianco.
Ombre che iniziano ad addensarsi anche nei miei pensieri.
"Ti prego, rimani. Rimani con me Yoongi". Le tue parole continuano a rimbombarmi nel cervello.
Sono andato via, ti ho lasciato da solo.
L’avevamo promesso. "Non andare via."
Era la nostra promessa.
 
 
Mentre guardo fuori dalla finestra l’oscurità si fa ancora più profonda. I fiocchi di neve hanno smesso di cadere e l’aria ora è congelata, come se stesse aspettando qualcosa con il  fiato sospeso.
 
Cosa era cambiato?
Perché l’hai fatto?
Io non volevo, non volevo lasciarti. E’ colpa tua, come hai potuto farci questo?
Continuo a sentire la tua voce nelle mie orecchie, un costante promemoria di quel giorno d’autunno in cui eravamo lì, sotto ai rami del nostro albero di ciliegio. Le foglie rosse cadevano su di noi. Quel giorno in cui cambiò tutto.
 
Ti odio Hoseok, ti odio.
Ti odio per avermi costretto a lasciarti, Ti odio per avermi permesso di amarti.
Ma allora perché ho continuato a pensare a te ogni singolo giorno? Perché non sono mai riuscito a dimenticarti?
 
La verità è che mi manchi.
Mi manchi, e odiarti fa male.
Vorrei solo poter dimenticare.
Ma come posso riuscirci se non riesco a mandarti via dai miei pensieri? Non posso lasciarti di nuovo.
 
Riuscirò mai ad uscire da questo inverno? Riuscirò mai a rivedere la primavera?
Forse la mia unica primavera sei tu.
 
Con la neve passano altri giorni, e altri mesi. Nell’aria iniziano a sentirsi i profumi dei fiori prematuri, impazienti di sbocciare alla calda luce primaverile.
La neve ormai non cade più, i colori della città sono di nuovo luminosi. Mi viene voglia di sorridere.
 
Il tuo odore è sparito dalle mie lenzuola, le foto sono in un cassetto. Ma mi manchi, mi manchi ancora come se te ne fossi appena andato.
Con le luci della primavera però tutto prende una piega nostalgica, forse sono riuscito ad accettare il fatto che no, non posso odiarti.
Non mi importa di quello che hai fatto, Hoseok io vorrei solo riaverti al mio fianco.
Vorrei di nuovo vedere il tuo sorriso, i tuoi occhi. Vorrei poter toccarti di nuovo, accarezzare i tuoi capelli, sentire la tua pelle sulla mia.
Non voglio neanche dimenticarti, per quanto faccia male.
Vorrei solo riaverti con me.
 
 
Dalla finestra riesco a vedere perfettamente i ciliegi in fiore, macchie rosa nel grigio della città.
E’ primavera.
Forse, forse potrei riaverti davvero.
Forse è arrivato il tempo di vivere la mia primavera, trovare speranza.
 
Ti ricordi la nostra prima uscita? Era il primo giorno di primavera, esattamente come oggi.
I fiori di ciliegio stavano sbocciando e noi eravamo sotto l’albero in fiore, quello stesso albero.
I petali cadevano su di noi, tu mi sorridesti prima di baciarmi dolcemente. Riesco ancora a sentire il tuo sapore sulla mia bocca.
 
 
E ora sono qui, ti sto aspettando, di nuovo sotto quest’albero di ciliegio, i petali cadono su di me.
Ma non ci sei tu a sorridermi, non sei qui con me.
Il tempo passa e la speranza svanisce lentamente.
Non sei arrivato.
E non arriverai mai, ti ho lasciato andare e adesso tu sei andato avanti,
Non pensi più al nostro albero di ciliegio, non pensi più a quel giorno, a quel bacio.
Non ci sei.
Ora lo so, ora ho capito.
L’inverno è finito, ma non c’è nessuna primavera per me.




 

Salve, intanto grazie per aver letto questa storia
Poi, volevo dirvi che non so per quale motivo la pagina della storia si vede tutta in corsivo
anche se in realtà il testo non lo è.
Spero di risolvere questa cosa il prima possibile, nel frattempo mi dispiace che non sia come dovrebbe essere.
A presto,
Flà