Serie TV > Teen Wolf
Ricorda la storia  |      
Autore: ScoSt1124    24/02/2017    3 recensioni
Ho paura dei lupi.
Dei lupi cattivi. La cosa fa abbastanza ridere detta così, considerando che Derek è un lupo mannaro. Sì, hai capito bene, un lupo mannaro. Esistono. Non che io ci credessi molto all'inizio, ma è stato più complicato. Il fatto è che, il lupo cattivo di cui ho paura, non è un animale.
***
"Stiles, frena. È colpa mia, non dovevo essere così cattivo. Hai ragione, il lupo a cui ti riferisci tu è davvero cattivo. Ma tutti gli altri sono buoni, devi credermi."
"Io mi fido di te, sei mio amico. So che non mi menti."

[Pre-Slash]
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Hola, giusto due spiegazioni. Stiles sta scrivendo una lettera ad un ipotetico amico di penna. La parte distaccata e in corsivo è un suo ricordo, ovviamente staccato da tutta la lettera. Non so se abbia molto senso, ma spero che almeno sia leggibile.


 

Il Lupo Cattivo



Caro amico (?)  
Come dovrei chiamarti? Odio questi compiti. Non che non trovi interessante tutta questa storia dell’amico di penna, eh. Solo che boh… non si faceva alle elementari? A quanto pare mi devo ricredere visto che siamo qui e io, in questo momento, ho sedici anni suonati. La cosa buffa è che ci ha dato anche una lista di cose da dire. E ok che sono iperattivo e ho difficoltà a concentrarmi, ma credo di essere ancora in grado di trovare qualcosa da dire. In effetti è molto raro che stia zitto; ma diciamocela tutta, a chi piacciono i silenzi? Credo solo a Derek. Anche se da piccolo era tutt’altro che silenzioso. Ora non lo è sempre, solo quando si toccano argomenti strani oppure quando ha giornate no, ma chi è che non le ha?!  

Ovviamente ti starai chiedendo chi è Derek, devo ancora farci l’abitudine al fatto che non conosci nulla di ciò che dico. Derek è quel dannato di un sourwolf che mi ritrovo come amico. Non prendere in modo sbagliato quello che ho detto; ci vogliamo bene – in un modo tutto nostro, che non saprei nemmeno spiegarti – e credo sia un voler bene diverso da quello che voglio a Scott. Ah, già. Scott è il mio migliore amico. È un po’ tonto a volte, anzi, quasi sempre. Però c’è, anche nelle mie idee strambe e questo gli fa guadagnare punti. Derek, invece, non ricordo nemmeno il momento in cui ci siamo conosciuti. Siamo semplicemente cresciuti insieme e questo dice già tutto. Le nostre madri erano migliori amiche e, sai come vanno queste, tutti i giorni eravamo al parco insieme, da piccoli facevamo il bagnetto assieme, in pratica è come se fosse sempre stato presente. È per quello che, se dovessi chiedermi chi è per me Derek, ti risponderei che è semplicemente Derek. Non credo di poterti dare una risposta concreta. 

Bando alle ciance, veniamo alle cose che dovrei dirti. La prima: una cosa che amo. Oddio, iniziamo dalla domanda sbagliata. Troppo difficile. Insomma, credo di amare qualsiasi cosa respiri; amo praticamente tutto. Anzi, anche ciò che non respira. Amo le patatine fritte, decisamente. Le mangerei a qualsiasi ora del giorno ma, purtroppo, devo trattenermi. Non posso mica mangiarle davanti a papà... insomma, per lui sono proibite, off limit, nada, zero patatine per lui, almeno per quello che ho deciso io per la sua salute. Devo cercare in tutti i modi di allungargli la vita, solo erbe e soia per lui. Spero che non mi odierà per questo, dovrebbe ringraziarmi anche se ogni tanto, ti dirò la verità, mi sento in colpa e quindi qualche strappo glielo lascio fare. Non prendermi per pazzo, o per uno che comanda, è solo che ho promesso a mia mamma che avrei fatto di tutto per prendermi cura di lui e, di certo, non posso non mantenere la promessa. Ecco perché siamo finiti dove siamo ora.  

