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Autore: Amarilla    03/06/2009    2 recensioni
Come sarà andato il primo appuntamento di Light e Misa? Rem e la idol commentano la serata… (Attenzione! La presenza di Light in questa FF è solo indiretta!)
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Light/Raito, Misa Amane, Rem
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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h 23.15 

“Certo che avrebbe potuto almeno riaccompagnarti a casa”

La voce sempre calma della shinigami tradiva un piccato tono di disappunto. L’aria della notte ora era umida, tagliente, scossa dal vento. Delle lattine vuote ondeggiavano lungo il marciapiede accanto a un mucchio di cartacce e bottiglie. La fermata della metropolitana era ancora lontana. Misa scivolava leggera fra le luci gialle, verdi e blu delle insegne, tra i troneggianti palazzi di vetro. Da un display multicolore provenivano le immagini senza suono dell’ultimo videoclip della band del momento; macchine veloci, fari luminosi nella notte, sfrecciavano per la strada mentre un gruppo di ragazzini strillava per un hamburger davanti al vicino ingresso del McDonald. Ma la idol non faceva caso a tutto questo, un sorriso beato stampato in volto, gli occhi scintillanti e persi in un mondo tutto rosa, senza pensieri. A malapena si era resa conto della voce della shinigami, quasi fosse un rumore di sottofondo a cui ormai era abituata.

“Mmm? Hai detto qualcosa, Rem?” domandò con voce squillante ma senza interesse, il mento alzato in direzione della figura alata che la accompagnava.

“Mpf.” Rem non si stupì del livello d’attenzione –basso– della ragazza, ma non si fece pregare due volte e riattaccò senza mutare tono: “Beh.. dicevo che Light avrebbe potuto almeno riaccompagnarti a casa, no? Sono le undici di notte, e non è prudente che una ragazza vada in giro da sola.” Cosa che Misa avrebbe dovuto sapere bene, rifletté Rem per un attimo. “Che gli costava in fondo? E oltretutto, è già la seconda volta che succede, dopo la tua improvvisata a casa sua, una settimana fa.”

“Ma Rem” replicò Misa con il tono di qualcuno che spiega qualcosa a un bambino piccolo. “Te l’ho già detto: Light e io non possiamo permettere che i nostri nemici ci vedano assieme. Ci.. comprometterebbe.” Il termine, evidentemente non suo, le uscì dalla bocca con difficoltà “..Insomma, quello che voglio dire è che il nostro è un amore clandestino!” esultò, battendo le mani “E poi, data la mia professione, anche io non voglio essere assediata da inopportuni paparazzi quando sono con lui.. Capita a tutte le pop star, sai?” continuò Misa con tono più che serio e Rem accolse la nuova informazione con estremo interesse. “Ho dovuto aspettare ben sette, sette!, giorni per questo appuntamento, proprio per evitare di suscitare sospetti. E sembra che il detective che sta dando la caccia a Light sia davvero bravo.. non ci possiamo permettere mosse false.” sussurrò con fare cospiratorio.

“Ma allora,” La shinigami fermò il torrente di parole della idol “questo è il motivo per cui per tutta la serata non ha fatto altro che guardarsi attorno, sbuffando di impazienza con uno sguardo insofferente..?” Suggerì Rem poco convinta, inarcando un sopracciglio e continuando a battere le ali in un rumore monotono.

“Ma si capisce!” annuì Misa, chiudendo gli occhi con aria trasognata “Non hai idea di quanto sia romantico.. un amore proibito, nascosto, eppure io vorrei gridarlo ai quattro venti! Oh, Light, ti amo!” Cosa che in effetti a dispetto delle intenzioni stava letteralmente facendo “E poi” continuò a voce più bassa “sempre per questo ho prenotato la suite royal del migliore ristorante del distretto, il leggendario Uo Shin.. io e lui, soli soletti, e il nostro segreto.” ridacchiò “Farei qualunque cosa per proteggere Light, Rem, te lo posso giurare sul cuore.” concluse seria mettendosi sull’attenti con una mano sul petto. Poi riprese a camminare. “Beh sì, comunque, e a te lo posso dire, non ho prenotato quella saletta così graziosa solo per questo.. Ah, anche per l’atmosfera, certo, con quelle tovaglie così rosse, elegantissime, i candelieri accesi, musica solo per noi, e il vino, oh, il vino e la yakisoba che abbiamo mangiato, non era mica una yakisoba qualsiasi, quella che trovi nelle bancarelle per intenderci! Era il piatto deluxe del ristorante, for lovers only. Zenzero, cavolo, salsa, gamberettini.” Sospirò, leccandosi le labbra “Ecco, vedi” abbassò a poco a poco la voce e Rem si protese in basso verso di lei per seguire il discorso “a essere sincera l’ho fatto soprattutto per essere più.. vicini.. capisci?.. io e lui..“ Chiuse, abbozzando un sorriso tra il timido e il malizioso.

