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Autore: Mira Kokoro    26/02/2017    2 recensioni
Perché proviamo qualcosa di così unico e prezioso da non riuscire a descrivere a parole.
Proprio perché non esiste una parola per definirlo che non puoi metterci la parola “fine”.

Uno sguardo nell'animo di Victor dopo che Yuuri gli ha detto "Dopo la finale del Grand Prix, sarà meglio finirla."
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Victor Nikiforov, Yuuri Katsuki
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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New Words

 

Dopo la finale sarà meglio finirla” mi dici con sguardo colpevole, eppure non esiti nemmeno un istante, mentre mi getti via dopo tutto quello che abbiamo vissuto insieme. Resto a guardarti immobile, solo un sussulto impercettibile delle spalle a mostrare i segni sul viso della mia incredulità.

Come fai a restare così calmo, Yuri, mentre il nostro mondo si sgretola?

Continui, ignorando i miei sentimenti. Non importa se ero un re per il mondo intero, mi bastava esserlo solo per te, ma ora non conto più nulla e di nuovo tutto è grigio e spento.
Hai la testa bassa, eviti il mio sguardo per paura. Troppo vigliacco e debole da proteggere te stesso dal dolore, perfino quando lo infliggi a chi hai sempre amato o dovrei dire… idolatrato?
Perché ero questo per te, vero?
Un sogno romantico da vivere attimo per attimo fino allo scontro con la realtà.Il ricordo da custodire per tutta la vita e a cui tornare con la memoria ripensando alla tua gioventù. Solo questo.

Ma non accetto di essere il sogno divenuto realtà di un semplice fan. Perché tu non sei o non potrai mai essere uno dei tanti che è passato nella mia vita senza lasciarmi altro che un ricordo confuso. Nemmeno il mio primo amore mi ha scosso dentro come fai tu ogni giorno. Tu che mi mandi sempre in confusione con questo tuo modo di fare di tenerti tutto dentro. Vorrei essere capace di leggere i tuoi pensieri con una sola occhiata ma non ne sono capace, forse perché non ti amo abbastanza?

Ma io ti amo.

Ti ho amato fin dalla prima volta che ti ho intravisto, ubriaco e pieno di vita a quella noiosa serata di gala a Sochi. Sei piombato di fronte a me con la tua luce sfacciata, chiedendomi di ballare. Sai? Non te ne ricordi più, ma nei tuoi occhi castani così pieni di amore mi sono perso e mi ci perderei ancora perchè in pochi istanti, tra le tue braccia, sono rinato.

Hai fatto più che abbastanza per me Victor. Grazie a te sono riuscito a mettere tutto me stesso nella mia ultima stagione.”

Mi ringrazi di cosa? Di avermi usato?!

Non ti facevo così inutile: vuoi ritirarti davvero dopo la medaglia d'oro. Nemmeno vuoi provare a superare i tuoi limiti se non hai qualcuno alle spalle a sorreggerti. Ma ce l'hai un'anima o la tua insicurezza l’ha divorata?!
Vorrei urlarti in faccia cosa penso davvero di te in questo istante ma c'è un peso al centro del petto che mi impedisce di distruggerti, perché provo ancora affetto per quel cuore fragile come vetro che non si dispiace di aver appena frantumato il mio con poche parole:

Grazie di essere stato il mio coach”.  

Sono stato solo questo per te?

Dò un’occhiata fugace all’anello al mio anulare destro.

Ripenso alle tue parole quel giorno all'aeroporto.

Eravamo stati separati solo due giorni ma le nostre anime non potevano restare divise troppo a lungo. Appena ti vidi il mio cuore sussultò, ti corsi subito incontro senza pensare a nulla, sentivo solo il cuore battere sempre più forte ad ogni mio passo, incrociavo il tuo sguardo attraverso la spessa lastra di vetro che ci separava, ero attento solo a non abbassare mai gli occhi da te che mi inseguivi affrettando il passo. Fu una benedizione quando la porta del terminal si aprì e ne uscissi correndomi incontro disperato in cerca di un mio abbraccio. D’istinto spalancai le braccia perché tu potessi trovare conforto in un gesto ormai nostro.

