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Autore: Master Chopper    27/02/2017    3 recensioni
E' obbligatoria la lettura di '[SoF] Saga della Nascita' e di '[SOF] Saga dei Sette Peccati Capitali' per la comprensione delle vicende e degli avvenimenti trattati.
Il viaggio di Tengoku sta per concludersi, catturare Xian per costringere Sebastian alla resa pare l'unica possibilità di vittoria.
Ma cosa ha spinto il Boss degli Anonimato ad essere il peggior avversario che i Vongola abbiano mai affrontato?
Cosa rivuole indietro e qual è la sua vendetta?
- STORY OF A FAMILY: SAGA DELLA VERA FAMIGLIA -
Genere: Azione, Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Reborn, Tsunayoshi Sawada
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Stories of a Family [SoF]'
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Target Number 1: No! Mi rifiuto di morire!



Ore 22:30

 

Gli pneumatici delle vetture sfrecciavano sull’asfalto.

Nero su nero, esattamente come le automobili stesse sotto il cielo notturno.

 

I fari illuminavano la strada, percorsa solo da quelle tre vetture.

 

I Bravi avevano raggiunto il Veneto da poco, e rimaneva solo una via da percorrere, senza più svolte o interruzioni, per poter raggiungere Venezia.

 

La macchina in testa ospitava tre individui.

Al volante, un uomo anziano, alto e scarno pure sul viso. I suoi capelli grigi erano pochi, ma pettinati con cura all’indietro. Sul naso lungo ed aquilino erano poggiati degli occhialini tondi.

 

Sui sedili posteriori, una ragazza dai capelli neri ed una figura maschile con un corpo enorme e muscoloso, coperto però da un cappuccio.

“ Quanto manca ancora ?” Xian, figlia di Xanxus, era desiderosa di raggiungere la Regina dell’Adriatico.

 

A differenza di quanto si sarebbe potuto aspettare da lei, non aveva però in volto un ghigno. Sarebbe stato adatto in quella circostanza, dato che grazie agli Anonimato avevano praticamente volto la situazione a loro pieno vantaggio. Ci si sarebbe potuti aspettare solo la vittoria.

Xian aveva altri pensieri in mente, pensieri che costringevano il suo volto a ringhiare, ed i suoi occhi ad incattivirsi col passare del tempo.

 

“ Non più di mezz’ora, signorina. Saremo al punto d’incontro per le undici in punto.”

Alberto, suo maggiordomo e guidatore, non aveva quel genere di rabbia o tensione.

Alberto non provava assolutamente nulla, o almeno non lasciava trasparire niente dai suoi occhi, coperti dagli occhiali che si illuminavano nell’oscurità, riflettendo la luce dei fari.

“ Ovviamente non saremo i soli a dover essere a Venezia per quell’ora.” Mormorò lugubremente nel silenzio subito creatosi, la misteriosa figura in ombra al fianco della giovane.

 

L’uomo, essendo chiaramente un umano quella presenza, sotto il cappuccio di pelle nera indossava un’ulteriore maschera completamente bianca, rendendo impossibile riconoscerne i tratti.

 

Alfredo, sentendo quella voce camuffata, sollevò lo sguardo verso lo specchietto retrovisore, per limitarsi a fissare in silenzio l’immobile uomo alle sue spalle.

Rimasero così per qualche secondo, fino a quando non fu proprio a Xian a prendere parola.

 

“ Non sei autorizzato a parlare.”

Luc1f3r0 si voltò, incrociando gli occhi freddi della mora.

“ Arriveremo a Venezia, ed avrò quello che voglio !” Una puzza di zolfo si diffuse nell’abitacolo, mentre dalla pelle bianca della ragazza non iniziavano ad agitarsi degli spettri di fiamme, segno che la Fiamma dell’Ira voleva manifestarsi.

La sua rabbia infatti, era palpabile, come se avesse voluto distruggere qualsiasi cosa nella sua strada fino a destinazione. Aspettare ancora non avrebbe migliorato la situazione, e la Figlia dell’Ira lo sapeva.

 

“ Uh ?”

Quell’attimo di tensione venne interrotto da numerosi rumori elettronici, che emisero rumori graffiati ed incomprensibili.

Alberto stava armeggiando con il computer incorporato nella macchina, ma il display appariva disturbato.

“ Non dovrebbe star succedendo.” L’anziano conosceva bene la tecnologia fornita e rubata dai Varia stessi alla C.E.D.E.F dei Vongola, e quel genere di evento non era mai stato anche solo ipotizzato.

 

“ Cosa non dovrebbe succedere ?!” Xian, allarmata si sporse verso il maggiordomo, mentre alle sue spalle Luc1f3r0 rimase seduto senza far nulla.

“ Non riesco a contattare le altre macchine.” Persino l’uomo, che fino ad allora non si era mai dimostrato in difficoltà, stava mostrando una certa preoccupazione.

“ Il segnale è assente, persino il canale di comunicazione privato è stato chiuso.”

 

Fu allora, e solo allora, che Xian si voltò per poter scorgere il resto della sua squadra.

Il suo più grande sbaglio fu non averlo fatto prima.

 

 

Ore 22:45

 

“ Iniziamo.”

 

“ Ore 22:45, l’operazione Meet Me in the Woods ha inizio.”

Drake Schlmit terminò il messaggio, prima di distruggere con una leggera scarica di Fiamme del Fulmine la ricetrasmittente nel suo palmo.

Infine, si calò il cappuccio della divisa nera, coperta solo da un giubbotto di pelle verde ripieno di fondine e tasche, e corse con tutte la sua forza nell’oscurità delle fronde.

 

L’autostrada, percorsa esclusivamente da quelle tre vetture, passava a poco più di un chilometro da Venezia, nei pressi di un acquitrino nascosto a cupola da cespugli ed alberi.

Con il favore del buio, all’interno di quella tana si mossero numerose sagome.

 

“ Box Storage !”

Momoka Reader sussurrò nel freddo della notte, venendo illuminata in volto solo con la luce dello schermo del suo Cellulare Posseduto.

E fu proprio grazie ad esso, quando iniziò ad emettere una forte vampata di Fiamme della Nebbia, che si spalancò un enorme portale di forma circolare.

 

Non passò molto tempo prima che da quel varco di energia color indaco, si udisse un rombo di motori.

Materializzandosi dal nulla, due enormi jeep fuoriuscirono dal portale con un balzo.

 

“ Fase due !!”

Nel momento in cui le due automobili toccarono l’asfalto dell’autostrada, Akane Mizuno sbucò dall’oscurità.

La ragazza dai capelli corvini gettò alle sue spalle un fucile di precisione, insieme a delle cartucce di proiettili speciali.

Le scritte riportavano “Granata Fumogena”.

 

In seguito, Akane sollevò con entrambe le braccia un fucile più piccolo, ma dalla bocca di fuoco più larga e spessa. Quando premette il grilletto, un boato fece vibrare l’aria.

 

Il proiettile completò una perfetta parabola, schiantandosi a pochi metri dalla terza macchina dei Bravi in coda. L’esplosione fu ancor più rumorosa dello sparo, ed un’onda d’urto incrinò l’asfalto, rischiando di far sprofondare le vetture in strada.

In quel preciso momento le Jeep avevano iniziato a sfrecciare verso due rispettive limousine.

 

La ragazza della Tempesta ed ex-assassina dei Vongola strinse con una mano l’impugnatura del lanciagranate, per poi staccarlo in una misteriosa pioggia di scintille rosse scarlatte. Quando ebbe finito, l’arma era stata pervasa di Fiamme della Tempesta, ma si era trasformata in una pistola dalla canna lunga.

 

“ Fase due completata! Fase tre !!” Gridò la mora, prima di balzare fuori dal suo nascondiglio, anch’ella rivestita da una tuta nera e dal giubbotto antiproiettili rosso scuro.

 

I ragazzi dovevano ormai urlare per annunciare il successo o la prosecuzione delle fasi della missione. Questo perché, circa dieci minuti prima di poter vedere arrivare i Bravi, il Cellulare Posseduto di Momoka aveva attivato una sua pericolosa funzione: il Blitz Blackout.

 

Il Blitz Blackout permette di isolare ogni tipo di linee elettriche e telefoniche, in un raggio costante ed inalterabile di cinquanta metri. L’uso di questo effetto, consuma una percentuale fissa della batteria del Cellulare Posseduto.

