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Autore: cuorediinchiostro    10/03/2017    0 recensioni
Il rosso, avvezzo alla compagnia di uomini rudi e fin troppo virili, con le mani ruvide sporche di chi lavora tutto il giorno – per poi spendere l’esiguo salario in una squallida osteria – non poteva fare a meno di chiedersi come una creatura tanto angelica ed incantevole come Francis potesse essere anche solo accostato a una simile immagine.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy, Scozia
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Di una misteriosa dama e di un motivo per credere nella magia.

Francis sospirò, il respiro tremulo, mentre Allistor era intento a vezzeggiare il suo collo sottile e bianco con la lingua umida. I suoi folti capelli rossi gli pizzicavano la guancia e solleticavano il naso, mentre una mano lo accarezzava sotto la graziosa veste di seta blu, facendosi pian piano spazio tra le numerose gonne che tanto amava sentir frusciare, quando camminava al suo fianco.

L’altra stringeva la sua, esile e tremante come il resto del corpo, in una morsa calda e rassicurante.

Non era la prima volta che accadeva: i loro incontri clandestini, lontano da tutto e da tutti, al riparo dalla luce del sole e dalle lingue dei benpensanti, erano ormai diventati la normalità, unendoli in una relazione bizzarra e indefinita, ma indissolubile.

L’infatuazione era stata istantanea, fulminea.

Allistor, a un primo impatto, lo aveva scambiato per una donna; una graziosa dama, palesemente straniera e misteriosa.
Il giovane francese non era certo rimasto sorpreso, ne offeso.
I lunghi capelli dorati, mai entrati a contatto con le forbici, il viso ovale e delicato, da i tratti un po’ infantili, il corpo esile e longilineo, nascosto da strati di seta, pizzo o chiffon, potevano facilmente trarre in inganno chiunque.

Ciò lo inorgogliva, lo compiaceva.

Le giovani dame erano belle, graziose, delicate, e le loro forme – fossero esse prosperose o meno – attiravano gli sguardi sorpresi e talvolta peccaminosi degli uomini.

Tutto ciò gonfiava il suo ego; un’assurda vanità della quale non si sarebbe mai liberato.
Notare che la misteriosa forestiera fosse palesemente consapevole della propria bellezza, attirava lo scozzese come una calamita. Inoltre, scoprire che sotto l’ampio abito a retina bianco ci fosse un corpo maschile, non aveva fatto altro che aumentare il suo desiderio, e la sua curiosità.

Il rosso, avvezzo alla compagnia di uomini rudi e fin troppo virili, con le mani ruvide sporche di chi lavora tutto il giorno – per poi spendere l’esiguo salario in una squallida osteria – non poteva fare a meno di chiedersi come una creatura tanto angelica ed incantevole come Francis potesse essere anche solo accostato a una simile immagine.

Anche in quel momento, mentre, una volta tolto l’abito, posava le labbra rosee sul suo ventre piatto, poco sopra l’ombelico.

Ciò ovviamente non significava che il biondo dovesse essere considerato meno uomo. Egli era tale in tutto e per tutto. Semplicemente voleva essere ammirato – se non anche invidiato – ed era nato con un fisico che soddisfaceva i suoi desideri e gonfiava la sua già discreta vanità.

Il francese rabbrividì, mentre le mani di Allistor sfioravano il suo inguine con lentezza voluta e quasi crudele. Il giovane scozzese se ne compiacque, alzando gli occhi nei suoi. Sembravano quelli di un lupo consapevole di aver messo all’angolo la sua preda più ambita. Quelli di Francis, di contro, erano languidi e supplicanti.

Vedendo la reazione di Allistor, quando aveva detto il suo nome, Francis era scoppiato a ridere, dimenticando per un attimo le maniere signorili.
Il suo era un nome perfettamente maschile, e l’espressione assunta subito dopo dall’affascinante sconosciuto era stata esilarante: i grandi occhi color bosco si erano ingigantiti, e la mascella sembrava gli si sarebbe staccata da un momento all’altro.
Il rosso, ascoltando la sua risata, ripensò alla magia del quale tanto parlava Arthur, il suo fratellino, che in quel momento era nascosto dietro l’ingombrante gonna di chiffon, convinto di non essere visto. Era stato la causa principale del lor incontro, scappando per l’ennesima volta.

Un gemito, rumoroso e stucchevole, risuonò tra quelle quattro mura, mentre lo scozzese si muoveva con naturalezza in quel corpo che ormai conosceva a memoria.
Il suo amante gli si aggrappò alla schiena con le unghie, come se fosse stata l’unica cosa ad impedirgli di sprofondare nella pazzia.

E quando ricongiunse le labbra con le sue, una volta consumato l’amplesso, Allistor pensò che, sì, Francis era un buon motivo per credere nella magia.
 
 
 
 
 
Angolino:
Allora, premetto che sono una FrUk shipper di quelle accanite. Ciò nonostante l’idea che entrambi – Francia e Inghilterra – possano aver avuto altre relazioni in passato mi piace parecchio e pensare a come potrebbero interagire altre ship – anche se ho le mie otp – ispira molto la mia fantasia.
- cuorediinchiostro
 
   
 
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