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Autore: Latiziachefangirlasempre    03/03/2017    2 recensioni
Un ragazzo che ama.
Una ragazza che odia.
Una cartolina di buon Natale.
E un bacio.... wait what?
[Finish.✧]
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chloè, Nathanaël
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Si preparava a portare quelle cartoline a scuola. Non aveva mai speso tanto tempo come ieri: mani incollate, glitter sparsi sulla base di lavoro, pennelli sporchi e computer colorato dai colori a tempera che aveva usato. Però si era sentito felice. Era questo il suo habitat naturale: la confusione colorata. Sospirò chiudendo la borsa, ma gli occhi verdi gli caddero su una cartolina di Natale semplice, ma carina. Okay, lo doveva ammettere. Non conosceva i gusti di quella ragazza, però gli piaceva il risultato e sperava che anche a lei sarebbe piaciuto. La prese e se la mise in tasca per poi scappare in macchina con il cuore a mille. Insomma.. era pur sempre una dichiarazione a Chloè.



Si pettinò i capelli e poi si guardò allo specchio. Tra due giorni sarebbe stato Natale e i suoi compagni, per salutarsi, avevano deciso di organizzare una festa. Dopo esser stata ferma immobile davanti allo specchio, si diede due schiaffi sulla guancia. Perché lei non poteva essere come gli altri? Lo vedeva, vedeva come i suoi compagni si preoccupavano per tutti, tranne che per lei. Lo vedeva. Ci restava malissimo perché anche lei voleva essere trattata come gli altri, ma ormai era troppo tardi. Aveva commesso troppi errori e non si era pentita in tempo. Troppo poco tempo. Si mise il suo solito cappotto giallo con la pelliccia bianca e poi uscì dalla camera entrando nella sua limousine e andare a prendere Sabrina. Sapeva già che quel giorno avrebbe pianto.



“Grazie Nath!” gridò Marinette emozionata. Insomma, era una bellissima cartolina la sua.

“È bellissima, grazie!” dissero in coro gli altri.

“Grazie. Bro', che carina la tua.” incominciò Nino facendo arrossire Adrien.

“Grazie.” era questa la parola che volava difronte alla Dupont. Ma tutto quel vociare si spense quando Chloè, seguita da Sabrina, scese dalla macchina. Nath fermò la rossa sotto lo sguardo della bionda.

"Dannazione.." pensò lui.

“Si?” domandò Sabrina. Nathanaël estrasse dalla sua borsa la cartolina e gliela diede mentre fissava la figlia del sindaco guardarlo con sguardo triste.

“Woah!” esclamò “Bellissima!” Chloè, irata dal suo comportamento, se ne andò salendo le scale poiché gli faceva male il cuore a vedere tutti quei sorrisi e quelle risate.

“Chloè..” sussurrò Sabrina un po' triste. In fondo sapeva che Chloè era buona.

“Nath..” disse Alya poggiando una mano sulla spalla del rosso “Tranquillo, lei non sa apprezzare la bellezza dei piccoli gesti.” sorrise dolcemente.

“Ti sbagli.” disse correndo e inseguendo la bionda.

Si era impegnato tantissimo e non voleva che i suoi sforzi diventassero vani. A volte si dispiaceva perché nessuno la riusciva a capire. Nemmeno lui, lo doveva ammettere. Però aveva iniziato a guardare la ragazza in un modo strano, aveva iniziato a studiare le sue mosse scoprendone i messaggi nascosti dietro ognuno di essi e si sentiva inutile pensando che lui non poteva aiutarla.

“Chloè, aspetta.” la richiamò fermandosi dietro di lei. La ragazza si girò con gli occhi leggermente rossi. Nath perse tempo a sistemarsi il cappotto fra le mani “Quello che hai fatto non è stato carino.” disse alzando gli occhi e incontrando quelli azzurri della bionda.

“Perché? In fondo non ho fatto niente di male.” si stava leggermente innervosendo.

“Hmm.. no.” pensò Nathanaël “Ma non mi sembra carino guardare mentre sto dando le mie cartoline di Natale.”

