♥♥♥♥♥ San Valentino ♥♥♥♥♥
Corvina aveva
appreso grossolanamente la maggior parte delle tradizioni, delle
credenze e dei costumi degli esseri umani. Aveva conosciuto e
imparato il Natale con tutta la sua atmosfera magica e le lucine
colorate, le città in festa e persone affannate che si
precipitavano nei negozi più svariati per poi uscirne con
pacchetti di ogni forma e dimensione. Aveva conosciuto anche la
pasqua con le sue strane uova enormi fatte di cioccolato, vuote
dentro fatta a eccezione per gli oggetti più stravaganti o
comunque insoliti da trovare dentro delle uova, come giocattoli o
braccialetti. Aveva sgranato gli occhi sorpresa davanti al Carnevale,
con tutte quelle maschere e costumi, schiuso le labbra dallo stupore
di fronte ad Halloween in cui i bimbi chiedevano dolci vestiti come
dei piccoli mostri e aveva storto la bocca in una buffa espressione
di fronte alle festività più semplici eppure le più
incisive per l'essere umano: la festa della donna, la festa della
mamma e la festa del papà.
Poi c'era San Valentino.
Quella
festa Corvina la odiava, ne era scettica e soprattutto non la capiva.
Era la festa dedicata all'amore, gli innamorati si scambiavano fiori
e cioccolata, ma che senso aveva dimostrare in quel modo un
sentimento grande come l'amore? E che senso aveva farlo una volta
sola all'anno? L'amore andrebbe dimostrato ogni giorno e
probabilmente una rosa rossa regalata in un giorno qualsiasi alla
propria compagna avrebbe suscitato più emozione e sentimento,
piuttosto che regalarla proprio il 14 febbraio. In fondo, ogni
ragazza si aspetta un piccolo pensiero, quindi si perde la sorpresa e
l'emozione.
Ma quando si era ritrovata una rosa rossa senza
incarti, fiocchi e fronzoli vari sul suo letto in piena sera,
qualcosa in lei si era piacevolmente smosso.
Sarà perché
era abituata alla solitudine, sarà perché in San
Valentino non ci credeva o sarà perché nessuno aveva
mai fatto una simile cosa per lei, ma quella rosa rossa sbocciata in
tutto il suo splendore, i petali profumati e il piccolo discreto
bigliettino nero allegato, l'aveva emozionata.
Specie perché
quel bigliettino era firmato da una semplice x rossa e
nient'altro.
Con la finestra che sapeva
di aver chiuso e che invece ora era aperta, si stese sul letto supina
tenendo in mano il fiore, chiuse gli occhi, i petali che le
sfioravano delicati il naso e un sorriso sulle labbra.
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Terra
non amava particolarmente San Valentino, ma nemmeno lo odiava: era la
classica e rara ragazza che diceva sempre “non è
necessario che mi regali qualcosa per San Valentino”. Ed era
vero, anche se una rosa o dei cioccolatini le facevano comunque
piacere. Semplicemente non passava tutto il 14 febbraio aspettandosi
un regalo da parte di qualche ragazzo, figurarsi farne uno lei per
dichiararsi.
Per cui quando Bibi le aveva fatto trovare un enorme
mazzo di rose rosse in camera non appena aveva aperto la porta, era
rimasta affascinata, sorpresa e intenerita.
Quando si era
ritrovata una torta a quattro piani, uno diverso dall'altro e tutti
di cioccolato era rimasta semplicemente sconvolta e felice, con quel
bel sorriso che si era fatto largo sul suo viso malgrado la bocca
aperta.
Infine, malgrado fosse sempre intenerita, non aveva potuto
fare a meno di sentirsi a disagio nel ritrovarsi un dirigibile enorme
dai colori bianchi, rosa e rossi che sventolava fiero uno striscione
palesemente scritto a mano, a volare non troppo alto e davanti la
finestra della sua stanza.
Sull'entrata in scena di Bibi
travestito da orso di peluche con tanto di cuore rosso sulla pancia,
era meglio non pronunciarsi.
Davvero, non
serviva,
solo le rose erano fin troppe e le erano bastate sia per emozionarla
che per intenerirla. Solo che spiegarlo a Bibi era stato tutto
fuorché semplice: o faceva il finto tonto oppure le rispondeva
con un intransigente e dolce “non dire sciocchezze”,
accompagnato dal sorriso più genuino che il verde sapeva
fare.
Alla fine Terra, per tutto l'intero giorno di San Valentino,
aveva smesso di provare a fermarlo. Si era arresa perché di
fronte a quel sorriso non poteva dire o fare nulla, perché
Bibi ci teneva troppo a regalarle tanto ed era felice di farlo e
perché in fondo la stava trattando come se fosse una regina e
al diavolo la modestia, per una volta poteva concederselo.
Con un
sorriso luminoso come mai ricordava di averne fatti, Terra si portò
una ciocca bionda dietro l'orecchio per poi prendere sotto braccio
Bibi che gongolava, entrambi camminando verso quella che si
prospettava come una romantica cena a lume di candela in un
ristorante dalle luci soffuse e l'arredo decorato appositamente per
San Valentino.
Con la mano libera, la ragazza giocò col
ciondolo d'argento a forma di cuore, gli occhi lucidi di lacrime
gioiose e la consapevolezza di non aver mai ricevuto niente del
genere nemmeno in minima parte.
Si strinse maggiormente al ragazzo
al suo fianco, senza smettere di sorridere e ricambiando il suo
sguardo emozionato.
Non amava San Valentino, Terra.
Amava Bibi.