Passiamo alla seconda: condividi qualcosa di personale. Di personale? Credi sia abbastanza personale il fatto che io sia gay? Penso di sì. Non lo sanno in molti, forse l'unico è Derek. Scott, te l'ho già detto, è un po' ingenuo. Non so se si è reso conto davvero. Derek mi ha detto che non c'è nessun problema. In realtà le sue parole sono state "Sei comunque il solito Stiles". Adoro quando va dritto al punto e non mi dispiace, è il suo carattere. A volte è un po' più brusco, ma va bene così. In effetti ha pienamente ragione. Ho fatto fatica ad accettarlo solo perché, fino a quel momento, credevo di essere un altro. E, sai, avevo questa cotta pazzesca per quella che, ora, è la mia migliore amica. Credo che lei l'abbia capito molto prima di me che giocavo nell'altra squadra. Forse è per questo che non ho mai avuto possibilità. Chissà. Comunque ora sono abbastanza tranquillo, credo di averlo accettato; alla fine, l'importante, è essere sempre sé stessi quindi mi accetto per ciò che sono. Certo, non è comunque la prima cosa che dico quando mi presento, ovviamente. Però è già un passo avanti. 

Non ci crederai, ma la terza è "l'ultima cosa che ti ha terrificato" Va bene tutto, ma che linee guida sono?! Non so, le avrà trovate in qualche pacchetto di patatine... Non che lei mi sembri molto sveglia. L'ho sempre trovata strana la professoressa Blake. Spero davvero che tu non sia un suo parente alla lontana, nel caso perdonami. Donna amorevole (quando dorme forse). Allora, l'ultima cosa che mi ha terrificato è... Vale aver visto una pomiciata tra Scott e Allison? Terrificante, ho ancora i brividi. Ok, forse era disgusto. Qualsiasi cosa fosse non voglio rivederla più. Possono farlo benissimo a casa loro. Che poi lo erano a casa di Scott, sono io che ho la mania di entrare senza bussare. Merda, che situazione imbarazzante, terrificante, disgustosa... Ok, era tutto, quella situazione era qualsiasi cosa potesse essere. Ricordo di essere andato da Derek ed ero quasi sotto shock. Meglio smettere di ripensarci, ho appena finito il pranzo. 

"Una cosa di cui hai paura." Questa è la quarta. Ho paura dei lupi.  
Dei lupi cattivi. La cosa fa abbastanza ridere detta così, considerando che Derek è un lupo mannaro. Sì, hai capito bene, un lupo mannaro. Esistono. Non che io ci credessi molto all'inizio, ma è stato più complicato; proprio per la mia paura. Il fatto è che, il lupo cattivo di cui ho paura, non è un animale. Ora, probabilmente, ti chiederai cosa ho fumato. Te lo giuro, sono sobrio.  
È una paura irrazionale e ora ne capirai il motivo. Quando mia mamma si ammalò e venne ricoverata in ospedale, vedevo la sua malattia come un lupo cattivo. All’epoca non sapevo che, Derek, fosse un lupo e fu un terribile casino. 






Stiles era spaventato, non sapeva cosa fare. Era sicuro che sua mamma lo sapesse, ma non aveva mai detto nulla. Né poteva dirglielo ora. 
Ora che non era a casa.  
Ora che il lupo cattivo l’aveva allontanata da lui. Lo stesso lupo cattivo che stava iniziando ad odiare. La notte lo sognava spesso e gli faceva sempre più paura. Un giorno aveva perfino litigato con Derek. Era l’unico a cui l’aveva raccontato e, Stiles, credeva che l’avrebbe aiutato. Invece si era ritrovato a discutere con lui perché diceva “Non è vero, ti stai sbagliando. I lupi sono solo buoni.” E Stiles ci aveva provato in tutti i modi a fargli capire che si sbagliava, che lui poteva vedere cosa faceva quel lupo cattivo alla sua mamma. Come la facesse stare male ogni giorno, sempre peggio, fino a far piangere anche lui perché odiava vederla star male.  
Peccato che, quel giorno, sua madre sembrava sapesse tutto. Aveva provato in tutti i modi a tenerla all’oscuro di tutto ma, alla fine, non ci era riuscito.  

