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Autore: Fujiko91    20/02/2017    13 recensioni
Ciao a tutti! Dopo un anno di assenza da questo fandom sono tornata! Con una Thilbo.
Bilbo si rende conto durante il viaggio che Thorin non si lava molto e così gli sorge spontanea la domanda "ma Thorin ti sei mai lavato?" dopo vari ripensamenti glie la pone e.....
Un idea divertente che spero che anche a voi piaccia.
Una buona lettura!
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bilbo, Compagnia di Thorin Scudodiquercia, Elfi, Thorin Scudodiquercia
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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L'idea mi è nata l'anno scorso poi lo scritta e non lo mai pubblicata ci vediamo giù! ù.ù
 

Era da giorni che Bilbo non faceva altro che domandarsi: “Ma Thorin si è mai lavato?”

Era da tanto che erano in viaggio, e il piccolo hobbit non aveva mai visto il nano toccare l’acqua, neanche per sbaglio, salvo quando pioveva.

Ma ovviamente Bilbo Baggins non aveva il coraggio di chiedergli una cosa simile: se solo la sua presenza bastava per farlo arrabbiare, figurarsi se avesse avuto l’ardire di porgergli una domanda del genere!

Così, il giovane e piccolo hobbit si limitò a spiarlo.

La prima fermata fu Gran Burrone, un luogo magico abitato da splendidi Elfi, tutti perfettamente puliti, e questa cosa allo hobbit piacque non poco. Infatti Bilbo, come ogni buon Baggins che si rispetti, era molto pulito, si lavava ogni tre giorni. Ogni volta che facevano una sosta, lo hobbit ne approfittava per lavarsi come meglio poteva, aveva addirittura utilizzato delle erbe speciali per far sì che i suoi abiti fossero profumati!

Con suo grande rammarico, anche in quel luogo incantevole Re Thorin non si lavò, e per di più andò alla cena di Elrond sempre con i suoi vecchi vestiti, senza accettare quelli nuovi che gli avevano offerto gli elfi.  

Anche Bilbo fu invitato e, l’unica cosa che notò durante la cena, fu il bellissimo e maestoso signore di Gran Burrone: lunghi e lustri capelli castani, un corpo armonioso celato da una tunica bianca e un mantello di colore rosso, tutto rigorosamente pulito.

Lo hobbit non ce la faceva più: sentiva l’opprimente bisogno di chiedere a Thorin Scudodiquercia se si fosse mai lavato in tutta la sua vita.

Ma Bilbo non riuscì mai a chiederglielo, nemmeno nelle molte occasioni che si erano presentate durante il viaggio.

Un giorno il povero hobbit, a suo malgrado, dopo aver salvato il nano da un orco di nome Azog, dovette abbracciarlo. Non posso… devo fare qualcosa! Ma certo! Fingerò di svenire! No, non se ne parla, se lui lo scoprisse mi ucciderebbe… Su, fatti forza Bilbo Baggins! E’ ora di tirare fuori la tua parte tucchica! Dopo aver pensato ciò, si era lasciato abbracciare. Cavolo! Puzza davvero! Mi sa che sto per…. Meno male ha lasciato la presa! Era ora! Non ne potevo più!

Dopo quell’abbraccio, Thorin aveva iniziato a vedere Bilbo in un modo completamente diverso, si era innamorato e voleva che diventasse il suo compagno.

Lo hobbit, dal canto suo, non potendo sopportare quell’odore terribile, viaggiava sempre in ultima fila.

La situazione precipitò quando i nani vennero rinchiusi in celle diverse nelle segrete del regno di Re Thranduil.

Il piccolo Hobbit, grazie al suo magico anello, riuscì ad entrare nel Reame Boscoso senza farsi vedere.

Bilbo era riuscito e trovare i suoi amici, e Thorin lo ringraziò in un modo alquanto strano. Anche dopo averli salvati nelle botti, Thorin continuò a non togliergli gli occhi di dosso. Ma il suo non era uno sguardo cattivo e nemmeno accusatorio, anzi, era uno sguardo carico di amore.

