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Autore: Princesse with Wormmon    19/02/2017    3 recensioni
Storia dedicata a Ken Ichijouji subito dopo la caduta del Digimon Kaiser. E se fosse stata Yolei a perdonare Ken per prima? Aiutandolo a ritrovare se stesso e il suo passato? Questa storia è solo un esperimento nata in una calda giornata estiva. Non è il massimo come storia, è nata soltanto da un mio stato d'animo particolare. E' una storia molto triste, se non vi piacciono le storie tristi e deprimenti non la leggete xd siete avvisati xd Naturalmente amo troppo la coppia Ken - Yolei, quindi avevo voglia di scrivere qualcosa su loro due :)
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ken Ichijoji
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Unforgivable sinner

Anche se il tuo cuore è straziato ed il tuo viso è pieno di lacrime e tristezza, devi comunque andare avanti

 

 

Una camera desolata e solitaria, un congegno nero reso sterile dall'oscurità ed un dolore tagliente e lancinante era tutto quello che gli restava: e tutto quello che era rimasto impresso nella sua memoria era quella giornata priva di luce e di speranza, in cui la morte inesorabile aveva preso il sopravvento. Il sole non si degnava di destarsi né di mostrarsi a quell'animo ferito e devastato dal troppo male che aveva provocato. Lui.. che era stato un tempo l'artefice del male assoluto, adesso giaceva immobile, privo di vita su quel lettino triste e dimenticato, non osava pensare, né dare sfogo ai ricordi, non sembrava neppure più lui, il ragazzo arrogante e sprezzante che faceva rabbrividire tutti, adesso era solo un ragazzo privo di vita e di forze. Neppure una luce fioca appariva per venire ad infondergli coraggio o a dargli la salvezza, no.. ormai per lui non esisteva più la speranza. Aveva dormito per giorni e si era riconciliato con i suoi genitori, ma questo non lo aiutava a chiudere i conti con quel mostro che era stato un tempo e che aveva albergato per mesi dentro di lui.. ma la verità è che.. nonostante il male che hai fatto o il dolore che hai vissuto devi continuare a vivere, andare avanti nonostante il tuo cuore straziato.. ed era proprio questo che cercava di fare disperatamente Ken quel giorno.

Scese lentamente dal lettino sul quale si era rannicchiato sedendosi alla sua scrivania. Il Black digivice era ancora lì accanto alla sua digipietra, ' la digipietra della bontà ' ripetè nella sua mente, senza conoscerne, né capirne appieno il significato, poiché la bontà era l'unica virtù che proprio con gli apparteneva.

E poi di nuovo come un un fiume in piena, come una diga costruita per trattenere lo sgorgare delle acque cosi aveva cercato di mettere al riparo il suo cuore dai ricordi taglienti, e i suoi occhi dalle lacrime. Ma questo non bastò, gli argini di questa diga si frantumarono e come acqua furiosa lacrime represse a lungo fuoriuscirono copiosamente da quelle pietre preziose dal colore blu notte che erano i suoi occhi. No.. neppure questa volta nonostante tutti i suoi sforzi Ken era riuscito a trattenere le lacrime. E poi un nuovo ricordo si fece strada crudelmente nel suo animo accoltellandolo senza pietà: il suo piccolo digimon, quel digimon sempre cosi dolce e fedele, timido e spaventato, che adesso non c'era più perchè era stato lui stesso ad ucciderlo con le sue mani da perfetto assassino, e adesso sentiva la sua mancanza proprio come se gli avessero strappato via una parte di se, consapevole che nulla l'avrebbe mai riportata indietro. Avrebbe dato qualunque cosa pur di rivederlo di nuovo anche per un solo breve istante, ma lui se n'era andato e non c'era più speranza di rivederlo ancora. Mai più avrebbe potuto parlargli, né stringerlo tra le sue braccia come aveva fatto quel giorno quando ormai era troppo tardi. Il suo sacrificio era rimasto indelebile nei suoi occhi e nella sua memoria, forse per tutta la vita avrebbe portato dentro di se l'immagine del suo digimon morente tra le sue braccia e i suoi dati che si dissolvevano nell'aria calda e soffocante di quella giornata. Si coricò di nuovo sul letto, era ormai l'alba. Avrebbe provato a dormire ancora un po', chiuse gli occhi cercando disperatamente di allontanare i cupi pensieri. Si addormentò.

 

***

'' Ken.. ecco ho fatto come mi hai chiesto, ho rinchiuso in prigione tutti i Gotsumon '' disse Wormmon.

'' Quante volte devo ripeterti di non chiamarmi così??!!'' urlò furibondo Ken e furente prese in mano la frusta pronto a colpirlo.