“Stiles, vieni qui.” Aveva detto la donna facendogli segno di sedersi accanto a lei.  
Stiles si era avvicinato con calma e si era sdraiato al suo fianco.  
“Ascolta tesoro, è passata Talia, mi ha detto che sei scappato di casa dopo aver discusso con Derek, come mai?” aveva chiesto delicatamente circondandogli le spalle con un braccio.  
“Io…” Non poteva dirglielo, non così.  
“Non vuoi dirmelo?”  
“Sì, cioè no… insomma, pensavo che Derek potesse aiutarmi essendo più grande, invece si è solo arrabbiato.” Aveva detto tutto senza prendere fiato.  
“Per cosa?” la donna non riusciva a capire di cosa stesse parlando il piccolo.  
“Gli ho raccontato del lupo cattivo, che non ti lascia in pace e che ti fa soffrire. Lui però si è arrabbiato perché dice che non esistono lupi cattivi, ci sono solo quelli buoni. Ma io lo vedo. So che è cattivo.” La voce di Stiles aveva tremato per qualche istante.  
“Tesoro, so che ti sembra strano, ma parlate di due lupi diversi. So che questa situazione non ti piace, ma ti prometto che proverò in tutti i modi a mandare via questo lupo. Tutti gli altri lupi, quelli buoni, devi lasciarli entrare nella tua vita.” 
“In che senso?” aveva chiesto curioso il piccolo, mentre la donna gli passava una mano tra i capelli.  
“Lo capirai un giorno, vedrai.” La donna gli aveva posato un leggero bacio sulla fronte. Si erano addormentati in quella posizione ed era così che li aveva trovati John quando era arrivato lì.  

Stiles era davvero intenzionato a fare pace, anche perché erano passati diversi giorni e lui non sopportava non sentire Derek per così tanto tempo. Per quello, aveva insistito per andare da lui quella sera. John, tuttavia, insisteva sul dirgli di no.  

“Perché no?” 
“Stiles, te l’ho già detto.” Aveva ribattuto lo sceriffo.  
“Ma papà, devo chiarire con Derek.” 
“Lo puoi fare benissimo domani mattina. Stasera non si esce, c’è la luna piena.” 
“Non credo più alle leggende.” 
“Ma io sì.” 

Alla fine lo sceriffo aveva chiamato Talia per chiederle se poteva andare lì con Stiles almeno per cinque minuti. Talia non aveva risposto subito; aveva prima chiesto a Derek.  

“Derek, Stiles vuole parlarti.” Aveva detto la donna prestando attenzione ad ogni minima reazione del figlio. 
“Possiamo fare per telefono?” Sapeva che il più piccolo odiava parlare per telefono, per lui non era abbastanza concreto, ma doveva provarci comunque. Non voleva fargli male.  
“Dice che vuole vederti.” 
“Se proprio non può aspettare, va bene. So che l’ultima volta ci siamo lasciati in modo brusco.” E a Derek dispiaceva davvero. Iniziava a sentire l’effetto della luna, altrimenti non gli avrebbe mai risposto così.  
“Ascolta, se mi dici che riesci a controllarti lo faccio venire, solo qualche minuto. Però ne devi essere sicuro.” 
“Mamma, ho tredici anni. Sì, posso farcela, tranquilla.” 

E Talia ci aveva creduto. Aveva ascoltato il figlio, l’aveva osservato e si era convinta a richiamare John.  
Erano arrivati a casa Hale nemmeno un quarto d’ora dopo. John aveva spiegato a Stiles che potevano stare lì al massimo dieci minuti, ma che poi avrebbe dovuto rivederlo il giorno dopo. Stiles non aveva fatto molte domande, per lui era già tanto aver convinto il padre a portarlo. Non poteva resistere. E così era stato, non aveva resistito un momento in più. Era entrato in casa e aveva iniziato a parlare a macchinetta fino a che, Derek, non lo aveva fermato. 

"Stiles, frena. È colpa mia, non dovevo essere così cattivo. Hai ragione, il lupo a cui ti riferisci tu è davvero cattivo. Ma tutti gli altri sono buoni, devi credermi." 
"Io mi fido di te, sei mio amico. So che non mi menti, ma lui è cattivo e io lo odio." Il più piccolo aveva finito la frase quasi urlando. E Derek sapeva che doveva farlo calmare, altrimenti Cora l'avrebbe visto come una minaccia; ma l'unica cosa che era riuscito a fare era stato abbracciarlo, prima che Cora perdesse il controllo. 

