Ma se soltanto per un attimo potessi averti accanto, forse non ti direi niente ma ti guarderei soltanto.
 

L’allenamento è terminato e Yuri si siede scomposto sulla panca dello spogliatoio. Toglie i pattini, sentendone già la mancanza, e indossa le scarpe e fa appena in tempo a posare tutto nel borsone e sente le urla di Yakov che gli intima di andare subito in auto.
Durante il tragitto che lo porta a casa Yakov borbotta qualcosa sull’ultima esibizione, su un ipotetico raduno della nazionale russa nel fine mese e sulla cena che mangeranno. Yuri spera soltanto di potersi sdraiare sul letto e magari parlare con Otabek.
Il suono della chiamata in arrivo su Skype fa voltare Yuri, sdraiato sul letto intento a giocare con il suo gatto. Raggiunge il computer posizionato sulla sua scrivania e aspetta che la connessione si stabilizzi. L’immagine di Otabek è leggermente sgranata, però la sua voce è chiara.
“Come stai?” chiede Otabek passandosi una mano tra i capelli.
“Stanchissimo” risponde Yuri portando le braccia dietro la testa e allungandosi sulla sedia.
“Sembri un gatto” ridacchia Altin per poi sorridere e avvicinarsi allo schermo.
“Me lo dicono ogni volta…” borbotta Yuri. “Cosa stai facendo?” sbotta osservando Otabek mentre lo squadra dall’altra parte dello schermo.
“Yuri… indossi la mia felpa. Quella che ti ho prestato quando ci siamo visti a Kiev?” Dritto al cuore.
Le guance gli si colorano leggermente di rosso. La felpa che sta indossando è nera, con due strisce diagonali bianche. Gli va larghissima ma la cosa non lo disturba affatto.
“Sì. È molto comoda e poi mi fa pensare a te. Ovviamente ti penso anche quando non la indosso…” mormora.
“Mi pensi spesso.”
“Sì.”
Otabek prende il telefono per rispondere ad un messaggio e Yuri sente la voce di suo fratello minore prima di vederlo scattare e abbracciare Otabek. Saluta velocemente Yuri con la mano e dopo avergli domandato qualcosa in un inglese incerto dice qualcosa nell’orecchio di suo fratello. Yuri alza un sopracciglio e incrocia le braccia al petto.
Quando il fratellino di Otabek gli chiede se quella che indossa è la felpa di suo fratello, Yuri sbuffa e si porta le mani a coprirsi il viso. Sente le risate dei due fratelli e pensa che sia un bellissimo suono. Otabek gli chiede quando riusciranno a vedersi di nuovo, magari senza fuso orario e senza uno schermo a separarli. Yuri controlla il calendario sul telefono e dopo aver controllato i tanti appunti che Lilia gli fa inserire ogni giorno per ricordarsi tutti gli allenamenti che dovrà fare nel prossimo mese, trova un giorno libero e annuncia la data.
Dopo quasi un’ora Yuri annuncia che deve per forza andare a dormire – o domani non riuscirà a completare l’allenamento mattutino – così saluta Otabek e termina la chiamata. Si infila nel letto e decide di dormire con la felpa del ragazzo. Magari la cosa gli porterà bei sogni.