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Autore: itscobain    11/03/2017    4 recensioni
Stiles scopre attraverso i filmati di una telecamera che una persona alquanto “improbabile” lo sta osservando. Traduzione della gentilissima bleep0bleep su Ao3.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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La prima notte dopo la liberazione dal Nogitsune, Stiles non dorme.
Rabbrividisce a tratti, immergendosi tra i ricordi sfumati di persone ferite, stanze buie, lunghi corridoi, urla, sbarre di ferro e di fuoco.

John tiene suo figlio vicino, grato che sia ancora vivo, asciuga il sudore dalla sua fronte, stringendosi a lui fino a quando non cade in un sonno agitato.
Gli occhi si agitano sotto le palpebre, il suo corpo si contorce come se fosse per il dolore, ma non c'è molto che John possa fare oltre a trattenerlo.
Non diversamente da dieci anni fa, quando Stiles a sette anni strisciò nel suo letto dopo la morte di Claudia, cercando di mantenere a bada gli incubi.
Un paio di sere dopo John ha il turno di notte, per cui non può restare, anche se vorrebbe.

"Starò bene, papà, vai" dice Stiles.

Ha un aspetto ancora troppo pallido, contratto, la pelle scura intorno agli occhi, ma è lontano dal vuoto, quel vuoto che aveva quando portava il Nogitsune all'interno. Stiles sta guarendo. Lentamente.
 
"Chiamami se ti serve qualcosa, va bene?" dice John, e dopo un abbraccio, si avvia verso l’auto.
 
È una notte tranquilla, altrettanto la ronda, se non fosse per alcuni ragazzi esibizionisti nel belvedere vicino alla Riserva; tutto sommato è nulla in confronto al caos delle settimane precedenti.
Sono circa le 02:00 quando il cellulare di John comincia a squillare, il suo cuore inizia a battere improvvisamente appena vede che il sistema di sicurezza di casa è scattato.
È di nuovo il sonnambulismo di Stiles?
Preoccupazione e paura prendono il sopravvento, di conseguenza John clicca rapidamente sui filmati della telecamera.
La preoccupazione si trasforma in confusione quando vede Stiles sdraiato nel suo letto, gli occhi chiusi, in un sonno apparentemente tranquillo.
Stiles è al sicuro.
Allora perché l'allarme si è attivato?
 
John ottiene la sua risposta quando vede la finestra aprirsi e una figura passarci attraverso. "Dannazione" impreca.
Cambia immediatamente direzione, con l'intento di tornare a casa, ma…  aspetta è Derek Hale?
 
Derek si infila nella stanza in silenzio e non sembra fare altro che guardare Stiles dormire per qualche istante, un cipiglio persistente sul volto mentre osserva il ragazzo rigirarsi.
 
John non sa di cosa si tratta, ciò che Derek sta facendo in camera da letto di Stiles. A guardarlo dormire una feroce ondata di protettività si precipita in lui, perché questo è Stiles, suo figlio, e lo ha appena riavuto ind-
 
Cosa sta facendo?
Derek si sta lentamente avvicinando al letto e poi cautamente mette una mano sul braccio del ragazzo addormentato. Tracce di pista nera attraversano il suo arto, da Stiles a lui, il volto di Derek si contorce in uno spasmo di dolore. Al contrario la faccia di Stiles da un aspetto teso ne assume ora uno rilassato, il suo corpo sprofonda nel letto, il petto che prima si sollevava con respiri erratici, ora rallenta fino ad arrivare ad un ritmo calmo.
 
Oh, pensa John.
 
Spegne il motore, ma continua a guardare il video, per ogni evenienza. Nient'altro sembra accadere, solo Derek  seduto su una sedia a guardare Stiles dormire per un po’, fino a quando non inizia a contrarsi di nuovo. Derek si alza e tocca il braccio delicatamente, il vortice nero è di nuovo presente fino a quando Stiles non torna a dormire in modo sereno.
 
Il pomeriggio successivo John si presenta al loft di Derek, il quale lo saluta con un sopracciglio interrogativo.
 
"Signore" dice.
 