*** 
Stiles non si ricorda come è finito rannicchiato in quell'angolo, non si ricorda nemmeno quando ha iniziato a piangere, sa solo che vuole tornare a casa e vuole sua mamma. Quest'ultima si sbagliava, tutti i lupi sono cattivi. Aveva sentito Talia spiegargli la situazione; l'aveva vista, dietro gli occhi offuscati, fermare la figlia; aveva anche visto Derek proteggerlo, ma lui aveva paura dei lupi. Ora più che mai. 
John l'aveva preso in braccio e lo aveva riportato a casa, sperava che si calmasse, ma alla fine aveva dormito con lui perché l'unica cosa che voleva era essere anche con la sua mamma, ma lei non c'era.  
Il giorno dopo era andato da lei, doveva dirle che si sbagliava, che alla fine tutti i lupi erano uguali, non c'erano distinzioni. Ci aveva provato, davvero, ma Stiles si stupiva ogni volta di come lei riuscisse a trovare il modo per fargli vedere le cose sotto un altro punto di vista, sempre quello migliore. 

"Tesoro, lascialo spiegare." Aveva provato a dirgli la donna. 
"No mamma, lui è un lupo, è cattivo." Stiles era quasi sicuro di quello che stava dicendo. 
"Ma lui è uno di quelli buoni, ti ricordi cosa ti avevo detto l'altro giorno?" Gli aveva stretto la mano, lasciandogli delle leggere carezze. 
"Di lasciar entrare quelli buoni nella mia vita?" 
"Esatto, ti vogliono bene e non ti faranno mai del male." Aveva provato a rassicurarlo.  
"Come faccio a capire se sono buoni?" 
"Dagli occhi, tesoro mio. La maggior parte dei sentimenti si capisce da come ti guardano. Sono sempre gli stessi con cui sei cresciuto. Non ti ha mai fatto del male, l'hai detto tu, Derek ti ha protetto. Fidati, i lupi cattivi non ti proteggono, ti fanno solo male." E Stiles, in quel momento, era salito sul letto per abbracciarla, non gli importava se qualcuno l'avrebbe sgridato. 

Quando era tornato a casa, quel pomeriggio, aveva trovato Derek lì ad aspettarlo. 
"Stiles, io... mi spiace per ieri sera. Cora è piccola, non sa ancora controllarsi, ma non ti faremmo mai del male, siamo buoni." 
"Lo so. Tu mi hai protetto, Der. Mamma mi ha spiegato la differenza." 
"Ti voglio bene, Stiles." 
"Anche io, lupacchiotto." Gli aveva detto scherzando mentre lo abbracciava. "Ehi, cosa sono questi nomignoli?" Derek gli aveva detto semplicemente quello, mentre gli scompigliava i capelli. Non aveva fatto storie, avrebbe accettato qualsiasi soprannome. L'importante era la loro amicizia e che Stiles avesse capito che non gli avrebbe mai fatto del male. 






Fortuna che mi hanno fatto capire la differenza, non credo di poter far qualcosa senza di lui. È come se fosse la mia metà. Oddio, suona terribilmente romantico. Ha ragione Lydia. Comunque ho capito la differenza tra i due e i lupi, quelli veri, mi piacciono da morire. Derek riesce anche a diventare un lupo completo e amo troppo quando lo fa, mi da un senso di protezione. L'ha fatto anche quando se ne è andata mamma, lo fa sempre quando ne ho bisogno e ancora non capisco come faccia a saperlo. Sarà una cosa da lupi.  
Gli altri lupi, quelli cattivi, mi terrorizzano ancora e li odio. Ma credo sia una cosa abbastanza comune e credo che questo sentimento me lo porterò dietro sempre. Rimarranno l'unica cosa che mi spaventerà davvero. 

Bene, siamo arrivati all'ultimo punto. Credo che tu ne sia felice. Lo so, sono un tantino logorroico nella vita reale, non credevo di esserlo anche per lettera. Quinta: "una cosa che non hai mai ammesso ad alta voce." Derek. Credo di amarlo, anzi, ne sono più che sicuro e quando finirò di scrivere questa lettera, andrò a casa sua per dirglielo. Penso di saperlo da un po', ma solo ora riesco ad esserne del tutto convinto. E sai una cosa? Anche se dovesse andar male, ci sarà sempre un modo per farla andare meglio, perché lui sarà sempre il mio Derek. Se questa cosa dei compagni dei lupi mannari (ho fatto qualche ricerca, lo ammetto) è vera, forse potrei riuscire a spiegarmi perché capisce cose di me che nemmeno io so. Quindi, augurami buona fortuna! Meglio evitare gli in bocca al lupo. 
Nel caso ricevessi questa lettera e vuoi sapere come va a finire, prova a rispondere. Magari le cose sono andate terribilmente bene e ti risponderò a cuori; ma in quel caso, saprai cosa è successo. 

Con affetto 
Stiles








   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: ScoSt1124