 

Lista delle funzioni che utilizzano un costo fisso di energia del Cellulare Posseduto di Momoka:

Blitz Blackout: -20%.

Box Storage: -10% ad ogni oggetto rilasciato.

Creazione di un oggetto tramite un immagine: -10%

Alterazione di colori: -0%

Nessuno conosce ancora l’effetto o il consumo delle altre funzioni.

 

 

 

Nel frattempo, Xian aveva appena messo piede a terra quando avvertì il suono di altre due macchine nelle vicinanze.

Avvertì, e poté fare solo quello, perché ormai l’area era completamente coperta da una coltre di fumo.

 

Avrebbe potuto aspettare che la cortina si diradasse, oppure nascondersi, o magari anche richiamare i suoi seguaci ed operatori. Non fece così.

 

“ TENGOOOOKUUUUUUUUU !!!”

 

Una potentissima colonna di fuoco si sollevò verso il cielo notturno, mentre l’aria e la terra vibravano, colpite da quella scarica di energia rossa e arancione. Fiamme dell’Ira purissime, che per poco non distrussero la macchina con all’interno Alberto e Luc1f3r0, a poca distanza dalla Boss dei Bravi.

 

Xian quella notte indossava un corpetto rosso vivido che a malapena conteneva il suo seno prosperoso, al di sotto di un gilet in similpelle abbottonato soltanto alla base. Le gambe erano coperte da dei pantaloni con linee orizzontali nere e rosse, sopra degli stivali carrarmato con tacco basso.

 

E mentre il suo urlo risuonava nella notte, sebbene fosse accecata dall’ira, lo vide.

Era lui.

 

Come un incubo che le procurò un brivido gelato lungo la schiena, Tengoku Marco Sawada emerse dal fumo. Era avvolto in una tuta nera come la pece ed aderente come una seconda pelle, mentre i capelli bruni erano contenuti sotto ad un cappuccio mimetico, attaccato al busto come un girocollo.

Il ragazzo sollevò il volto. La bocca era coperta dal drappo, ma gli occhi verdi brillavano tra le luci bianche e nere di quel campo di battaglia.

Sembrava aver portato con sé un vento gelido, in netto contrasto con la vampa di calore generata dall’assassina.

 

“ Mi cercavi ?”

Mormorò Tengoku, senza alcuna espressione, continuando ad avanzare con passo deciso.

 

Xian non l’aveva mai visto così, neppure alla festa quando le aveva dichiarato guerra. Sembrava un’altra persona, e non riusciva a capacitarsi del perché.

 

Ebbene, la ragazza non avrebbe mai potuto immaginare cosa avesse portato Tengoku a maturare, a fortificare il suo cuore e la sua mente davanti alle peggiori paure, e davanti agli ostacoli più mortali.

Per un secondo solo, fu Xian stessa a provare paura.

 

“ Io ti ammazzo !!”

Come Ten già sapeva, l’essere umano di fronte a qualcosa che lo spaventa cercherà sempre di eliminare la causa della paura, per liberarsene.

Di fronte a quell’ovvietà, il pugno sinistro di Xian, avvolto da un maglio di Fiamme, divenne prevedibile e facilmente evitabile.

 

In seguito, il ragazzo saltò sul posto, per colpire calando la gamba verso il braccio teso dell’avversaria. Questa volta fu l’assassina ad evitare di venir ferita, ritraendo il braccio, per poi sfruttare il colpo a vuoto di Tengoku per colpirlo con una ginocchiata mentre era ancora sbilanciato.

 

Persino il ginocchio venne avvolto dalle Fiamme divoratrici dell’Ira, ma nel momento in cui si scontrarono con un’energia dal colore più chiaro, arancione, sembrarono venir trasformate in una fiamma innocua e fragile.

Era stata la mano del ragazzo, avvolta dalla tuta nera che faceva traspirare delle Fiamme del Cielo purificatrici, a bloccare il colpo della ragazza.

Utilizzando proprio quel nuovo appoggio mentre era ancora a mezz’aria, il giovane ruotò sul proprio asse e, distendendo la gamba avvolta da nuove Fiamme arancioni, colpì con un calcio in pieno volto l’avversaria.

 

Xian tentennò, con la sua vista che iniziava ad annebbiarsi per via dell’urto ricevuto al cervello.

- L’aveva… calcolato ?- si chiese, incredula, poggiando un piede a terra per non perdere l’equilibrio.

Il suo sguardo si stabilizzò sulla figura snella del ragazzo, atterrato su tutti e quattro gli arti, come un felino.

 

La sicurezza negli occhi di Tengoku non facevano altro che aumentare la sua rabbia.

E di conseguenza, la sua potenza.

 

Emettendo un ruggito gutturale, avvertì tutto il male ed la corruzione che emanava la sua anima salirle in gola. Strinse i pugni, e con un singolo passo che penetrò il cemento, scattò in avanti.

 

Sai che esiste una città sul mare?

 

Xian sentì il suo corpo diventare leggero.

La sua mente era stata portata altrove per un attimo, ma in quel momento non riusciva a spiegarsi il perché.

- Sto… cadendo ?!-

 

Durante quel momento di distrazione, qualcuno aveva avuto la fortuna di entrare nella guardia di Xian con un tempismo perfetto, tanto da esser diventato invisibile alla ragazza stessa.

Drake, apparso dalla cortina fumogena, aveva afferrato con la mano sinistra il polso sinistro di Xian, mentre con la mano destra aveva schiacciato verso il basso la testa la testa della corvina, utilizzando un potente pugno di dorso sulla nuca.

 

Quando la ragazza se ne rese conto, il suo braccio sinistro era stato già intrappolato tra il petto e la morsa del biondo, e stava già venendo torto ad angolo retto.

 

Per quanto il tedesco fosse stato impeccabile, sia lui che Tengoku dovettero scontrarsi contro l’asso nella manica dell’avversaria, che fino a quel momento non avevano notato.

 

Nell’opprimente calma risuonò il suono di una leggera pressione, seguito da un boato molto più potente.

Un flusso di Fiamme dell’Ira diradò il fumo in quella zona, rivelando la presenza di un fucile a canne mozze nella mano destra di Xian.

Il getto di Fiamme fu così improvviso che Drake non ebbe il tempo di vedere la ragazza che stava immobilizzando, sfruttare la pressione dello sparo per sferrare una potente gomitata nel suo collo con il braccio piegato.

 

“ Muori anche tu, stupido impiastro !” Sbraitò Xian, senza alcuna pietà.

 

Il giovane perse il respiro, e sarebbe svenuto se lo scontro con la macchina alle sue spalle non lo avesse tenuto cosciente con un dolore lancinante.

A dispetto delle apparenze, si sentì molto fortunato: se lo sparo del fucile avesse centrato lui, al posto della terra, non avrebbe neanche potuto provare quel dolore.

 

E fu proprio quando il flusso di Fiamme si spense, che piombò il silenzio.

Il tempo pareva essersi fermato, ma la Figlia dell’Ira non poteva smettere di vivere, di provare quella rabbia.

Durante quel secondo di silenzio si voltò in cerca di Tengoku, e scelse il momento più sbagliato per farlo.

 

“ Amygdala Shock !”

 

Per lo spavento di udire il suono di due dita schioccare all’improvviso, Xian chiuse gli occhi.

Quando li riaprì, aveva ormai perso ogni motivazione per combattere, e si accasciò al suolo.

 

A pochi centimetri da lei, Tengoku era rimasto immobile, pietrificato per la tensione.

Il rischio di agire con una probabilità altissima per usare l’Amygdala Shock nel momento sbagliato, non lo aveva aiutato ad avvicinarsi alla spaventosa aura distruttiva della sua avversaria.

In fin dei conti però, la tecnica della doppia esca, dove per l’appunto il suddetto ruolo si era scambiato da lui a Drake, aveva avuto effetto. Senza superiorità numerica, al contatto con un solo attacco a piena potenza della ragazza sarebbero diventati cenere.

 

- La sua adrenalina è troppo elevata, temo che l’effetto potrebbe durare meno del previsto.-

Pensò preoccupato il bruno, mentre andava a soccorrere l’amico.

Fortunatamente Drake sembrò non aver accusato molto il colpo, anche grazie alle speciali tute da battaglia realizzate dall’Arcobaleno Colonnello.