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Stella
adorava
San Valentino, nel vero senso della parola, tant'è che aveva
aspettato per un'intera settimana l'arrivo di quel giorno spulciando
come meglio sapeva fare le varie informazioni che trovava in quel
mondo complesso, strambo e intricato che era Internet. Alla fine ne
era uscita confusa: doveva preparare dei cioccolatini per la persona
che amava, o doveva comprarli? Doveva aspettarsi dei fiori da lui o
dirgli di comprarli? Nel dubbio aveva puntato sul cioccolato dato
che, citando ciò che aveva letto su Internet, “gli
uomini vanno presi per la gola”.
Ovviamente il fatto che
all'inizio aveva creduto di dover strangolare Robin, erano dettagli.
Sempre leggendo suddette parole su Internet, aveva appreso che la
cioccolata preparata con le proprie mani era più romantica che
comprarla in una qualunque pasticceria.
Infine aveva appreso che
cucinare del maledetto cioccolato era difficilissimo.
In sintesi,
aveva bruciato tanti chili di quella dolce prelibatezza, facendola
passare dal caldo marrone al nero carbone; aveva rovinato per sempre
tre pentole che attualmente emanavano uno strano odore su cui era
meglio non indagare; ultimo ma non per importanza, aveva ridotto più
volte la cucina in un colabrodo nel suo tentare di preparare quei
maledetti dolcetti.
In quella settimana aveva faticato a
nascondere tutto a Robin, ripulire alla svelta i suoi disastri,
uscire di nascosto per procurarsi gli ingredienti e cucinare nel
cuore della notte, pregando che il profumo o il chiassoso spadellare
non svegliasse nessuno. Ma poi, dopo tanto faticare, ce l'aveva
fatta: beh, non aveva la classica forma a cuore, né una
qualunque altra forma dato che era un ammasso indefinito piazzato in
una ciotola di plastica rossa decorata con mille cuoricini bianchi,
ma emanava un buon profumo e l'aveva pure assaggiato. E il sapore era
buono.
Nel tentativo di non farlo sembrare un pasticcio buttato
lì, ci aveva messo sopra quelle che i terrestri chiamavano
nocciole, per poi riporre il dolce in frigo.
Ripetendosi più
volte a mente che non era l'aspetto la cosa importante ma il sapore e
il pensiero, -altra “perla” trovata su Internet-, ora lo
tirava fuori dopo averlo lasciato per un'intera notte nascosto dietro
ai formaggi e ai salumi, pronta a darlo a Robin.
Aveva il cuore in
gola e il sorriso traballante, improvvisamente dubbiosa sul suo
cioccolato.
A distrarla dalla sua agitazione era proprio Robin
stesso: era certa di averlo visto deglutire tre volte di seguito, la
fronte era lucida e sembrava soffocare nel suo costume. Era davvero
il caso di dargli il cioccolato? Sembrava stare male, forse dargli un
dolce da mangiare non era proprio appropriato. Ma forse poteva
prenderne giusto un assaggio, in fondo una piccola forchettata cosa
poteva fargli?
Alla fine, si risolse tutto nella scena più
strana, inaspettata e, a occhio esterno, comica che Stella potesse
mai immaginare: lei che porgeva in uno scatto la ciotola col dolce a
Robin mentre quest'ultimo, contemporaneamente, tirava fuori da dietro
la schiena un gigantesco mazzo di fiori.
Il biglietto in mezzo
alle rose che le augurava un buon San Valentino, le fece battere
forte il cuore.
Il moro che spazzolava con gusto il suo
cioccolato, la rese felice.
♥♥♥♥♥ Fine ♥♥♥♥♥
Angolino Eustassiano_
Buon
San Valentino a tutti/e! ♥
Piccola
raccolta di drabble sulle coppie più classiche e preferite di
Teen Titans: la mia favorita in assoluto, la RedRae, la tenerissima
Bibi/Terra che insieme mi sciolgono e solo ed esclusivamente per voi,
la RobStar!
Vi sconvolgerò un po' questo allegro San
Valentino, ma non so sto stare zitta, per cui ve lo dico: detesto da
sempre Stella e il 4 febbraio xD
Ebbene si, sono una di quelle che
a San Valentino non vuole nulla. Personalmente mi sentirei presa in
giro: cos'è, mi fai il regalino solo perché è il
14 febbraio? Io sono poi una persona che si, è timida e fa
fatica ad aprirsi, ma con i cari dispensa SEMPRE amore, 365 giorni
all'anno, tutti gli anni.
Sono l'unica che fa regali a sorpresa a
mamma, papà e sorella, anche senza le ricorrenze e le
festività?
Ma beh, ognuno ha la sua opinione su San
Valentino, questa era semplicemente la mia e questa breve raccolta di
drabble era un piccolo regalino per voi perché si. ♥♥
Che
dire, queste tre drabble si commentano da sole~
Non seguono
minimamente il cartone, né lo citano in alcuna maniera,
infatti l'ultima drabble dedicata a Bibi e Terra non la si può
collocare in nessun contesto o periodo della serie animata, oppure
anche la prima dedicata alla RedRae è del tutto indipendente e
inventata di sana pianta, in quanto nel cartone i contatti fra questi
due cioccolatini sono stati scarsi e principalmente di combattimento.
L'unica cosa, ho cercato di lasciare a ciascuno i rispettivi
caratteri, senza sfociare nell'OOC.
Fatemi sapere se sono riuscita
nell'intento e anche cosa ne pensate delle tre drabble :3
Ancora
buon San Valentino a tutti voi!
Kiss and Bye
Eustass_Sara