“Ho fatto la cosa giusta, tanto, ne sono certa, non hai fatto la mia. Insomma.. chi penserebbe alla bionda, cretina e ignorante Chloè?” sentiva le lacrime minacciare di uscire.

“Aspetta.. davvero pensi che non ho fatto la tua?” inclinò la testa, il rosso.

“Certamente! Non ho mai ricevuto niente da voi quindi perché io dovevo restare a guardare?” si girò dando le spalle al ragazzo che sorrideva

“Ho fatto la cosa giusta. E ora lasciami da sola.”

“Come sei drammatica.” sospirò il biondo estraendo la cartolina-lettera.

“Come, scusa?” la ragazza era davvero irata.

“Ne avevo fatta una anche per te, ma se non la vuoi, me la tengo io.” e lanciò uno sguardo alla ragazza che fissava a bocca semi aperta.

Si morse il labbro e poi avanzò velocemente verso il ragazzo levandogli la cartolina dalle mani. Era bellissima. Era strano come un ragazzo come Nathanaël sapesse leggere i suoi gusti senza neanche parlarle. Lo aveva preso addirittura in giro. Perché lo aveva fatto, allora?

“Perché?” “Perché?” e il ragazzo scoppiò in una sonora risata.

“Tutti meritano degli auguri sinceri, che vengono dal cuore. E anche una semplice cartolina può fare la differenza.”

Chloè arrossì.

La risata del ragazzo era stata piacevole ed era stata.. carina. Carino era stato anche il fatto che l'aveva pensato facendole quella cartolina. Abbassò lo sguardo e poi fissò il ragazzo con la coda dell'occhio. Stava aggiustando il suo cappotto e i capelli rossi gli ricadevano sulla fronte, coprendo i suoi bellissimi occhi verdi. Aspetta.. cosa?

Da quando pensava quelle cose per Nathanaël? No, assolutamente mai. Era un amico di Marinette e poi amava quella ragazza. Quindi non poteva fare niente. Si doveva mettere in testa che l'aveva contata solo perché era una sua compagna di classe e non per altro. E poi, anche quando, perché voleva che il rosso si levasse la cotta per la corvina? Erano domande a cui, proprio, non riusciva a dare una risposta. Ad interrompere quel momento fu la campanella che suonò indicando l'inizio della festa.

“Prima che vado.” si avvicinò indicando un punto della cartolina facendo combaciare una parte di petto contro il lato destro della ragazza “Mi scuso per aver sbagliato l'accento sulla '-e', ma ho finito tardi la tua, quindi mi spiace.”

“Tardi?” domandò la bionda in prede ad un rossore forte. Cosa le stava succedendo?

“Non conoscendo i tuoi gusti, ne ho fatte diverse, ma non mi convincevano. Quindi mi sono messo e ho fatto questo, ma ci sono alcuni errori.” si allontanò grattandosi la nuca imbarazzato.

“O-oh.. tranquillo.. non fa niente.” vide il ragazzo girare i tacchi e dirigendosi verso la loro classe. Fu in quel momento che si portò la lettera sotto il naso per nascondere il suo rossore.

“Ah, Chloè.” la richiamò. La bionda alzò la testa incontrando i suoi occhi. “Buon Natale e buone vacanze.” sorrise tranquillo mentre la ragazza sentiva il cuore battere velocemente.

“Chloè!” gridò Sabrina mentre la raggiungeva. Ma lei non era collegata; pensava al sorriso del ragazzo e ai suoi occhi. La ragazza con gli occhiali battò le mani distraendola dalla sua fantasia.

“S-sì?” balbettò incerta.

“Stai bene?” Sabrina era davvero preoccupata.

“Sì.. no.. cioè.. sì.. oh! Chiamo mio padre e mi faccio venire a prendere, non sto bene. Non sto affatto bene. Mi fa male il cuore. I-io..” e scappò verso una meta sconosciuta per nascondere le sue grida. Solo quando aprì la cartolina e vide quelle parole, sbiancò di colpo iniziando a sentire il suo cuore battere inferocito. No, non si era mai sentita dire quelle parole e oggi lei non era la vera Chloè. No, per niente.

❝Je t'aime, Chloè. Joyeux Noël. Nathanaël.❞
   
 
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