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Autore: _Eclipse    02/03/2017    2 recensioni
"Quei salti maestosi, lo sfregare delle lame sul ghiaccio, i movimenti di una danza sensuale e misteriosa.
Era questa l'essenza del pattinaggio di figura..."
Il sogno di un bambino di sei anni, un sogno che trova l'opposizione degli adulti.
Un opposizione che rattrista ma si sa che non c'è tristezza che dura quando accanto si ha una persona a cui si vuole bene... e un cesto di pirozhki appena sfornati.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Yuri Plisetsky
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PIROZHKI

Quei salti maestosi, lo sfregare delle lame sul ghiaccio, i movimenti di una danza sensuale e misteriosa.
Era questa l'essenza del pattinaggio di figura, un essenza incarnata in un giovanissimo ragazzo, Victor Nikiforov. Un mito, una leggenda del pattinaggio alla giovanissima età di diciasette anni.
Un ragazzo capace di affascinare ogni persona di ogni età, compreso un bambino di sei anni, dai capelli biondi e dagli occhi di un colore indescrivibile tra verde e blu, che non voleva perdere una singola gara del suo mito. Sognava un giorno di poter pattinare al suo fianco e... chissà, forse di poterlo battere in una gara ufficiale.
Tuttavia il sogno del bambino era destinato a non realizzarsi, o così sembrava.
Un giorno all'uscita della sua scuola a Mosca venne a prenderlo il nonno, la persona più cara al piccolo. Lo prese per mano e insieme si incamminarono fino alla casa del più anziano. Ma il bambino non sorrideva, non faceva altro che tenere il capo chino guardando il marciapiede grigio che si stava imbiancando a causa della neve che iniziava a cadere.
Non ci volle molto tempo  per arrivare a casa, appena entrati, i due si sedettero uno affianco all'altro sul divano davanti alla televisione. Ad un tratto il nonno prese parola:
-Yurochka, cos'hai? Cos'è questo muso lungo? E' successo qualcosa a scuola?-
Il bambino scosse semplicemente la testa ma non parlò.
-Su, fammi almeno un sorriso!-
-Non voglio- rispose il più piccolo.
-E perché no? Sorridere è una cosa bella!-
All'improvviso il bambino alzò la testa, alla televisione stavano trasmettendo una delle gare di Nikiforov e subito i suoi occhi si illuminarono a vedere il ragazzo scivolare elegantemente sul ghiaccio.
-Ti piace il pattinaggio Yurochka?-
-Sì... Nikiforov è il più bravo di tutti, un giorno voglio essere come lui!- esclamò, tuttavia il breve sorriso che si era formato sulle labbra del piccolo si spense dopo poco.
-Ma mamma e papà dicono che non dovrei pensare a questo e cercare qualcosa di più bello da fare quando sarò grande. Dicono che pattinare sul ghiaccio, sapere ballare e fare salti è insulso... ma cosa vuol dire insulso?- domandò il piccolo.
-Vuole dire che è sciocco e banale, ma nulla al mondo è sciocco. Sai il tuo sogno assomiglia ad un cesto di pirozhki- rispose il nonno.
-Un cesto di pirozhki? Perché?-
-Ora ti faccio vedere, vieni- 
Il nonno portò il bambino nella sua cucina e iniziò a posare sul tavolo una grande bacinella che riempì di farina e altri ingredienti.
-Vedi Yurochka, anche la farina, il latte o le uova da soli possono sembrare banali, nessuno mangerebbe della farina da sola! Ma una volta che tu li metti insieme ottieni un impasto che può essere usato per fare delle meraviglie! Come la farina e le uova creano l'impasto dei pirozhki anche i salti e la danza creano i fantastici passi del pattinaggio sul ghiaccio- 
Il nonno finì di impastare coprì con un telo la ciotola per lasciare lievitare l'impasto.
-Ma l'impasto non può essere usato subito per fare i pirozhki, ci vuole del tempo perché lieviti e diventi più buono e anche per sapere pattinare bene ci vuole del tempo per poter imparare a muoversi sul ghiaccio-
Il giovane bambino ascoltava stupito e meravigliato, come faceva suo nonno ad essere così saggio? 
Aspettarono a lungo bevendo una tazza di tè caldo e poi il nonno riprese a preparare i pirozhki, iniziò ad affettare verdure e carne per preparare il ripieno per poter riempire quei deliziosi fagottini. Alcuni erano salati mentre altri erano dolci e riempiti di confettura e frutta.
-Yurochka, un ragazzo può anche allenarsi sempre per saper danzare alla perfezione sul ghiaccio ma la cosa più importante è metterci il cuore, proprio come nei pirozhki, è inutile avere un ottimo impasto ma non riempirlo di delizie!-
Il nonno infornò la teglia e dopo pochi minuti i pirozhki erano pronti.
Ne prese uno e lo porse al nipote che lo addentò per sussurrare: vkusno, delizioso.

-Adesso hai capito? Non ascoltare quello che dicono i tuoi genitori, se il tuo sogno è di diventare come Victor Nikiforov tu seguilo, inizia a pattinare sul ghiaccio, io sarò sempre lì, fuori dalla pista a guardarti!- 
Il bambino quasi con lacrime di gioia agli occhi si fiondò al collo del nonno seduto di fronte a lui e sorridendolo... lo abbracciò.
-Grazie nonno!-
Yuri Plisetsky anni dopo, divenne uno dei più grandi talenti del pattinaggio di figura e sempre sarà grato al nonno per averlo incoraggiato a seguire i suoi sogni.

Angolo d'autore
Ebbene, la mia prima storia, 
spero che possa piacere a voi che l'avete letta, 
ho immaginato un motivo per cui il nostro caro Yurio è così
legato al nonno, quando pensa a lui sembra un altra persona
non credete?
Non mi dilungo più di tanto quindi... scappo!
Un saluto a voi!
_Eclipse
   
 
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