Però quello che aveva più bisogno di abbandonarsi a te, ero io. Io che avevo pensato tanto a cosa poter fare di più come tuo coach. Io che volevo darti tutto me stesso, ma aspettavo, perché ti amavo così tanto da non accorgermi che quando mi prendesti per le spalle, scostandomi per un breve istante, specchiandoti nei miei occhi per mostrarmi tutta la tua determinazione in una dichiarazione accorata.

Ti prego, prenditi cura di me finchè non mi ritiro.”  

Che quello era un modo ingenuo di tenermi legato a te fin quando il senso di colpa non ti avrebbe oppresso.

Ripenso a quella sera a Barcellona quando ci siamo scambiati gli anelli.

Grazie per tutto ciò che hai fatto per me.” mi dicesti con lo sguardo che ti brillava in cerca di risposte, te ne diedi una su cui non dovevi avere dubbi: "Sii onesto con te stesso e mostrami il pattinaggio che ti piace di più".

Avevo riposto tutta la mia fiducia in te, la voglia di far uscire fuori l'animo che mi aveva conquistato quella notte era una sfida che mi faceva sentire di nuovo vivo. Mi ero fermato in cerca d'ispirazione e in un attimo, grazie a quel video,ti avevo rivisto con il tuo fascino innocente, il tuo amore puro e la tua devozione.

Ero serio quando ti ho chiesto di sposarmi dopo le finali; non l'ho detto certo per pararti le spalle.  

Volevo davvero passare tutta la mia vita con te.

Non me ne accorgo ma alcune lacrime escono senza sosta.. Una goccia cade sul piede attirando la tua attenzione.

"Victor" mormori dispiaciuto. Perchè ti preoccupi per me dopo avermi spezzato il cuore? Cerco di mantenermi impassibile, mentre dentro mi sento crollare. Forzando un sorriso ti sgrido dandoti dell'egoista, ti chiamo perfino per cognome. Vedi come sono bravo a mantenere le distanze?

Sembra una situazione così irreale, una calma apparente in cui ammetti le tue colpe per poi, a tradimento, dirmi:

"Mi voglio ritirare."

Questo sì che è un colpo basso: non puoi chiedermi di non essere più il tuo coach perché mi vuoi restituire alla cosa che più amo per poi non avere il coraggio di misurarti con me. Non vuoi che un giorno ti odi perché mi hai ucciso piano piano, ma non capisci: cosa amo di più sei tu. Nulla ha senso se non posso essere nemmeno un tuo rivale sul ghiaccio.

Allunghi la mano verso di me, mi scosti la frangia con un tocco timido e curioso.

Cos'è, sei sorpreso di vedermi piangere?

Si, piango, sono un essere umano anch'io.

Il mio amore per te era sincero, una promessa per la vita, non un impegno con la data di scadenza alla finale del Grand Prix.

Mi alzo in piedi di scatto, afferrandoti per le spalle con violenza, le unghie affondano tra la stoffa per lasciarti segni sulla carne. Con foga ti spingo sul letto lasciando che i tuoi occhi impauriti si specchino di nuovo nei miei.

Victor, perdonami. Ti ho sempre amato. Per questo non voglio che tu muoia con me.”

Non riesco a credere a cosa ho appena sentito. Il cuore mi si ferma per un attimo davanti ai tuoi occhi lucidi di pianto. Vorrei dirti che il tempo passato come tuo coach è stato il periodo più intenso e divertente della mia vita. Ma le parole mi si fermano in gola.

Non abbiamo mai pensato a quel giorno, al giorno della fine. Ci eravamo promessi di rimandare tutto a dopo il libero perché non avevamo in mente come affrontarlo. E così ci perdevamo nella speranza infantile di un per sempre.

E ora che siamo giunti qui, lascia che diventi, per la prima e ultima volta, una cosa sola con te.