 

“ Adesso dobbiamo passare solo alla fase quattro, giusto ?” Domandò il biondo, non appena poté riprendere a respirare regolarmente. Si sentiva provato, nonostante avesse incassato un solo colpo, ma era psicologicamente preparato all’idea di dover lottare fino all’abbandono di tutte le energie.

 

Il bruno gli rispose con agitazione, rivolgendo uno sguardo alla macchina alla quale erano appoggiati.

Potendo abbandonare un altro po’ di preoccupazione, costatò la presenza di una figura familiare al loro fianco.

 

Akira Shirogawara, colei che possedeva la Fiamma più pura nella loro squadra, era immobile con un sorriso soddisfatto sul volto. Il suo fioretto era stato estratto, e puntato alla gola di un uomo seduto all’interno della macchina, al posto del guidatore.

La corvina ascoltava, sentiva e percepiva la conversazione dei due, e allo stesso tempo teneva d’occhio l’anziano uomo. Alberto non osava muoversi.

 

“ Dobbiamo portare Xian a Venezia, da Reborn e da Yukiteru.” Dichiarò infine il bruno, pronto ad entrare in macchina assieme ad Akira e a farsi condurre fino a destinazione, come era stato programmato.

La vettura in questione era vuota, fatta eccezione per il maggiordomo dei Bravi.

 

In quell’istante, prima che la quarta fase potesse avere effettivamente inizio, Akira Shirogawara agì in una maniera per nulla prevista nel piano.

La ragazza infatti, mentre i suoi amici cercavano di sollevare il loro ostaggio, afferrò con la mano libera il collo di Alberto, per poi spingerlo verso l’alto e fargli sfondare con la testa il tettuccio dell’auto.

Contemporaneamente, compì una rotazione di quasi trecentosessanta gradi, caricando un colpo con il suo fioretto ed affondando la lama in direzione di Ten e Drake.

 

I due giovani non riuscirono nemmeno a vedere il colpo arrivare.

L’affondo si trasformò in una lama di energia a forma di nuvola viola, ma andò a colpire qualcosa ben oltre le loro teste.

 

In quel momento, un’ombra aveva fatto capolino da dietro la vettura, e non appena vide arrivare quell’attacco di Fiamme della Nuvola, riuscì in tempo a sollevare il braccio e pararsi.

La lama di Fiamme si scontrò contro quella che sembrava una corazza fatta di energia rossa, ma che in breve assunse il colore di un normale ferro.

 

La luce di un lampione fece breccia nella cortina di fumo, illuminando l’imponente figura di Luc1f3r0, dalla quale Drake e Tengoku si allontanarono con un balzo.

 

Ma il misterioso assassino dei Bravi non li attaccò, né perse tempo a difendere il proprio Boss.

- Se l’ammazzassi adesso, a mio padre potrebbe risultare solo uno spiacevole inconveniente in battaglia.- Questi erano i pensieri contorti nella mente di quella creatura sconosciuta.

Chi era quel mostro, e cosa voleva davvero dai Bravi o dalla morte di Xian?

 

L’esistenza del Karma, come riportano le religione e le scuole di pensiero indiane, è basata ed influenzata sull’inclinazione di un individuo nei confronti di un evento.

Tuttavia, il pensiero che un atteggiamento negativo o positivo possa richiamare una conseguenza dello stesso genere, pare esser condiviso anche da chi non ha mai ascoltato queste filosofie o conosciuto tali religioni.

Nella religione cristiana, per l’appunto, è riconosciuta la frase “Qui ventum seminabunt et turbinem metent”, adattata in seguito in “ Chi semina vento raccoglie tempesta”.

Questa frase, indica che l’inclinazione negativa porterà l’indebolimento di un karma positivo, e l’attrazione di un uguale karma negativo.

 

“ Legge del Karma !”

Fu proprio l’Intento Omicida rilasciato da Luc1f3r0 ad impedirgli di avvertire la presenza di una nuova avversaria, e per questo motivo venne colpito senza nemmeno poter difendersi.

 

Azura Schlmit aveva affondato la sua lancia Steel Soul nell’armatura del misterioso avversario, dopo un lungo scatto che le aveva permesso di rendere il colpo ancor più preciso.

La punta dell’arma sembrava tuttavia non aver scalfito di molto la spessa corazza dell’assassino, e forse per questo motivo la ritrasse un istante dopo.

 

Prima che Luc1f3r0 potesse prendere in considerazione l’idea di agire, avvertì una strana sensazione di gelo al petto, che allo stesso tempo gli stava appesantendo i muscoli del torace.

Quando abbassò lo sguardo, notò che nel punto in cui si era aperta una piccola crepa nella sua armatura, un fuoco di color azzurro zampillava proprio come una fontana d’acqua.

 

Non riuscì ad agire, perché l’istante dopo Azura aveva trasformato la punta di lancia nell’estremità di un bastone, per sferrare così un colpo di spazzata verso quel preciso punto.

La Fiamma della Pioggia aveva reso l’armatura del membro dei Bravi molle come un budino, per questo Steel Soul parve scivolare su di essa per qualche secondo, prima che Luc1f3r0 venisse scagliato all’indietro con un’onda d’urto incredibilmente potente.

 

Lo stile di combattimento della rossa, basato su onde di energia in grado di perforare qualsiasi barriera, non avevano rivali di fronte a delle armature o corazze.

 

“ Wow …” Fischiò suo fratello, mentre una goccia di sudore scivolava lungo il suo volto sorpreso e spaventato allo stesso tempo.

 

Allo stesso modo, lui e Tengoku trovavano sbalorditivo il modo in cui Akira aveva percepito la presenza di un avversario senza nemmeno guardarlo.

Ebbene, la giovane Shirogawara aveva passato la sua intera adolescenza ad ascoltare.

 

Non avendo più potuto sentire il suono della propria voce dopo l’incidente stradale che l’aveva privata della famiglia, aveva appunto potuto ascoltare molto meglio il mondo attorno a sé.

Questo suo udito sopraffino, non avrebbe mai pensato potesse venir propagato in quella maniera dall’effetto Propagante delle Fiamme della Nebbia dentro di lei. In un modo o nell’altro, questo la rendeva simile ad un possessore dell’Hyper Intuizione Vongola.

 

“ La fase quattro è già iniziata. Drake, dobbiamo andare !” Azura corse verso i due ragazzi, afferrando il fratello per una manica e tirandolo a sé.

“ Hai già posizionato le Catene ?” domandò lui, e ricevette un segno di assenso come risposta. Dopo di che, corse via e sparì nel fumo.

 

La rossa rimase immobile, guardando fissa Tengoku mentre Akira si occupava di legare Xian dentro l’auto.

“ Promettimi che se avrai difficoltà chiamerai aiuto non appena ti sarai allontanato dal Blitz Blackout.”

Quello della giovane non era un ordine, né una supplica, bensì una preghiera.

 

Con voce rotta dalla tristezza e dalla preoccupazione, per quanto tentasse di essere ottimista, non riusciva a fingere di avere speranze. Era in quel momento di tregua che sorgevano i primi pensieri negativi.

 

“ Ehi …” sussurrò il bruno, con un tono sereno e pacato, mentre le si avvicinava per stringerle la mano tra la sua.

“ Siamo già alla quarta fase, ci resta solo da portare Xian da Reborn. Tu sei stata incredibile, e sai bene che la fase più rischiosa era la terza, ovvero quella che abbiamo appena concluso.”

Tengoku credeva nel futuro, e dopo tutto quello che aveva superato assieme ai suoi migliori compagni ed amici, non poteva immaginarsi di fallire. Non importava se avesse fatto degli errori in quanto Capo, perché ognuno si prendeva cura dell’altro e lo proteggeva.

 

E fu con quella speranza che i due si salutarono, guardandosi negli occhi in un istante che parve eterno.

 

 

Non sapevano che si sarebbero ritrovati un’altra volta dopo tempo, in circostante molto, ma molto, diverse. 

 

 

 

“ NON È POSSIBILE, PORCA PUTTANA !!”

All’interno di una delle limousine dei Bravi, Kravis Superbi stava dando voce alla sua frustrazione e rabbia, imprecando e bestemmiando in italiano mentre riempiva di pugni lo sportello dell’auto.

 

“ Sta succedendo qualcosa a Xian, ne sono certo.” Al suo fianco, Geronimo tentava sfondare il finestrino con i gomiti, avendo perso la calma a causa della cortina che gli impediva di comprendere cosa stesse succedendo.

