Serie TV > Once Upon a Time
Ricorda la storia  |       
Autore: CaptainSwanOlicity    01/03/2017    0 recensioni
Secondo Capitolo della serie
"Il vero amore trova sempre un modo"
"La principessa e il pirata "
" La memoria del cuore "
Vi consiglio di leggere queste tre storie esattamente nell'ordine in cui sono scritte, per capire bene la storia.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'CaptainSwan - A True Love Story'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

"Alcune volte il passato è una cosa che non si riesce proprio a dimenticare e altre volte il passato è una cosa che faresti di tutto per dimenticare. E a volte impariamo qualcosa di nuovo del passato, che cambia tutto ciò che sappiamo del presente".
Meredith Grey

 

Principato di Kendrik
1803

Camminando avanti e indietro nella grande stanza da letto, Kira cercava in tutti i modi di non piangere.

Come aveva potuto essere così ingenua?

Non era mai stata una sprovveduta, eppure aveva permesso a quell'uomo di prenderla in giro.

Aveva davvero pensato che il principe Julian Kendrik avrebbe sposato la figlia di un semplice duca?

Si, l'aveva pensato...e ci aveva creduto.

Julian le aveva ripetuto di amarla per mesi, durante le lunghe passeggiate pomeridiane e le calde notti di passione e adesso, come se nulla fosse mai accaduto tra loro, stava per sposare Annabeth Wilson, principessa ereditiera.

Se solo fosse stato possibile anche per lei fare finta di niente!

Forse, col tempo, avrebbe potuto farsene una ragione e andare avanti, se non fosse stato per quei due gioielli che dormivano sereni nella culla accanto al letto.

Kira si avvicinò, attenta a non fare rumore per non svegliarli e si fermò a osservare il frutto del suo amore ormai distrutto.

Avevano solo pochi giorni di vita, ma i suoi due bambini erano una gioia per gli occhi e per il cuore, l'unica cosa positiva in quel disastro che era diventata la sua vita.

Aveva diciannove anni, le sue amiche di sempre erano già tutte sposate e qualcuna aveva già dei figli.
Anche lei ne aveva, illegittimi, ma ne aveva.
Ciò che non aveva messo in conto era che non avrebbe mai avuto la vita che aveva desiderato, col suo adorato Julian...bello come il sole, dolce e attento...premuroso e passionale.
Ora non lo riconosceva più.

Il matrimonio con la principessa Annabeth era previsto sin dalla sua nascita, come spesso accadeva nelle grandi casate reali, ma Kira di questo non sapeva niente. 
Finché non era rimasta incinta e tutto era cambiato.

Da principe dei suoi sogni, Julian si era trasformato in un pezzo di ghiaccio, distaccato e insensibile.

Le aveva sputato in faccia la verità, per poi rinchiuderla in quella stanza lussuosa e principesca, dove aveva dato alla luce i suoi figli e restava...ospite e prigioniera.

I figli del futuro Re avrebbero dovuto essere presentati e annunciati durante una cerimonia o un ballo a corte.

I suoi due bambini non avrebbero avuto questo.

Non avevano neanche ancora un nome.

Kira si chinò, appoggiando i gomiti sul bordo della culla.
I lunghi capelli biondi le ricaddero sulle spalle.

Erano gemelli, ma erano molto diversi. 
Uno biondo e paffuto, sereno e tranquillo come un angelo...c'era qualcosa che le ricordava la sua nonna, in quel piccolo scricciolo...era rassicurante e familiare.

L'altro aveva i capelli neri e la carnagione chiara, era irrequieto e agitato, anche in quel momento, nel sonno, sussultava...
Non le somigliava per niente.

Kira passò le dita sul visino del bimbo per tranquillizzarlo.

I loro occhi non erano ancora ben definiti, non si capiva bene di che colore fossero, anche perché erano quasi sempre chiusi.

Il rumore della chiave nella serratura la fece sussultare.

Socchiuse gli occhi, sapeva già chi era, non riceveva molte visite.

Julian si chiuse la porta alle spalle, fissandola. 
Lei, trattenendo il respiro, si girò e sostenne il suo sguardo con orgoglio.

Il cuore impazzì nel suo petto.
Si ripeteva in ogni momento della giornata quanto lo detestasse, lo odiasse...eppure ogni sera, quando entrava nella sua stanza, le emozioni le annebbiavano la mente.

Lo amava. Lo amava più di quanto fosse umanamente possibile. Nonostante tutto.

L'uomo piantò i suoi occhi azzurri in quelli di lei.

"Come stai?"

Lei gli voltò le spalle...

"Come vuoi che stia... sono in gabbia..."

"L'hai voluto tu Kira. Ti avevo offerto una vita di agio e serenità..."

"Una vita nascosta! In chissà quale luogo dimenticato da Dio, come la peggiore delle criminali! E per fare cosa poi!? La tua amante per sempre!? Raccogliere le briciole di tua..."

La voce le si incrino'.