John entra, battendo una mano sulla spalla di Derek, gli occhi che ispezionano il luogo. Non sembra una casa, è grande e cupa, più spazio che mobili. "Rilassati, sono qui solo per una chiacchierata amichevole."
 
Può notare che Derek è teso, nervoso, così va dritto al punto. "Sai che ho un sistema di sorveglianza in casa?"
 
Derek spalanca gli occhi. "Mi dispiace, ho solo-"

John lo corregge con uno sguardo. "È una cosa commovente" dice John, dimenando la sua mano. "È  la guarigione? Lo stai curando?"

"Non sono - Stiles è -" Derek prende fiato. "Stiles sta guarendo da solo, lentamente. Stavo solo prendendo il suo dolore."
 
John si fa avanti, e può notare come Derek si blocca per un attimo, incerto, spiazzato dal suo abbraccio. "Non essere dispiaciuto" John dice a bassa voce, premendo l'uomo vicino a lui.
 
Derek ingoia e chiude gli occhi per un attimo, accarezzando la schiena di John goffamente, e quest’ultimo si chiede quando sia stata l'ultima volta che Derek abbia ricevuto un abbraccio adeguato. Poco dopo lo lascia andare, ma tiene una mano sulla sua spalla. "Questa mattina Stiles mi ha detto che ha dormito come non faceva da tempo. Io solo-  ti ringrazio."
 
"Non c'è di che, Signore" dice Derek tranquillamente.
 
"Tieni" John gli lascia una chiave. "Non usare la finestra la prossima volta." Si alza e si dirige verso la porta, voltandosi un ultima volta a guardare un Derek stordito. "Tieni a mente, quelle telecamere registrano per tutta la notte. E Stiles ha diciassette anni."
 
Le orecchie di Derek diventarono rosse. "Io non- non è come-" insiste. "Ho appena- si merita una buona notte di sonno, questo è tutto."
 
"Uh huh" dice John, è lieto di constatare l'imbarazzo di Derek ed i pugni chiusi che sta attualmente facendo. "Buona giornata, Derek" dice lo sceriffo sorridendo a se stesso. È bello sapere che suo figlio non è importante solo per lui.
 
 
 
Non controlla spesso i video di sorveglianza, ma ogni volta che lo fa Derek è seduto accanto al letto di Stiles, toccando qualche volta la sua mano con un'espressione pensierosa sempre custodita sul volto.
Si ammorbidisce una volta ogni tanto, e John sbuffa a se stesso, perché sa che cosa vuol dire quello sguardo, anche se Derek non lo comprende ancora.
 
Stiles nel frattempo sta sempre meglio, un colorito sano ritorna sulle guance, guadagna indietro il peso che ha perso e non sembra avere quello sguardo tormentato negli occhi.
 
John capisce sicuramente che le cose stanno tornando alla normalità quando un giorno il ragazzo irrompe nel suo ufficio, mentre sta bevendo il suo caffè, e si acciglia prendendogli il bicchiere. "Decaffeinato, Papà, cosa ho sempre detto?"
 
"Stiles!" John lo rimprovera, raggiungendolo per riprendere il bicchiere, ma Stiles lo ha già svuotato.
 
"Hey, allora gli Smiths hanno detto  nulla di ciò che hanno visto ieri?"
 
John sbuffa. "Sì, sono riuscito a convincerli che dovrebbero mangiare biologico e che i pesticidi sono conosciuti anche per allucinazioni. Non credo che saranno ascoltati dalla stampa quando parleranno di folletti, in qualsiasi caso."
 
Stiles sogghigna. "Oh, bene, ero preoccupato che avrebbero potuto ottenere immagini o qualcosa del genere."

John afferra la tazza vuota. "Sto andando a riempire il bicchiere. Non fare un pasticcio con i miei fascicoli".
 
"Decaffeinato, papà!" Stiles lo richiama.
John alza gli occhi.
 
Poco dopo la ricarica di caffè, si distrae a parlare con Parrish del caso Smith e nel firmare qualche nuovo inventario.
 
Quando John torna nel suo ufficio trova Stiles a fissare il suo computer con una strana espressione sul volto. "Papà, quando avevi intenzione di dirmi che avevi installato una telecamera nella mia stanza?"
 