“Ah già. I baci.” Si lasciò sfuggire piattamente Rem tornando in quota.

“Cosa?!” Misa si arrestò di scatto, con la buffa conseguenza che i due codini le ricaddero sulle guance. Per la prima volta si girò direttamente verso la shinigami “Come fai a saperlo?? Ma allora ci hai spiato. Sei una pervertita!” Condannò con ribrezzo.

Rem sgranò gli occhi di fronte all’imprevedibile accusa: “Ma Misa.. – si difese con prontezza- in quanto tua shinigami sono obbligata a seguirti. Dove pensi che sia stata fino ad adesso? Come puoi pensare che non veda quello che fai? Non è certo colpa mia se.. “

“Ah sì?” ribatté l’idol con tono inquisitorio “Allora dimmi: quanti baci ci siamo scambiati?”

“Beh.. tre.” contò distrattamente Rem sugli artigli di una mano prima di rendersi conto del gravissimo errore diplomatico.

“Ahhhhh!” Esplose la ragazza “Ma allora è così, ci hai spiati! Pervertita –ita –ita!” rincarò la dose, battendo il tacco per terra.

Rem sembrò ferita dall’ingiusta osservazione e si fece seria: “Misa, non dovresti pensare questo di me, sai che io ho un profondo rispetto per la tua persona e la tua… privacy” Il termine pareva incomprensibilmente buffo sulle labbra di un’antica divinità della morte. Rem cercò di attirare l’attenzione della ragazza ponendosi di fronte a lei, ma Misa ormai le aveva messo il broncio e si ostinava a guardare da un’altra parte, ignorandola. La shinigami cominciava a essere a corto di argomenti. “E poi credo di averti già detto” trovò la prova definitiva e indiscutibile “che a noi dèi della morte queste cose non interessano.” Punto.

“Ah.. sì, sì, lo so.” Concesse Misa, con l’espressione poco convinta di chi la sa lunga. “A ogni modo” riprese, per nulla intenzionata a mollare la presa e l’argomento “sono stati tre lunghi baci appassionati. Capito? A-ppa-ssio-na-ti.” Con un sorriso furbo, consapevole di aver segnato un punto a proprio favore, schioccò le dita come per intonare un motivetto.

“Beh.. ma quasi tutti di tua iniziativa.” insinuò Rem, con tono intenzionalmente vago. Conscia di aver colto nel segno, e presa la sua piccola vendetta contro le accuse di prima, cambiò velocemente discorso e sorpassò Misa volando: “Il vento aumenta, tra poco comincerà a piovere”, annunciò con la sua voce tipicamente monocorde.

Le nuvole ora correvano veloci, divorando mosaici di stelle e la luce della luna. Raffiche d’aria sibilavano con forza trascinando via le foglie più deboli dalla fila di alberi che costellavano il piccolo parco alla loro destra. Gli orecchini di Rem tintinnavano al soffio del vento, mentre indiscreti rivoli d’aria giocavano con gli orli della gonna a pieghe della idol. Misa aveva impiegato più di un’ora per scegliere cosa indossare per l’occasione e alla fine aveva optato per una soluzione di sicuro successo: stivali alti di cuoio (neri), vertiginosi, calze (nere) decorate da un’intricata fantasia di rose, una minigonna a pieghe (nera) che le ricadeva appena a metà coscia, un corpetto rigido (nero), elaborato di lacci e fiocchi, guanti lunghi di raso (neri), ricamati con la stessa fantasia delle calze, un collare borchiato (nero), diverse collane con croce provenienti dalla sua infinita collezione, una borsa di cuoio (nera) capiente e chiusa da bottoni a forma di teschio. Ah, e ovviamente sulle labbra il tocco ultimo e irresistibile della marca di rossetto da lei reclamizzata: Love Message. In tanta oscurità, quell’unico colore risplendeva squisito come un richiamo. L’umana e la shinigami procedevano lungo la strada. Un chioschetto di oden in piedi stava per chiudere i battenti, l’insegna sollevata dal vento volò via tra gli impropèri del venditore. I pochi passanti rimasti, di fronte alle prime, timide, gocce di pioggia, cominciarono ad affrettarsi. Una giovane coppia sfoggiava un ombrello sgargiante dei colori dell’arcobaleno. Sorridevano.