 

Quello che non potevano sapere, era che la loro vettura fosse stata legata dalle Catene di Markov, delle vere e proprie catene lunghissime ricoperte di Fiamme del Fulmine.

Erano state una dotazione di Verde, l’Arcobaleno del Fulmine, insieme alle tute di Colonnello.

Questi particolari legamenti erano uniche nel loro genere e create appositamente per quella missione, con l’effetto di rendere le macchine immobilizzate come delle statue indistruttibili ed inalterabili.

 

La durata era scarsa, per via del tempo limitatissimo in cui lo scienziato era stato costretto a lavorare, tuttavia era stata presa in considerazione questa loro debolezza nello svolgimento del piano.

 

Mentre i due Bravi erano ancora intenti a cercare disperatamente di uscire, qualcosa scosse l’intera vettura, ed altri bagliori verdi scintillanti apparvero fuori dai finestrini.

“ Ma che… ?!” Esclamò Kravis, quando l’intero abitacolo iniziò a muoversi all’improvviso, facendolo inciampare all’indietro sul sedile. Il loro guidatore personale era altrettanto stupito, perché per quanto avesse provato a premere sull’acceleratore, neppure le ruote parevano funzionare.

 

Davanti alla limousine, Drake aveva appena finito di ancorare un altro capo di Catene di Markov ad una delle loro due jeep, ed ora avevano iniziato a trainare i Bravi come dei cavalli per un carro.

Azura Schlmit salì al volo nel fuoristrada, evitando il pericolo di venir investita, ed insieme al fratello e ad un misterioso guidatore sfrecciarono in avanti.

 

 

 

Mentre il rumore dei motori risuonava nell’aria, Duncan e Daezel Tortora, i rimanenti membri della squadra Bravi, non erano stati imprigionati nella loro macchina, e correvano nel fumo in cerca della loro Boss.

 

“ Quel maledetto incompetente del guidatore… è scappato !” ringhiò il ragazzino dal ciuffo color fucsia, tenendo d’occhio il suo compagno per non perdersi.

“ Odio gli incompetenti che non sanno svolgere il loro lavoro, dovrebbero morire tutti !”

 

Duncan invece non prestava attenzione a quel dettaglio. Segretamente era contento di esser bloccato lì con il nemico.

- Tengoku… io ti troverò. E ti dimostrerò con tutta la sofferenza di questo mondo, che sono molto più spaventoso di quanto possa immaginare !-

Il ragazzo dai lunghi capelli biondi e dalla fame insaziabile manteneva bene in mente il ricordo di come Tengoku si fosse preso beffe di lui, durante l’incontro con Arboc.

Tuttavia aveva rimosso come si fosse messo a piangere di fronte alla paura della morte, e questo dimostrava la sua evoluzione nei confronti della conoscenza del pericolo.

In parole povere, non si sarebbe più dovuto preoccupare della morte, in quanto credeva che non sarebbe mai stato sconfitto.

 

All’improvviso, la visione della seconda jeep sorprese i due assassini, ed in particolare fu il trovarla ferma immobile sulla strada, con i fari accesi ed uno sportello aperto.

 

Senza alcuna esitazione, fu proprio Duncan il primo a sporgersi all’interno, verificando che a causa dello sportello aperto il fumo era entrato anche lì.

Sebbene la scarsa visibilità, riuscì ad accorgersi, forse troppo tardi, della presenza di un guidatore anche su quell’automobile.

 

Era un’inquietante presenza, seduta a gambe accavallate e con le braccia dietro la testa.

La testa era coperta da un casco simile a quello di un astronauta, dai contorni dorati, esattamente come quelle che sembravano le giunture robotiche delle sue mani. Vestiva un completo nero ricoperto di brillanti in argento, e delle eleganti scarpe lucide in pelle.

 

“ Eh ?!” esclamò Duncan, non potendo trattenere lo stupore alla vista di quella creatura.

Il robot a quel punto voltò il casco verso la sua direzione, senza proferire parola.

 

L’istante successivo dal suo elmo eruppe un getto di poltiglia gialla, che schizzò ad alta velocità verso il biondo. L’assassino dei Bravi non riuscì nemmeno a scrollarselo di dosso, perché quando si rese conto di ciò che era successo, le Catene di Marvok erano state attorcigliate attorno al suo busto e alle sue gambe.

 

La poltiglia sgusciò giù dalla jeep, venendo individuata da Daezel.

Il ragazzino fu più reattivo del compagno di squadra, e alla vista di quella creatura la puntò con il dito indice.

Dalla sua unghia smaltata di nero venne sparato un ago di energia color indaco, che esplose a contatto con la creatura in Fiamme della Nebbia, polverizzandola.

 

“ Selezione colori: Opacità Zero Percento !”

 

Quando Daezel udì quella voce da dietro le sue spalle, si voltò di scatto, aspettandosi un attacco.

In realtà, quello che vide fu Momoka Reader con in mano il suo Cellulare Posseduto. E proprio sulla spalla della ragazza, dal nulla apparve qualcosa.

 

“ Cosa ?! Ma… era lì !” Il giovanissimo assassino sussultò per l’incredulità, mentre quel qualcosa si colorava di giallo, diventando in tutto e per tutto la poltiglia da lui distrutta un secondo prima.

“ Sei anche tu… un’illusionista ?” sul suo volto si dipinse allora uno strano ghigno di soddisfazione, eccitato alla vista di un avversario capace come lui di manipolare la realtà attraverso la Nebbia.

 

“ Uhm… sì.” Rispose la castana con disinteresse, prima di stringersi nelle spalle ed avanzare verso la jeep.

 

“ Allora adesso non pensare di… eh? EEEEHH ?!” La sadica voglia di combattere di Daezel si interruppe quando scoprì di esser stato anche lui legato con le Catene, e d’altronde il Cellulare Posseduto aveva iniziato a far levitare sia lui che Duncan.

 

Prima di lanciare un urlo, Momoka lo anticipò:

“ CTRl C: CTRL V !”

 

I due assassini vennero illuminati dalle Fiamme della Nebbia, per poi sparire come delle bolle di sapone scoppiate.

 

“ Sono all’interno della limousine già imprigionata ?” Domandò la poltiglia gialla alla ragazza, con una voce molto familiare per lei.

“ Ti fidi di me ?” rispose indirettamente Momoka, con un sorriso un po’ debole.

Il costante uso del Blitz Blackout la affaticava molto, e dopo la creazione dell’ultima illusione le rimaneva solo il cinquanta percento di batteria per il Cellulare Posseduto.

Sapeva bene come avrebbe dovuto sfruttare quella percentuale di potere donatole da Viper, e per questo non poteva sprecarlo inutilmente.

 

“ Piuttosto, non ho ancora ben capito come fai… questa cosa.”  Dichiarò la castana, ormai salita sulla jeep, quando la poltiglia in cui si era trasformato Kiiro tornò dopo aver collegato la limousine alla loro auto.

 

“ Intendi questa forma ?” rise la macchina assassina, iniziando a traballare come una gelatina, cosa che fece ridere la ragazza.

“ Mi sono diviso in due, in modo da poter controllare i guidatori per le nostre jeep. Sono dei robot costruiti da Yukiteru, li ho chiamati Daft Punk.”

 

 

 

Ore 23:15

 

L’operazione Meet Me in the Woods era stata completata nelle sue prime tre fasi, nell’arco di mezz’ora precisa.

Una sola limousine dei Bravi sfrecciava sulla Strada Regionale senza la costrizione delle Catene di Markov, ed era diretta verso la Città della Laguna.  Mancava ormai poco alla sponda, ed il paesaggio circostante si poteva ammirare mutare, in avvicinamento delle acque adriatiche.

 

Il guidatore, Alfredo, perdeva sangue dalla testa, avendo persino dei cocci dei suoi stessi occhiali conficcati nel viso, ma non mostrava alcuna emozione né dolore. Semplicemente guidava, con il fioretto di Akira Shirogawara, al suo fianco, puntato alla gola.

Nei sedili posteriori sedevano Akane Mizuno, che fino a prima aveva monitorato il procedere delle operazioni, e Tengoku, con al centro fra loro due, una ragazza dai capelli neri come il carbone.

 

Xian, con i polsi e le caviglie legate da delle catene di ferro, non aveva ancora ripreso i sensi dopo lo stordimento provocato dall’Amygdala Shock.