"Stiles, era solo  per quando è iniziato il sonnambulismo, è stato solo per la tua protezione-"

"Va bene, papà, ho capito, ho solo..."
 
 
John si avvicina alla scrivania e vede ciò che Stiles sta guardando; è una raccolta che ha probabilmente scaricato nelle ultime ore, sono riprese della camera da letto del ragazzo a partire dal mese scorso.
Proprio accanto alla finestra aperta si vede Derek che guarda in basso su Stiles, prendendo il suo dolore, come al solito, con il piccolo rivolo di nero che occupa il braccio.
 
Solo che non è davvero il solito tocco esitante sul braccio, Derek invece tiene la sua mano, accarezzandola leggermente con il pollice.
 
Stiles guarda suo padre. "Sapevi di questo" lo accusa. "Hai visto questo-"

"Beh, non esattamente questo" dice John, "ma sì, sapevo che ti stava aiutando con il dolore."
 
"Quasi ogni notte, papà, e non potevi dirmelo?" Stiles si alza, la sua voce esprime dolore, mentre afferra il suo zaino.
"Stiles-"
 
Si precipita fuori dall’ufficio. "Ci vediamo a casa."
 
John geme, massaggiandosi le tempie con le mani.

Rientra a casa presto, nessun turno di notte stasera. C'è una Toyota familiare nel vialetto e può sentire urlare nel soggiorno anche prima che arrivi in casa. John si ferma sotto il portico, la voce di Stiles viaggia attraverso la porta.
 
"Non posso credere che non avevi intenzione di dirmi che stavi giocando a Nurse Nightingale con me Derek!"

"Non avresti dovuto scoprirlo! Ho solo voluto assicurarmi che tu-"

"Assicurarti che cosa, Derek? Io non sono fatto di vetro, lo sai!"

"Non posso, non puoi-"
 
"Non puoi che cosa? Oh, devo fare attenzione a Stiles, magro inerme umano- e sì, Ethan me lo ha detto, solo che nessuno vuole parlarne di quello che è successo, di come tutto era colpa mia, e tutti si sentono comunque in colpa per me- "
 
"Non mi dispiace per te Stiles, ugh, zitto, basta così non ottieni-"

"Cosa, cosa non posso ottenere, Derek, basta dire- mmf!"
 
C'è il suono smorzato di qualcosa che si scontra, un tonfo, e c'è un rumore bagnato che John riconosce. Prende un respiro profondo e conta fino a dieci, no, cinque, non è così generoso, e apre la porta.
È quasi comico; Stiles si blocca, la sua faccia diventa completamente rossa, Derek lascia subito andare la t-shirt di Stiles che era tra le sue mani pochi istanti fa.
 
"Stiles" John dice lentamente.
Annuisce a Derek. "Derek".

"Sceriffo, io-"

"Papà, questo non è-"
 
John tossisce. "Sarebbe bello se ti unissi a noi per la cena, Derek" scherza. "C'è la partita stasera, e pensavo di ordinare la pizza. Ripiena, per essere esatti." Vede Stiles aprire la bocca per protestare e poi rapidamente richiuderla, guardando verso Derek, che boccheggia per la sorpresa.

"Sì, signore, grazie, sarebbe fantastico" dice Derek nervosamente.

John va in cucina, aprendo il cassetto dove Stiles nasconde i suoi menu da cibo spazzatura d’asporto, ma non prima di aver specificato, "Diciassette" a Derek, con il tipico gesto da 'ti tengo d’occhio'.





Oggi è sabato quindi...Ehilà!
Sono di nuovo io con una nuova traduzione eheh
Mentre leggevo questo capolavoro sono stata soppraffatta da troppi feels a causa di quello scemotto di Derek. Mi si stringe il cuore quando emerge il suo lato più sensibile, lo amo.
E... niente, ditemi che ne pensate, se c'è qualcosa che vi sfugge non esitate a chiedere. Sono ben accette critiche positive/negative.
Volevo anche ringraziare l'autrice originale che mi ha dato il permesso di tradurla,

bleep0bleep

e questa è la storia in lingua originale su Ao3

Night Watch


alla prossima,
Maria
  
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