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Autore: Eneri_Mess    08/03/2017    1 recensioni
Shiro ha incubi costanti.
Incubi di incubi in cui non ricorda esattamente cosa sia successo.
[300 parole di strazio]
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Takashi Shirogane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cow-t, sesta settimana, missione di crisi (e scriviamo di crisi mistiche allora!) 
Prompt: Tema Libero
N° parole: (388, 382, 346, 314, 301... 298) 300. 


 

 

« Non sono le persone che fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone »
John Steinbeck
(da leggersi con una buona dose di sarcasmo)






 

Che tutto accada troppo velocemente non è più una novità.

Realizzi il sogno della tua vita; dura un battito di cuore e ti ritrovi prigioniero di alieni che credevi esistenti solo nei film.

Il tuo mondo va perduto, persone care ti vengono portate via e le porte dell’inferno si spalancano al suono di ovazioni che reclamano nuovo sangue a decorare un’arena.

Shiro ha incubi costanti.

Incubi di incubi in cui non ricorda cosa esattamente sia successo.

Rimane a galla perché si aggrappa alla sua nuova missione. Salvare l’universo. Un proposito dai confini labili che lo tiene occupato senza farlo scivolare negli anfratti reconditi del suo passato recente, delle aspettative infrante, di una nostalgia sporcata dal non riconoscersi più totalmente umano.

Una consapevolezza sottile, insinuante, che gli fa ricordare la Terra come una fotografia sbiadita e un luogo non più per lui.

Si sente così dentro al suo presente da esserne incastrato. Ogni passo lo lega a eventi e persone che finiscono col marchiarlo ancora, plasmandolo in una forma con connotati antropomorfi, ma che a cominciare dal suo braccio, fino alle sue cicatrici, ai suoi pensieri, non gli permettono più di considerarsi parte del suo mondo precedente.

Non c’è più il desiderare una vita, una casa, qualcuno che riesca ad amare le ferite che sanguineranno fino a che avrà ossigeno in corpo. C’è l’oblio, un compito da portare a termine.

 

In mezzo, i suoi pezzi ricomposti.

 

La notte realizza che non potrà rinunciare a sentire il corpo più leggero per una gravità sintetica; che necessita dell’adrenalina con cui maschera la sete di vendetta nel fronteggiare il nemico; che più procede più spera che nulla abbia fine.

Perché è l’unica cosa a renderlo vivo e permettergli di scappare dal buio che gli si annida dentro.    

La pace lo porterebbe soltanto alla pazzia.





°°°
Ci tengo a dire che gli voglio tanto bene a Shiro nonostante i maltrattamenti frequenti. Un giorno lo farò felice. 

Nefelibata ~
   
 
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