 

In quella situazione, senza che nessuno lo sapesse, la feroce e temuta assassina figlia di Xanxus, stava vivendo un sogno ad occhi aperti. Tutto merito del suo cervello, che in quel lasso di tempo aveva preso possesso sull’amigdala, e durante la sua fase rem rielaborava in tempo reale dei ricordi.

Ricordi speciali, che attraverso la negatività nel cuore di Xian, erano stati cancellati o rimossi.

 

Sai che esiste una città sulle acque ?

 

“ Una città… sulle acque ?”

“ L’ho letto in un libro. Tu non lo sapevi ?”

“ Tu sei piccolo, e puoi leggere e comportarti come vuoi. Io però sono grande, e mio padre dice che gli adulti non possono perdere tempo con queste cose.”

“ Però pensavo che sarebbe davvero bello andarci, nella città sulle acque.”

“ Mi ci porteresti ?”

“ Eh ?”

“ Se ci andrai, potresti portarmi con te… via da qui ?”

 

“………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………”

 

 

 

 

Provincia di Venezia.

A metà strada tra la Strada Regionale e l’aeroporto Marco Polo dal quale sono atterrati nella stessa mattina Reborn e gli altri maestri, è situato Parco San Giuliano.

Un’area verde di 700 ettari di terra e canali affacciata sulla Laguna di Venezia

 

Sotto la luce di un lampione solitario, una limousine era parcheggiata sull’erba, avvolta da catene verdi pregne di scintille.

 

“ Saremo abbastanza lontani ?” Domandò Drake, seduto sul tettuccio della jeep, a circa quaranta metri dalla macchina dei Bravi.

“ Non ne ho idea, ma Tengoku ha detto che questa zona sarebbe andata ugualmente bene.”

Rispose Azura, mentre da un fodero lungo la sia schiena estrasse Steel Soul. Fece roteare l’arma nell’aria, fino a quando il bastone metallico non si allungò abbastanza per formare la lancia completa, munita di punta affilata.

 

La tensione nei due fratelli Schlmit si poteva quasi palpare, ma ugualmente i due giovani sapevano che, se c’era qualcuno di cui potevano fidarsi più di tutti, era proprio il loro amico Tengoku.

A quella distanza da Venezia avrebbero rischiato che i Bravi potessero ricongiungersi più velocemente a Xian, ma allo stesso modo in caso di necessità, sarebbero stati loro più vicini a Tengoku.

 

“ Ricorda… nel momento in cui le Catene di Markov si scioglieranno, li colpiremo alla sprovvista. Non si aspetteranno il nostro attacco, e li sconfiggeremo una volta per tutte.”

La freddezza con la quale la rossa aveva pronunciato quelle parole non piaceva neanche a lei stessa, ma, in fin dei conti i suoi sentimenti verso quegli assassini erano sinceri.

Voleva fargliela pagare, esattamente come Drake, che respirando profondamente per qualche secondo recuperò il controllo di sé.

 

“ Andiamo ?” Sorprendentemente, sua sorella lo guardò, un’ultima volta, rivolgendogli uno sguardo pieno di fiducia.

“ Andiamo.” Rispose Drake, assottigliando gli occhi, finalmente pronto.

 

Dopo quella frase, un’esplosione di terra ed polvere coinvolse la zolla di terra sulla quale sostava la limousine, accompagnata da un boato che raggiunse la Laguna.

Davanti ai due fratelli tedeschi, paralizzati per la violenza dell’esplosione, due ombre indistinguibili emersero dalla polvere, saettando nel buio della notte ed azzerando la distanza tra di loro.

 

“ Fast As A Shark !!”

Una di queste ombre compì un salto in avanti, elevandosi ben oltre le teste dei due ragazzi.

Quando la figura venne illuminata dalla luce della luna, dei capelli argentei, pettinati per formare una pinna, furono l’unica cosa che si riuscì ad intravedere di quel velocissimo essere.

 

Suberbi Kravis turbinò in aria mulinando i suoi katar, ma quando arrivò al punto di toccar terra, fendette con la sua lama il terreno erboso. In seguito, sollevò il braccio, compiendo una mezza luna nella direzione dei suoi due obbiettivi.

 

Immediatamente delle Fiamme della Pioggia resero la zolla di terra morbida e fragile, e si scompose in innumerevoli frammenti che schizzarono come proiettili.

Questi, una volta allontanati da Kravis, ripresero  l’originale durezza, e penetrarono in profondità nella carne di Drake.

 

Il biondo non riuscì nemmeno ad urlare di dolore, ma gemette atterrito quando vide i frammenti conficcati nelle sue braccia e nel suo petto, che ormai avevano aperto delle ferite sanguinanti nei muscoli.

 

Neppure Azura riuscì ad urlare il nome del fratello, oppure a reagire per colpire con un colpo l’avversario, sebbene fosse a distanza molto corta e per questo facilmente attaccabile.

Questo perché qualcosa dalla mole decisamente più gigantesca della sua si frappose fra lei e Drake, senza che fosse stata notata mentre si avvicinava.

 

Azura vide con la coda nell’occhio il volto impassibile, freddo, di Geronimo, mentre l’assassino con il solo palmo aperto della sua mano la colpiva tra il collo e la spalla, per poi venir scaraventata via come se non avesse peso.

 

“ Tenderci una trappola, imprigionarci e poi pretendere di sconfiggerci senza problemi ?” Rise Kravis, camuffando il suo scherno per un monologo, mentre ripuliva con la mano i residui di sporco da un suo katar.

“ Siete solo dei patetici pivelli, troppo ingenui per poter stare al mondo.” Dichiarò, ghignando e accarezzando con la lingua la lama sul suo dorso.

“ Chiunque si sarebbe liberato senza perdere tempo non appena ne avesse avuto la possibilità. Non pensarlo è stato sciocco.” A differenza dell’albino, Geronimo non lasciava trasparire nessuna emozione, e semplicemente si guardava la propria mano, stringendola a pugno e flettendo le dita.

 

A distanza di dieci metri, Azura Schlmit aveva appena scontrato il proprio pugno sul terreno, conficcandolo non troppo in profondità, ma abbastanza da rallentare la spinta subita. Così facendo, mentre ancora le sue gambe non avevano toccato terra, fece roteare Steel Soul attorno alla spalla sinistra, e piantando anche l’arma nel terreno poté fermarsi.

La rossa, ripresa dal colpo, sollevò gli occhi, scostandosi i capelli sporcati dalla polvere.

 “ Drake… sei pronto ?” Scandì bene ogni singola parola, respirando profondamente per stabilizzare il ritmo del proprio corpo.

 

“ Certo. Non è nulla …” sorprendendo l’assassino dai capelli bianchi, Drake, in ginocchio e con il petto bagnato di sangue, rispose debolmente senza alcuna preoccupazione o terrore.

“ Guarda che anche se sei duro a morire, non cambia assolutamente nulla !” Ruggì Superbi Kravis, cercando di nascondere quanto fosse ferito nell’orgoglio, in quanto era stato convinto fino a quel momento di aver ucciso il ragazzo in un sol colpo.

L’assassino sollevò il katar oltre la sua testa, e si preparò a sferrare un fendente obliquo per decapitare il biondo.

 

In quel momento però, la sua attenzione venne catturata da qualcosa che riuscì a vedere con la coda dell’occhio, così esitò prima di attaccare.

Quando voltò la testa, vide distintamente che Azura si era scagliata verso di lui, caricando Steel Soul in verticale parallelo al terreno, preparando dunque un affondo di lancia.

 

Kravis sogghignò, pensando nuovamente quanto i suoi avversari fossero prevedibili, ed ideò di ammazzare i due fratelli non appena la ragazza fosse entrata nel suo raggio d’azione.

- Deviare un affondo con una spazzata ad arco è roba da nulla, soprattutto se posso contrattaccare in un istante con il braccio libero, e perforarle la gola nello stesso secondo.- Il suo sorriso perfido si allargò ancor di più, pregustando l’attimo nel quale la vittima sarebbe entrata nell’acqua, preda dello squalo.

 

La sua visione cambiò mentre pensava a tutto ciò: dal vedere Azura correre verso di lui, si ritrovò a guardare direttamente il cielo notturno, con le piccole stelle simili a chiodi bianchi.