'' Ken ti supplico non farmi male.. ti prego.. '' supplicò Wormmon con le lacrime agli occhi.

'' Stupido mostriciattolo '' seppe solo dire Ken e con estrema perfidia lo colpì sulla fronte. Wormmon urlò per il dolore, mentre una grande cicatrice nasceva su di lui seguita da una striscia di un liquido rosso viscoso che gli colorava disordinatamente il piccolo viso.

***

'' Noooooooo '' urlò Ken svegliandosi di soprassalto madido di sudore, tremando per il terrificante sogno che aveva appena fatto, un sogno che.. era stata un tempo la cruda realtà e nessuno avrebbe mai potuto cancellarla. Poi si ricordò di una frase che la ragazza dai capelli viola gli aveva detto un giorno

' Ma come fai ad essere cosi crudele?! Non puoi trattare cosi delle creature innocenti che non ti hanno fatto nulla di male.. Ricorda Ken.. nessuna cattiva azione resta impunita, e tu sarai punito per quello che hai fatto, la pagherai cara perchè.. ognuno di noi raccoglie ciò che ha seminato. ''

 

Rircorda Ken.. nessuna cattiva azione resta impunita..

Nessuna cattiva azione resta impunita...

Nessuna cattiva azione resta impunita

Nessuna...

Nessuna...

 

Queste parole lo colpirono brutalmente, finchè Ken disperato, non si mise le mani sulle tempie cercando di zittire la sua mente, ma non vi riuscì. Era tutto inutile.

 

Quella mattina era solo a casa, i suoi genitori erano usciti presto, suo padre era andato al lavoro come al solito, mentre sua madre era andata a fare delle commissioni. La solitudine proprio come un tempo era la sua fedele compagna. Si fece coraggio e si diresse in cucina. Aprì la dispensa e trovò dei dolcetti al cioccolato, un ricordo doloroso gli tornò in mente: si trovava nel mondo digitale e Wormmon cercava disperatamente di rifilargli uno di quei gustosi biscottini, lui come al solito lo aveva ignorato dapprima, e preso a calci in seguito, infastidito dalla sua insistenza. Un piccolo sorriso triste e nostalgico apparì sul suo viso eccessivamente pallido ' eri davvero il mio migliore amico Wormmon ' disse nella sua mente, ' se tu adesso fossi qui con me non sarei da solo.. anche allora mi sentivo solo.. ma non lo ero mai stato davvero perchè tu eri accanto a me, era una solo una mia percezione irreale, e adesso è proprio come se.. non ti avessi mai conosciuto.. e la nostra avventura a digiworld mi sembra solo un ricordo lontano '.

Invadentemente il telefono squillò interrompendo il flusso di quei dolorosi pensieri, ma Ken come era suo solito fare non rispose, non rispondeva mai al telefono dato che nessuno aveva mai chiamato per lui. Nessuno lo aveva mai cercato non avendo nessun amico, e questa volta non aveva alcuna voglia di sentire altre persone, dato che.. nessuno sarebbe stato in grado di asciugare le sue lacrime, né di riportargli indietro il suo migliore amico.

Il telefono squillava ancora insistentemente ma Ken lo ignorò. Passarono minuti lunghissimi in cui il ragazzo era ancora abbandonato ai suoi oscuri pensieri, assorto nel suo nascondiglio di dolore, finchè sentì bussare al campanello.

Questo era troppo, pensò nel suo animo ferito.. non poteva ignorare la porta.. chissà forse era proprio sua madre che aveva dimenticato qualcosa.. no, non poteva non aprire cosi si fece coraggio e camminando più lentamente che poteva, speranzoso che colui che era alla porta si spazientisse e se ne andasse, si diresse verso l'ingresso. La persona bussò ancora più volte, era impaziente.. o preoccupata o entrambi, doveva essere sicuramente qualcuno che teneva a lui e che adesso sapendolo da solo era in pensiero. Aprì la porta e i suoi occhi si spalancarono diventando enormi per la sorpresa e lo sbigottimento, spiazzato di trovarsi davanti lei.. Yolei.

'' Ciao Ken.. come stai? '' disse con un'aria che lasciava trasparire tutta la sua preoccupazione.

'' Yolei.. '' Ken rimase incredulo, spiazzato.

'' Perdonami se sono piombata qui all'improvviso.. è solo che.. ero preoccupata per te, stavi troppo male da quando.. da quando.. ecco.. dall'ultima volta che ci siamo visti, ero in pensiero.. ecco ti ho portato una torta al cacao, sai dicono che contenga serotonina e che faccia bene nei momenti di tristezza.. ''

'' Ti ringrazio.. ma non dovevi preoccuparti per me.. io.. io..ho fatto tanto male.. e anche a voi ho provocato troppo dolore.. ''

'' Mi dispiace Ken.. credimi posso capire quanto tu stia soffrendo adesso, perciò.. se ti va di parlarmene.. io ci sono '' disse Yolei notando la sua eccessiva sciatteria, i capelli spettinati, e gli abiti leggermente sporchi, forse non una doccia da giorni.