 

Il viaggio stava volgendo al termine, e i nani si trovavano a casa di Bard.

Lo hobbit apprese con un certo dispiacere che gli abitanti della Contea avevano ragione, a proposito degli umani: non si lavavano!

Molti hobbit che si recavano spesso a Brea avevano raccontato a Bilbo che gli umani non si lavano mai, e abitano e dormono con le loro bestie!

Il signor Baggins non poté non concordare con loro: gli abitanti di Esagaroth puzzavano in una maniera allucinante! Per non parlare della città! C’era puzza di pesce in ogni angolo! Non c’era da meravigliarsi che gli Uomini del Lago non avessero odore di rose e viole.

 

Un giorno, quando si trovavano ancora a casa di Bard, Bilbo andò a dormire senza neppure essersi lavato, tanto stanco che era!

Proprio quando si stava per addormentare, qualcuno bussò alla porta. “Chi è?” chiese lo hobbit.

“Bilbo, sono io, Thorin! Sono venuto a vedere come stai!”

Ho sentito male o mi ha chiamato per nome? E non solo… mi ha dato pure del tu! E’ meglio far chiarezza su un paio di questioni lasciate in sospeso...

Il signor Baggins, sbuffando, andò ad aprire la porta. Non diede nemmeno il tempo al nano di dire qualcosa, che subito gli fu addosso: “Non vorrei che tu, dopo l’abbraccio, abbia frainteso!”

“Proprio di questo volevo parlare...” Lo sguardo di Thorin si incupì. “Perché ti allontani ogni volta che mi avvicino? Tu mi ami, lo leggo nei tuoi occhi, lo so che il mio amore è corrisposto… ma allora perché ti comporti così?”

“Perché tu puzzi, Thorin!” esplose Bilbo, facendogli sgranare gli occhi, non solo per l’affermazione, ma anche per il suo comportamento: lo hobbit era sempre educato e gentile, non si sarebbe mai aspettato un’uscita del genere da parte sua. “Sei un re, eppure puzzi! Ma ti rendi conto?!”

Thorin Scudodiquercia era rimasto spiazzato. Quando lo stupore passò, il nano avvertì l’impulso di mettergli le mani addosso, di fargliela pagare per averlo trattato in un modo così insolente. Fortunatamente riuscì a trattenersi, non avrebbe mai fatto del male a Bilbo. Così si limitò ad andarsene, sbattendo la porta talmente forte da far tremare la città intera.

Che gran maleducato! Pensò lo hobbit prima di coricarsi.

 

Dopo quella notte, Thorin non parlò più con Bilbo, non cercò più nemmeno il suo sguardo.

Tutto ciò fece preoccupare Balin, che chiese a Thorin: “Allora, ragazzo, cos’è successo tra te e Bilbo?”

“Mi ha detto che puzzo!”

“Bilbo è uno hobbit, la sua gente ha usanze diverse dalle nostre, dovresti spiegarglielo.”

“No!” scattò Thorin, facendo fare un balzo al vecchio nano. “Lui mi ha ferito, non voglio più rivolgergli la parola!” disse ostinato. “E poi sono un re, adesso devo solo pensare a riprendermi il mio regno e il mio oro, non ho tempo per pensare a lui!”

Balin sospirò amareggiato, ma lasciò stare e non andò avanti: sarebbe stato tutto inutile.

 

Dopo che la montagna fu conquistata, a nessuno tornò più in mente quella storia, nemmeno a Bilbo. Ma Thorin non si era dimenticato quello che gli aveva detto, era terribilmente rancoroso, e Mahal solo sapeva per quanto ancora avrebbe tenuto il broncio!

E il peggio doveva ancora arrivare…

Quando Thorin venne a sapere che lo hobbit aveva dato l’Arkengemma a Bard, la rabbia prese il sopravvento, una rabbia talmente cieca e feroce da fargli dimenticare tutto l’amore che provava per lui. Il nano gli fu addosso. “Tu! Come hai osato?! Io ti amavo! Ti consideravo un amico, un fratello, e tu ti sei dimostrato vile come loro, se non peggio!”