- COSA ?!- Realizzò, troppo tardi, mentre sentiva la sua schiena ed il suo bacino spostarsi dalla posizione eretta.

 

“ Anche ignorare un avversario, per lo più dopo aver appurato che sia ancora vivo e vegeto, è da pivelli ingenui !” L’albino sentì il respiro di Drake sul proprio collo.

Nell’istante in cui aveva volto lo sguardo verso la rossa, il ragazzo tedesco gli aveva afferrato il braccio sinistro, e rimanendo verso quello stesso lato, con una mano gli aveva afferrato il mento, facendogli inarcare la schiena parallelamente al terreno.

 

“ Panzermensch !!”

Al grido di Drake, il suo corpo iniziò a cospargersi di scariche di elettricità, provenienti dallo strato più esterno della pelle, che attraverso i peli e la fibra dei vestiti si liberarono nell’aria.

 

- Questo stronzo !-  Gridò interiormente Kravis, perché la bocca gli era stata tappata.

- Deve essere un utilizzatore di Fiamme del Fulmine! Così prima… HA INDURITO I MUSCOLI E LASCIATO CHE SOLO LA PELLE VENISSE FERITA !!- L’assassino, attraverso quella stretta e la vicinanza del corpo del biondo al suo, poteva sentire chiaramente le pulsazioni del corpo dell’altro.

E, senza dubbio quella prontezza di riflessi non apparteneva ad un tizio con i muscoli lacerati.

- Il mio braccio sinistro è bloccato, ed il destro è troppo lontano da uno qualsiasi dei suoi punti vitali… non posso ucciderlo !-

Drake iniziò a tendere il braccio destro in avanti, mentre l’elettricità si condensava lungo tutto l’arto, come il dardo di una ballista che veniva caricato.

Caricato e pronto a sparare verso la testa del membro dei Bravi.

 

“Let The Beat Drop !!”

“ In Your Arms !!”

 

Il caso volle, che in quello stesso momento, le restanti due persone che avevano preso parte alla battaglia, si fossero avvicinati a circa cinque metri da Drake e Kravis.

Azura, caricando Steel Soul di Fiamme della Pioggia, decise all’ultimo istante di cambiare obbiettivo del suo attacco, rendendolo così Geronimo.

L’assassino dei Bravi, allo stesso modo, permeando il proprio palmo aperto di Fiamme del Fulmine, era intenzionato a colpire il biondo per mettere in salvo il compagno.

 

Quando però notò, la lancia di Azura dirigersi verso di lui, si ritrovò nella condizione di compiere una scelta difficile, e nel minor tempo possibile.

Difendersi e lasciare che Kravis venisse sconfitto, oppure proteggere la propria vita?

 

- Io sarò per sempre fedele …- decise il  gigantesco ragazzo, voltandosi sul fianco per cambiare anch’egli direzione del proprio attacco.

- SOLTANTO A XIAN !-

 

Il suo palmo di elettricità frantumò come carta pesta la punta di Steel Soul, senza lasciare nemmeno un taglio sulla propria mano grazie al potere dell’Indurimento delle proprie Fiamme.

 

Una potente corrente elettrica circolò, come un tornado, attorno ai due, sollevando per aria i capelli scarlatti della ragazza tedesca.

Senza quei capelli di mezzo, uno sguardo infiammato di Azura trapassò Geronimo, che venne attraversato da un brivido.

 

Spazzando via la corrente elettrica, un’ondata di Fiamme intangibili della Pioggia si espanse in tutta l’area circostante, rendendo la temperatura più fredda ed ogni movimento ostacolato.

Ed in quello spazio distorto, la punta di lancia di Steel Soul, anziché schizzare via in tanti frammenti, si sciolse come una crema sulla mano di Geronimo.

La Tranquillità delle Fiamme della Pioggia avevano reso l’acciaio liquido, mantenendone la temperatura originale, e sebbene fosse di consistenza molle, non pareva aver perso una certa proprietà del ferro…

 

Nel frattempo, mentre tutto ciò accadeva, Drake Schlmit aveva allentato la sua presa, sentendo arrivare a sé l’attacco di Geronimo. Voleva prepararsi per usare l’avversario come uno scudo, ma vedendo la sorella intervenire aveva abbandonato quel timore.

Purtroppo per lui, quell’attimo di paura era stato colto da Superbi Kravis.

 

L’albino infatti, dimenandosi come un pesce nella rete, aveva curvato il proprio corpo verso sinistra, scalciando all’indietro per liberare il braccio destro.

In un lampo, era balzato verso Geronimo, scoppiando a sghignazzare per l’euforia di essersi salvato.

“ PUHAHAHAHAHA! Se pensi che mi farò di nuovo prendere alla sprovvista, allora abbandona le speranze !”

 

Uno sguardo di Drake bastò, ed Azura saltando all’indietro si allontanò dai due avversari.

I Bravi non avrebbero mai potuto comprendere quello che i due fratelli si erano comunicati, mentre invece avevano potuto intuire che Drake Schlmit era capace di utilizzare le proprie Fiamme esclusivamente a contatto.

 

Per questo non avrebbe più potuto trattenere una scarica di elettricità sulla testa di un ago, infilzato nel braccio destro di Kravis, ora che l’albino si era allontanato.

 In quel modo le Fiamme del Fulmine si scatenarono non troppo dopo che l’assassino fosse saltato via da Drake, e malauguratamente coinvolsero persino Geronimo, a causa della propagazione dell’elettricità sul metallo che gli avvolgeva la mano.

 

 

“ BUAAAAAARRRGH !!”

“GWUOOOOOOH !!”

I due ragazzi vennero folgorati, illuminando l’intera zona nel Parco come due fari nel buio, mentre i loro capelli si rizzavano ed i loro occhi perdevano di lucidità.

 

 

Quello che non riuscirono a vedere, fu Drake che si rialzava lentamente da terra dopo esser inciampato, scoppiando a ridere come mai aveva fatto prima.

“ PUHAHAHAHAHA !!”

Ma, in un battito di ciglia, si interruppe e ritornò con un’espressione incredibilmente seria, indicando i suoi due avversari, fulminati vivi.

“ Non sono io colui che deve abbandonare le speranze !”

 

“ Se pensate di averci feriti gravemente, allora vi state sbagliando.” Lo seguì Azura, puntando la lancia nel terreno e poggiandoci sopra le braccia conserte, tenendo fisso lo sguardo davanti a sé.

“ Questa è guerra, nessuno vuole arrendersi e lasciarsi ammazzare !”

 

 

Le Fiamme del Fulmine si dispersero, lasciando i due Bravi altamente ustionati, e grondanti di sangue dalla bocca.

Geronimo incespicò, non riuscendo a reggersi in piedi.

“ Non potete… sconfiggerci !” Ringhiò rabbioso, cercando di riprendere fiato.

- Finché sono vivo combatterò. Vi pentirete di non avermi ucciso quando potevate.-

Improvvisamente, mentre tentava di riprendere il controllo, notò qualcosa di sorprendente a poca distanza dai suoi due avversari.

 

Dei sassi, o residui rocciosi, erano rimasti sospesi in aria, immobili come se vi fossero stati incollati.

Ma ancor più strano, era che quelle rocce sembravano starsi liquefacendo, sciogliendosi e colando in piccole cascate a terra.

- Che possa essere… opera di quei due ?!-

 

Il sospetto del Guardiano del Fulmine dei Bravi lo consumava, ma non riuscì ad arrivare a nessuna conclusione, perché dal suo fianco Superbi Kravis era scattato in avanti.

Tentò invano di fermarlo, ignorando l’Intento Omicida emanato dal Guardiano della Pioggia, che ringhiava come una belva, caricando i suoi avversari e fonte dell’umiliazione subita.

 

Non pronunciava parole, ululava in maniera spaventosa, con gli occhi fuori dalle orbite per il furore, agitando in aria le sue lame.

 

Di fronte a Kravis si parò Drake, ed il biondo rimase immobile, aspettando che l’avversario si avvicinasse.

- Qualche giorno fa, in una situazione del genere mi sarei disperato a tal punto da non riuscire più a combattere …- La mente del ragazzo era un mare, dove dagli abissi emergevano alla luce i ricordi.

 

Il katar dell’assassino della Pioggia tracciò una mezzaluna in avanti, affondando nella spalla del tedesco.

Un fiotto di sangue sprizzò in aria, bagnando le carni ed i vestiti dei due, anche se uno solo era stato ferito.