'' Scusami Yolei.. ma non voglio parlarne.. non me la sento. '' Ken abbassò la testa mestamente.

'' Ken.. ti prego non rinchiuderti in te stesso, non fare cosi, devi sfogarti, parlarne ti farà bene, so quello che stai passando.. soprattutto dopo che Wormmon... '' alla parola Wormmon gli occhi di Yolei si riempirono di lacrime e non osò continuare non volendo far star male ancora di più Ken..

'' Perdonami Ken.. non dovevo parlare di lui.. immagino sia una ferita ancora aperta per te ''

'' Adesso torna a casa Yolei, ti ringrazio per il gesto, ma ho bisogno di restare da solo.. '' disse Ken impassibile cercando di nascondere le sue emozioni.

'' Capisco.. sono venuta per.. per sapere come stavi e non mi importa se Davis e gli altri ti odiano, io non potrei mai.. '' poi Yolei sussultò e si morse la lingua per quello che aveva appena detto senza pensare.. stupida.. aveva usato proprio la parola odio.. proprio adesso che Ken era cosi ferito.. la sua impulsività era uno dei suoi difetti peggiori.

'' Ehm.. scusami non volevo dire.. scusami.. '' disse arrossendo imbarazzata, mettendosi le mani tra i capelli.

'' Torna a casa Yolei.. ho bisogno di restare solo..'' la sua voce era più rude e severa.

Ad un tratto qualcosa nello zaino di Yolei si mosse facendo un baccano assurdo, lamentandosi che lo spazio era limitato e che non riusciva a respirare, finchè Yolei non tolse lo zaino dalle spalle e aprendo la cerniera ne fece uscire la piccola Poromon.

'' Finalmente Yolei! non respiravo più cosi rinchiusa nel tuo zaino, non ne potevo più '' si lamentò la piccola digimon rosa.

'' Scusami Poromon, mi ero completamente dimenticata di te, sono una pessima digiprescelta, ma per farmi perdonare adesso andiamo a prenderci un buonissimo gelato al parco.. allora cosa ne pensi? ''

'' Siiiiiii '' disse Poromon entusiasta e le sue guance divennero rosse per la gioia e l'acquolina in bocca.

'' Dimmi a che gusto lo vuoi? ''

'' Fragola e cioccolato ma voglio anche una bibita ghiacciata e poi voglio che mi porti al cinema '' disse la piccola Digimon rosa molto pretenziosamente.

'' Agli ordini '' disse Yolei facendole l'occhiolino e stringendola forte tra le braccia con tutto l'amore possibile. Poi si rivolse a Ken..

'' Ken.. posso immaginare quanto tu stia male, ma rinchiudersi in casa non è la soluzione giusta, devi metabolizzare il dolore, andare avanti e cercare di distrarti, adesso io e Poromon andiamo a prenderci un gelato qui vicino, che ne dici di unirti a noi? Dai offro io! '' disse Yolei sorridendo adesso più rilassata.

'' Ti ringrazio per l'offerta ma adesso non ne ho voglia, ho bisogno di stare da solo.. '' disse Ken tristemente.

'' Ok Ken.. ti capisco.. lo so che tra noi ci sono state molte incomprensioni, ma io per te ci sarò sempre, se ti va anche solo di chiacchierare.. ti lasciò il mio numero di telefono, puoi chiamarmi quando vuoi.. io so che tu in fondo.. non sei malvagio.. e anche Wormmon lo sapeva.. '' disse Yolei rattristandosi ripensando al dolce digimon di Ken. Poi estrasse un quaderno dal suo zaino e strappò un pezzetto di carta scrivendogli sopra il suo numero di telefono.