“Cosa intendevi?” Misa si fermò improvvisamente, contrariata.

“Ti riverisci a quello che ho detto prima? Che è possibile che tra pochi minuti inizi a piovere, anzi a diluviare, direi.” declamò Rem.

“No, no… quando hai detto: tutti di mia iniziativa.

“Beh..” si schermì la shinigami “Il primo è stato quando vi siete incontrati di fronte all’ingresso del ristorante. Gli sei praticamente saltata addosso.”

Misa non negò, immergendosi deliziosamente in quei preziosi, recenti ricordi. “Mmm.. E che mi dici invece del secondo bacio?..” domandò con tono complice.

“Ah!” ricordò Rem muovendosi agilmente all’indietro con un rapido colpo di ali. “Sì, quando il cameriere a metà cena vi ha portato una curiosa scatolina di metallo, rosa, che conteneva dei biscottini mescolati a petali di ciliegio.. Li chiamate biscotti della fortuna, vero? All’interno hanno dei biglietti con una sorta di oroscopo personale.. no?” Chiese la shinigami curiosa, sporgendo leggermente la testa altrimenti nascosta dal movimento delle ali, ma Misa era persa in un mondo tutto suo, così continuò: “Allora tu hai chiesto a Light di chiudere gli occhi per prenderne uno a caso. Circostanza..” arrancò un secondo in cerca di una espressione adeguata “urh, della quale diciamo che hai saputo approfittare subito..”

“Davvero romantico.” sospirò Misa. Così perfetto. Quasi da film.

“..Ma allora perché lui ha assunto quell’espressione così contrariata subito dopo?” obbiettò la shinigami.

“Beh, non gli sarà piaciuto il responso del bigliettino..” Mise chiuse gli occhi con noncuranza e scrollò le spalle.

“Mpf. Possibile” mormorò Rem poco convinta. “Ma cosa c’era scritto? Dall’alto non sono riuscita a leggere..”

“Qualcosa del tipo: Attento, gli dei ti osservano. Mi pare..”

“Uh.. capisco..“ Annuì Rem condiscendente. Poi si sforzò di nascondere un genuino ghigno all’ombra delle proprie ali.

Misa, ormai del tutto abbandonata al flusso dei ricordi, sembrava non aver intenzione di fermarsi più: “E il terzo poi, oh, Rem.. Alla fine della cena, quando ci siamo salutati. Stavolta è stato lui a prendermi il viso tra le mani grandi e gentili, le nostre fronti si sono sfiorate e ha posato su di me le sue morbide e calde labbra..” sfumò, con le mani giunte al petto, lanciando sguardi colmi d’amore alle stelle in fuga mentre camminava.

 “Sì, se non sbaglio” Rem si premurò di aggiungere  “lo ha fatto mentre diceva qualcosa del tipo: Io e te coloreremo l’alba e il tramonto del nostro amore, costruiremo un nuovo mondo e ne saremo i signori, io e te, re e regina?” C’era qualcosa di già visto in quella scena, non mancò di rilevare la shinigami tra sé e sé.

“Esatto!” gongolò Misa, tutta un sorriso “Oh Light, il mio perfetto cavaliere, il più romantico dei poeti!”

“….Eccome! l’ho trovato molto poetico” sottolineò Rem con sarcasmo, occhiataccia inclusa “soprattutto quando ha aggiunto: Per cui, Misa, ora stai buona, vai a casa e sogna di questo nostro nuovo mondo.  Ah, e paga anche il conto, ho lasciato a casa il portafoglio..

“Si!” Misa alzò le braccia al cielo in un moto di entusiasmo.

Rem dissentì sibilando “..Eppure stando a quanto mi racconti sempre, è usanza di voi umani che in occasione di un appuntamento galante sia il cavaliere a offrire. E poi, un ristorante così costoso.. Non avresti dovuto“  Sentenziò.

“Vero!” concesse Misa “Ma Light è ancora uno studente mentre io ho un mestiere, guadagno e posso permettermelo. E comunque non è il caso di formalizzarsi per queste piccole cose, no?.. Ah!” sognò a occhi aperti “Come sarà bello quando entrambi lavoreremo, andremo a vivere insieme nella nostra casa e non dovremo più separarci a quest’ora, così presto!.. perché Light deve studiare per gli esami e ha bisogno di dormire. É fondamentale per lui, altrimenti come potrebbe mantenere i suoi ottimi voti?” marcò, con un dito alzato “E io.. Devo trattenermi con tutte le mie forze dal correre di nuovo da lui. E dire che lo vorrei così tanto.. Ma sarà questa la mia prova d’amore nei suoi confronti! Sì, sì, sì !” dichiarò entusiasta alla notte. 