 

La lama però, come prima aveva inciso solo la pelle, ed il dolore fu sufficientemente basso affinché Drake Schlmit afferrasse con entrambe le braccia l’arto dell’albino, tirandolo a sé.

Il corpo di Kravis aderì alla spalla del ragazzo, ed in quel momento il biondo sferrò un calcio laterale al busto dell’assassino, scagliandolo all’indietro.

 

Superbi Kravis, mentre rimaneva sospeso a mezz’aria, ancor prima di toccare il suolo, ebbe un sussulto.

Quel fremito, si trasformò in una tragica risata colma di pazzia e rabbia.

“ NON MI HAI FATTO NIENTE !!”

 

Geronimo provò ad urlare, ma il compagno non lo sentiva più.

 

Altri spruzzi di sangue si innalzarono al cielo, per poi ricadere sull’erba verde nel fragore simile a quello di una violenta pioggia.

L’assassino dai capelli argentei era stato perforato da delle lame di roccia, sollevate da terra di qualche metro, lacerandogli la divisa nera della Squadra Assassina e raggiungendogli la schiena.

 

Il ragazzo, tramortito dal dolore, tentò invano di sollevare un braccio per districarsi da quella trappola, ma abbandonò presto ogni sensazione e perse i sensi.

 

I fratelli Schlmit, artefici di ciò che era successo, non si sorpresero della sconfitta di uno dei loro avversari, e senza perdere tempo iniziarono lentamente ad avanzare.

Geronimo strinse i propri denti e i propri pugni, furente e spaventato dall’idea di venir sconfitto.

- Sono dei principianti ad usare le Fiamme, non hanno per niente un alto raggio d’azione e non posseggono una purezza elevata… eppure hanno saputo usare tutto ciò che potevano per sconfiggere Kravis !!-

 

Quello che era successo, era il successo di una strategia semplice ma efficace, iniziata dal momento in cui Drake aveva subito il suo primo attacco.

Nel momento in cui si era sollevato, le rocce, non penetrate nel suo corpo ma rimaste attaccate alla pelle, erano state infuse di Fiamme del Fulmine.

Attraverso l’Indurimento di questo specifico tipo di Fiamme, erano state solidificate assieme all’aria attorno a loro, a tutti gli effetti come se fossero stati chiodi su di una parete.

 

In seguito, l’onda di Fiamme della Pioggia proveniente dall’attacco In Your Arms, di Azura, aveva utilizzato un altro effetto peculiare, ovvero quello della Tranquillità.

Grazie alla Tranquillità, la roccia, così come la punta di Steel Soul, erano diventate liquide.

Per concludere, Drake aveva nuovamente indurito le rocce sciolte, trasformandolo in lame sottili ma affilate e durissime, che Superbi Kravis non avrebbe mai potuto aspettarsi.

 

“ Si può sapere perché continuate a lottare ?”

Quella domanda sbucò  fuori come dal buio, cogliendo alla sprovvista i due fratelli Schlmit.

Drake ed Azura non si sarebbero mai aspettati di sentire una cosa del genere, proprio come non riuscivano a capire perché Geronimo si stesse sollevando, ridendo.

 

L’assassino si pulì dal sangue sbavato sulla propria guancia, mentre i suoi denti ghignavano.

“ Avete perso, non importa quanti di noi batterete !!”

 

I due Guardiani di Tengoku rimasero in silenzio. Con l’oscurità di quella notte senza luna era impossibile riconoscere i bagliori nei loro occhi.

 

“ Pensate che saremo soltanto noi i vostri ultimi ostacoli? Forse non avete capito chi ci ha fatto salire così in alto, perché i vostri nemici sono ovunque !”

Geronimo continuava imperterrito, mentre nella sua folle euforia lampi di Fiamme del Fulmine esplodevano dal suo corpo, squarciandogli la divisa nera.

“ Nei media, nei civili, nella politica, nella religione, NELL’INTERO MONDO !!”

Il suo tono di voce si elevò vertiginosamente, ed dalle sue pupille scomparve l’ultimo barlume di sanità e coscienza. Con forza si strappò l’ultimo drappo di ciò che rimaneva delle sue vesti, rivelando un imponente corpo forgiato da muscoli sull’intero dorso e sulle braccia.

“ Siete solo pesci piccoli, pochissimi microbi contro il mondo. Non avete speranze, esistono ancora centinaia di nemici molto più forti di noi, più forti di voi… PERCHÉ NON MORITE E BASTA ?!

 

Squarciando il silenzio, l’assassino estese le proprie braccia all’indietro, rendendo i suoi muscoli dei giganteschi conduttori di Fiamme del Fulmine, simili a pile verdi permeate da scariche.

 

“ Scuola del Pugno che Uccide: TEMPESTA SOTTERRANEA !!”

 

Con un rumore spaventoso la terra eruppe in un’area di cinquanta metri, sprigionando dalle sue profondità scariche elettriche simili a cascate dirompenti, che presero a salire verso il cielo, polverizzando qualsiasi cosa nel loro volo.

 

 

“ Potreste anche essere così tanti da riempire DUE PIANETI! Non importa, arrivati a questo punto per noi tutti è impossibile anche solo pensare di arrenderci !!”

Assecondando ogni speranza, ogni sua volontà di sopravvivere, Drake emerse dalla nube di fumo generata con un balzo, per poi scattare verso il suo unico avversario.

 

Il tedesco aveva la pelle quasi del tutto arsa e livida, le vesti si erano consumate per il calore ed ogni suo muscolo doleva oltre ogni limite. Non aveva importanza!

“ Geronimo! Non puoi comprendere il motivo per il quale noi combattiamo, non puoi immaginare quanti ostacoli abbiamo dovuto superare per avere anche solo una chance di battervi… per questo, tu non capirai mai COSA CI FA RESTARE VIVI !!”

Urlò il biondo a pieni polmoni, senza più alcuna paura nel suo animo, e sferrò un calcio infuso di Fiamme del Fulmine contro l’assassino.

 

“ Sei STUPIDO! STUPIDO! STUPIDO!! Solo il più forte resterà in vita, non colui che ha più ambizioni !”

In un istante però, Geronimo fu più veloce di Drake, e contrattaccò il calcio con una raffica di colpi portati con i palmi, ed ovviamente infusi di elettricità.

 

“ Le tue Fiamme sono così deboli che non riuscirai mai a trasformare la tua difesa in attacco. Muori sotto la mia Tempesta Aerea della Scuola del Pugno che Uccide! STUPIDOOO !! ”

“… No.”

 

In quel momento, Drake sollevò lo sguardo, incurante di qualsiasi cosa lo stesse colpendo, mostrando un’espressione di rifiuto, pronunciando secco quel ‘No’, che spiazzò l’avversario.

 

- Forse, in tutta la mia vita ho sbagliato a lasciarmi privare dei miei sogni. Ho rischiato di perdere tutto ciò che avevo di più caro al mondo per non aver saputo rifiutare l’ordine di mio padre. Adesso, finalmente ho imparato …- Nella sua mente, ogni sensazione ed ogni pensiero era limpido come una sorgente di acqua pura.

Sentiva perfettamente cosa provava, l’oscurità non lo avrebbe più trascinato nella tristezza.

“ Mi rifiuto di morire !!”

 

Geronimo affondò un ennesimo colpo, ma stavolta andò a vuoto, perché il ragazzo biondo si era portato con un balzo felino alle sue spalle.

L’assassino sentì le braccia del suo avversario bloccare le sue a partire dalle giunzioni, ma nonostante quello riuscì a vedere qualcosa arrivare nel suo campo visivo.

 

Si accorse dunque di Azura, anch’ella grondante di sangue e ferita dal suo precedente attacco, che con la stessa risolutezza del fratello gli aveva scagliato contro Steel Soul.

 

L’asta di ferro, avvolta da un’aura di gocce d’acqua, turbinava come una trottola verso la sua direzione, e lo avrebbe colpito senza dubbio, se Geronimo non avesse spiccato un balzo.

 

Così facendo lascio che l’arma lo superasse da sotto le proprie gambe, anche se non poté dichiararsi salvo, dal momento in cui sentì Drake alle sue spalle urlare:

“ Esattamente come volevo !”

Il tedesco, anche lui a mezz’aria, inclinò il proprio peso in avanti, iniziando a far precipitare l’assassino a testa in giù verso il terreno.

