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Autore: Mary_loveloveManga    03/06/2009    5 recensioni
Ennesima Flash-fiction, diverso Paring!
Allora, è la mia prima Kagura/Sesshomaru, quindi mi scuso se la storia non è fantastica.
Ci tenevo, però, a scrivere su loro due, quindi l'ho fatto.
Parla della fine e dell'inizio di tutto.
Della morte di Kagura, della presenza di Sesshomaru, della libertà.
Spero vi piaccia! Fatemi sapere cosa ne pensate!
- Libertà: un soffio di vento che ti penetra dentro -  Anonimo
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kagura, Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Note dell’autrice che continua a scrivere Shot invece di aggiornare “Ombra”*

Bene. Ora mi ucciderete, ma sono tornata.

Ve lo dovevate immaginare, no?

In fondo non ho nulla da fare [in teoria sì, e anche tante cose, ma in pratica non mi interessa niente], quindi che male c’è se continuo a riempirvi di Shot?

Nessuno. Anche perché lo decido io e non c’è possibilità di obbiettare.

Ho tentato di cambiare Paring, questa volta.

Era da tanto che volevo scrivere su questa coppia, su questo momento.

Non mi sono mai sentita in grado di farlo.

Oggi l’ho fatto e voglio sapere cosa ne pensate.

Ammiro molto questi personaggi, lo ammetto. Forse, in qualità di carattere, sono i miei preferiti.

Impassibili, ma sofferenti.

Rappresentano la libertà.

E, in fondo, chi non la desidera?

 

[Dediche]

Dedico questa piccola Shot [forse dovrei dire Flash-fiction] a chi ha commentato le Shot “The time”, “Contrasto” e “Tutto è nato da Me e Te”.

Cioè: Ryanforever, Giuly_chan, Inukag4ever, Red S i n n e r, KaDe, Kaggy95, Monik, Achaori, Callistas e Lili90love.

Ma, in particolare, la dedico a mia madre [so che posso sembrare sciocca, però…], che ama la libertà, che lotta per ottenerla, che non si ferma davanti ad una costrizione e da tutta se stessa per essere libera. Spero che ci riesca presto, davvero. E ce la farà, ne sono certa^^.  

 

Bene, adesso, miei cari, vi lascio alla Shot, ringraziandovi con il cuore.

Spero che vi piaccia! Fatemi sapere cosa ne pensate!

Baci!

 

 

Mary-chan

 

 

 

 

 

A voi, che mi seguite sempre, in ogni storia.

A voi, che non vi stancate di leggere le mie scemenze e commentate ogni volta.

A voi, che mi fate scaldare il cuore ogni volta che vedo una persona in più che commenta, legge, o inserisce le mie storie fra preferiti.

A voi, che mi fate sentire importante, con tutti i vostri complimenti.

A voi, che mi date la forza di andare avanti e continuare a scrivere, sempre.

A voi, che mi fate sentire brava e avete sempre una parola buona per ogni mia opera.

A voi, a cui non riesco a far arrivare la mia gratitudine immensa.

 

A voi, che, come me, sognate la libertà.

 

 

 

Il vento della libertà

 

 

 

 

– Chi sa combattere è degno di libertà –

Piero Gobetti

 

– La vita senza libertà è come un corpo senza lo spirito –

Kahlil Gibran

 

 

 

 

 

Kagura posò lo sguardo affaticato dinanzi a lei, mentre piccole gocce di rugiada le solleticavano i palmi delle mani.

Uno youkai, bianco come la neve, si stagliava sulla macchia verde del prato primaverile.

Osservò i lunghi capelli, color della Luna, che si libravano liberi a ritmo del vento – il suo sogno.

I movimenti aristocratici, propri dell’indiscusso Principe dei Demoni.

La coda bianca e soffice. Una stonatura tenera, inadatta al carattere freddo di chi la possedeva.

Poi, gli occhi: affilati ed eleganti.

Le iridi ambrate la stregavano, riempiendo i suoi pensieri, unica forma di libertà che le era concessa.

Lui non proferiva parola.

La scrutava con i suoi occhi magnetici, cercando di cogliere ogni suo piccolo movimento.

Il più piccolo, il più importante.

L’ultimo.

La yasha sentiva batterle il cuore nel petto – squartato da artigli velenosi –, per la prima volta.

Era veloce, perfettamente udibile.

Lei riusciva a sentirlo dentro di sé.

Il suo suono, l’aveva tanto agognato…

Ed ora, ora che poteva essere libera, non riusciva neanche a muoversi.

Ma c’era lui.

Lui che non era capace di amare, ma che era lì, solo per lei.

Kagura pensò alla sua libertà.

Cos’era, veramente?

Anche se fosse sopravvissuta.

Anche se avesse ucciso Naraku.

Quegli occhi non l’avrebbero mai resa libera.

Abbassò lo sguardo per un istante, per osservare il prato verde sotto di lei, macchiarsi lentamente di sangue.

Vederlo fluire la rese felice: possedeva finalmente il suo corpo.

Poteva ferirsi.

Poteva morire, proprio come in quel momento.

Vide Sesshomaru, l’impassibile demone davanti a lei, estrarre la Tenseiga dal fodero.

Gli fece cenno di riporla.

Sorrise, dolce – un sorriso che non aveva mai fatto, un sorriso che non aveva mai immaginato di poter fare, un sorriso che non era da lei.

L’aveva rivisto.

Le bastava aver rivisto i suoi occhi ambrati per l’ultima volta.

Non desiderava nient’altro, in quell’eterno momento di serenità.

Si dissolse, diventando vento.

Era finalmente libera.

Libera di poter stare sempre intorno a lui.

 

 

 

– Sono figlio della libertà, a lei devo tutto ciò che sono –

Camillo Benso Conte di Cavour

 

– Libertà: un soffio di vento che ti penetra dentro –

Anonimo

  
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