“Ma Thorin! Io...” Bilbo Baggins non concluse la frase, perché nella sua testa era riemersa quella famosa domanda che si era fatto per tutto il viaggio: “Thorin, ma tu, ti sei mai lavato?”

Tutti quanti si zittirono, stupiti da quella domanda improvvisa.

Tutto si sarebbero aspettati, fuorché questo.

Fu Kili a dare voce ai pensieri di tutti i presenti: “Bilbo… ma sei impazzito? Cosa c’entra? Cosa stai dicendo?”

Thorin, dal canto suo, non si era mai sentito così umiliato in tutta la sua vita. Nessuno aveva mai osato tanto, specialmente un esserino debole e indifeso come Bilbo. “Ti condanno a morte” disse alla fine, facendo nascere un brusio di disapprovazione.

Bilbo si sentì sprofondare. Ma perché gliel’ho chiesto?! Certo però che con questa risposta si è fregato da solo, così si capisce che non si è mai lavato!

Comunque, fortunatamente, Bilbo non morì, perché Gandalf lo salvò.

 

Alla fine vi fu una lunga e sanguinosa battaglia.

Thorin, Fili e Kili riportarono delle gravi ferite, ma per fortuna i guaritori riuscirono a salvarli da morte certa.

Bilbo entrò nella tenda di Fili e Kili: “Per caso, sapete come mai vostro zio non voglia più vedermi?”

Entrambi spalancarono gli occhi. “Ma stai scherzando, Bilbo?!” gli chiese Fili, con lo stesso tono di uno che sta avendo a che fare con un completo mentecatto. “Ti rendi conto di cosa gli hai detto?! Anche noi ci saremmo offesi, al suo posto.”

“Non ci posso credere! Solo perché gli ho detto che non si lava...” Bilbo sbuffò e alzò gli occhi al cielo, pensando che Thorin fosse stato veramente permaloso. “Ma poi, scusate, è vero! Voi forse non lo sentite che puzza?”

Fili tirò un lungo sospiro. “Ma come? Non te l’ha spiegato?” Si mise comodo, e gli spiegò: “Noi nani, quando ci innamoriamo, non ci laviamo, per far capire alla nana che ci piace che siamo dei veri maschi.”

Lo hobbit, dopo un attimo di silenzio, scoppiò a ridere. “Non ci posso credere! Quindi lui non si lavava per me?” Emozionato, andò da Thorin.

Dopo che Bilbo se ne fu andato dalla tenda, Kili rimproverò suo fratello: “Hai esagerato questa volta! Non esiste una tradizione simile!”

“E cosa dovevo dirgli? Che nostro zio, il Re, non si lava perché...” Fili si fermò e rifletté. “A dire il vero, fratello, non lo so nemmeno io il perché.”

 

“Thorin, ti devo parlare!” Bilbo entrò nello studio del Re sotto la Montagna, senza nemmeno bussare.

“Va bene, ma sii rapido, non vedi che ho da fare?!”

Bilbo gli raccontò tutto.

“ Fili ti ha detto una bugia” sbuffò Thorin, dopo il racconto dello hobbit. “La verità, se vuoi tanto saperla, è che…”

“No, aspetta Thorin! Forse c’è una storia triste dietro… o forse è solo una mia fissazione!”

“Mi vuoi lasciar parlare?!” si arrabbiò il nano, esasperato.

“Sì, continua pure. Scusa.”  

“La verità è che…” Thorin diede un pugno al tavolo. “Ho paura dell’acqua!” ammise rosso dalla vergogna, rosso per dover ammettere che persino lui, il grande Thorin Scudodiquercia, aveva paura di qualcosa.