'' Ecco Ken.. mi puoi chiamare per qualunque evenienza.. ti prego cerca di stare meglio.. ci vediamo '' disse Yolei

'' Ciao Yolei.. ancora grazie '' disse Ken educatamente. Yolei scese le scale velocemente e Ken richiuse la porta dietro di lei. Stringeva tra le mani il piccolo quadratino con sopra scritto il numero di telefono della digiprescelta dell'amore, e seccato lo accartocciò, buttandolo nell'immondizia. Una sensazione di angoscia, tristezza e un pizzico di invidia lo assalirono avendo assistito alla scena tra Yolei e quella piccola digimon rosa. Avevano un rapporto molto stretto pensò, dovevano essere davvero molto legate, c'era tra loro una confidenza ed una fiducia senza limiti, si percepiva dal modo in cui Poromon si rivolgeva a Yolei e a come Yolei dolcemente l'aveva stretta tra le sue braccia. Ma lui.. non riusciva a comprendere questo rapporto cosi stretto che c'era tra un digimon e un digiprescelto, non avendo mai provato nulla di simile per Wormmon, o anche se lo aveva provato in passato, quando era molto piccolo, nel suo primo viaggio a digiworld, adesso lo aveva rimosso dalla sua memoria. E poi.. gli tornò in mente Wormmon.. non aveva mai fatto i capricci pensò, ne gli aveva mai chiesto nulla come aveva fatto sfacciatamente Poromon, pretendendo oltre al gelato anche la bibita ed il cinema.. forse Wormmon era troppo timido per chiedere qualcosa pensò, né si era mai lanciato tra le sue braccia come aveva fatto poco fa la digimon di Yolei, ma anche se lo avesse fatto sicuramente da Digimon Kaiser che era lo avrebbe respinto e allontanato via, o peggio ancora frustato. Ma in una parte segreta e nascosta del suo cuore a Ken sarebbe piaciuto condividere un gelato ghiacciato con Wormmon.. ed in cuor suo sorrise immaginando la scena, immaginando di averlo ancora accanto a se.. ma non si può tornare indietro nel tempo, né si può cambiare il passato, né cancellare gli errori commessi, l'unica che puoi fare è costruire il futuro.. costruire un futuro migliore.. poiché nella vita nulla ti rimane se non il bene che tu hai fatto agli altri.

Costruire.. si ripetè questo verbo nella mente..

costruire..

costruire un futuro migliore.. ed una scintilla si accese improvvisamente nella sua mente e gli venne un idea. Doveva trovare un modo per andare avanti. Espiare per tutto il male che aveva commesso, rimediare agli errori fatti. Solo cosi il suo senso di colpa avrebbe allentato un po' la presa e forse avrebbe ottenuto un po' di forza per continuare a vivere, dato che adesso solo la vergogna ed il disprezzo lo dominavano.

Si sarebbe reso utile e forse avrebbe messo almeno per un po' a tacere la sua coscienza.. del resto era anche quello che Wormmon aveva desiderato, che tornasse ad essere il ragazzo buono e gentile di un tempo, e aveva dato la sua vita pur di realizzare questo proposito.. si.. doveva fare qualcosa, se non per lui, lo doveva almeno alla memoria del piccolo Wormmon che senza esitazione si era sacrificato per lui, affinchè divenisse una persona migliore ed avesse un futuro diverso. Ma dove avrebbe trovato la forza? Dai ricordi pensò.. il ricordo dei momenti trascorsi con Wormmon lo avrebbero reso più forte.. doveva solo lasciarsi tutto alle spalle. Accettare tutto di lui, il suo passato, le cose belle e brutte dato che erano tutte sue e andare avanti. Questo proposito gli diede una nuova energia e una nuova forza sapendo che se Wormmon fosse stato li sarebbe stato felice e fiero di lui e il suo sacrificio non sarebbe stato vano. Ken decise che l'indomani stesso sarebbe andato a digiworld ed avrebbe iniziato a ricostruire le città distrutte. All'improvviso una luce abbagliante di un colore tra il rosato ed il viola iniziò a diffondersi nella camera illuminandola, sembrava quasi che quella minuscola digipietra avesse riacquistato la sua vita, per alcuni lunghi, interminabili secondi, poi come per magia, la sua luce cessò restituendo il buio a quel piccolo cuore solitario.

Questa storia, è nata in un caldo pomeriggio della scorsa estate. Ero molto depressa quando l'ho scritta, e adesso spulciando nel mio pc l'ho ritrovata ed ho pensato di pubblicarla. Premetto che non è il massimo, diciamo che non è una delle mie storie più riuscite, quindi potreste trovarla noiosa o orribile xd
siete avvisati è una storia eccessivamente triste, dedicata a Ken e Yolei, una delle mie coppie preferite. Nella mia mente ho immaginato una storia dove fosse Yolei la prima a perdonare Ken e ad aiutarlo ad integrarsi nel gruppo, a perdonarsi per gli errori commessi e ad accettarsi nonostante i suoi limiti, così è nata questa cosina un po' cruenta e tristissima, non voglio rendervi depressi, non la leggete se non vi piacciono le storie tristi xd ho messo il rating arancione perchè purtroppo ci sono delle scene di violenza ( cosa che odio ma dal Kaiser c'è da aspettarselo purtroppo )

 

   
 
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