Rem sospirò rassegnata. C’era poco da fare. In fin dei conti se Misa aveva piacere di cullarsi nelle sue fantasie, Che sia, si disse. Non c’era nulla di sbagliato, fintanto che Light fosse stato ai patti e non avesse osato farle del male. Forse con il tempo la ragazza si sarebbe infine resa conto che si trattava solo e semplicemente di illusioni, ma ora.. ora Misa era felice, il suo volto era una festa di luce che Rem non aveva cuore di spegnere. Per un motivo che non sapeva spiegarsi, la shinigami aveva bisogno di quel sorriso. Il suo unico punto debole.. dopo secoli di eternità e solitudine, divenuto ormai parte integrante del proprio essere al pari di ali, artigli, ossa. Misa Amane.

Il tuono la distrasse dai suoi pensieri. Pochi secondi e già cadevano gocce su gocce, fitte e pesanti. Sotto i colpi dell’improvviso acquazzone, le luci di una vicina insegna commerciale cominciarono a lampeggiare e perdere intensità.

“Oh, no, no, no! I miei capelli!” strillò l’idol colta alla sprovvista dalla pioggia “Si rovineranno tutti.. E ho fatto la messa in piega proprio oggi! Che seccatura!” lamentò furibonda mentre cercava freneticamente di recuperare il suo ombrellino dalla borsa che aveva al fianco. “Non c’è!” esclamò con astio “Stupida, stupida, stupida Misa-Misa! Perché non l’ho preso?..” Nella foga il rossetto che era al suo interno cadde con un rumore secco sul ciglio del marciapiede e rotolò fino alla base di un vicino lampione. “Ah!” La pioggia cadeva sulle spalle della idol, aggredendole di umidità e freddo. Rabbrividì “Come faccio, come faccio?” Misa si guardò attorno “Forse dovrei cercare un taxi, o, no aspetta, potrei approfittare della tettoia di qualche negozio, ma non mi va di asp..”

All’improvviso la pioggia era cessata. O meglio, Misa non la sentiva più cadere su di lei, insistente e seccante. Sollevò lo sguardo. Non si era accorta che Rem era scesa per porsi di fianco a lei. Sopra la sua testa poteva vedere ora l’ala distesa della shinigami che la ricopriva. Le sembrava di trovarsi sotto il guscio di un’ampia conchiglia, le sottili nervature, i riflessi opachi della bianca superficie antica e pur vivente..

“Forza Misa” la esortò Rem, piegandosi verso di lei e indicandole con un artiglio sottile dove era caduto il rossetto “La fermata è vicina, sbrighiamoci e saremo presto a casa.”

L’idol rimase imbambolata, lo sguardo fisso nell’indecifrabile occhio della shinigami. Per un attimo, con Rem in piedi al suo fianco, Misa sentì dentro di sé che le stava sfuggendo, forse, qualcosa di importante. Si chinò meccanicamente per raccogliere il rossetto; quando si rialzò, la luce tenue del lampione incorniciava il suo sorriso di un caldo bagliore. “Grazie Rem..” sussurrò. Ora non aveva più freddo. E il suo buonumore era tornato.. “Bene, in marcia!” ordinò.

 

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NOTA AUTRICE: Prima di tutto ringrazio tutti coloro che sono arrivati a leggere fin qui :O e chi ha letto anche le altre mie FFs su Rem/Misa; ringrazio di cuore inoltre chi mi ha lasciato il proprio parere qui o in altre sedi. Questa è la 3° FF che sviluppo su Rem/Misa: a mio parere sono un tandem dalle molte potenzialità narrative e comunque sono due personaggi che adoro e che amo vedere insieme: qualche volta ho pensato che forse dovrei ordinare le FFs scritte in una raccolta a capitoli dedicata, ma mi sentirei in qualche modo obbligata ad aggiornare. E io voglio seguire la mia ispirazione... e basta :D

per Neko88: Sono contenta di essere riuscita a strappare un sorriso... se poi, come dici, Misa non è la tua preferita, sono ancora più felice di essere riuscita a coinvolgerti comunque fino alla fine. Grazie :)
  
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