Non abbiamo mai litigato davvero. Sarà per questo o perché finora credevo bastasse un semplice “Mi dispiace”, detto magari con poca convinzione, per cancellare ogni problema, se sento questo bacio umido e salato come un preludio a una promessa di eternità. Ridicolo e malinconico nella sua utopia.

Scendo piano con le labbra verso il tuo collo mentre le mie mani scivolano sotto la maglietta provocandoti un brivido.

Quanto vorrei marchiare la tua pelle con un morso, far sapere a tutti che sei solo mio. Ma a che serve, se inevitabile, verrà il giorno in cui dovremmo dirci addio?

Perché ci sono confini che non vanno superati in una relazione coach - allievo ma io non ero nato per tutto questo, perciò mi sono divertito a superarli.

È stato tutto un bel sogno romantico e a me piacciono le cose romantiche. Mi fanno stare bene quasi quanto spogliarti tutto, vedendoti arrossire con quegli occhi lucidi e innamorati così diversi da quelli tristi e impauriti di prima.

Basta! Non voglio più pensarci. Per ora voglio solo godermi il momento,contemplando la perfezione del tuo corpo. Imprimendo sulle mie labbra, nella mia bocca, sulla mia pelle, ogni centimetro della tua essenza che grida, ansimando, il mio nome.

Sono io il principe che col suo amore ti ha reso ciò che sei ora. Ricordatelo quando domani ti esibirai per l’ultima volta. Ricordati la nostra promessa, ti prego…

Il respiro si fa corto, ti stringo a me disperato in un abbraccio così diverso dai soliti. Quelli che ci scambiavano prima erano fatti di passione,fiducia, amore… mentre quello di adesso è il grido disperato di chi vuole averti tutto per sé.

Siamo così simili.

Senza accorgermene ti sono entrato dentro e non intendo in senso metaforico. Un gesto rude e inconsapevole mentre avvicinavo il tuo corpo al mio.

Sento il tuo urlo soffocato, guardo i tuoi occhi lucidi di lacrime, l’espressione di dolore sul tuo viso arrossato. È un colpo nello stomaco, mi stuzzica ancora più a diventare una cosa sola con te.

Sono sempre stato accorto con i miei amanti, mi sono sempre preoccupato di lasciare un bel ricordo. Forse è stato questo il mio errore:non accorgermi di non provare niente fin dall’inizio se ero più preoccupato di essere sempre l’amante perfetto. Per questo non ho mai contemplato l’idea del sesso dopo essersi lasciati. Lo trovo squallido.

Eppure sono qui, sopra di te, in questo letto che abbiamo unito come le due parti dei nostri cuori, a sciogliermi nel tuo calore pensando che questo non è un addio ma un arrivederci.

Perché proviamo qualcosa di così unico e prezioso da non riuscire a descrivere a parole.
Proprio perché non esiste una parola per definirlo che non puoi metterci la parola “fine”.

 


Mira Kokoro’s Freetalk

Che dirvi di questa oneshot? Da una parte mi soddisfa per come ho espresso i sentimenti di Victor, dall’altra temo manchi qualcosa. Comunque, non credo ci saranno modifiche in futuro come è accaduto per la mia prima Victuuri.

A proposito, sono l’unica a trovare il modo in cui si sono chiariti nell’ep.12 un po’ strano? Mi sembrava come se gli autori se ne volessero liberare in fretta, per mostrarci, piano piano, nel corso dell’episodio, il dopo litigio nella sua sfumatura fatta di distanza e silenzio teso.  
Be’, alla fine hanno regalato a noi fan una bibliografia intera a base di angst, teorie e missing moments sulla presunta fine della Victuuri per colpa di quel codardo di Yuuri.

Non ho pensato a un titolo migliore per questa storia se non “New Words”, come le nuove parole dette da Yuuri a Victor sulla loro relazione.
Un bel salto da “Prenditi cura di me finché non mi ritiro” a “Dopo il Grand Prix sarà meglio finirla”. Certo, Yuuri non aveva in mente che il suo idolo fosse davvero innamorato di lui, quindi viveva la loro relazione attimo per attimo pensando già alla fine ma Victor non è di questo avviso e glielo dimostrerà.

 

   
 
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