“C-coooosa?!” esclamò Bilbo, basito. Tutto si sarebbe aspettato, fuorché che il Re sotto la Montagna avesse avuto paura di qualcosa. “Allora era tutto qui! E io che mi aspettavo che avessi avuto una principessa morta in un lago!” Dovette uscire, se no sarebbe scoppiato a ridergli in faccia.

 

Quando giunse la sera, Fili si avvicinò a Bilbo, e gli disse: “Scusa per averti detto una bugia… ma allora? Hai scoperto perché Thorin non si lava?”

“E va bene, ve lo dico! Del resto, siete i suoi nipoti… ma vi avverto che è una storia triste.”

“Davvero?” chiese Kili, preoccupato per lo zio.

Il signor Baggins annuì tristemente. “La sua amata era annegata in un lago.”

 

Il mattino dopo Thorin venne a sapere della bugia, così decise di andare da Bilbo: “Mastro Bilbo, io e te dobbiamo parlare.”

“Ecco… è che io...” Sbuffò, arreso. “Sì, è vero, ho mentito a Kili e Fili… ma l’ho fatto per te, e non me ne pento!”

Il nano ridacchiò. “Non sono qui per questo, e ti ringrazio per aver mantenuto il segreto.” Il suo sguardo era pieno di amore. “Volevo solo chiederti se ti va di restare a vivere con me, per sempre.”

Bilbo Baggins sorrise, felice come non lo era mai stato. “E me lo chiedi? Certo che voglio, mio Re!”

 

10 anni dopo…

 

Bilbo si svegliò presto e di buonumore: quel giorno, sia lui che il suo amato non avevano nulla da fare. “Allora… e questa volta sii sincero,Thorin. Perché non ti lavavi mai durante il viaggio?”

“Ma la tua è una fissazione! Te l’ho detto che non mi piace l’acqua!”

“Ma se avevi salvato la figlia di Bard quando stava per affogare!”

“E va bene! Ti ho mentito! Ma l’ho fatto a fin di bene, la verità è che… sono un nano, e noi siamo diversi da voi hobbit. Noi, da veri uomini che siamo, non ci laviamo molto, anche se siamo re.”

“Mi stai dicendo che noi hobbit siamo effeminati solo perché non ci piace puzzare?”

Thorin si portò le mani alle tempie. “E’ per questo che non ti avevo detto la verità, non volevo che tu mi lasciassi per i pregiudizi della mia gente su voi hobbit.”

“Oh! Thorin! Sei uno stupido nano, a volte… ma io non ti avrei mai abbandonato per questo motivo! Ora vieni qui!”

Thorin si lasciò coccolare tutto il giorno dal suo amato hobbit, il quale nella sua mente pensò: Alla fine la verità è che i nani non si lavano e puzzano… ma per fortuna ora Thorin si laverà, anche perché se no io me ne vado. E poi, ora sono un re anch’io, emanerò una legge che costringerà tutti a lavarsi!

Il giorno seguente, infatti, all0entrata della grande città dei nani venne appesa la seguente legge:

Ogni nano e nana di questo regno dovrà sempre tenersi in ordine e pulito/a.

Il nano o la nana che non lo farà, verrà punito/a.

Il re Thorin Scudodiquercia e il suo consorte Bilbo Baggins.

Nessuno riuscì mai a capire come Bilbo fosse riuscito a far emanare quella legge

In ogni caso, lo hobbit rimase per sempre al fianco di Thorin, e i nani non erano mai stati così puliti.

Angolo dell'autrice:
*si nasconde dietro ad un albero* spero di non aver offeso nessun'amante dei nani *non era mia intenzione giuro! u.u*
L'idea è nata così come detto sopra l'avevo scritta l'anno scorso però poi non ho più avuto modo di pubblicarla tra studio e altri progetti appena iniziati questa è passata in secondo piano ç.ç
Spero che vi sia piaciuta io mentre la scrivevo ridevo come una pazza xD
Fatemi sapere! Ringrazio la mia beta e tutti coloro che recensiranno grazie :*
La vostra Fuji.



 



 
  
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