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Autore: esme123    05/03/2017    2 recensioni
Tratto dal Capitolo 1:
"Aveva sempre desiderato di morire, fin da quando ricordava. Aveva invocato tante volte la morte, cercando più volte di farla finita, senza successo. E ora, dopo averla cercata per anni, ella finalmente le stava davanti. Ma allora perché stava scappando?
Perché stava cercando di rimanere viva?
Perché non riusciva a fermare la sua corsa?
Perché, perché, PERCHÉ!?"
ATTENZIONE: Storia completamente AU
Genere: Avventura, Generale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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3:00 
Ruby e il ragazzo-coniglio si guardarono per un bel po’ di tempo, fino a che l’Humatronico, evidentemente scocciato, non se ne andò, massaggiandosi un braccio. Evidentemente il ventilatore lo aveva colpito in quel punto. 
La ragazza represse un sospiro di sollievo. Quel coso la stava per uccidere, era evidente. Ma non era quello che voleva? 
“Cazzo” pensò dandosi una manata in fronte “Io era venuta qui per morire, non per sopravvivere! Perché non l’ho lasciato entrare? Beh, non ripeterò lo stesso errore” e riaprì la porta, sedendosi nuovamente. 
Stavolta avrebbe aspettato la morte a braccia aperte. 

4:35 
Bonnie si massaggiò il braccio, trattenendo a stento una smorfia di dolore. E chi se lo aspettava che quella ragazza le avrebbe tirato addosso il ventilatore? Forse… forse l’aveva spaventata un po’ troppo? Adesso se ne sarebbe andata anche lei! 
Non poteva permetterlo. 
Insomma, era l’unica guardiana notturna che non si era messa a urlare appena l’aveva visto, quando poteva ricapitare una cosa del genere? 
Bonnie si diresse di nuovo verso l’ufficio, stavolta per scusarsi. Insomma, prima voleva solo fargli uno scherzo, non voleva spaventarla. Però almeno non se ne era scappata urlando. 
Questa volta la porta era aperta. Entrò, e la trovo (sorprendentemente) addormentata sulla sedia. Sorpreso, si avvicinò cautamente a lei, senza staccarle gli occhi di dosso. 
<< Non è carinissima? >> disse Toy Bonnie entrando dall’altra porta facendolo sobbalzare. Non si aspettava di vederlo in quel momento. 
<< Toy Bonnie, mi hai spaventato >> dichiarò il viola, abbassando la voce. 
<< Lo so! >> disse con entusiasmo l’azzurro. Voleva dire qualche altra cosa, ma Bonnie lo zittì facendo cenno verso la guardiana. Il Toy annuì e uscì dall’ufficio, seguito subito dopo dall’altro Humatronico. 
<< Questa guardiana deve rimanere! >> dichiarò Toy Bonnie, appena furono fuori dall’ufficio << Insomma, non è scappata, anzi, si è addormentata mentre stava qui! Potrebbe diventare una nostra amica! Facciamola rimanere! >> piagnucolò poi, facendo gli occhi dolci. 
<< Non so… >> disse Bonnie, indeciso. In realtà anche lui voleva che la ragazza rimanesse, però non sapeva se era possibile. Nessun guardiano era rimasto per più di una notte da loro e lei, forse, sarebbe stata la prima. 
<< Perché non lo chiediamo anche agli altri? >> disse l’altro << Vediamo cosa dicono e poi decidiamo! >> 
Bonnie annuì, poi i due si divisero. Toy Bonnie andò nel suo stage dai Toy mentre Bonnie, invece, andò sul palco principale dove ad aspettarlo, c’erano Freddy e Chica. 
<< Che ci fai qui? Ti ha chiuso la porta in faccia? >> chiese quasi sghignazzando Chica, mettendosi una mano sulla bocca, in una finta espressione scandalizzata. 
<< No, sta dormendo >> rispose Bonnie, ancora sorpreso. 
<< COSA!? DORME!? MA… MA COME? >> urlò Chica, sorpresa anch’essa. 
<< In effetti è davvero strano >> parlò Freddy, mettendo una mano sotto il mento, con fare pensieroso << prima lei non scappa quando ti vede, poi si addormenta? Avrà di sicuro qualcosa in mente…>> 
<< Perché non è scappata? >> piagnucolò Chica << Abbiamo fatto questo scherzo a tutti i guardiani che sono venuti qui e tutti sono scappati! Non è giusto! >> 
<< Chica non fare la bambina >> l’ammonì Freddy, per poi guardare verso Bonnie e dire: << Sai vero che lei, in teoria, non potrebbe rimanere. Puppet non sarebbe d’accordo... >> 
<< Ma lei non è come gli altri! >> protestò il ragazzo-coniglio. 
<< Lo so perfettamente, ce lo ha dimostrato >> rispose Freddy. 
<< Freddy >> disse improvvisamente Chica << perché non provi a chiedere a Golden Freddy? Se lui è d’accordo, Puppet non potrà dire niente >> 
<< In effetti potrebbe essere un’idea >> rifletté il ragazzo-orso. 
<< Allora è deciso! >> dissero in contemporanea Bonnie e Chica prima di darsi un cinque. 

06:00
“Sono… sono ancora viva?” 
Ruby stentava a crederci. Come era possibile che fosse ancora viva? 
Come? 
Uscì fuori dal locale, cercando di trattenere la rabbia. Non era morta, era ancora viva. Perché?
<< Signorina Rain, aspettate! >> le urlò dietro il direttore che, evidentemente, era arrivato in quel momento. Ruby si voltò, stizzita. 
<< Scusate se vi disturbo, ma volevo chiederle se aveva avuto dei problemi… >> 
<< No, non ne ho avuto nessuno. >> rispose velocemente la ragazza, senza pensarci un solo secondo. 
<< Ah, ne sono felice. >> esitò << Tornerete anche domani? >> 
<< Sì. Arrivederci >> e se ne andò, lasciando il direttore con gli occhi e la bocca spalancati dalla sorpresa. 

07:30
<< RUBY! È TARDI SCENDI! >> 
<< ARRIVO! >> 
Ruby scese le scale con una lentezza esasperante. Non voleva andare a scuola. 
Insomma, lei sarebbe morta a breve, era completamente inutile andarci. Peccato che suo zio non era dello stesso avviso. 
<< RUBY! >> 
<< STO ARRIVANDO! >> 
<< Finalmente! Deve imparare a essere più veloce >> la riproverò l'uomo di trent’anni, scompigliandole i capelli. Aveva gli occhi blu e i capelli biondi, oltre che a un grande sorriso smagliante. 
<< Li avevo appena pettinati >> protestò debolmente Ruby, sbadigliando subito dopo. L’uomo la guardò truce. 
<< Visto che sei stanca? Te lo avevo detto che non era conveniente prendere quel lavoro… >> 
<< Zio >> lo interruppe Ruby <<  ne abbiamo già parlato. Voglio diventare dipendente il più presto possibile e… >> 
<< Lo so, ma dovevi proprio trovare un lavoro del genere? Insomma, quando studi? Quest’anno farai l’esame di maturità! >> 
<< Ne sono consapevole >> 
L’uomo sospirò, entrando dentro una macchina color pece << Ti piace veramente quel lavoro? >> chiese, rassegnato. 
<< Sì >> rispose Ruby, sedendosi sul sedile. Era in parte vero, infondo desiderava ancora morire e sperava che quel posto le avrebbe dato ciò che desiderava. 
L’uomo sorrise. 
<< Finalmente hai deciso di vivere >> dichiarò, accendendo la macchina. 
   
 
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