 

“ Eh eh eh …” la risata lugubre di Geronimo però, non trasmise l’impressione di un uomo arreso alla sconfitta.

Al contrario, il membro dei Bravi tese le gambe, avvicinandole al proprio busto, assumendo la forma di una ‘C’. Così, si preparò ad atterrare con gli arti inferiori, difendendo la testa dall’impatto.

 

Sarebbe bastato poco ad entrare in contatto con la terra, se un oggetto non meglio identificato non avesse colpito le gambe di Geronimo da dietro, facendogli perdere ogni modo di attutire la caduta.

“ Cosaaa ?!” Esclamò l’assassino, accorgendosi che ciò che gli aveva falciato le caviglie era stata l’asta di Steel Soul.

 

Troppo tardi poté accorgersi che alle sue spalle fosse presente una roccia, ed usando la sua esperienza nelle Fiamme del Coraggio di Morire, intuì che la ragazza avesse reso con l’elemento Tranquillità la roccia elastica, in modo da far rimbalzare all’indietro la propria arma.

 

Come detto, fu troppo tardi, e misteriosamente il suo corpo, dalle gambe fino alle spalle, sprofondarono nel terreno come se fosse acqua.

Geronimo provò a divincolarsi, ma la terra era diventata scivolosa, ed uscirne per lui era diventato impossibile. Alle sue spalle Drake atterrò, lontano da lui, e senza dir nulla rimase immobile.

 

Azura, con i suoi capelli rossi vermigli che ondeggiavano nel manto nero della notte, avanzava silenziosa.

Solo il suono dei suoi passi era udibile, ed incurante non si fermò neppure per raccogliere Steel Soul.

 

Due metri, un metro…

“ No… ti prego.”

 

Un’imponente aura di pura pericolosità aveva rivestito la figura insospettabile e magra della ragazza, che, con il volto semi nascosto dalle ombre notturne, puntava con i propri occhi azzurri il nemico.

Quella sensazione fece sentire Geronimo incredibilmente insignificante, spacciato, senza speranze di vita.

 

Era come un pesce in una rete, strappato dal mare dove poteva compiere ogni genere di cosa volesse, ed ora destinato alla morte per mano di una creatura gigantesca ed onnipotente al confronto.

 

Azura Schlmit sollevò il braccio destro dietro la sua testa, con la mano serrata e rivolta verso l’alto.

“ Ti prego! Neanche io voglio morire, ti darò tutto quello che vuoi! Non mi farò più trovare, lo giuro…”

Geronimo, per la prima volta in vita sua sentì la necessità di abbandonare ogni suo orgoglio, ogni sua ceca fedeltà al più forte… per arrendersi di fronte ad un pericolo che lo terrorizzava.

 

“ Ironico… adesso sei tu che non vuoi morire. Ma per averci minacciato, e per aver detto che non riusciremmo mai ad annientarvi tutti, chiunque voi siate, hai compiuto un grande errore.”

Un sorriso apparve sul volto della ragazza, venendo illuminato dalla luce di un lampione.

 

Quell’espressione era di una dolcezza infinita, ma che sovrapposta all’energia brillante di Fiamme della Pioggia che rivestiva il suo pugno, allo stesso tempo pareva la rappresentazione della distruzione.

 

-Questa ragazza …- Una goccia di sudore scivolò dalla guancia dell’assassino, arreso all’idea di continuare ad implorare, mentre un gigantesco colpo rivestito di Fiamme brillanti si avvicinava al suo volto.

-… è terrificante !- Chiuse gli occhi, pregando qualsiasi cosa che il colpo non arrivasse mai.

 

 

“ GEEERONIIIMOOOO !!”

Il pugno affondò nella faccia dell’assassino, contorcendola come se fosse argilla malleabile e distorcendola fino a renderla irriconoscibile. Un istante dopo, la carne riprese delle sembianze umane, ma il corpo di Geronimo schizzò fuori dal terreno per la pressione, come un’eruzione che fece esplodere centinaia di detriti nel cielo.

 

Il corpo del membro dei Bravi scomparve oltre le cime degli alberi dall’altra parte del Parco, rilasciando in aria una striscia di sangue, che precipitò al suolo macchiando l’erba in una striscia perfetta.

 

“ Per l’amor del cielo… mi sono slogata la mano, e che cazzo !” Si lamentò Azura, guardandosi il polso tirando un grande sospiro di esasperazione.

La rossa infine, riprese Steel Soul con la mano sinistra, e si avviò verso la Strada Regionale, continuando a borbottare sul dolore che la tormentava.

 

- Papà …- pensò Drake nel frattempo, apprestandosi a seguire la sorella nonostante le ferite.

- Grazie a te ho imparato a dire no, ogni tanto. Ma stai certo che non lo dirò mai più ad Azura, cribbio !-

 

 

 

Nello stesso momento, da tutt’altra parte, in Italia.

 

“ Decimo! Non può farlo, è troppo pericoloso avvicinarsi ai territori dei Bravi !”

 

Sulla pista d’atterraggi in un aeroporto deserto, illuminato dalle luci di numerosi riflettori, numerose ombre si stavano muovendo con il favore della notte.

 

Hayato Gokudera cercò di trattenere per un’ultima volta il braccio di un uomo, ma questi con uno strattone si liberò dalla presa, ed entrò nel suo jet privato.

 

Quell’uomo era Tsunayoshi Sawada, Decimo Boss dei Vongola, che guardò per un’ultima volta Gokudera, Mukuro Rokudo e Chrome Dokuro, i suoi unici Guardiani rimasti in vita.

Infine, con la sua mente tormentata dal dolore, si rivolse alla donna che più avesse amato in tutta la sua vita, sua moglie Kyoko.

- Sto andando a salvarlo, Kyoko. Sto finalmente agendo come un padre …- Sospirò, abbandonando ogni pensiero, mentre alcuni dei suoi fedeli uomini lo salutavano con urla di incoraggiamento.

 

“ Andiamo! Direzione Venezia, come ci ha segnalato Reborn !” urlò Tsunayoshi, con gli occhi infiammati dalla determinazione, rivolto al pilota seduto davanti a lui.

 

Il misterioso individuo sorrise di quella forza di volontà, compiaciuto, e si sfilò il cappello da aviatore dalla testa, rivelando dei folti capelli argentei che gli ricaddero sulle spalle.

“ Mettiamo fine a tutto questo una volta per tutte, Sawada !” ringhiò, colmo di grinta il giovane, azionando i motori dell’aereo.

 

 

In poco meno di un’ora, Tsunayoshi Sawada e Corex Licaone sarebbero atterrati a Venezia.

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo Autore:

Welcome back!  Spero di aver iniziato questa ultima Saga con Tengoku e compagnia bella, nel modo giusto e senza farvi vomitare compulsivamente per il disgusto.

 

In questo capitolo abbiamo visto un piccolo raid da parte della Squadra Tengoku sulla Strada Regionale che conduce verso Venezia.

Per maggiore chiarezza, l’operazione Meet me in the Woods comprende quattro fasi.

La Prima è stata isolare con Blitz Blackout le linee comunicative tra le tre limousine dei Bravi.

La Seconda è stata lanciare i fumogeni e una granata per far arrestare le macchine.

La Terza è stata rapire Xian e catturare i Bravi con le Catene di Markov.

La Quarta fase consiste nel portare Xian a Venezia, da Reborn, e sconfiggere i restanti membri dei Bravi dopo aver allontanato gli uni dagli altri.

 

In questo capitolo, oltre che a vedere la sconfitta solo di due membri dei Bravi (non penserete che gli altri non combatteranno, vero?), ho inserito per divertirmi vari riferimenti al mondo della musica.

E… sì, il finale sarà da spiegare MOOOLTO bene, per non creare troppe confusioni xD. Anche se penso che per alcune persone non fregherà nulla di sapere i motivi, ma basterà sapere che quel personaggio è vivo e vegeto.

Tanto ormai negli anime/manga spazzatura moderni i personaggi resuscitano come se niente fosse.

 

Tutti: Ma Master, sei cattivo!1!1

Sì, Master è cattivo.

 

Alla prossima !

P.S: Sono giorni in cui non ho molta ispirazione, principalmente perché sto trascurando la scrittura per progetti vari, o altre robe. Quindi… sì, la colpa è solo mia se potrei pubblicare capitoli di m*, compreso questo.

 

 

   
 
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