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Autore: Alexys_Tenshi    20/02/2017    3 recensioni
[OtaYuri|Fluff|OtaYuriWeek Day1 (First Date/Kiss)]
Sono a Lisbona per il Grand Prix e la sera precedente Otabek, appena entrato nella hall dell’albergo che ospita tutti gli atleti, gli ha chiesto senza mezzi termini di uscire insieme. Ovviamente Yuri è arrossito, ha abbassato lo sguardo puntandolo sul pavimento chiaro e ha annuito.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Otabek Altin, Yuri Plisetsky
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Eccomi per la OtaYuri Week! Appena ho visto il post su tumblr mi sono detta "ora devo scrivere per forza su di loro".
Il primo giorno è andato! Ovviamente non poteva non essere Fluff (come devo fare con questo Fluff che riempie le mie storie?).
E' ambientata dopo la fine dell'anime, con un ipotetico Grand Prix a Lisbona. Dovete sapere che io sono follemente innamorata di questa città da quando avevo otto anni ed è la città che (fino ad ora) mi da un senso di pace e tranquillità (quello che ci vorrebbe ora).
Qualche precisazione: l'expo a Lisbona è stato fatto nel 1998 e la zona è quella "moderna". Vi lascio il link di Wikipedia - credo abbia anche qualche immagine della zona lungofiume (bellissima). Il Baccalà alla Bras è questo e i Chocos fritti sono questi.
Il titolo è preso dalla canzone First Date dei Blink182.

Ora che vi ho fatto perdere abbastanza tempo vi lascio alla OS.

Alexys
 

Feb 20  DAY 1: First times (first time dating/kissing)
Prompt Orfani: Primo appuntamento
Sfida 200 prompt: 159 Bacio

Let's make this night last forever.
 
Otabek chiude a chiave la porta della sua stanza e si dirige verso la penultima porta del suo piano. Quando bussa – due colpi forti, uno leggero ed un altro forte – sente la voce di Yuri urlare “arrivo” e il rumore di qualcosa che cade a terra.
La porta si apre e Yuri scatta come un gatto fuori dalla stanza richiudendola subito. Non ha proprio voglia di mostrare la stanza in disordine ad Otabek.
“Possiamo andare” borbotta camminando velocemente verso l’ascensore.
Sono a Lisbona per il Grand Prix e la sera precedente Otabek, appena entrato nella hall dell’albergo che ospita tutti gli atleti, gli ha chiesto senza mezzi termini di uscire insieme. Ovviamente Yuri è arrossito, ha abbassato lo sguardo puntandolo sul pavimento chiaro e ha annuito.
 
“Dove vuoi portarmi?” domanda mentre sale sulla moto di Otabek e lo stringe quando quest’ultimo toglie il cavalletto.
“Vedrai” risponde il ragazzo partendo a tutta velocità. Yuri si stringe maggiormente ad Otabek ed osserva la città che gli passa avanti agli occhi velocissima.
Impiegano venti minuti per arrivare a destinazione. Yuri scende dalla moto e si toglie il casco, lasciandolo sul sellino della moto. Cammina per qualche metro e osserva il fiume scuro che divide Lisbona da Montijo. L’unico collegamento è il lungo ponte di Vasco da Gama che si trova alla loro sinistra.
“Yuri, entriamo?” chiede Otabek avvicinandosi e toccando leggermente la spalla sinistra del biondo.
“Entriamo… dove?” risponde alzando un sopracciglio e guardandosi intorno.
Otabek gli mostra il ristorante dove ha prenotato un tavolo per due. ‘Republica’ è un ristorante tranquillo, con menù di carne e pesce e perfino il menù buffet. Il tavolo si trova al secondo piano, sul terrazzo e la vista è sul fiume. Si scorge anche il Parco delle Nazioni, costruito per l’expo del 1998 insieme all’Oceanario.
È tutto così ‘carino’ pensa Yuri. Tutto questo Otabek lo ha fatto solo per lui.
Il cameriere porta i menù e Yuri ha l’imbarazzo della scelta. Decidono di prendere del Baccalà alla Bras e dei Chocos fritos. Per poi seguire con una calamarata di pesce da dividere.
“Puoi anche chiedere il dolce, se ti va.”
Yuri lo guarda da sopra il menù, per nascondere un sorriso, e ordina una panna cotta al cioccolato.
 
Per tutta la cena hanno parlato delle gare, di come il nonno di Yuri avesse chiesto di seguirlo per questo Grand Prix ma Yakov glielo ha impedito, del nuovo pezzo che Otabek ha composto – Yuri non pensava che avesse una passione per fare il dj.
Dopo che Otabek ha pagato il conto visto che “sono stato io ad invitarti ad uscire” stanno camminando. Il vento è più forte in quella zona della città, così Yuri si stringe la giacca di jeans e poi porta le mani nelle tasche dei pantaloni scuri.
Continuano a camminare, osservando le luci della parte orientale di Lisbona, il suono di un sassofono in sottofondo supera il rumore dell’acqua e Otabek passa un braccio sulle spalle di Yuri e lo avvicina a sé.
“Beka, domani daremo il massimo” annuncia Yuri guardandolo negli occhi.
“Certamente.  Magari ti supererò questa volta” mormora avvicinandosi al viso del più piccolo.
“Ti piacerebbe, eh? L’importante è che entrambi riusciremo a superare JJ.”
I loro nasi sono così vicini, sentono il respiro dell’altro sulla propria pelle, gli occhi spostano la loro attenzione sulle labbra dell’altro.
“Potrei darti un regalo… per augurarti buona fortuna?” chiede Otabek inclinando leggermente il viso.
“Credo proprio che mi piacerebbe” dice Yuri, lasciando però che sia lui il primo ad allungarsi per baciare il ragazzo.
Un bacio lento e delicato. A Yuri ricorda la neve soffice che cade e lascia tutto in un silenzio intenso.
È il loro primo bacio, al loro primo appuntamento, in una città sconosciuta e la sera prima di una gara importante.
Un bellissimo modo per augurare buona fortuna.
   
 
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