"...di tua moglie...!?

Lui non sembrò badare al suo tono triste.

"Ne abbiamo già parlato. A proposito, Annabeth arriverà tra pochi giorni."

Lei sgrano' gli occhi.

"Arriverà? Qui!?!"

Lui si avvicinò di qualche passo.

"Sì, qui ... è qui che vivremo."

Lei rimase pietrificata. Julian colmo' la distanza e le sfioro' un braccio. 
Per un attimo, persa nelle sue iridi azzurro intenso, Kira rivide la tenerezza dell'uomo di cui si era innamorata.

"Kira...sai che sono obbligato, sai ciò che provo per te. Sai quanto ti..."

"No. Julian ti scongiuro. Non dirlo. Non dopo quello che mi stai facendo."

Di nuovo una maschera glaciale si disegnò sul volto del principe, che si allontanò dalla donna bruscamente, avvicinandosi alla culla.
Kira ritrovò la voce, questa volta dura e decisa.

"Julian, se credi che io possa accettare di vivere chiusa qui, a un passo da te e tua moglie...con..."

"Non lo credo."

Lei lo guardò interrogativa.

"Tu non vivrai qui. Te ne andrai."

"Ma...io ..."

"Tornerai nel ducato di tuo padre. "

Kira si sentì mancare. Desiderava più di ogni altra cosa tornare da suo padre, essere liberata da quell'assurda prigionia che durava da quasi un anno ormai, ma Julian?
La stava definitivamente lasciando.
Non l'avrebbe mai più rivisto.
Al solo pensiero le si annebbio' la vista.
Parlò esitante:

"Tu mi stai...tu... Avresti davvero il coraggio di abbandonare i tuoi figli? Il sangue del tuo sangue?"

"Non ho detto questo."

"Cosa intendi dire?"

"Ho detto che TU te ne andrai."

Una voragine le si aprì sotto i piedi. 
Non riusciva a credere alle sue orecchie. 
Era talmente sconvolta che non riuscì ad emettere un suono. Così lui continuò spietato a parlare.

"Potrai scegliere uno dei due bambini. L'altro lo terrò io. Hai tempo fino a stasera."

Kira sentì il sangue ribollirle nelle vene.

"Se pensi davvero che io abbandonero' uno dei miei figli."

Ma la giovane donna sapeva che non solo lui era convinto delle sue parole, ma il suo potere era tale che avrebbe potuto costringerla.

"Scegli...O ne scegli uno o te ne andrai e non rivedrai nessuno dei due."

E così dicendo lasciò la stanza, rigirando la chiave nella serratura.

Kira si accascio' sul pavimento e scoppiò in lacrime.

Era un incubo. Doveva esserlo.

Il rumore dei suoi singhiozzi svegliò i due bambini.
La donna si trascinò sofferente verso la culla.

Il pianto era del piccolo angelo biondo, che si dimenava guardandola con i suoi begli occhietti grigi.

Ma ciò che catturo' la sua attenzione fu l'altro piccino: la osservava immobile e curioso, la sua espressione sembrava chiederle cosa ci fosse che non andava, ma la cosa che più la impressiono' furono i suoi occhi, profondamente e spaventosamente azzurri.

Gli occhi di Julian.

Ebbe come un'illuminazione.

Con la morte nel cuore ma con decisione, si allontanò per prendere da un cassettone una piccola pietra di mare, liscia e piatta, di quelle che collezionava da anni, pratico' una leggera pressione con uno spillo, sul bordo, creando un piccolo foro.
Prese un laccetto di cuoio nero e lo fece passare nel foro, formando una collana. 
Intingendo lo spillo nell'inchiostro scrisse sulla piastrina.

Terminato il lavoro tornò dai suoi piccoli.

Il biondo continuava a lamentarsi, l'altro a fissarla.

Con delicatezza, legò la collana appena realizzata al collo dell'angelo scuro.

"Così avrai per sempre qualcosa di mio. Mi dispiace tesoro."

Gli accarezzo' il visino delicato e poi prese la piccola manina nella sua, sfiorandola.

Le due iridi sembrarono diventare più scure, quasi blu.

Incapace di sostenere quello sguardo, Kira lasciò la presa, afferrò il bambino biondo, concedendo un'ultima occhiata al bimbo ancora nella culla.

Lasciare lì suo figlio l'avrebbe devastata, ma se doveva scegliere, non poteva prendere lui.

Quegli occhi...gli occhi dell'uomo che le stava distruggendo l'esistenza, non voleva rivederli mai più.

Si allontanò quasi correndo, rischiando di inciampare.

Intanto il bambino continuava a guardare in alto, a guardare il vuoto, senza gemere, senza piangere.

Dalla finestra la luna gettò un bagliore argenteo sul suo minuscolo corpicino, illuminando la piastrina appesa al collo dove, con grafia elegante, spiccava l'incisione del suo nome: 
Killian. 


 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: CaptainSwanOlicity